Destiny - I Signori del Ferro - Recensione

PS4 Xbox One

Destiny: I Signori del Ferro è la nuova grande espansione di Destiny che apre il percorso della nuova stagione del titolo Bungie, dopo l’avventura dello scorso anno dedicata al Re Corrotto Oryx. Allo stesso tempo I Signori del Ferro è anche presumibilmente l’ultimo contenuto di Destiny prima che l’attenzione e l’investimento si spostino definitivamente sul tanto sospirato secondo capitolo. Per questo l’ennesimo add-on vive sotto la cappa di una duplice responsabilità: bissare la mole di contenuto de Il Re dei Corrotti, che aveva per certi versi rivoluzionato il sistema di gioco, e accompagnare l’utenza a una degna conclusione della permanenza sull’Atollo. Con le spalle cariche di questo macigno, I Signori del Ferro propone, sulla carta, del materiale nuovo e interessante come una inedita campagna single player, pronta ad approfondire le questioni legate a uno degli elementi più interessanti della lore, un nuovo assalto, nuovi equipaggiamenti e, ovviamente, un’incursione fresca fresca.

QUANDO C’ERANO I SIGNORI DEL FERRO

L’incipit del racconto che fa da sfondo alle nuove missioni della storia riguarda il virus SIVA e i tecnosimbionti, avversari generati dall’arma biologica in mano agli onnipresenti caduti. Per far fronte alla minaccia, il giocatore è chiamato ad affiancarsi alle ultime vestigia dei Signori del Ferro e combattere assieme a Lord Saladin e a una serie di comprimari come il cacciatore Shiro-4. Il primissimo incarico, infatti, consiste nello sfidare i caduti per riconquistare il Picco di Felwinter dove sorge l’antico tempio dei Signori del Ferro e scoprire la nuova minaccia che incombe sulla galassia.

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Resta un po’ d’amaro in bocca per la mancanza di una vera e propria direzione “epica” com’era nelle premesse

Le missioni legate alla storia sono giusto una manciata, e possono essere portate a termine in un paio d’ore al massimo. Resta un po’ d’amaro in bocca per la mancanza di una vera e propria direzione “epica” com’era nelle premesse e, soprattutto, per l’assenza di un boss finale come si deve, capace di vedersela per carisma e cattiveria con Oryx. Completata la breve sequela di missioni si ha comunque accesso al solito endgame carico di missioni secondarie, spesso legate specificatamente al drop di armi esotiche o leggendarie uniche, come il nuovo Gjallarhorm. Questi incarichi sono in buona parte ambientati nelle Terre Infette, la nuova macro area che è possibile pattugliare e dove la presenza della SIVA si è fatta insostenibile. In questa variante del Cosmodromo, che rappresenta la parte migliore dell’endgame de I Signori del Ferro, è possibile accedere a zone nascoste attraverso chiavi lasciate cadere dai nemici più tosti, e partecipare ai soliti eventi comunitari. L’apice di queste missioni “on the fly” è localizzato nella zona chiamata Forgia dell’Arconte, dove è possibile collezionare equipaggiamento in grado di far schizzare a livelli stellari i nostri punti luce.

RESKIN, AMORE MIO

A dire la verità, l’effetto che sortisce I Signori del Ferro è quello di trovarsi davanti a un tentativo – parzialmente riuscito – di produrre il massimo risultato col minimo sforzo. I nuovi nemici non sono altro che un reskin dei vecchi caduti e, a differenza di quelli corrotti dall’oscurità di Oryx, non differiscono quasi per niente dalle versioni normali. Allo stesso modom i nuovi assalti sono per lo più “riciclati” dai vecchi gloriosi assalti della fase 1 e della fase 2. La scusa ufficiale è che la SIVA ha corrotto e ricostruito gli avversari già sconfitti (come Sepiks), perfezionandoli e rendendoli ancora più pericolosi.

Destiny Rise of Iron immagine PS4 Xbox One 03

Il pacchetto di Destiny considerato nella sua totalità rappresenta un’offerta ghiottissima

Non manca comunque contenuto del tutto nuovo: l’assalto inedito si conclude con una battaglia entusiasmante e molto (molto) difficile ai livelli alti, sia per la cattiveria degli avversari schierati che per la particolarità dell’area. Il nuovo equipaggiamento, poi, è esteticamente molto gradevole e porta il livello a un piano decisamente superiore per quanto riguarda punti luce dell’armatura e potenza di fuoco dell’arma. La nuova modalità PvP Supremazia, copiata spudoratamente da Uccisione Confermata di Call of Duty, è divertente sia nella variante di gruppo, sia in quella tutti contro tutti. Infine, l’incursione Furia Meccanica rappresenta forse la pietanza più ghiotta dell’offerta, a patto di sapere che serve un gruppo ben organizzato e coeso per portarla a termine, molto più di quanto accada nelle incursioni già pubblicate in precedenza.

MORE OF THE SAME, FTW

C’è da dire che oggi, dopo più di due anni, il pacchetto di Destiny considerato nella sua totalità rappresenta un’offerta ghiottissima: la varietà delle modalità PvP e PvE a disposizione del titolo di Bungie lo rendono potenzialmente illimitato, a patto di accettare quelle idiosincrasie che si porta dietro da sempre. I “difetti” storici del brand infatti non sono stati corretti: il sistema matchmaking persiste nel tenersi ben lontano da alcuni contenuti e dalle incursioni, compresa quella nuova, e il gioco a un certo punto si trasforma nell’inseguimento folle e ossessivo del punticino luce successivo. I SIgnori del Ferro, da questo punto di vista, è l’ennesima pietra su una struttura già solida che non aveva bisogno di essere rivoluzionata ulteriormente ma che, come in questo caso, necessitava piuttosto di un more of the same che fungesse da antipasto per un futuro ancora più solido.

I Singori del Ferro non fa altro che gettare nuovi contenuti nel piatto, senza rivoluzionare troppo e intrattenendo i vecchi giocatori, in attesa di capire che ne sarà di Destiny 2. Certo, l’arte del riciclo raggiunge vette mai viste, così come la nuova modalità del Crogiolo è una copia sputata di roba già vista altrove; tuttavia, la formula funziona e ci si diverte non poco, e alla fine è questo ciò che conta. O no?

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Pro

  • Tanti contenuti divertenti...
  • Un DLC che si innesta, in punta di piedi, in una struttura consolidata.
  • La nuova incursione è forse la migliore tra tutte.

Contro

  • ...ma anche tanto riciclo.
  • Bungie insiste nella folle scelta di lasciare fuori alcune modalità dal sistema di matchmaking.
8

Più che buono

Avete presente quelle persone che sembrano un po’ ciula, ma poi non lo sono affatto? Ecco… non è il caso di Fabio, battezzato in tanti di quei modi da fare il giro (scegliete voi tra De Luigi, Stefano Accorsi o Stanis). Per lo meno ci mette l’anima, nonostante proprio non gli riesca di pronunciare “pala eolica” come a tutti i comuni mortali.

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