Gli ultimi anni sono stati semplicemente fantastici per gli appassionati di Warhammer, grazie all’alto numero di titoli dedicati al famoso gioco da tavolo di Games Workshop, sia nella sua incarnazione fantasy che in quella futuristica, ma sentivo particolarmente la mancanza di un titolo capace di portarmi nel bel mezzo della guerra più totale, facendomi immedesimare in una delle tante pedine sacrificabili che sovrastano gli immensi campi di battaglia di qualche pianeta sperduto. Ebbene, dopo una lunga beta che ha visto diverse modifiche a dir poco radicali, di cui parleremo in seguito, il frenetico titolo multigiocatore partorito da BeHaviour, software house canadese che in passato ha dato alla luce una lunga serie di titoli poco entusiasmanti, è ufficialmente giunto sui nostri schermi. Sono felice? Assolutamente sì, ma come recita un antico detto terrestre: “La gatta frettolosa fece i gattini eretici”.
FOR THE EMPEROR
Nella sua incarnazione attuale, Warhammer 40,000: Eternal Crusade si presenta come un third person shooter multiplayer in cui due fazioni se le danno di santa ragione su grandi campi di battaglia (che possono contare fino a sessanta giocatori) con lo scopo di conquistare o difendere importanti punti strategici.
almeno sulla carta, le regole sono semplici da comprendere
Alle diverse caratteristiche di ogni razza si affiancano cinque differenti classi da giocare, che spaziano dalla “semplice” carne da cannone armata di fucili automatici ai supporti dotati di armi pesanti, passando per soldati in grado di spiccare il volo, alle prime linee e agli immancabili medici da campo. La vera particolarità di Eternal Crusade è che due elementi della stessa classe, ma di fazioni diverse, non sono per forza di cose equiparabili (uno Space Marine Assaltatore armato di spada a catena è, solitamente, più pericoloso di una Banshee Eldar), il che consente di sviluppare stili di gioco unici e particolari ad ogni partita. Per esempio, è impensabile tentare di difendere un fortino nei panni di un Orko, facendo troppo affidamento sulle armi a lungo raggio: i giocatori dalla pelle verde sono costretti a chiudere il prima possibile le distanze e cercare scontri ravvicinati, da bravi bruti quali sono.
WAAAAAAAAAAAAGH!
Ciò che mi ha colpito particolarmente di Eternal Crusade è che spesso e volentieri all’abilità di mouse, che non deve mai mancare, è meglio preferire un approccio più ragionato, utilizzando coperture, avanzando sul campo di battaglia in maniera intelligente, sfruttando al meglio le proprie risorse e, cosa molto più difficile ma in grado di donare enormi soddisfazioni, cercando di cooperare al meglio con i propri compagni di squadra.
Ogni morte inutile, difatti, ci costerà una decina di secondi d’attesa prima del respawn, tempo più che sufficiente affinché le armate nemiche riescano ad aprire una breccia tra le difese. Purtroppo per cambiare al volo classe ed equipaggiamento è fin troppo spesso necessaria la morte, e non avrei affatto disdegnato un modo per adattarsi ai cambi di strategia, magari sfruttando i punti di conquista o i preziosissimi veicoli.
spesso e volentieri all’abilità di mouse, che non deve mai mancare, è meglio preferire un approccio più ragionato
Le modalità presenti, a parte partite puramente cooperative da affrontare in cinque elementi contro sciami di Tyrant guidati dalla semplice IA, consistono in grandi arene con punti di interesse da conquistare o difendere con i denti. Nulla di nuovo sotto al sole, ma la qualità delle mappe, la presenza di veicoli (pochi, per la verità) e le tante vie secondarie per raggiungere la propria meta rendono Eternal Crusade uno dei migliori titoli di questo genere degli ultimi anni, nonostante risulti un’opera ancora incompleta.
DANZE DELLA MORTE
Oltre a guadagnare esperienza come giocatore, il proprio alter ego, partita dopo partita, macina sia gettoni, valuta fondamentale per acquistare armamenti da impugnare sul campo di battaglia, sia punti esperienza da spendere per sbloccare equipaggiamenti speciali, modifiche per armi e armature e qualche gingillo in grado di migliorare le proprie caratteristiche.
le fondamenta del gioco ci sono tutte
KHORNE TO BE WILD
In apertura avevo anticipato qualcosa riguardo le diverse modifiche subite dal gioco durante l’Early Access e che, per forza di cose, fanno leggermente storcere il naso. Il primo enorme cambiamento è stato passare da un mondo persistente in guerra à la Planetside a più semplici arene in cui trascorrere una ventina di minuti in allegria: il taglio effettuato è pesante, ma BeHaviour non si è certamente data per vinta, e continua a sfornare patch settimanali con la speranza di farci trovare, prossimamente, tale caratteristica sui nostri schermi.
La seconda modifica riguarda la scomparsa della modalità Free to Play, per l’occasione rinominata Free to Waaaaaagh, che permetteva ai giocatori non paganti di unirsi all’orda orchesca come combattente semplice, per meglio simulare l’elevato numero di pelleverde in gioco. Considerata la mancanza di un mondo persistente da conquistare, l’assenza di così tanti giocatori Orki è un bene, e comunque gli sviluppatori meritano un applauso per essere riusciti a donare alla fazione caratteristiche che, di tanto in tanto, riescono a ben simulare il concetto di orda, azzerando il tempo di respawn e velocizzando i movimenti dei giocatori.
Purtroppo Eternal Crusade è uscito dall’Early Access decisamente troppo presto, e risulta ancora mal ottimizzato, con un motore di gioco fin troppo pesante per ciò che offre; inoltre abbiamo animazioni legnose, un sistema di coperture ancora impreciso e un netcode che, soprattutto negli scontri da sessanta giocatori, fa troppi capricci. Questi problemi, ve lo garantisco, verranno risolti con la dovuta calma, ciò che davvero importa è che le fondamenta del gioco ci sono tutte, e sono una vera e propria droga digitale. Con un pochino di pazienza in più il titolo distribuito da Bandai Namco avrebbe fatto il botto, ma di quelli veramente grossi.
Alla luce delle tante piccole sbavature attuali, sono costretto a penalizzare il giudizio finale, benché, nel mio cuore, l’opera BeHaviour meriti molto di più. Se siete fan accaniti di Warhammer 40K, e siete alla ricerca di un titolo che strizza l’occhio a Battlefront, tenete d’occhio questo gioco, perché appena calerà un pochino di prezzo (e dopo un’opportuna sistematina) sarà un acquisto obbligato.
Warhammer 40,000: Eternal Crusade è uno dei migliori TPS multiplayer à la Battlefront usciti in questi anni, con fazioni dalle caratteristiche speciali, classi e armamenti diversi da portare sul campo, mappe ben strutturate e la forte necessità di far prima ragionare il cervello e, successivamente, il mouse (o il pad, a seconda delle preferenze). Purtroppo BeHaviour ha fatto uscire prematuramente la propria opera, e il prezzo da pagare sono animazioni legnose, un sistema di coperture ancora impreciso e un netcode che fa fin troppi capricci. Tralasciando il progetto originale, diverso dal prodotto presente oggi sui nostri schermi, trovo Eternal Crusade un ottimo titolo che potrebbe rendere felici gli amanti delle guerre in larga scala, a patto di chiudere un occhio sui problemi sopraccitati. Gli aggiornamenti settimanali non mancano, e con essi la speranza di vedere il titolo “completo” anche se fuori tempo massimo.