Chocobo GP – Recensione

Switch

Nostalgia della Squaresoft? Chocobo GP riporta in auge le corse del pennuto più amato dai fan di Final Fantasy per una nuova generazione.

Sviluppatore / Publisher: Square Enix / Square Enix Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Testi PEGI: 3 Multiplayer: Competitivo Online e Offline Disponibile Su: Nintendo Switch Data di Lancio: 10 marzo

Una delle cose migliori di Chocobo GP è forse la sua versione Lite, che sarà disponibile assieme a quella completa al momento della pubblicazione. È una mossa intelligente per entrare in punta di piedi in una ludoteca che dispone già del campionissimo Mario Kart 8, per giunta nuovamente pronto ai nastri di partenza con il DLC Deluxe e i suoi ricchi 48 tracciati storici.




Davanti a un avversario imbattibile, Square Enix ha fatto l’unica scelta sensata per diffondere il più possibile il suo gioco, sperando di generare un immediato interesse. Vediamo in cosa consiste l’offerta.

CHOCOBO GP VIVE IN UN MONDO TUTTO SUO

Le differenze tra le due proposte riguardano in primis la modalità storia, ovvero il mezzo con cui sbloccare personaggi aggiuntivi e tracciati. I possessori della versione Lite potranno assaggiare solamente il breve prologo, mentre la folla pagante accompagnerà un chocobo senza nome (nonché unico personaggio del gioco destinato a esprimersi solo a versi, ohibò!) e il suo collega cacciatore di tesori Atla in un’avventura a tutto gas che li vedrà unire le forze con volti più o meno noti dell’universo di Final Fantasy. Non si tratta purtroppo di un contenuto memorabile: la trama è banale, e ogni corsa è introdotta da deboli intermezzi che spiegano perché tutta questa marmaglia si stia dando un gran daffare per soddisfare le richieste di Pilota X, un moguri mascherato chiaramente ispirato al Racer X dell’anime Mach Go GO GO di Tatsunoko.

Chocobo GP Recensione

Nulla di meglio delle ali di Bahamut per guadagnare posizioni.

La caratterizzazione di cast e veicoli è squisita, e lo stile chibi ben si adatta all’arte della parodia

Ancora peggio, la durata complessiva si attesta attorno a paio di ore di gioco, volendo davvero esagerare: si tratta sostanzialmente di un tutorial glorificato dove prendere confidenza con le meccaniche e iniziare a popolare la scuderia. I nuovi personaggi diverranno subito disponibili o, nel peggiore dei casi, messi in vendita nel negozio, dove potranno essere riscattati tramite dei biglietti accumulabili semplicemente giocando, alla vecchia maniera. La caratterizzazione di cast e veicoli è squisita, e lo stile chibi ben si adatta all’arte della parodia con risultati adorabili, vedi il carro dei pompieri di Ifrit o Shiva in versione idol. Ognuno ha a disposizione un’abilità speciale da attivare al momento opportuno per guadagnare qualche posizione, possibilmente facendosi maledire dagli altri concorrenti che non vorrebbero essere investiti da un muro di fiamme a pochi metri dal traguardo. Tra di loro differiscono inoltre per velocità, aderenza, derapata e accelerazione, tuttavia affrontare nuovamente la modalità storia permetterà di acquistare versioni alternative dei singoli mezzi votati rispettivamente a velocità e aderenza, offrendo una buona gamma di personalizzazioni.

TUTTI IN PISTA!

