Bayonetta 3 – Recensione

Switch

La caccia alle streghe è di nuova aperta, ma per Cereza è solo l’ennesima avventura. Altezzosa, elegante e mortale, Bayonetta 3 riporta PlatinumGames sul tetto del mondo con un seguito esplosivo.

Sviluppatore / Publisher: PlatinumGames / Nintendo Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 17 Disponibile Su: Nintendo Switch Data di Lancio: 28 ottobre

Bayonetta 3 potrebbe essere considerato un buon manuale di game design: tra le sue pagine digitali c’è la volontà di migliorare un gioco d’azione considerato pressoché perfetto da parte di PlatinumGames, espandendo la formula alla base di Bayonetta 2 e portando all’estremo il sistema di combattimento (qui, se volete, trovate quanto detto in anteprima).




Giochi come Transformers: Devastation o Astral Chain hanno rappresentato le fondamenta su cui costruire una simile ambizione, e il risultato paga. Il fatto che Bayonetta non possa più adibire braccia e gambe all’uso di particolari gingilli è un compromesso dettato dalla nuova Mimesi Demoniaca, ovvero la capacità di cambiare forma e modalità di spostamento acquisendo le capacità del demone che risiede all’interno dell’arma imbracciata, un sistema che dona all’esplorazione dei grossi livelli una marcia in più.

CEREZA VUOLE USCIRE CON TUTTI

Parliamone pure di questi livelli, funzionali nel definire l’anima stessa di Bayonetta 3, un hack’n slash dalla forte personalità che fa delle combo e del dolore inferto la sua melodia. In ogni area si nasconde un numero variabile di Versetti, ovvero arene delimitate dove la provocante Cereza è generalmente chiamata a fare a pezzi qualunque avversario osi fronteggiarla.

il cuore del gioco è una vera e propria gioia che saprà premiare i più abili

Con un’enfasi sullo stile dettato da schivate all’ultimo istante, azione che si muove al rallentatore e un quantitativo di mosse mai prima d’ora tanto ricco, il cuore del gioco è una vera e propria gioia che saprà premiare i più abili con un punteggio definito in base al tempo impiegato, ai colpi inanellati e ai danni mestamente incassati. Considerate però che i Versetti sparsi nei livelli non sono mica tutti serviti su un piatto d’argento: per affrontarli nella loro totalità dovrete esplorare le aree in lungo e largo facendo spesso affidamento ai poteri elargiti dalla Mimesi Demoniaca, spiccando salti altissimi, planando su ali che farebbero invidia all’Arpia Silen o scalando pareti con una mutazione poco adatta agli amici aracnofobici.

bayonetta 3 recensione

Niente di meglio che un’avvenente donna locomotiva per sfuggire dal nemico!

Io ho impegnato oltre sedici ore per completare il gioco, lasciandomi dietro un numero significativo di Versetti nascosti laddove avrei giurato di aver esplorato tutto da cima a fondo. Questo ha inoltre contribuito ad abbassare il punteggio ottenuto alla fine dei singoli stage, un presupposto che non mi permetterà al momento di fare faville nelle classifiche online. La terza avventura di Bayonetta si riconferma dunque un gioco godibile a seconda delle personali inclinazioni.

La terza avventura di Bayonetta si riconferma un gioco godibile a seconda delle personali inclinazioni

Chi desidera semplicemente raggiungere i titoli di coda e godersi la trama potrà sbizzarrirsi senza dar peso a particolari finezze o velleità esplorative, anche grazie a una difficoltà complessivamente abbordabile, per lo meno nei primi due livelli di sfida. Con un buon quantitativo di lecca-lecca curativi da sgranocchiare mettendo l’azione in pausa o un oggetto in grado di rimettere in piedi la protagonista in caso di game over, anche i neofiti possono affrontare il gioco senza paura di venire brutalizzati dagli Homunculus, una nuova schiera di avversari apparentemente distanti dalle loro controparti celesti.

bayonetta 3 recensione

Le texture sono chiaramente prelevate da un’altra epoca…

I più competitivi potranno affinare la loro arte distruttiva confrontandosi con amici o esimi sconosciuti su scala mondiale, e ripetere agilmente (è concesso scegliere tra diversi checkpoint di partenza) i vari capitoli per migliorare il punteggio sperimentando con nuove armi, combo e accessori non stanca mai. Direi che ce n’è per tutti.

