Blasphemous 2 – Recensione

PS5 Switch Xbox Series X

Dalle ceneri del peccato del primo capitolo, il nuovo Miracolo destinato a corrompere il mondo è ancora una volta il letale protagonista di Blasphemous 2, sviluppato dal team iberico The Game Kitchen.

Sviluppatore/Publisher: The Game Kitchen / Team17 Prezzo: 26,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: + 16 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data d’uscita: 24 agosto 2023

Ben prima che Cristo spezzasse il pane e versasse il vino ai suoi discepoli, nel mondo antico comparirono Isacco, Abramo, Giacobbe e Mosè. Ognuno di essi era legato dal filo conduttore di un popolo eletto, sorretto dalla stessa sacralità che accompagnò i credenti verso un nuovo fine. L’oscurità regnò parecchio nel mondo di quell’epoca, e chi si riteneva cristiano, dopo la crocifissione di Gesù, si macchiò le mani di orrendi misfatti, come il rogo della biblioteca di Alessandria, posta sotto la protezione della studiosa Ipazia. Qualche secolo dopo, la Chiesa raccontò della corruzione ai fedeli, della stregoneria e del peccato, giocando sapientemente con quest’ultimo.




“Le idee migliori non vengono dalla ragione, bensì da una lucida, visionaria follia”, scrisse Erasmo da Rotterdam. La seconda iterazione della serie, sia chiaro, non è un cammino verso la redenzione, come non lo era il primo capitolo. Era una penitenza, una lenta e brutale agonia che Blasphemous 2 racconta con la stessa brutalità, immergendo il Penintente in un mondo sospeso fra la sacralità e l’incubo.

TU NE CEDE MALIS, SED CONTRA AUDENTIOR ITO

Il racconto di Blasphemous 2, proprio come accade con la prima iterazione del franchise, nell’oscurità. Il Penitente, che indossa una maschera per non mostrare il suo volto, è un uomo che deve espiare i suoi peccati dopo una vita passata a infrangere giuramenti, mentire e uccidere indistintamente chiunque. Collegato direttamente agli eventi del primo Blasphemous, per la precisione al DLC “Wounds of Eventide”, il Penitente si ritrova in un nuovo angolo del mondo, ai piedi della Città del Nome Benedetto, l’unico luogo di pace che conserva ancora un briciolo di sacralità e umanità. Anche se i suoi abitanti sono spaventati dalla figura spaventosa che rappresenta, è consapevole che, purtroppo, il suo passato parlerà sempre al posto suo.

Tutto il peso del mondo sulle spalle…

L’eroe, risvegliatosi da un lungo sonno, deve impedire l’avvento di un nuovo Miracolo che potrebbe sovvertire il fato del mondo e la nascita di un bambino che potrebbe condurlo alla follia. Sebbene la trama sia appena accennata, l’obiettivo è sempre chiaro sin dall’inizio: il merito, infatti, è di una scrittura meglio gestita e di un approfondimento curato della lore del mondo di gioco, coinvolgente e affascinante. La seconda iterazione, seppure in modo alquanto classico, mette al centro un racconto commovente, quasi struggente.

UN MONDO BRUTALE GOVERNATO DALLA PAURA E DAL DEGRADO, SORRETTO DAL PECCATO E DALLA CUPIDIGIA

Le tematiche, tenute in piedi da una narrazione che mostra quanto è accaduto alle creature del mondo di gioco, sono fluide e, al contempo, particolarmente efficace. Sorrette dagli stilemi classici di altri videogiochi del genere, con un maggiore approfondimento del mondo e della Città del Nome Benedetto, c’è anche uno spazio maggiore dedicato ai personaggi non giocanti.

IL LENTO MA INESORABILE SUPPLIZIO DI BLASPHEMOUS 2

Niente è peggio del peccato, niente è meglio del perdono. Blasphemous 2 è il perfetto esempio di cosa significhi migliorare un sistema di gioco già perfettamente rodato. Per chi ne sentisse parlare per la prima volta, l’opera di The Game Kitchen è un metroidvania che propone una struttura di gioco unica e coinvolgente, con un grado di sfida estremamente impegnativo. Se pensate che con il primo capitolo era tanto semplice essere blasfemi, sappiate che la seconda iterazione potrebbe farvi inventare nuovi turpiloqui. Forte di un level design come sempre affascinante ed evoluto nella sua forma, Blasphemous 2 inserisce tre armi che si possono sbloccare esplorando il level design delle aree di questo nuovo luogo immaginifico.

