Dicono che le cose sono più belle quando vengono vissute assieme a qualcun altro, e probabilmente è vero: la prima volta che ho avviato Forza Horizon 3 mi sono ritrovato a vagare per ore sulle strade disegnate da Playground Games, a rimirare paesaggi da cartolina e perdermi nel vivido cielo australiano. Non ero più sul divano di casa, bensì nel vasto parco giochi di canguri e alligatori messo assieme da Ralph Fulton e soci, capaci ancora una volta di inscenare, già dalle primissime battute, tutto l’escapismo di questo mondo, come fossero gli unici ereditieri di Out Run.
Questo terzo capitolo della serie, il primo ad arrivare su PC attraverso il programma Play Anywhere, grazie alla sua libertà totale e ai suoi orizzonti irraggiungibili rapisce veramente da subito, in maniera totalizzante, al punto da farti sentire davvero la mancanza di qualcuno con cui condividere tutta questa bellezza disarmante, o che perlomeno ti ricordi che ormai sono passate le 15 e magari dovresti anche pranzare.
AUSTRALIA DAY
D’altronde, il viaggio verso l’Australia rappresenta un po’ quell’utopia appartenente alle persone che non hanno troppo da perdere, che prendono armi e bagagli e partono da soli, tentando una nuova vita sulle orme di Crocodile Dundee, o dell’indimenticabile Mark Bresciano.
Ralph Fulton e soci hanno messo in scena tutto l’escapismo di questo mondo
Forza Horizon 3 ribalta la prospettiva e, pur mantenendo inalterata la struttura del gioco (in qualche universo parallelo, invece, la serie è diventata un esponente del mondo RTS), ci pone in una posizione privilegiata in cui tutti sanno già chi siamo, gli sponsor e l’amministrazione ci passano qualche auto regalata/in super saldo e noi possiamo decidere, praticamente da subito, da dove partire, nonché come far sviluppare il Festival e le sue tappe secondo le nostre preferenze geografiche, ma non solo.
DAFT PUNK IS PLAYING AT MY HOUSE
Far crescere l’Horizon Festival significa soprattutto correre in giro per l’Australia, a bordo di una delle 350 auto presenti nel gioco, e aumentare la fama dell’evento grazie alle nostre prestazioni al volante. Come sempre, il Festival vedrà diverse sedi, ognuna con le sue peculiarità, sparse per l’enorme mappa di gioco. Starà a noi far crescere ognuna di esse, facendola passare da una piccola “Festa dell’Unità” a dei veri e propri Lollapalooza su quattro ruote, portando più fan, siglando accordi con nuove radio e sbloccando siti per altre sedi, con nuovi eventi che andranno pian piano a chiudere un circolo vizioso e virtuoso per cui più gente c’è, maggiore è il divertimento.
Far crescere l’Horizon Festival significa correre in giro per l’Australia, a bordo di una delle 350 auto presenti nel gioco
Ribadisco, il fatto di essere il capo dell’Horizon Festival rende “libertà” la parola chiave dell’evento, al punto che ogni attività presente sulla mappa porterà nuovi fan, permettendoci di sviluppare le diverse sedi e sbloccare nuovi eventi in giro per il continente. Siete un fan dell’esplorazione e dell’escapismo, e tutto sommato poco vi importa gareggiare? Sfondate i tutor, date lezioni di ballo tra le zone di derapata, portate il terrore nelle zone di pericolo con i vostri salti: i fan arriveranno a badilate. Avete preso un gioco di corse per correre? Lasciate perdere tutto il resto e fate vedere ai Drivatar dei vostri amici chi comanda, e il pubblico non si farà attendere.
RUN FORREST, RUN
Anche per quanto riguarda la componente più puramente corsistica, Forza Horizon 3 lascia una libertà d’approccio totale. La quantità di eventi di gara presenti è abbacinante al punto da riempire, e quasi congestionare, la smisurata mappa di gioco, con ogni evento che propone a sua volta un’offerta ricchissima di gare esibizione diverse da provare su quello stesso “circuito”, o per dare il la a un campionato su tre o più strade differenti. Questo grazie alla possibilità, da parte degli utenti, di aggiungere al ricco carnet di gare pre-esistenti i loro Progetti Horizon.
I Progetti – in originale Horizon Blueprint – permettono di sfruttare le strade e i circuiti chiusi presenti nel gioco e sviluppati da Playground Games (non c’è un editor vero e proprio) per creare eventi a nostro piacimento: potremo scegliere il tema delle auto che gareggiano secondo una gamma smodata di variabili (anno di produzione, nazione di provenienza…), optare per le ottime playlist proposte dagli sviluppatori (Lambo vs. Ferrari, AMG vs. M o i gioielli dimenticati dei fienili, che tornano anche in questo capitolo) o decidere di fare un evento monomarca, impostando infine il numero di giri e finanche la fase del giorno, il clima e l’avanzamento del tempo, sia mai che volessimo partire al tramonto e arrivare in una notte bagnata da qualche goccia di pioggia, per alimentare la poesia del momento. Un mare di possibilità che, virtualmente, vi lascia la libertà di correre sulla terra rossa dell’Outback con una Lamborghini, o di sfruttare la novità dune buggy di questo terzo episodio per comandare in tangenziale (scusate, la battuta mi è uscita di getto e non me la sono sentita di toglierla, anche solo per un fatto Bud Spenceristico, nda).
