Lo so, buona parte di voi è inalberata come yokai. Avete dedicato tantissimo tempo a Nioh, salendo di livello ben oltre i limiti delle umane capacità, battendo con vigore la Via del Forte tanto da fare a pezzi boss potentissimi senza il minimo sforzo. E adesso? Adesso, con la patch 1.08 il quantitativo di amrita per salire oltre il livello 233 (orpo!, ma non avevate altro da giocare in questo periodo?) è stato ricalcolato, lasciandovi con i conti che non tornano e un misero libro della reincarnazione nell’inventario come virtuale pacca sulla spalla. Io non mi scompongo più di tanto, per il motivo che spiegherò a breve, ma conosco gente che ha preso il “delivellamento” molto, ma molto male.
“NON HAI SPERANZA DI UCCIDERE QUESTO DEMONE!”
Se siete sopravvissuti alla pugnalata, questa patch introduce anche i contenuti della prima delle tre espansioni previste per Nioh, ambientati tra le nevi della regione Tohoku alle prese con il mio amico Masamune Date (sì, abbiamo sviluppato una stima reciproca nella serie Sengoku Basara di Capcom, dove il suo carattere – modellato sul movimento giovanile “yanki” – lo ha reso il mio personaggio principale, ma non divaghiamo). Date è qui il signore della guerra che – zitto zitto – sta accumulando pietre dello spirito, un fatto che ha stuzzicato la curiosità del fedele Hanzo.
Drago del Nord si riallaccia a quelle ultime, sibilline sequenze del vero finale
In altre parole, il mio William di livello 109 ha faticato un filo nel superare anche la prima missione, ben conscio che il massiccio guadagno di amrita e la (ri)uccisione di parecchi Redivivi ha permesso di potenziarmi decentemente, migliorando le mie caratteristiche e mettendo le mani su equipaggiamento divino come si deve prima di aver la meglio su un boss che – di base – amava uccidermi con un paio di colpi. “Questione di riflessi”, come amava ricordarci il vecchio Jack Burton, assieme al solito, scontatissimo amuleto del bradipo e al potere a tutto tondo dell’inseparabile Suzaku.
A SPASSO PER IL TOHOKU
A proposito degli spiriti guardiani, Drago del Nord ci permette di portarne in battaglia due, sfruttando appieno i bonus del principale e alcuni del secondario. Il folkloristico “bestiario” è stato tra l’altro ampliato da un paio di nuovi elementi che richiederanno un punteggio in spirito superiore al solito 25 per attivare tutti i loro vantaggi.
Un nuovo livello di difficoltà, la Via del Demone, offre missioni di livello 400
Per quasi dieci euro l’offerta non è neppure malvagia, considerando che il Tohoku mette a disposizione tra i suoi souvenir l’odachi, una spada gigantesca con un proprio albero delle abilità da sbloccare e relativa missione nel dojo, affrontabile però raggiungendo l’apposito livello di maestria. Essendo un taglierino troppo cresciuto, l’odachi scala il danno con l’attributo Forza: tenetelo bene a mente, nel caso decidiate di percorrere la sua strada. E se proprio il vostro coraggio leonino vi consente di ridere di fronte a future (io non mi fiderei più, a questo punto) perdite di livelli, con l’arroganza di chi sa abbracciare le sfide, potrete giocare a un nuovo livello di difficoltà, ovvero la Via del Demone (Shura no Michi) terminando la Via del Forte; un’aggiunta che, per molti, varrà da sola i soldi spesi per Drago del Nord. Con missioni di livello 400 (!) e oltre, assieme ad armi divine ancora più potenti da collezionare, ne avrete di yokai da uccidere in attesa della prossima espansione.
Per il prezzo che chiede, Drago del Nord offre un rispettabile quantitativo di contenuti. Una arma unica con cui giocare, missioni relativamente impegnative e un nuovo livello di difficoltà faranno felici chi è rimasto incuriosito dal cliffhanger alla fine del gioco base. Non aspettatevi però una longevità da manuale se, come me, vi accontentate semplicemente di completare il gioco senza investire ore supplementari nel livellamento pazzo e disperato.