UNA DONNA E I SUOI GIOIELLI

Dante e i suoi amici sono dei poveri scappati di casa. Questa è la conclusione a cui sono giunto accompagnando Bayonetta e la nuova venuta Viola nella loro avventura, saltellando da una dimensione all’altra alla ricerca di particolari artefatti con cui arginare l’assedio degli Homunculus.La Strega d’Umbra per antonomasia è ovviamente la vera regina della devastazione, grazie a un arsenale che si aggira (rimango vago, perché la sorpresa è un grandissimo punto di forza del gioco e nessuno dovrebbe rovinarvela più di tanto) attorno ai dieci strumenti di morte, radicalmente diversi l’uno dall’altro. Ognuno ha una gamma di mosse unica, espandibile in ogni momento andando nel menu e investendo cristalli vari dove fa più comodo.

bayonetta 3 recensione

La possibilità di sbloccare nuove mosse in qualunque momento invoglia a sperimentare, creando una personalissima armonia di distruzione

È un meccanismo perfetto che ricompensa il giocatore con un’azione continua e appagante: senza il bisogno di fare la spola con il negozio di Rodin, la possibilità di sbloccare nuove mosse in qualunque momento invoglia ad alternare le armi (due possono essere equipaggiate allo stesso tempo) e sperimentare, creando una personalissima armonia di distruzione. La novità più pubblicizzata riguarda ovviamente i Demoni Succubi, ovvero la capacità di manovrare gigantesche creature mentre Bayonetta si mette in disparte, danzando per compiere il rito di controllo e rimanendo pericolosamente indifesa. I bestioni sono veri e propri strumenti di sterminio, capaci di far capire chi è che comanda anche ai nemici più tosti, tuttavia la loro presenza è subordinata a un indicatore di energia mistica, un limite che, sommato alla vulnerabilità a cui si sottopone la protagonista durante l’evocazione, impone che queste potenti creature debbano essere usate con intelligenza e colpo d’occhio. In cambio, quello che offrono è un galvanizzante assaggio di onnipotenza, miscelato con quell’inventiva senza pari a cui PlatinumGames ci ha ormai viziati. Forse il mio preferito è il treno da guerra Gouon, un convoglio corazzato armato di tutto punto e posseduto da uno stizzoso demone che pare uscito da un incubo dei fratelli Fleischer.

 

L’azione zooma all’indietro quando è il momento di tracciare il percorso di Gouon.

Evocandolo, l’azione rallenta e il giocatore può tracciare una traiettoria composta da binari fantasma, creando giri della morte con cui investire bersagli aerei e predisponendo segnali che attiveranno specifiche azioni, dal fuoco di sbarramento alla discesa di infernali alleati che daranno man forte a Bayonetta! Viola, del canto suo, deve fare a meno di buona parte di queste leccornie, perennemente legata alla sua katana e al compagno felino Cheshire. Il grosso cambiamento riguarda il Sabba Temporale, stavolta ottenibile parando con il dovuto tempismo un attacco al posto di effettuare una schivata all’ultimo momento. Una differenza apparentemente da poco, tuttavia legata alla presenza del micione sul campo di battaglia: ospite della spada, una volta richiamato al dovere lascerà la padrona disarmata, costringendola a combattere a mani nude e priva di una lama con cui intercettare i colpi nemici.

bayonetta 3 recensione

Attaccare da lontano lanciando dardi mentre Cheshire fa il lavoro sporco è una buona tattica con Viola.

