Hardcore è un termine che può avere molteplici sfumature, in base alla parola cui viene associato. Nel caso di un videogioco, significa che questo si rivolge a un tipo di pubblico amante delle sfide più complesse, che non si fa spaventare da una difficoltà superiore alla media, ma anzi l’accoglie a braccia aperte. Anche Unit 4 dovrebbe essere un titolo hardcore, almeno stando a quanto più volte affermato da Gamera Interactive, la giovane realtà italiana con sede in quel di Padova che ha sviluppato questo nuovissimo platform bidimensionale sbarcato da pochi giorni su PC e Xbox One.
SALTALA ANCORA, SAM!
C’è un grande problema, però, che sorge nel momento in cui non viene dato il giusto peso alle parole e ci si imbatte in proclami roboanti che trovano un riscontro solamente parziale nel momento in cui si arriva alla prova dei fatti. Intendiamoci, Unit 4 è davvero un platform con un livello di difficoltà molto elevato, eppure tale complessità non è figlia di un level design sopraffino, come ci si aspetterebbe da un prodotto di questo genere, quanto invece di alcune ingenuità volte a complicare la vita del giocatore in maniera iniqua, per non dire del tutto gratuita. Prima di concentrarmi su questo aspetto, però, direi che è necessario introdurre le dinamiche alla base dell’opera prima di Gamera Interactive, senza dilungarmi troppo nella valutazione della trama: vi basti sapere che il solito gruppo di cattivi minaccia di distruggere un intero sistema solare e l’incarico di fermare l’esercito malvagio viene affidato a quattro eroi senza nome identificati solamente grazie al colore delle loro tute. Si tratta, come avrete certamente capito, del classico pretesto per menare le mani.
Unit 4 è davvero un platform con un livello di difficoltà molto elevato
ALLA SCOPERTA DELL’IGNOTO
Detto questo – come già accennato qualche paragrafo più in alto – da un titolo del genere ci si aspetterebbe un level design che metta in risalto le abilità di ogni personaggio, spingendo così il giocatore a cambiare spesso eroe per sfruttarne le peculiarità; eppure durante tutto il corso della breve avventura non ho mai impiegato lo sfortunato omino verde, sfruttando principalmente il comodo doppio salto di Blue, alternandolo occasionalmente a Red e Yellow nei pochissimi frangenti in cui si sono rese necessari i loro rispettivi talenti. Viene quindi da chiedersi perché inserire quattro protagonisti se, per la maggior parte delle circa cinque ore necessarie a raggiungere i titoli di coda, se ne può usare solamente uno.
Unit 4 è un videogioco segnato da costanti alti e bassi
Detto questo, Unit 4 palesa anche alcuni evidenti pregi. Gli scontri con i boss, ad esempio, sono davvero ben fatti e offrono un livello di sfida finalmente genuino, poiché non alimentato artificiosamente dai difetti di cui sopra. Le sezioni di fuga che contraddistinguono le battaglie contro i luogotenenti dei guardiani dei tre pianeti sono frenetiche al punto giusto e impongono una prontezza di riflessi non indifferente, mentre i veri e propri boss di fine livello sono stati realizzati in maniera impeccabile: difficili da abbattere ma mai frustranti. Peccato che questo non basti a elevare la qualità complessiva di una produzione fatta di costanti alti e bassi, nonché segnata da falle anche piuttosto importanti nelle dinamiche di gioco.
i veri e propri boss di fine livello sono stati realizzati in maniera impeccabile
Unit 4 è un videogioco dalla qualità altalenante, che alterna livelli ingiustamente punitivi a boss fight esaltanti. L’opera prima di Gamera Interactive non riesce a scrollarsi di dosso quella costante sensazione di occasione mancata, e in questo senso non aiuta nemmeno uno stile decisamente troppo generico, affogato da un tipo di ironia eccessivamente citazionistica che spesso risulta essere completamente fuori luogo. Siamo quindi di fronte a un platform come tanti altri: il classico prodotto senza infamia né lode.