Samurai Warriors: Spirit of Sanada - Recensione

PC PS4

Il genere musou, ultimamente, sta andando molto forte. Per chi non lo sapesse, trattasi di quei titoli in cui occorre picchiare senza sosta cumuli di nemici sfoderando combo devastanti e attacchi superspettacolari. Nonostante sia effettivamente un genere di nicchia dalle nostre parti, di recente sempre più brand sono stati toccati da quelli che possiamo definire gli autori del genere, Koei Tecmo e Omega Force. Da manga di spessore come One Piece e Berserk, a franchise celebri come Dragon Quest e The Legend of Zelda, tutti hanno aperto le porte al caotico e frenetico mondo dei musou.

In realtà, il vero capostipite del filone è Dynasty Warriors, un gioco che ha avuto una tale influenza sull’industria da generare tanti “piccoli” cloni e perfino uno spin-off, Samurai Warriors. Per spremere ancor di più i suoi brand, quei geniacci di Koei Tecmo hanno quindi ben pensato di realizzare uno spin-off dello spin-off , Samurai Warriors: Spirit of Sanada. Hack ’n’ slash dall’ambientazione storica, il titolo ripercorre tutta la storia del Clan dei Sanada e pone un maggior focus su uno dei personaggi più apprezzati dai fan, Sanada Yukimura. Il titolo è disponibile sia su Steam che su PlayStation 4, ed io ho avuto modo di provare proprio quest’ultima versione. Siete pronti a gettarvi nella mischia?

LE CRONACHE DEL CLAN SANADA

La nostra storia ha inizio con un giovane Masayuki Sanada, papà di Nobuyuki e Yukimura, e capo del Clan dei Sanada durante il periodo Sengoku. Dai Takeda fino alla formazione del suddetto Clan, gli eventi del gioco verranno narrati attraverso un arco temporale di 48 anni (1567 – 1615), tra strategie formidabili e lotte di potere. Se siete dei fan sarete felici di rivestire i panni dei vari Oda Nobunaga, Hattori Hanzō, Uesugi Kenshin e compagni, così come apprezzerete le cinque new entry (Masayuki Sanada, Chacha, Sasuke, Katsuyori Takeda, e Hidetada Tokugawa) per un totale di 61 personaggi giocabili.

Ovviamente, se approcciate per la prima volta la serie non riuscirete a godervi al massimo la storia e i vari personaggi che la compongono, ma ciò non toglie che sia comunque un ottimo punto di partenza per conoscere Samurai Warriors e i suoi eroi.

Samurai Warriors: Spirit of Sanada è un Hack ’n’ slash dall’ambientazione storica che ripercorre tutta la storia del Clan dei Sanada

Il gioco, come avrete capito, girerà intorno a delle battaglie, veri e propri scontri tra Clan che si svolgeranno su più territori in vari punti dell’antico Giappone, ma – com’è giusto che sia – prima di scendere in campo è necessario avere una buona preparazione: un’arma ben levigata, una scorta di medicine, e un sano addestramento sono opzioni valide, tutte funzioni a cui potremo accedere tramite i villaggi, ossia i classici hub che intervalleranno le nostre schermaglie. Oltre a tutta la fase di potenziamento delle armi e dei personaggi (nei villaggi sarà possibile coltivare e pescare – attraverso semplici minigiochi – per ottenere materiali utili alla creazione di medicine dai molteplici effetti), potremo anche esplorare determinati luoghi per “farmare” ulteriori materiali. All’interno dei villaggi ci imbatteremo inoltre in alcune richieste dagli abitanti: si tratta perlopiù di “trova questo oggetto” o “uccidi un determinato nemico”, ma almeno verremo ricompensati adeguatamente.

Veniamo infine ad una delle novità più interessanti: chiacchierando con alcuni PNG nei villaggi, o semplicemente combattendo, sarà possibile ottenere le Sei Monete di Sanada, oggetti speciali che andranno ad innescare delle tattiche in grado di fornirci un sostanziale vantaggio. Questi escamotage tattici potranno essere sbloccati di battaglia in battaglia completando determinati obiettivi, e ci renderanno la vita facile durante le nostre schermaglie: aprire un nuovo percorso nell’area di gioco, curare un alleato, ferire gli ufficiali nemici, alzare il morale delle nostre truppe, questi sono solo alcuni degli stratagemmi che potremo sfruttare in combattimento. Una feature che ho trovato decisamente interessante, e probabilmente una delle novità più sostanziali in termini di gameplay.

FENDENTI AL VENTO CHE DIVERTIMENTO

Giunti sul campo di battaglia ci troveremo di fronte al classico gameplay à la Dynasty Warriors: lande sconfinate da percorrere e fiumi di soldati da sterminare. Che sia in sella al nostro destriero o sulle nostre gambe, dovremo farci strada mazzolando a destra e a manca completando i vari obiettivi che appariranno sulla mappa. Ciò si tradurrà in un button mashing continuo dove sfoggeremo combo e abilità dei vari personaggi che sbloccheremo con il proseguire della storia.

il più delle volte ci troveremo a fendere senza sapere esattamente cosa stiamo colpendo

Di fatto, la caratterizzazione degli eroi sarà probabilmente l’unica cosa che spezzerà un po’ la monotonia dell’azione. Ovviamente, non pensate che in questo marasma la telecamera riesca a monitorare tutti i vostri movimenti; al contrario, il più delle volte ci troveremo a fendere senza sapere esattamente cosa stiamo colpendo, e d’altronde il musou è anche questo. Per come la vedo io, questi titoli vanno dosati un po’ alla volta e giocati a cervello spento, nel mio caso – ad esempio – non ho risentito della ripetitività del gameplay, ma alla fine è solo questione di abitudine.

Tecnicamente Samurai Warriors: Spirit of Sanada è decisamente arretrato, con texture poco definite e mappe molto simili tra loro, tuttavia le animazioni delle supertecniche e delle combo in generale risultano molto piacevoli da guardare. Una menzione d’onore va alla colonna sonora, con brani orientali ben ritmati che mi hanno gasato di brutto durante le varie schermaglie.

Samurai Warriors: Spirit of Sanada mi ha divertito abbastanza: non sarà il musou della vita, ma se volete un titolo leggero e da giocare senza pensare troppo, la nuova produzione di Koei Tecmo e Omega Force fa al caso vostro, anche se non siete fan indefessi della serie e nonostante una telecamera non proprio amichevole. Se però proprio non sopportate il genere, che ha in seno la reiterazione continua delle stesse dinamiche, allora fareste meglio a guardare altrove.

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Pro

  • Le tattiche di battaglia sono un’interessante novità.
  • I personaggi sono tutti dotati di abilità uniche.
  • Le combo e le tecniche speciali sono superspettacolari.

Contro

  • Tecnicamente mediocre.
  • Il titolo è localizzato unicamente in inglese.
  • La telecamera tende a fare i capricci.
6.5

Sufficiente

È l’ultimo arrivato in famiglia e gli va di gran lusso che non lavora in redazione ma da casa sua, altrimenti farebbe la fine di Seppia nella serie Boris, con Claudio “Renè” Todeschini a tallonarlo con vessazioni di ogni tipo. Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette.

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