Il primo, difficilissimo ostacolo di Blizzard Mountain, nuova espansione del bellissimo Forza Horizon 3 (recensito qui), è accettare il fatto che ci si trovi ancora in Australia. Dopo decine di ore passate a correre come forsennati per le sue immense pianure, i laghi salati e i deserti dell’Outback, trovarsi su una montagna innevata, con le strade ricoperte da lastre di ghiaccio e la visibilità azzerata dalle tormente, è uno sforzo mentale non da poco. Superato quello, il resto è tutta – letteralmente – discesa. Una bellissima, lunghissima e velocissima discesa.
FESTA DEL BIANCO
Playground Games ha svolto un lavoro pazzesco, sia dal punto di vista grafico che del modello di guida
Da vedere, Blizzard Mountain è semplicemente uno spettacolo, a qualunque ora del giorno e della notte. Spianate di neve su cui il riflesso del sole abbaglia, strade che si imbiancano man mano che scendono i fiocchi, tormente che possono scoppiare all’improvviso, che scuotono gli alberi e rendono impossibile vedere a più di pochi metri oltre il paraurti della propria macchina. E poi tornare, lentamente, al sole che fa capolino e riporta luce e serenità, mentre si osservano, dietro di sé, le due linee parallele lasciate dagli pneumatici nella neve, come una assurda, impossibile traiettoria di sci. Tutto in tempo reale, senza (quasi mai) eventi scriptati. In generale, il livello qualitativo è pazzesco, forse ancor più del gioco originale, con una cura e attenzione per i dettagli che ha del maniacale.
Il modello di guida tiene conto in maniera certosina delle condizioni atmosferiche e del terreno
UNA VALANGA DI STELLINE
Per quel che riguarda il contenuto, più che un’espansione in senso tradizionale, Blizzard Mountain è una versione ridotta del gioco, con una mappa sensibilmente più piccola dell’originale, al cui interno si trovano più o meno le stesse cose (eventi, corse, strade da scoprire, insegne da distruggere, liste dei desideri, zone derapata, autovelox ecc.), declinate in forma consona all’ambientazione, con scalate ai picchi montani, discese a perdifiato lungo tornanti ghiacciati, che si affiancano a corse più tradizionali.
Il sistema di progressione a “stelline” è ben studiato e impegnativo
Blizzard Mountain costa una ventina di euro, che non sono pochissimi, ma se avete adorato il gioco originale sono sicuramente soldi benissimo spesi: il contenuto del pacchetto, di per sé, non vi terrà impegnati per un monte ore pazzesco, ma la sostanza delle novità introdotte può ribaltare la prospettiva: il passaggio dai deserti australiani alle tempeste di neve costringe a ripensare completamente a come si guida e a come gestire la trazione e il controllo della vettura; il nuovo sistema di progressione della carriera, poi, è molto ben studiato, e in molti casi costringe a un approccio quasi “tattico” alle gare. Da evitare solo se odiate la neve, in ogni sua forma, anche digitale.