Piccola premessa: a me il LEGO City Undercover prima maniera – quello in salsa Wii U – era piaciuto davvero un sacco, pur nella consapevolezza dei suoi limiti, per lo più figli dell’inesperienza di TT Games nella costruzione di mondi open world. L’avventura del poliziotto Chase McCain per le strade della cittadina fatta di mattoncini aveva addosso una leggerezza ammaliante; era una vela sospinta dal vento della goliardia che non si vergognava di fare da motore a una barca ora spernacchiante il gran capo dei free roaming (GTA, of course), ora legata al molo del citazionismo sfrenato verso i telefilm polizieschi tanto in voga nei fantastici anni 80. Il suo essere un’esclusiva per una console sfortunata (almeno dal punto di vista delle vendite) ha evidentemente suggerito a Warner di ripescare gli asset dormienti in qualche server e di comprimerli in un shaker, per proporci un cocktail dai sapori conosciuti: eccoci quindi qui, quattro anni esatti dopo il primo parto, a parlare di LEGO City Undercover in salsa current gen e financo PC. Il problema è che quando si fanno le cose con una certa svogliatezza, non sempre queste vanno per il verso giusto.
STRADE DI MATTONCINI
Il gioco è conosciuto e non starò qui a produrre un wall of text per descriverlo nuovamente. Per chi fosse vissuto sulla Luna fino a oggi, mi limiterò a scrivere che LEGO City Undercover è una sorta di Gran Theft Auto dove si gironzola, si fanno tutte quelle belle cose che un open world qualsiasi concede e si vestono i panni del già citato Chase McCain, un poliziotto tornato in città per catturare l’evaso criminale Rex Fury. L’intera mappa è liberamente percorribile fin da subito ed è pregna di tutti i tipici stilemi dei giochi LEGO griffati TT Games, da migliaia di mattoncini da raccogliere a collezionabili e personaggi sbloccabili come se piovesse, con alcuni punti dove si accede a livelli istanziati che diventano rigiocabili man mano che si percorre la strada della missione principale. L’impressionante quantità di cose da fare, quasi al limite dell’anarchico, istiga all’esplorazione metodica, non prima di aver fatto nostri tutti i travestimenti di Chase McCain, necessari per avere a disposizione l’intero ventaglio delle abilità.
Fatte le dovute presentazioni, la prima cosa da dire su questo porting di LEGO City Undercover è che non aggiunge davvero nulla di “ciccioso” a quanto visto su Wii U, se non il co-op locale che consente a due giocatori di gironzolare per la città in coppia, sfruttando il solito split screen dinamico già visto negli altri titoli della serie. Per carità… è vero che il titolo base era già pregno di suo, tuttavia mi sarei aspettato un po’ di voglia in più da parte degli sviluppatori nell’invogliare all’acquisto anche chi si è già ripassato la versione Wii U.
Ho avuto modo di testare LEGO City Undercover sia su PC, sia su Switch, e in entrambi i casi le cose non sono andate proprio per il verso giusto
Non bastano tutto l’humor del mondo, un sacco di belle cose da fare e l’amore per le trasposizioni digitali dei mattoncini LEGO in salsa TT Games a giustificare un porting così pigro di un gioco che – lo ricordo – ha ben quattro anni sulle spalle. Tra bug/freeze (su PC) e frame rate col fiatone (su console), non c’è da stare molto allegri, almeno fino a quando non verrà raddrizzato il tiro con la pubblicazione di quantomai opportune patch. LEGO City Undercover è probabilmente il miglior prodotto di casa TT Games se si guarda alla genuinità del divertimento profuso, ma 60 euro sono 60 euro e il lavoro svolto dallo sviluppatore non vale tutti quei soldi, o almeno non ora. Se proprio non ce la fate ad aspettare uno sconto o che le cose vengano sistemate da chi di dovere, votatevi alla versione PC, che per lo meno costa la metà.