The Legend of Zelda: Skyward Sword HD – Recensione

Switch

La pagina Metacritic di The Legend of Zelda: Skyward Sword in versione Wii riporta una media voto di 93, una valutazione che molti ritengono eccessiva per uno dei capitoli più controversi dell’intera saga. Visto che la memoria non ci assiste, abbiamo rigiocato in questi giorni alla versione rimasterizzata in HD per Nintendo Switch, per capire se e quanto il nostro ricordo fosse falsato e se l’opera di restauro sia riuscita ad aggiornarne adeguatamente comparto tecnico e meccaniche.

Sviluppatore / Publisher: Nintendo / Nintendo Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: Nintendo Switch

Raramente un gioco della serie Zelda ha diviso pubblico e critica quanto Skyward Sword. Il sedicesimo capitolo, che nella timeline ufficiale si piazza prima di tutti gli altri, è stato l’unico sviluppato appositamente per sfruttare i sensori di movimento del Nintendo Wii (per i quali all’epoca era necessario l’acquisto dell’accessorio Motion Plus) ed era quindi ghiotta l’occasione di portarlo su Switch senza troppi sbattimenti. Prima di inoltrarci nello spietato e imparziale giudizio è bene fare un piccolo riepilogo per coloro che all’epoca erano troppo giovani o preferivano impiegare il proprio tempo in pratiche diversamente soddisfacenti. The Legend of Zelda: Skyward Sword mette per la prima volta al centro della scena un Link ancora inconsapevole del suo futuro destino eroico.




Al suo fianco troviamo ovviamente l’amica d’infanzia Zelda, ancora distante dal titolo di principessa ma già “tosta” e consapevole di avere sulle spalle un compito gravoso. I due si conoscono da una vita ma è durante l’addestramento alla scuola d’armi che il loro sodalizio pseudo-romantico diventa ancora più saldo. In occasione del battesimo dell’aria di Link gli eventi prendono una piega spiacevole e Zelda scompare al di sotto del regno Oltrenuvola dove i due hanno sempre vissuto, inabissandosi nel misterioso territorio noto come Terra. Investito del titolo di “prescelto” l’elfico cavaliere indossa per la prima volta la sua iconica tutina verde, brandisce una potente arma rimasta silente in attesa del suo arrivo e si imbarca in questa prima avventura che all’epoca servì a Nintendo per testare alcune meccaniche di gameplay poi sviluppate al meglio nel memorabile Breath of the Wild.

UNA LEGGENDA APPANNATA…

Il mondo di gioco si presenta come un ibrido tra un open-world e la classica struttura “a scomparti” degli Zelda dell’antica riserva. Si tratta infatti di macro-livelli liberamente esplorabili, i cui segreti si svelano sotto gli occhi del giocatore non in base alla sua metodologia di esplorazione ma secondo tempi e modi abbastanza precisi. Questo suo essere “né carne e né pesce” all’epoca poteva non essere un problema, ma per chi viene dall’ultimo capitolo per Switch questa struttura potrebbe risultare un po’ costrittiva. Buona parte del gioco si svolge in quattro location principali e non particolarmente originali, che vengono visitate più volte e scoperte progressivamente in base alla “dotazione” di Link. Un brodo che a volte risulta un po’ troppo allungato e poco saporito, specie se paragonato alle altre portate che in passato (e futuro?) Nintendo ci ha servito.

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Pro

  • Senza Skyward Sword forse non avremmo avuto Breath of the Wild / Narrazione e musica a braccetto con ottimo ritmo e poesia.

Contro

  • Parte lento, molto molto lento... e non decolla prima di 5/6 ore / Il combat system non funzionava allora e neanche adesso.
7.8

Buono

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