Con i suoi 60 fotogrammi al secondo, Chocobo GP è una piccola gioia per gli occhi, con qualche rarissimo calo che si palesa principalmente sulle piste più “impegnative”, sopratutto in modalità portatile. Queste ultime sono una decina, tuttavia quasi tutte offrono qualche variante che modifica significativamente il percorso e l’approccio richiesto, garantendo una discreta diversità che però difficilmente potrà alzare la voce di fronte al futuro, gargantuesco DLC di Mario Kart che citavamo inizialmente. Perché il problema di Chocobo GP è in fin dei conti questo: è un onesto gioco, privo però di quella personalità che gli permetterebbe di condividere degnamente la scena con un avversario di tale peso. Quindi opta per la quantità, mettendo sul piatto una modalità multigiocatore fruibile online e tramite connessione locale, corse contro il tempo per limare i record e le cosiddette gare in serie, ovvero una sequela di campionati composti da quattro piste dove il vincitore finale viene decretato in base ai punti accumulati, da affrontare anche assieme a un amico tramite split screen verticale.

Chocobo GP Recensione

Beh sì, la modalità storia funziona proprio in questo modo.

Non è poco, ma neppure tanto, considerata l’offerta della concorrenza, e non aiuta di certo il tema cantato che si ripete nella schermata iniziale, una lagna odiosa che più volte mi ha fatto venir voglia di cucinare chocobo al forno per cena. Scherzi – neppure tanto – a parte, il sonoro non è male, remixando temi celebri in maniera insospettabile: bellissima a tal proposito la versione frizzante e scoppiettante di Melodies of life che impreziosisce la pista di Alexandria. Il cuore del gioco riprende il canovaccio dettato da Mario Kart, con lunghe derapate che si trasformano in scatti se domate con sapienza e una rosa di potenziamenti e armi ottenibili raccogliendo la Magicite che infesta le piste: un panorama familiarissimo insomma, tuttavia eseguito a dovere.

MA SE NON VOGLIO SCUCIRE LA GRANA?

Tutto questo è appannaggio dei possessori della versione a prezzo pieno; per giocare assieme agli amici, chi è munito dell’alternativa Lite potrà solamente unirsi alle partite altrui, senza però creare una propria lobby. Il grosso del divertimento arriverà dunque dalla modalità Chocobo GP, ovvero dei tornei a eliminazione che verranno organizzati a intervalli regolari dove ben 64 giocatori potranno darsi battaglia, accumulando punti salendo di livello e ammassando Gil con cui acquistare premi esclusivi.

Chocobo GP Recensione

Un po’ sacrificato lo split screen verticale, ma almeno consente di divertirsi in due sulla medesima console.

L’elemento antipatico (e sicuramente divisivo) è rappresentato dai Prize Pass, che permetteranno ai giocatori di ottenere particolari premi scalando la classifica stagionale un livello alla volta; possono essere acquistati tramite Mythril, una valuta che, come immagino abbiate capito, va scambiata con denaro frusciante. Se è vero che la versione “premium” vi consentirà di usare ben 23 personaggi chiavi in mano, la prospettiva di dover aprire il portafogli per impersonare corridori indubbiamente ambiti come Cloud – non a caso il premio del primo Prize Pass – indispettirà quantomeno tutti coloro che si saranno presi la briga di comprare il gioco a prezzo pieno. Ho l’impressione che le 800 unità di Mythril elargite come regalo per i giocatori della prima ora non addolciranno più di tanto la pillola.

In Breve: Chocobo GP è una discreta alternativa a Mario Kart, penalizzata dalla presenza di un avversario tanto importante sulla medesima console. Gli manca quel guizzo di ingegno, quell’unicità tale che gli permetta di superare l’inafferrabile rivale, e un futuro caratterizzato da microtransazioni non è di aiuto. Provate la versione Lite, potrebbe conquistarvi.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Con un buon uso del colore e sessanta fotogrammi al secondo, Chocobo GP è un gioco davvero piacevole da vedere. La fluidità accusa qualche colpo in modalità handheld sui percorsi più onerosi, ma si tratta di brevi istanti che non inficiano più di tanto la fruizione.

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Pro

  • Fluido, e forte di una piacevole direzione artistica / 23 personaggi per garantire un approccio adatto a tutti.

Contro

  • Al netto delle varianti, le piste sono pochine / Non offre nulla in più rispetto a un caposaldo come Mario Kart / Le microtransazioni possono diventare un problema per il suo futuro.
7.5

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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