Super Mario Bros. Wonder – Recensione

Switch

Nintendo ha decretato che Nintendo Switch ha ancora cartucce da sparare: in panchina dunque assassini e supereroi, ottobre è il mese di Super Mario Bros. Wonder.

Sviluppatore / Publisher: Nintendo / Nintendo Prezzo: € 59,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo locale PEGI: 3 Disponibile su: Nintendo Switch Data d’uscita: 20 ottobre 2023

Oltre dieci anni ci separano da Super Mario Bros. U, riflettevamo assieme in sede di anteprima, un decennio in cui sono successe un’infinità di cose al buon vecchio idraulico. Ha cambiato voce, ha stretto alleanze con conigli bizzarri nonché francesi, parchi a tema in suo onore sono stati aperti nel mondo reale e finalmente non dovremo avere più incubi a base di Bob Hoskins in salopette quando lo immagineremo immortalato sul grande schermo.




Mario è cambiato, e un ritorno alle origini come Super Mario Bros. Wonder non può essere un semplice compitino, perché si accolla il dovere morale – e commerciale, ovvio – di rendere felice sia il pubblico più giovane che i veterani, quelli che smanettavano tra funghi e piattaforme ben prima del 2011.

LA POTENTE CARICA SOVERSIVA DI SUPER MARIO BROS. WONDER

Probabilmente per questo motivo la grafica di Super Mario Bros. Wonder è così affascinate. I colori pastello dei fondali sposano la tavolozza di Yoshi’s Island con l’alta definizione creando un teatro fiabesco e ammaliante da ammirare. Allo stesso modo, i dodici personaggi selezionabili vantano una rosa di animazioni adorabile che conferisce loro una grande personalità, tra corse a braccia estese in perfetto stile Arale e sforzi erculei pur di entrare in un tubo dopo aver guadagnato qualche taglia impersonando un pachiderma antropomorfo.

Super Mario Bros. Wonder si accolla il dovere di rendere felice sia il pubblico più giovane che i veterani

Mario e i suoi compagni sono più vivi che mai, e la presentazione audiovisiva del nuovo Regno dei Fiori è assolutamente incantevole; dipingerà un sorriso sul volto dei più grandi e farà innamorare i più piccoli, reduci magari dell’ennesima visione della pellicola Illumination. A loro è dedicata metà del roster, dove variopinti Yoshi e il Ruboniglio potranno permettersi di scorrazzare per i livelli senza il rischio di venir danneggiati; un’introduzione leggera all’antica arte del gioco di piattaforme che concede davvero a tutti di divertirsi assieme, il tempo di distribuire i JoyCon affinché fino a quattro giocatori contemporaneamente possano spassarsela davanti al medesimo schermo. Il resto della cricca (Mario, Luigi, Peach, Daisy e una manciata di Toad) segue le solite regole, ma nel Regno dei Fiori ben poco è legato alla tradizione.

Quei volatili fanno a pezzi tutto. Forse possiamo sfruttarli.

C’è una forte anima sovversiva dentro Super Mario Bros. Wonder, anche se l’incipit potrebbe apparire tra i più tradizionali: i protagonisti sono in visita in questa nuova, amena località quando arriva quel tamarro di Bowser e manda la gita in malora, sfruttando le mirabolanti proprietà dei Fiori Meraviglia per fondersi con un castello (uau, contento lui…) e minacciare ritorsioni contro Mario e soci. Solita sbobba, ma basta una manciata di livelli per capire che Super Mario Bros. Wonder è speciale, una cornucopia infinita di idee che vengono proposte e messe da parte a un ritmo serratissimo, il tutto applicato al miglior level design che i giochi di piattaforme bidimensionali abbiano sperimentato finora e confezionato dai maestri assoluti del genere. Super Mario Bros. Wonder è Nintendo che sale in cattedra prendendo da parte la produzione analoga realizzata negli ultimi anni, e spiega pazientemente perché Mario non può essere superato. Senza superbia, semplicemente mostrando esempi di game design inappuntabile: quando sei il re, del resto, dare prova di assoluta eccellenza è normale quanto respirare.

Mr. Driller me lo ricordavo diverso.

