Steam è in modalità Big Picture. Il controller relativo è configurato. Non credo di aver dimenticato nulla. Anzi, no, le cuffie non sono ancora collegate al PC. Fatto, ora è davvero tutto pronto, posso premere “A” e far partire le danze. Gli Electric Light Orchestra mi accolgono in Guardians of the Galaxy: The Telltale Series con uno dei loro successi più grandi, Livin’ Thing: bastano davvero poche note per sentirsi già a casa e respirare l’atmosfera della pellicola firmata da James Gunn. Ora non mi resta che avviare Tangled Up in Blue, il primo episodio di questa nuovissima serie episodica dedicata agli improbabili eroi dei fumetti Marvel.
WHY CAN’T I TOUCH IT
Telltale Games ha deciso di avvicinarsi maggiormente alla versione cinematografica dei Guardiani della Galassia, piuttosto che a quella vista in azione sulle pubblicazioni della Casa delle Idee: una scelta che – personalmente – non mi sento di biasimare, d’altronde, seppur non senza qualche difetto, il gruppetto capitanato da Star-Lord, alias di Peter Quill, funziona benissimo sul grande schermo. Un’alchimia che in questa prima parte dell’avventura (divisa in cinque porzioni, come da consuetudine) viene riprodotta quasi fedelmente, prendendosi qualche licenza di tanto in tanto, ma comunque ricalcando i profili caratteriali già abbondantemente delineati nel film.
Guardians of the Galaxy: The Telltale Series ricalca i profili caratteriali delineati nel film
DANCING IN THE MOONLIGHT
Tangled Up in Blue parte immediatamente col botto grazie a un ottimo taglio cinematografico e una particolare enfasi registica sulle scene di azione, il tutto arricchito da un voice acting particolarmente azzeccato, soprattutto per quanto riguarda Rocket Raccoon, interpretato da un camaleontico e quasi irriconoscibile Nolan North.
Per quanto riguarda la trama, invece, vi basti sapere che in appena un’ora e mezza assisterete già a un paio di colpi di scena piuttosto importanti e imprevisti. Novanta minuti che volano via: merito della scrittura dei dialoghi a dir poco brillanti e di un ritmo sempre molto serrato, il tutto trascinato da una colonna sonora che pesca a piene mani dal progressive rock che ha dominato la scena musicale a cavallo degli anni Settanta e Ottanta.
I novanta minuti di gioco volano via: merito della scrittura dei dialoghi a dir poco brillante e di un ritmo sempre molto serrato
C’è davvero poco che non va in questo primo quinto dell’avventura, anche se mi sento di muovere una critica all’indirizzo del motore di gioco: ormai il peso degli anni si sente davvero tanto, tra texture in bassa risoluzione, modelli poligonali piuttosto poveri e animazioni da dimenticare. Per fortuna, tutto il resto funziona alla perfezione. Ora dobbiamo solo sperare che Telltale sappia mantenere questo livello qualitativo anche nei mesi a venire, magari dando finalmente il giusto peso alle decisioni prese dai giocatori nel corso dell’intera serie.
Il primo episodio di Guardians of the Galaxy: The Telltale Series rappresenta tutto ciò che un fan del primo film di James Gunn dedicato agli eroi Marvel potesse sognare. La strada imboccata dallo studio di San Rafael è sicuramente quella giusta, eppure il percorso è ancora lungo, e nei prossimi mesi può davvero succedere di tutto. Il carisma di Peter Quill e compagni c’è e, salvo passi falsi, quest’opera potrebbe davvero rivelarsi una bellissima sorpresa. Peccato solo per un comparto grafico sulla soglia dell’obsolescenza.