Il 2016 verrà ricordato per tanti motivi, anche nel mondo videoludico. Giusto per dire, in questi giorni stanno per uscire due titoli attesi da tanto di quel tempo che è difficile persino ricordarsi la data del loro annuncio. Questo è anche il primo anno, dal 2009 almeno, in cui non ci troviamo fra le mani un nuovo capitolo della saga di Assassin’s Creed. È una strana sensazione, come se un appuntamento ormai consolidato venisse improvvisamente a mancare, ma d’altro canto, nonostante mi reputi da sempre un moderato appassionato della saga, da tempo speravo che Ubisoft si prendesse almeno un anno sabbatico per rivedere l’intero impianto di gioco. Anche se ho apprezzato l’ultima uscita, Syndicate, non ho potuto fare a meno di constatare l’eccessiva monotonia di determinate meccaniche, costantemente migliorate nel tempo, ma pur sempre figlie di un gameplay che, di fatto, è cresciuto solo fino a un certo punto. Ecco perché questa Ezio Collection è così importante, perché mette in risalto l’incredibile lavoro operato da centinaia di persone, che hanno dato vita ad alcuni dei momenti più appassionanti e coinvolgenti della scorsa generazione, riuscendo a conciliare realtà storiche con una fiction magari fin troppo sopra le righe, ma comunque sempre godibile e coinvolgente.
EZIO AUDITORE DA FIRENZE
Del resto, il grande successo di Assassin’s Creed, specie in Italia, lo dobbiamo proprio al protagonista di questa collection, quell’Ezio Auditore che è diventato un’autentica icona digitale. Per non parlare delle eccezionali ambientazioni, che ci hanno permesso di esplorare da cima a fondo (letteralmente!) alcune delle città più belle e famose della nostra nazione.
Il tutto, particolare non da poco, nella splendida cornice del Rinascimento italiano, fucina di talenti e personalità che hanno profondamente influenzato la storia dell’arte, della letteratura, delle scienze e persino della politica. Gli scontri fra le potenti famiglie che si dividevano il Paese da nord a sud, il crudele papato dei Borgia (dal quale sono state tratte ben due serie TV), le ingerenze straniere, tutto è stato romanzato e adattato con grande stile e capacità, fondendo storia e fantasia con estrema efficacia.
la remastered comprende Assassin’s Creed II, Brotherhood e Revelations, e due dei tre cortometraggi relativi alle serie, Lineage ed Embers
Questa incredibile alchimia, così ben rappresentata nella Ezio Collection, non si è più concretizzata nei capitoli successivi, se non parzialmente nel terzo (quello di Connor, insomma). Il che ci riporta anche alla questione Desmond, di fatto l’unico vero “attore” protagonista della linea narrativa ambientata nel presente, una componente sempre più trascurata a tal punto da risultare completamente assente nell’ultimo Syndicate. Una scelta che da un lato ha certamente contribuito a rafforzare il ritmo di gioco, ma dall’altro ha quasi del tutto annichilito la sottotrama relativa a Giunone e al futuro dell’umanità.
REMASTERED IN PACE
Fatte le considerazioni del caso, è giunto il momento di prendere in esame questa ennesima remastered, che comprende Assassin’s Creed II, Brotherhood e Revelations, rimpolpando il tutto con due dei tre cortometraggi relativi alle serie, ovvero Lineage ed Embers, rispettivamente prologo ed epilogo della saga di Ezio. Non è roba da poco, se consideriamo che stiamo parlando di giochi che mediamente portano via una ventina di ore a testa, ma che possono andare ben oltre se ci si incaponisce con achievement e trofei. Del tutto assente, invece, la componente multiplayer, mentre se siete registrati allo Ubisoft Club potrete sbloccare numerosi upgrade e add on per tutti e tre i capitoli.
Chi arriva dalle versioni PS3 e Xbox 360, di certo, apprezzerà la qualità delle texture in questa release
Chi arriva dalle versioni PS3 e Xbox 360, di certo, non farà fatica ad apprezzare in questa release la qualità delle texture, anche in termini di filtering, nonché l’utilizzo di un antialiasing ben più efficace, che su PS4 Pro ha l’ulteriore vantaggio del supersampling per chi gioca su schermi 1080p (e della risoluzione per i fortunati con display in 4K). Il tutto a 30 fps, dato che Ubisoft ha preferito non spingersi più in là in termini di frame rate, scelta non certo bislacca alla luce della ben nota pesantezza dell’Anvil Engine, noto per la sua capacità di mettere in crisi anche i PC più carrozzati.
Personalmente, ho apprezzato in particolar modo la notevole velocizzazione dei tempi di caricamento, un altro mondo rispetto alle vecchie console. A fronte, però, di un engine che non è stato ritoccato di una virgola (e lo dimostrano le pessime ombre e l’insistente pop up di alcune ambientazioni), suscitano perplessità le scelte in termini di colorimetria: Ubisoft ha infatti reso le ambientazioni più colorate e meno “monocromatiche” rispetto ai titoli originali, con risultati a volte piacevoli, altre volte meno. Del resto, quando si fanno queste operazioni è difficile accontentare tutti, come è accaduto di recente anche per Batman: Return to Arkham e BioShock: The Collection.
Questa Ezio Collection non sarà la remastered più imperdibile di sempre, ma non si può certo dire che Ubisoft abbia fatto un cattivo lavoro. Sotto il profilo tecnico ci troviamo di fronte a nulla di trascendentale, ma comunque in grado di restituire una pulizia d’immagine almeno un paio di spanne sopra le release old-gen. Apprezzabile anche l’idea di includere Lineage ed Embers, seppur entrambi i video soffrano di evidenti problemi di frame skipping. Rimane la questione se consigliarla o meno a chi ci ha già giocato e, detto in tutta sincerità, non so darvi una risposta lapidaria. Gli upgrade visivi non sono tali da renderlo irresistibile, e in fondo il gameplay potrebbe risultare quasi desueto ai più, ma la verità è che al cuor non si comanda e la saga di Ezio continua a vincere a mani basse per quel che mi riguarda.