Poi pausa, ché la world map deve essere attraversata, quindi di nuovo in classe, la lezione riprende all’inizio di un nuovo livello. E ancora, ancora e ancora, ogni stage vanta un’unicità ben precisa, e buona parte di questo senso di stupore è dovuto proprio ai fiori tanto anelati da Bowser. Funziona come da copione: per procedere nella sua avventura attraverso biomi più o meno prevedibili, Mario deve raccogliere i Semi Meraviglia con cui guadagnare l’accesso a nuove aree. Solitamente un singolo seme viene elargito come ricompensa al termine del percorso, ma per raccoglierne uno supplementare dovrete abbracciare la lisergica follia gentilmente offerta dai suddetti fiori, che trasformano stage di per sé ispiratissimi in rocamboleschi concentrati di follia pura. Trasformazioni, stravolgimenti nelle prospettive, corse sui paciocconi biceratopi così come si faceva sui tori in Sunset Riders e tantissimo altro; un’improvvisa riscrittura delle regole che a volte dura fino al raggiungimento della fatidica bandierina, a volte si conclude in un lasso di tempo limitato, pillole di carica sovversiva dallo stupore assicurato e scoppiettante.

MILLE SEGRETI FRA I PETALI

Che poi questi fiori mica sono sempre facili da trovare: spesso vanno cercati, attivando la materia grigia e sfruttando le capacità di nemici appena incontrati per agguantali. Io ho terminato superficialmente il gioco in tre serate, e l’elenco dei livelli (per ripeterli basta premere il dorsale L per accedere alla lista e sceglierli immediatamente senza bisogno di scarpinate) mostrava un generoso quantitativo di punti interrogativi. Vanno scovati, i maledetti; la world map che collega i mondi con tanto di arcipelago-hub spesso concede di muoversi al di fuori delle classiche “rotaie”, permettendo di espandere l’esplorazione anche al di fuori dei canonici stage.

I Fiori Meraviglia trasformano stage di per sé ispiratissimi in rocamboleschi concentrati di follia pura

Potrebbe capitarvi di curiosare dietro un angolo e beccare Captain Toad impegnato in una delle sue avventure, o rivelare un percorso sconosciuto; questi potrebbero anche proporvi sfide più contenute, come una sorta di arena dove usare potenziamenti e ingegno per far fuori tutti i nemici, una caccia al tesoro dove ogni moneta custodita vi farà salmodiare improperi assortiti quando ne scoverete il diabolico nascondiglio e prove di abilità per dimostrare la perfetta padronanza delle spille. Ecco un’altra aggiunta importante: nel vostro peregrinare sarete accompagnato da Floris, il monarca locale. Non è certo un tipino d’azione, ma può appuntare sulla regale corolla una spilla alla volta. Anche queste vanno trovate: potrebbero essere in vendita in uno dei bazar più o meno – bravi, avete indovinato – nascosti, oppure elargite come premio al termine delle prove di abilità di cui sopra, e concedono a Mario e ai suoi amici abilità particolari, attive o passive che siano.

Super Mario

Galaaaxy, solo Gaaaalaxy…

C’è quella che aumenta la velocità di nuoto, quella che fa planare aggrappati a un cappello gigante e addirittura una che permette di estendere lo stelo di una Pianta Piranha per imitare Spencer di Bionic Commando; addirittura ce n’è un’altra che impazzisce quando un segreto si trova nelle vicinanze. Sono un’ottima idea non solo per concedere un aiutino extra ai giocatori più giovani, ma anche per espandere lo stile di gioco di chi vuole scovare più misteri possibili; essendo liberamente selezionabili prima di entrare in gioco – quindi anche dopo aver perso una vita – offrono una grande flessibilità.

Super Mario

Sono diventato uno spiritello, ma se tocco quella sagoma tornerò in sesto immediatamente.

Ah, prima accennavamo ai bazar: non pensate neppure che le care vecchie monete d’oro valgano qualcosa da queste parti. Sì, sono presenti anche nel Regno dei Fiori e donano una vita a ogni centinaio racimolato, ma per commerciare con tutta una serie di figuri dovrete fare incetta della valuta locale; oltre alle singole unità sono disponibili tagli da dieci pezzi l’uno, che fanno un po’ le veci delle monete rosse viste nelle precedenti avventure. Per la cronaca, un livello può considerarsi completato una volta messi assieme i famosi semi, racimolate tre di queste “mega monete” che – ça va sans dire – sono rintanate in aree particolarmente rognose da raggiungere e, infine, toccata la sommità del palo posto al termine del percorso.