essere il capo dell’Horizon Festival rende “libertà” la parola chiave dell’evento, al punto che ogni attività sulla mappa porterà nuovi fan
Insomma, se non volete rispettare le regole e le imposizioni di Playground Games, potete fare letteralmente quello che desiderate con il vostro parco auto. Comunque, tenete bene a mente che a qualunque azione corrisponde una reazione, soprattutto in un modello di guida tanto delizioso come quello di Forza Horizon 3. È chiaro che non ci troviamo davanti a un gioco totalmente simulativo come può essere un Forza Motorsport, né tanto meno a un gioiello di profondità come Assetto Corsa, ma come da tradizione anche questo Forza Horizon è il perfetto equilibrio tra l’escapismo arcade più puro e divertente e una risposta realistica alle circostanze che affronteremo. Questo significa che, proprio come nella realtà, disabilitare aiuti alla trazione o alla stabilità cambia sensibilmente il feeling di guida (e in effetti aumenta la difficoltà del gioco, aumentando i premi a fine gara), e che la varietà di terreni australiani metterà a dura prova le nostre abilità di piloti, ché l’asfalto e la terra rossa danno due risposte completamente diverse tra loro, così come la foresta pluviale e la sabbia, per tacere della pioggia, variabile impazzita che, oltre a sentirsi sotto le ruote, ci darà anche un discreto fastidio impedendoci la visuale.
SINFONIA DAL NUOVO MONDO
Correndo per l’Australia, vincendo gare e distruggendo record su record, il nostro personaggio non solo aumenterà la fama dell’Horizon Festival, ma anche le fortune personali e i suoi punti abilità, componente “ruolistica” di ritorno dai precedenti capitoli.
Forza Horizon 3 è il perfetto equilibrio tra l’escapismo arcade e una risposta realistica alle circostanze
DRIVATAR: THE LAST APEX BENDER
La crescita personale andrà a influenzare e a rendere più appetibile il nostro Drivatar, ovvero la versione virtuale del nostro pilota che correrà su console e PC degli amici. Già, perché i piloti che popolano il mondo di Horizon (e di Forza in generale) non sono governati da una semplice intelligenza artificiale ma da questi simulacri di piloti reali, da cui ereditano abitudini e stile di guida.
In Forza Horizon 3, i Drivatar potranno farci compagnia in una carovana di vetture durante l’esplorazione libera (e dire “carovana di vetture” in Australia, sapendo che è disponibile anche l’Interceptor, dovrebbe farvi urlare allo schermo un sontuoso “AMMIRATELO!”), o saranno addirittura assoldabili per aiutarci ad accrescere le fortune e i fan del Festival. Col procedere del gioco, infatti, e dopo averli battuti in una sfida testa a testa, potremo formare una squadra con quattro Drivatar dei nostri amici (dalla lista amici del profilo Microsoft) con cui partecipare alle gare, e che contribuiranno con le loro prestazioni a portare più fan, soldi e punti esperienza alla nostra causa.
i piloti che popolano il mondo di gioco non sono governati da una IA, ma da simulacri di piloti reali, da cui ereditano abitudini e stile di guida
Chiaramente, se anche i nostri amici giocano a Forza Horizon 3 il loro contributo andrà ad incidere in maniera più sostanziosa al bonus finale rispetto a chi, semplicemente, compare nella nostra lista amici. In questo senso, ho trovato abbastanza rivedibile la scelta di non poter attingere liberamente all’enorme bacino dei Drivatar che si incontrano per le strade del gioco, tanto più che una parte della progressione di Forza Horizon 3 prevede di completare cinquanta sfide testa a testa, contro qualsiasi avversario Drivatar, al fine di sbloccare nuove gare clandestine, a conti fatti un rimpiazzo – non proprio riuscitissimo in termini di coesione narrativa, ma non è certamente questo il focus del gioco – per le sfide dei braccialetti di Horizon 2.
Forza Horizon 3 è uno splendido, nuovo capitolo della serie. La scelta di istanziare le attività collaterali non è forse azzeccatissima per un gioco che fa della libertà totale il proprio mantra, sebbene funzioni dal punto di vista narrativo e risulti utile per dare una parvenza di senso di progressione in un titolo tanto ricco di cose da fare. Girare per l’Australia a bordo dei mezzi più belli e unici del pianeta è un vero piacere, che nessuno è in grado di replicare meglio di Ralph Fulton e soci; e se per certi versi è un peccato che la vastità dell’Australia non garantisca costantemente scorci unici come i Dodici Apostoli o i Pink Lakes, perdendosi qua e là in una sensazione di già visto che ha graziato il sud Europa di Horizon 2, è anche vero che è stato dolcissimo naufragare in questo mare zeppo di alligatori. Ora, però, sarà meglio pranzare.