UCCIDERE, CORRERE, ASPETTARE IL MOMENTO PROPIZIO: NIENTE DEVE ESSERE DATO AL CASO

Dato che preferisco essere rapido e fare del male, ho optato inizialmente per Sarmiento e Centella, due stocchi rapidi che, se potenziati, possono dare vita ad attacchi elettrici. Dopodiché, ho trovato Veredicto, una sorta di mazza capace di mettere in difficoltà qualunque nemico, compresi i boss. Ruego Al Alba, la terza arma di Blasphemous, è invece una spada pesante che può bloccare i colpi e inferire danni ingenti. Inserire tre possibilità per colpire il nemico è stata una scelta saggia, poiché permette di cambiare in corso d’opera gli approcci durante il combattimento. Inoltre, è d’uopo sottolineare che le armi possono essere usate per superare ostacoli di varia natura nel corso dell’esperienza.

Il teletrasporto sarà fondamentale per muoversi da una parte all’altra del level design.

Attraverso le reliquie della concentrazione, il Penitente può potenziarsi e ricevere importanti benefici, che possono portarlo a concatenare attacchi sempre più brutali. La tabella delle abilità posta nel menù, intuitiva e sempre esaustiva, permette di sbloccare nuovi potenziamenti che possono conferire dei poteri supplementari all’armamentario dell’eroe tormentato spendendo i Marchi del Martirio. Se in passato gli scontri risultavano poco fluidi, ora è tutta un’altra storia: Blasphemous 2 è migliorato profondamente rispetto al passato, ed è d’uopo sottolineare quanta cura è stata riversata nel level design della produzione. Pur non essendo intricato quanto quello di un comunissimo Hollow Knight, il secondo capitolo ne propone uno estremamente intelligente. Non mancano le trappole, i nemici che compaiono all’improvviso e un numero generoso di collezionabili. Il maggiore pregio della produzione è il roster di boss implementato all’interno dell’avventura. L’importante è studiare ogni pattern, seguire i loro movimenti, scegliere il momento adatto per colpire e, in seguito, fare loro del male. Ogni morte corrisponde al ritorno al santuario più vicino, in cui è importante ripulirsi del peccato per permettere agli attacchi magici di avere la possibilità di fare ulteriori danni.

IL FASCINO IMMORTALE DELLA PIXEL ART

Cunicoli, scale, salite, foreste e sepolcri millenari. All’interno di Blasphemous 2 non manca nulla soprattutto dal punto di vista artistico. L’impatto scenico è sempre di assoluta qualità come il primo capitolo, soprattutto per quanto concerne le scene d’intermezzo. C’è la follia, che è ovunque. C’è il sangue, che scivola copioso dalla maschera priva d’espressione del Penitente, e c’è la voglia di un team di superarsi e crescere, maturando il suo impianto ludico.

Se l’incubo esiste, è a causa degli uomini malvagi. Il compito del Penitente, oltre a essere quello di salvaguardare il mondo dalla corruzione

Se l’incubo esiste, è a causa degli uomini malvagi. Il compito del Penitente, oltre a essere quello di salvaguardare il mondo dalla corruzione, è di preservare la verità. Blasphemous 2 è una produzione lunga, appagante e da sogno, nonché una concreta rappresentazione d’amore nei confronti dell’intero medium. Il peccato, le scomuniche e la blasfemia non sono mai stati così affascinanti come oggi.

In Breve: Blasphemous 2 è la massima evoluzione di un videogioco che, in passato, sorprese tiepidamente la critica ma entrò nel cuore dei giocatori. Se con il primo capitolo c’era molta, forse troppa incertezza, la seconda iterazione del franchise ha invece evoluto totalmente l’intero impianto ludico, proponendo un racconto struggente. Forte di una pixel art che riempie lo schermo, colorandolo con vivacità, Blasphemous 2 è anche un bel vedere sotto il profilo artistico. Che altro dire sul game design? Evoluto, maturo e concreto. In una calda, caldissima estate in cui i videogiochi stanno dimostrando standard sempre più elevati, la seconda iterazione del franchise più blasfema in assoluto non poteva affatto mancare all’appello. Il peccato vi attende.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come gira: Blasphemous è un videogioco ottimamente trattato e ottimizzato. Non ho avvertito alcun intoppo. Tutto liscio, come l’olio buttato su una pira.

 

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Pro

  • Appagante e brutale / Un'atmosfera come sempre da sogno / Potente, efficace e coinvolgente grazie a un ottimo game design / Un racconto maturo e feroce

Contro

  • Musiche non particolarmente ispirate
9

Ottimo

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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