L’ELEFANTE NELLA STANZA

L’inventiva di Super Mario Bros. Wonder si estende anche ai potenziamenti disponibili, che però non possono essere usati da quei personaggi invulnerabili che abbiamo nominato inizialmente. Ai classici funghi e fiori di fuoco si aggiungono nuove opzioni: le bolle inglobano i nemici e passano attraverso le pareti, un vantaggio da non sottovalutare.

Le spille sono un’ottima idea, non solo per concedere un aiutino extra ai giocatori più giovani, ma anche per espandere lo stile di gioco di chi vuole scovare più misteri possibili

Possono anche essere sfruttate come piattaforme di fortuna, a patto di rimbalzare su di loro prima dell’inevitabile deflagrazione, un chiaro omaggio alla Storia dei videogiochi con la dovuta maiuscola, nello specifico all’opera omnia del compianto Fukio “MTJ” Mitsuji. La trivella è forse il mio power-up preferito: un copricapo piramidale che non ha nulla da invidiare a quello dei DEVO, con cui perforare la terra e muoversi diagonalmente sui soffitti per sbucare al momento opportuno, colpendo nemici e offrendo una protezione totale dagli attacchi dall’alto. Poi certo, c’è l’elefante: lo avrete visto in così tanti filmati da conoscerlo più di me, dunque mi limito a confermare l’utilità della proboscide, foriera di acqua (che in un regno floreale fa succedere sempre belle cose) nonché arma contundente con cui abbattere ostacoli posti di fronte al pachidermico muso.

Super Mario Bros. Wonder

“Ancora dieci secondi, super stelle infinite, abbiamo il serbatoio pieno e mezzo pacchetto di sigarette”.

Super Mario Bros. Wonder prevede anche il gioco online, anche se non si tratta del suo punto di forza: attivandolo può capitare di incontrare versioni evanescenti di altri altri giocatori connessi assieme a noi, oppure i loro fantasmi intenti a replicare la loro performance nel livello in corso. Finendo KO e rinascendo come spiritelli per un breve periodo, è possibile tornare in vita toccando queste emanazioni intangibili o le cosiddette sagome, veri e propri cartelli da usare per segnalare passaggi pericolosi e che potrebbero fornire un aiuto extra a qualcun altro una volta dispiegati. Volendo si possono anche donare gli oggetti di riserva, liberandoli sotto forma di palloncino per dare una mano a uno sconosciuto in difficoltà. Tutto sommato è una modalità simpatica, ma non aspettatevi un gioco cooperativo vero e proprio; per quello l’unica strada è trovarsi assieme nella stessa stanza, come ai vecchi tempi.

Super Mario Bros. Wonder prevede anche il gioco online, anche se non si tratta del suo punto di forza

Dall’uscita del primo Super Mario Bros. ne è passato di tempo, e paradossalmente i giochi di piattaforme bidimensionali sono diventati esponenti di nicchia in un mercato dominato da immensi mondi tridimensionali. Con Super Mario Bros. Wonder, Nintendo omaggia la sua storia guardando al futuro, raccogliendo frammenti di immaginario provenienti dalle precedenti avventure di Mario (il ritorno delle navi volanti, ad esempio) per ricontestualizzarli ed espanderli grazie a idee inedite, creando un nuovo capitolo che funga da ponte ideale tra le vecchie e le nuove generazioni di videogiocatori. E riuscendo in un compito tanto difficile. Un po’ come fecero Spielberg e Lucas ne I Predatori dell’Arca Perduta con le avventure di Harry Steele e di altri eroi della Hollywood che fu, solo con dentro idraulici, principesse e questi benedetti elefanti. Per fortuna e gloria.

In Breve: Nintendo reinventa il gioco di piattaforme bidimensionale con la pura forza dell’immaginazione, guardando al passato e usandolo come base per creare qualcosa di nuovo. Non ci è riuscito nessun altro in maniera tanto brillante, ma in fondo tutto è facile, quando sei il re.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Che stile grafico magniloquente: Nintendo si è davvero superata, realizzando un’opera che esprime personalità dall’inizio alla fine, cucita su misura per le capacità di Switch. Ovviamente non c’è un solo istante di incertezza, e quei fondali sono vere e proprie opere d’arte.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Level design faraonico / Tecnicamente squisito / Una sfida adatta a ogni giocatore

Contro

  • La modalità online lascia un po' il tempo che trova e, anzi, rischia di rendere la sfida banale / Se lo giocaste solo per raggiungere i titoli di coda, potrebbe durarvi un'inezia.
9.4

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

Password dimenticata