A poche settimane di distanza dalla nostra prova con mano, eccoci tornati a parlare di Dragon Ball Xenoverse 2, atteso sequel del titolo million seller per PlayStation 3, Xbox 360 e PC, questa volta in esclusiva per piattaforme di gioco di corrente generazione. Come già anticipato nell’anteprima, Xenoverse 2 rappresenta una sorta di sequel “allargato e arricchito” che riesce in qualche modo a migliorare sensibilmente l’esperienza di gioco, pur non stravolgendo gli equilibri dell’ossatura ludica già conosciuta.
“UNITEVI ANCHE VOI AI PATTUGLIATORI DEL TEMPO!”
Conton City non è solamente l’hub dell’avventura, ma anche e soprattutto una minicittà tutta da esplorare, popolata dagli avatar degli altri giocatori connessi e da personaggi non giocanti pronti a regalare qualche consiglio o coinvolgere i giocatori in missioni secondarie.
Xenoverse 2 migliora sensibilmente l’esperienza di gioco, pur non stravolgendo gli equilibri dell’ossatura ludica
Pur rimanendo ancora una volta paragonabile ad una fan fiction non troppo ispirata, la storia di Xenoverse 2 si erge decisamente al di sopra di quanto visto in passato; questo grazie soprattutto ad una regia delle cinematiche più accorta e ad una colonna sonora stranamente arricchita da un buon numero di brani, alcuni di quei quali sottolineano con forza i passaggi più drammatici e solenni. Rimane tuttavia l’amarezza di un’occasione persa, soprattutto se si considera che il fatto di rivisitare la trama di un’opera conosciuta a livello mondiale avrebbe potuto dare vita a scenari sperimentali, con “what if” e sviluppi a bivi che l’ultimo lavoro del team giapponese Dimps non contempla nemmeno per un secondo. Lo scorrere lineare di situazioni via via sempre più affollate rimane in ogni caso godibile, soprattutto in virtù di un deciso affinamento del sistema di battaglia.
Z, GT, KAI!! E SUPER
Le scazzottate volanti e ipersoniche dei muscolosi guerrieri protagonisti sono grossomodo quelle conosciute in Xenoverse, ma una ribilanciamento netto del livello di sfida – ora reso praticabile anche ai più giovani – e una serie di aggiunte e modifiche al sistema di battaglia sono bastate a rendere l’avventura decisamente più godibile, soprattutto sulla lunga durata.
tenere d’occhio aura e stamina è fondamentale per non ritrovarsi a subire le combo dei nemici
Nonostante il character design di Akira Toriyama soffra di una certa autoreferenzialità, è quasi del tutto impossibile trovare guerrieri identici fra quelli creati dai giocatori, soprattutto guardando all’incredibile numero di tecniche e colpi speciali messi a loro disposizione. Oltre alle “missioni parallele”, già viste nel prequel e giocabili anche online richiedendo l’aiuto degli amici, Xenoverse 2 arricchisce l’offerta con combattimenti “raid” contro nemici estremamente coriacei (che possono essere portati a termine in squadra), e scazzottate di gruppo contro terribili avversari ciclopici, come i temibili oozaru, gli scimmioni in cui i Saiyan si trasformano nelle notti di luna piena. Sono poi presenti diversi compiti secondari, alcuni dei quali limitati dalla razza del protagonista: mentre i Saiyan possono dedicarsi a missioni speciali in compagnia di Vegeta, gli umani sono invitati a guadagnare sempre più soldi nei panni di improbabili guardie del corpo di Mr. Satan, e così via. Questi compiti vengono retribuiti non solo con una valuta investibile nei negozi di Conton City, ma anche con costumi e accessori in un sorta di reiterato invito a sbizzarrirsi con la personalizzazione del proprio personaggio.
Insomma, nel caso non si fosse capito, Bandai Namco ci tiene proprio a spingere la componente online di Xenoverse 2, d’altronde non è un segreto che questo sia stato per grande tempo uno dei punti di forza fondamentali a decretare il successo di vendite del diretto prequel. Speriamo che i server si dimostrino all’altezza: sia in Xenoverse che durante la beta pubblica di Xenoverse 2, infatti, sono stati diversi i problemi all’infrastruttura online voluta dallo sviluppatore giapponese per questo attesissimo nuovo capitolo della serie. Nella nostra breve fase di testing non abbiamo riscontrato particolari problemi a competere e collaborare con altri giocatori, anche senza l’indicatore della qualità della connessione al massimo, ma la bontà del comparto online sarà misurabile solamente a gioco pubblicato. Ricordo inoltre che alla pubblicazione del titolo corrisponderà il lancio di un season pass che includerà diversi DLC che verranno pubblicati nei prossimi mesi, tra cui i personaggi tratti da Dragon Ball Super, la nuova serie animata di Dragon Ball creata da Toei Animation in arrivo a cavallo fra 2017 e 2018 su Italia 1 e Italia 2.
gli sforzi di Bandai Namco e Dimps sono stati profusi nella creazione di un mondo a portata di milioni di giocatori
Discorso praticamente identico anche per i personaggi e in special modo gli avatar: quest’ultimi, malgrado un buon cel-shading, non sono (quasi) in grado di trasmettere emotività, con sguardi persi nel vuoto ed espressioni robotiche che fanno davvero rimpiangere quanto realizzato da CyberConnect2 sotto la stessa etichetta di Bandai Namco. Buono come sempre il doppiaggio giapponese, oltretutto l’unico ad essere sincronizzato col labiale dei protagonisti nelle cinematiche, mentre si rivela decisamente deludente quello inglese; fortunatamente bastano pochi secondi per andare nel menu opzioni e togliere al giovane Trunks la voce forzatamente roca del doppiaggio statunitense. In che bella epoca viviamo!
Dragon Ball Xenoverse 2 continua la storia dell’universo espanso dell’opera di Akira Toriyama nel segno della sperimentazione MMO. Un gameplay rivisto e affinato e una buona mole di contenuti (originali e riciclati direttamente dal prequel) riescono a convincere e a divertire, ma ammetto che spesso la sensazione è quella di trovarsi a ripetere situazioni già viste e a risolvere tensioni già affrontate. Rimane l’incognita del funzionamento del comparto online sulla lunga distanza, ma fra battaglie contro nemici giganti, eventi speciali e la possibilità di collaborare per portare a termine le missioni secondarie, di carne al fuoco ce n’è davvero parecchia.