Il 2009 è stato un anno indimenticabile per gli amanti dei fumetti americani, in particolare per chi ha sempre sognato di avvolgersi in un mantello nero – armato di rampino, bombe fumogene e batarang – per dare la caccia a criminali e pazzi scatenati. Batman: Arkham Asylum fu un vero fulmine a ciel sereno, il suo successo immediato e trasversale: muoversi all’interno dei tetri corridoi del manicomio criminale di Gotham City fu un’esperienza meravigliosa grazie al giusto mix di azione e sezioni stealth, senza tralasciare le fasi investigative degne del miglior detective del mondo. Una formula ripresa e approfondita due anni più tardi, in quel Arkham City che ha applicato le medesime meccaniche in un contesto open world pieno zeppo di cose da fare.
DI NOTTE CORRE E VA
Batman: Return to Arkham, la raccolta pubblicata in questi giorni da Warner Bros. Interactive Entertainment nei formati per PS4 e Xbox One, contiene i primi due episodi della saga firmata Rocksteady Studios, opportunamente rimasterizzati da Virtuos. La software house cinese non si è limitata ad aumentare la risoluzione e a correggere qualche sbavatura grafica qua e là, bensì ha effettuato il passaggio al più recente Unreal Engine 4; una conversione che si nota soprattutto in quanto scompare il fastidioso problema delle texture caricate in ritardo, vero e proprio tallone d’Achille della precedente incarnazione del motore grafico sviluppato da Epic Games.
Virtuos ha effettuato il passaggio al più recente Unreal Engine 4
Nel complesso, l’impressione è che Virtuos abbia messo mano alle opere di Rocksteady utilizzando un martello pneumatico piuttosto che armarsi di attrezzi di precisione. Un approccio che si nota soffermandosi soprattutto sui particolari che svelano l’assenza di effetti grafici, presenti invece nei giochi originali, e mettono in evidenza le modifiche ingiustificate nella palette cromatica che, in alcuni casi, cambiano radicalmente l’atmosfera, facendo spiccare ombre eccessivamente squadrate che si comportano in maniera bizzarra ogniqualvolta si sposta l’inquadratura della telecamera. Inoltre, l’anacronistica vegetazione bidimensionale non è stata minimamente ritoccata.
SI MIMETIZZA NELL’OSCURITÀ
Va detto che i primi due Batman della serie Arkham tengono ancora botta sul fronte prettamente ludico grazie a un gameplay solido incentrato su un sistema di combattimento che ben si presta alla tipologia di gioco per via della sua versatilità e immediatezza. Nella sua semplicità, l’innovativo freeflow è talmente ben congegnato che in questi anni è diventato un vero e proprio standard per gli action occidentali dal respiro molto meno convulso rispetto agli stessi titoli di stampo giapponese, come visto in Remember Me, L’Ombra di Mordor e Mad Max, giusto per fare qualche nome.
la remastered non è all’altezza della qualità dei titoli originali
In linea di massima, chiunque abbia già avuto modo di giocare agli originali di Rocksteady ha ben pochi motivi per vestire nuovamente i panni del Cavaliere Oscuro su PS4 o Xbox One, se non per nostalgia o magari perché fa parte di quella particolare schiera di fan di Batman disposti ad acquistare qualsiasi prodotto dedicato a Bruce Wayne. Chi invece non si è mai cimentato nelle avventure dell’Uomo Pipistrello potrebbe provare un certo interesse per questa collection, a meno che non possieda un PC anche non molto recente: in questo caso il consiglio è quello di recuperare le versioni per mouse e tastiera che si difendono ancora bene sotto il profilo prettamente grafico e sono prive dei tanti problemi di cui soffre la produzione della software house cinese.
Batman: Return to Arkham è un’occasione sprecata. Virtuos Games avrebbe potuto tirare a lucido due grandi classici degli anni passati per consegnarli alla generazione attuale con tutti i crismi del caso, invece ci troviamo di fronte a una raccolta che disattende le aspettative e non rende giustizia a due ottimi videogiochi a causa degli abbondanti problemi tecnici di cui soffrono le versioni rimasterizzate. Si tratta comunque di un prodotto consigliato a tutti quei giocatori che si sono persi gli originali, a patto di accettare i dovuti compromessi, s’intende. Speriamo solo che il team di sviluppo corra al più presto ai ripari, perlomeno per correggere il frame rate di Arkham Asylum.