Psst, voi non avete sentito nulla, ma l’arrivo di un nuovo Marvel vs. Capcom lo sentivo nell’aria da questa estate. Non entro nello specifico, ma un certo disegnatore storico con il cuore radicato nella rivale SNK, rivelò a un mio amico di essere al lavoro su un’illustrazione di Captain America. Le opzioni, quindi, erano due: un nuovo capitolo della celebre saga o un adattamento dell’ultimo episodio per le attuali console. Crepi l’avarizia: la recente PlayStation Experience ha confermato entrambi gli scenari. Cosa chiedere di più? Un netocode decente, forse?
THIS IS FOR NOVA CORPS!
Ultimate Marvel vs. Capcom 3 – ultimo rappresentante di una dinastia nata nel 1996, quando Capcom ebbe la bellissima idea di far scontrare i suoi lottatori da strada con i mutanti Marvel – è esattamente lo stesso gioco che avete sullo scaffale dal 2011, né più né meno, e potremmo chiudere la recensione qui.
Trattasi di un picchiaduro caratterizzato da mosse speciali esagerate e azione sopra le righe, destinato a introdurre ad ogni episodio meccaniche sempre più deflagranti, come ad esempio le team counter di Marvel Super Heroes vs. Street Fighter, banco di prova per gli assist di Marvel vs. Capcom e ispiratori degli striker introdotti in The King of Fighters ’99. Quegli stessi striker rei di aver spinto la serie regina di SNK in una dolorosissima pars destruens, esacerbata dalla bancarotta della compagnia.
Ultimate Marvel vs. Capcom 3, sotto il “casotto” organizzato sullo schermo, regala un picchiaduro da padroneggiare, ricco di mosse speciali e personaggi
Nella storia dell’umanità abbiamo decapitato sovrani e fatto scorrere fiumi di sangue per molto meno; fatto sta che la serie piace per la sua azione esagerata, i supersalti, le tecniche termonucleari e le combo aeree. Se da una parte è schernita dai fanatici della tecnica, a loro agio sul 3rd Strike o Garou, dall’altra ha saputo ritagliarsi una nicchia di fan che impazziscono al pensiero di organizzare spaventose combo a tre cifre. Non si tratta comunque di mero button mashing, perché sotto il “casotto” organizzato sullo schermo c’è comunque un picchiaduro da padroneggiare, ricco di mosse speciali e personaggi: in cambio dei vostri soldi, ve ne trovate addirittura cinquanta, prelevati dai game center e dal mondo delle nuvole parlanti, compresi gli illustri Jill Valentine e Shuma Gorath, originariamente disponibili come DLC.
Parlando di contenuto scaricabile, in questa riedizione vi portate a casa tutto quello che è stato pubblicato negli anni in una sola soluzione. Potrete quindi abbigliare i lottatori con i costumi originariamente disponibili a pagamento, che vanno da Ryu con chioma ed espadrillas rosse come nel 1987 al fichissimo Ghost Rider 2099, con una gamma di opzioni in grado di soddisfare qualsivoglia nerd.
“YOU MESS WITH THE KID, MARKO, YOU MESS WITH ME.”
Ben accetta è anche la modalità “Eroi e Araldi”, inizialmente pubblicata come DLC gratuito. In questa, potrete scegliere se lottare per la salvezza della Terra o in nome del divoratore di mondi Galactus, conquistando settori scontro dopo scontro, collezionando ed equipaggiando speciali carte da cui attingere bonus capaci di alterare completamente le meccaniche base.
Completare la collezione di carte è un sottogioco davvero accalappiante
Tutto è colorato, veloce e casinista come ai vecchi tempi insomma. Ed è questo il problema: il passaggio a PS4 non ha portato migliorie degne di nota, come ad esempio il già citato netplay: orfano di infrastrutture apprezzate e performanti come il GGPO, infatti, Ultimate Marvl vs. Capcom 3 offre esperienze online a dir poco altalenanti. Quando si beccano avversari della stessa regione e dotati di buona connessione è possibile godere di scontri discretamente fluidi, ma quando le cose vanno male si entra nel reame della tragedia, e questo è purtroppo il panorama più veritiero. Del resto, stiamo parlando di un gioco vecchio con una community deserta come il Gobi, occasionalmente battuta da pellegrini di nazionalità prevalentemente anglosassone, almeno al momento. Per aggiungere sale sulla ferita, non è offerto il supporto ai controller della precedente generazione, possibilità invece gentilmente concessa da Street Fighter V e The King of Fighters XV, tanto per nominare un paio di alternative più recenti e più appetibili.
Non me la sento di appioppare a Ultimate Marvel vs. Capcom 3 un’insufficienza secca, perché offre un picchiaduro indubbiamente ricco, traboccante di personaggi carismatici, mosse speciali e interessanti modalità. Il problema è che si tratta di un adattamento molto pigro, confezionato in fretta e furia nei ritagli di tempo per cavalcare l’interesse suscitato dall’annuncio di Marvel vs. Capcom Infinite, senza un briciolo d’amore. Per lo meno rimane spettacolare da vedere in movimento, sebbene fondali e personaggi mostrino senza mezzi termini il peso degli anni; potreste quindi considerare l’upgrade solo se avete posseduto la discretamente tagliata versione per PS Vita. Non riesco francamente a trovare altri motivi per giustificare la spesa, altrimenti: se avete evitato il gioco finora, non troverete in questa riedizione motivi sufficienti a farvi cambiare idea.