Puyo Puyo Tetris – Recensione

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A poco più di tre anni dalla sua uscita nel Sol Levante, arriva in Occidente Puyo Puyo Tetris, puzzle game del Sonic Team di Sega che, come suggerisce il didascalico ed efficace titolo, mette insieme due dei più iconici esponenti di genere della storia dei videogiochi: il sovietico e storico Tetris, probabilmente il videogioco per eccellenza, con la sua razionalizzazione dello spazio fatto di incastri di tetramini, e Puyo Puyo, un’evoluzione dell’altrettanto classico Dr. Mario e del suo spirito del “match four”. Il gioco è arrivato su PS4 e Switch, ed è proprio sulla console Nintendo che ho avuto modo di mettere a dura prova i pochi neuroni che mi sono rimasti.

FUSIONE NATURALE

La natura ibrida della console Nintendo e la possibilità, in ogni momento, di poter giocare con un amico rendono Puyo Puyo Tetris particolarmente adatto al consumo frugale che offre Switch, e la famosa immagine dell’aperitivo giocoso degli spot iniziali della console si sposa benissimo con il gioco del Sonic Team, a maggior ragione per il suo supporto per quattro giocatori.

Puyo Puyo Tetris immagine PS3 PS4 PS Vita Switch 3DS Wii U Xbox One 04

I due giochi sono fusi in maniera naturale, lavorando più sulle modalità che sulle meccaniche

Che affrontiate la sfida muniti di Joy-Con o DualShock, alla fine, cambia poco, perché ad aspettarvi ci sono tonnellate di ore di divertimento. Come dicevo in apertura, il titolo non avrebbe potuto essere più didascalico di così, e l’abilità del Sonic Team è stata quella di fondere i giochi in maniera del tutto naturale, assecondando le caratteristiche proprie dei due puzzle game lavorando più sulle modalità che sulle meccaniche. Il risultato è esplosivo ed estremamente ricco dal punto di vista dell’offerta ludica, nonché estremamente fruibile ed immediato: chiunque abbia giocato almeno una volta a Tetris o a Puyo Puyo (o un qualunque altro rompicapo che si basa sull’allineare quattro tessere) si sentirà subito a casa, e il bello diventa comprendere al meglio le strategie più efficaci a dominare i set di regole diversi proposti dallo sviluppatore nipponico.

Se, dunque, in Fusion si tratta di ordinare nella stessa partita tetramini e puyo, in Swap (la variante più “cool” del lotto) si giocano due partite in contemporanea, una per “disciplina”, in un’alternanza strategica di mosse volte a massimizzare le linee da far scomparire o i puyo da far esplodere per intasare il tabellone avversario. Non mancano varianti più leggere, come Big Bang (che si basa totalmente sulla velocità di esecuzione) e Party, molto adatta al multiplayer con giocatori occasionali. Quest’ultima introduce power-up che possono sbilanciare un po’ il gioco ma che, di fatto, rendono il tutto più caotico e divertente. Infine, c’è spazio anche per le classiche sfide in modalità versus in cui ogni giocatore sceglie se cimentarsi con i blocchi sovietici o le deliziose gelatine nipponiche. Il succo del discorso è sempre quello di liberare il tabellone prima che sia troppo tardi, ma come ogni puzzle che si rispetti, in multiplayer pensare soltanto a sé non basta, visto che bisogna leggere il momento giusto per complicare la vita agli avversari inviandogli un po’ di linee da smaltire. Se poi non volete mettere a repentaglio le vostre amicizie in salotto, c’è sempre la possibilità di sfidare gente in giro per il mondo nell’ottimo online, con tanto di match ranked.

LA SOLITUDINE DEL TETRAMINO

Se, chiaramente, Puyo Puyo Tetris offre il meglio di sé in compagnia, anche in solitario il titolo del Sonic Team ha qualcosa da dire. Anche troppo direi, facendo una battuta sull’Adventure Mode, che dà in pasto ai giocatori occidentali uno story mode dal carattere profondamente nipponico e, pertanto, fin troppo basato su linee di dialogo nonsense e una trama che si parla un po’ troppo addosso.

Puyo Puyo Tetris immagine PS3 PS4 PS Vita Switch 3DS Wii U Xbox One 01

l’Adventure Mode parte dal Tetris per poi abbracciare Puyo Puyo

Il tutto nasce dal fatto che Puyo Puyo è uno spin-off di una serie di dungeon crawler, e dunque ha effettivamente un background narrativo, ma è chiaro che la messa in scena diventa un enorme pretesto per giustificare la fusione dei due mondi. A tratti è anche simpatico, però sulla lunga mi sono sovente trovato a skippare linee di dialogo come se non ci fosse un domani. Al netto delle lungaggini della narrazione, l’Adventure Mode è comunque estremamente intelligente, e propone un lungo percorso di adattamento e approfondimento delle meccaniche di gioco, muovendosi saggiamente da Tetris per poi abbracciare Puyo Puyo che, per quanto ugualmente immediato, ha comunque il meccanismo delle “chain” da interiorizzare. Attraverso la modalità storia, insomma, il Sonic Team racconta l’evoluzione di due puzzle game che hanno chiaramente un legame, che sanno dialogare e che – messi insieme – per certi versi si completano.

Parallelamente all’avventura, gli sviluppatori hanno comunque pensato a diverse modalità in singolo, che vanno da quelle infinite tipiche dei puzzle game giocati “vanilla”, fino a sfide tarate sia sui tetramini che sui puyo. Insomma, il titolo Sonic Team fa di tutto per glorificare al meglio il suo gameplay essenziale ma efficace, mettendo a disposizione probabilmente la miglior offerta possibile per consentire a qualsiasi giocatore di godere al meglio dei due dei puzzle game migliori di sempre.

Difficile trovare veri e propri difetti a Puyo Puyo Tetris, che rappresenta un’elegante ed efficace cornice in grado di fondere alla perfezione due mondi soltanto apparentemente distanti. Tetramini e puyo, sotto lo stesso tetto, vanno eccezionalmente d’accordo, e il merito del Sonic Team è stato quello di lavorare molto bene sulla qualità e quantità dell’offerta senza toccare minimamente le meccaniche di gioco base dei due titoli originali. Difficile chiedere di più, a patto di essere amanti del genere e avere amici con cui giocare, visto che – a mio modo di vedere – il multiplayer locale resta la parte migliore dell’esperienza.

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Pro

  • Incontro perfetto tra i due mondi.
  • Offerta ludica soverchiante.
  • Perfetto in multiplayer, ottimo in single.

Contro

  • Modalità Adventure un po' prolissa.
8.5

Più che buono

Se serve un tuttofare il buon Mancini è l’uomo da chiamare. La nostra principessa fotografa, usa la videocamera come se fosse un’estensione naturale del corpo e monta video manco fosse in una catena di montaggio. Ah… e scrive anche. Insomma… il classico “bravo guaglione”.

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