Hucast Games torna alla carica con quello che sa fare meglio, ovvero scatenare sui nostri monitor gaijin un sano blastaggio danmaku. Percorrendo le orme di Redux: Dark Matters, Ghost Blade HD nasce come progetto indipendente su Dreamcast e viene offerto alla nostra attenzione su console un filo più recenti, ma non per questo più belle. Campanilismi a parte, che roba è Ghost Blade HD?
UN INFERNO DI PROIETTILI
Ghost Blade HD è uno sparatutto a scorrimento verticale apparentemente figlio di altri tempi, se non fosse che trova la sua collocazione in un genere che, da solo, regge l’ecosistema dei game center giapponesi. Le tempeste di proiettili che soffocano lo schermo dei cosiddetti danmaku sono una vera e propria mania per i nostri amici dagli occhi a mandorla, esercitando un innegabile fascino anche per quei giocatori occidentali dotati di riflessi fulminei. Per tutti gli altri, la proposta di Hucast potrebbe rappresentare una dignitosa palestra, con un livello di difficoltà ben calibrato e non eccessivamente ripido, almeno nei primi livelli.
L’arsenale e i bonus paiono ricalcati sul template del capolavoro Cave
Purtroppo, Ghost Blade HD mostra una preoccupante carenza di personalità: i livelli sono solo cinque, piuttosto brevi e, graficamente, vittime di alti e bassi, con fondali spesso privi di vita (il secondo è un esempio lampante), come risultato trasmettono la sensazione di volare sopra aridi wallpaper, con livelli di parallasse a volte impercettibili, movimentati dall’occasionale scintilla di vita, peraltro non sempre riuscita (vedasi l’effetto delle onde nel terzo livello). Anche per i nemici la situazione è altalenante, con quelli più grossi spesso animati in maniera approssimativa. Non che mi aspettassi l’arte bidimensionale di Raiden II, ma avvicinarsi allo schermo per giocare (eh, beh, ognuno gioca i danmaku a modo suo) ha fatto spuntare qualche nota dolente di troppo. Forse Hucast avrà operato simili scelte per garantire la fluidità a sessanta fotogrammi al secondo, laddove l’originale per Dreamcast soffriva di occasionali singhiozzi, ma la carenza combinata di originalità e virtuosismi grafici penalizza il gioco con un look amatoriale, nell’accezione meno lusinghiera del termine.
BLASTIAMOLI VIVI (CIT.)
Nel complesso, però, in movimento e mesmerizzati dalla tempesta di proiettili, l’aspetto grafico rimane comunque discreto, supportato da una direzione stilistica colorata e riuscita, dai mezzi nemici al design delle tre navicelle selezionabili, differenti per armamento e velocità e pilotate da tre ragazze rigorosamente seminude. Perché, come Ginga Fukei Densetsu Sapphire ci ha insegnato, il destino dell’universo deve essere affidato – per forza – nelle mani di donnine poco vestite.
Un passo avanti rispetto alla versione Dreamcast è la classifica
Ghost Blade HD si presenta come un danmaku vecchio stile (la versione originale è uscita su Dreamcast due anni fa, dopo considerevoli ritardi) che svolge dignitosamente il suo lavoro, senza però osare il minimo sindacale in quanto a originalità. Si tratta di un gioco divertente, ma probabilmente avrete già giocato una marea di titoli simili e migliori. Potreste prenderlo in considerazione in virtù della modalità a due giocatori, della carenza di titoli simili sul PSN e del prezzo competitivo, tenendo bene in mente che vi aspetta un’esperienza estremamente derivativa.