Viola è un po’ il Nero della situazione, tanto per continuare il paragone con Devil may Cry: una nuova protagonista avventata e inesperta che fatica inizialmente a brillare di fronte al carisma smodato della vera primadonna, tuttavia la sua presenza risulterà indispensabile nell’economia della narrazione, e sono certo che i più attenti di voi si saranno fatti qualche calcolo riguardo la sua identità, anche solo dal nome del suo felino alleato…

IL MONDO DI BAYONETTA 3

Non manca neppure la fascinosa Jeanne, protagonista di una breve ma irresistibile serie di livelli a tema spy-story che omaggia l’indimenticabile Elevator Action di Taito tra piattaforme, azione furtiva e tantissimo stile. Il succo è tutto qui: Bayonetta 3 è un’esplosione di genialità, schegge di puro estro creativo che rendono memorabile ogni aspetto della produzione, sia che si parli dell’ormai abbondantemente osannato sistema di combattimento che delle sequenze d’intermezzo.

Bayonetta 3 è un’esplosione di genialità, schegge di puro estro creativo che rendono memorabile ogni aspetto della produzione

Queste sono megalomani al punto giusto e caratterizzate da una sekaikan tale da far esplodere la testa con tutti gli omaggi al punto giusto, da Dragon Ball Z a Cutie Honey, passando per Golion, Galaxy Express 999 e tanto altro. L’azione è sufficientemente leggibile anche nel caos, sebbene sia necessario prendere la mano con i fulminei indicatori che avvertono brevemente dei colpi provenienti al di fuori dell’area visiva, tuttavia non ci si trova mai in situazioni in cui viene voglia di incolpare il gioco di qualche fantomatica scorrettezza. L’unica concessione con cui fare i conti è la realizzazione tecnica, castrata e tenuta in ostaggio da un hardware oramai francamente anziano.

La realizzazione tecnica, castrata e tenuta in ostaggio da un hardware oramai francamente anziano

PlatinumGames ha usato tutte le stregonerie proveniente dai grimori delle streghe d’Umbra per assicurarsi che i combattimenti mantengano una fluidità ancorata ai 60 fps, una promessa che però non viene mantenuta durante l’esplorazione, dove i cali diventano più frequenti e evidenti. A questo si aggiunge una conta poligonale e una qualità delle texture dei fondali tristemente anacronistica, ma nel complesso lo sforzo di garantire le migliori performance possibili nelle fasi che contano maggiormente fa chiudere un occhio sul risultato finale, lasciando però un pizzico di amaro in bocca, dettato dalla curiosità di sapere cosa sarebbe uscito fuori dal cilindro di sviluppatori tanto talentuosi se solo avessero potuto usufruire di sistemi più muscolari. Nulla da obiettare sul fronte del sonoro, con un doppiaggio esemplare in inglese e giapponese, assieme a una suite di tracce audio che spaziano dall’epico al tamarro più casinista, selezionate con sapienza e funzionalità a seconda della situazione.

In Breve: Bayonetta 3 si piazza indubbiamente tra i migliori giochi d’azione in circolazione, e rappresenta uno dei più ambiziosi progetti sfornati dalle fucine di PlatinumGames. Un simile peso fa scricchiolare la realizzazione tecnica, a sua volta costretta dai limiti di Switch, tuttavia il risultato finale è una festa per tutti i fan di questi giochi e della carismatica Cereza.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Nel cuore dell’azione Bayonetta 3 fa faville, ma basta fermarsi un attimo per accorgersi che buona parte delle texture paiono prelevate da un paio di generazioni fa. Switch ha indubbiamente fatto il suo tempo, tuttavia l’abilità di PlatinumGames ha comunque permesso a Bayonetta 3 di condurre un ultimo ballo con tutta la classe che le è dovuta.

 

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Pro

  • Sistema di combattimento sublime / Tante nuove idee, perfettamente integrate / Inventiva e genialità fuori scala.

Contro

  • Switch mostra abbondantemente i suoi limiti, ed è un peccato con uno sviluppatore simile.
9.3

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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