World's End Club – Recensione

Switch

World’s End Club ci ricorda come non ci sia nulla di più bello di una gita scolastica: la primavera, l’amicizia, un misterioso meteorite che si dirige verso Tokyo…

Sviluppatore / Publisher: Too Kyo Games, Grounding Inc. / NIS America Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: Nintendo Switch

In una scuola elementare di Tokyo c’è un gruppo di alunni irrequieti. Amici per la pelle e conosciuti come il Club dei Temerari, vivono gli anni più belli e spensierati sicuri che nulla possa cambiare, almeno fino a una gita scolastica decisamente particolare. Mentre l’autobus si perde nel verde, quello che pare un gigantesco meteorite si schianta sulla città, scatenando una tremenda onda d’urto che fa perdere i sensi all’intera scolaresca.




Al loro risveglio, i nove amici si trovano all’interno di un luna park sottomarino, invischiati in un sadico Gioco del Destino: ognuno ha al polso un braccialetto con un compito destinato a qualcun altro, ma nessuno sa qual è il proprio. Per conoscerlo ogni stratagemma è lecito, e chi lo porterà a termine per primo guadagnerà la libertà, senza premi di consolazione per gli altri. Una storia inizialmente tetra dai creatori di serie come Dangonronpa e Zero Escape, destinata però ad aprirsi dopo le prime battute, quando in un modo o nell’altro arriverà il momento di sfuggire dalla trappola subacquea e intraprendere un lunghissimo viaggio per tornare a casa.

UNA BUONA PREMESSA

Sulla carta World’s End Club sarebbe un gioco davvero squisito, con una trama intrigante supportata da un cast colorato e interessante, destinato ad essere approfondito (letteralmente) strada facendo. Si tratta peraltro di un prodotto già parzialmente conosciuto dai fan della mela, giacché una versione in accesso anticipato si è palesata l’anno scorso su Apple Arcade. La buona notizia è che il gioco è molto godibile su Switch, libero finalmente da una serie di comandi touch a dir poco inadeguati, quella assai meno esaltante riguarda l’azione, tremendamente limitata.

world's end club recensione

Le prime battute sono anche le più opprimenti, ma la banalità degli enigmi resta tale per il resto dell’avventura.

World’s End Club è un gioco di piattaforme bidimensionale estremamente lineare, inframezzato da semplicissimi nonché ripetitivi enigmi che sfruttano il più delle volte i poteri che i dieci personaggi svilupperanno progressivamente. La grafica dei fondali è piuttosto spartana, e cozza sensibilmente con il character design che richiama gli anime per i più giovani, svolgendo invece un buon lavoro nel tratteggiare le varie personalità. Il risultato complessivo è piuttosto bizzarro: World’s End Club si gioca praticamente da solo, offrendo un livello di difficoltà basilare, con checkpoint che rimettono in piedi il gruppo subito dopo la schermata di game over. Assieme alla banalità dell’azione, il risultato complessivo è sulle prime insufficiente, bilanciato però da una narrazione interessante e dinamica, che parte da una premessa contorta e sadica (bimbi delle elementari costretti loro malgrado alla sopravvivenza in un gioco mortale) per abbracciare un respiro più ampio, alla scoperta di quello che resta del mondo in seguito a una presunta apocalisse.

Continua nella prossima pagina…

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Discreto character design da parte dell'illustratore Take / Trama interessante, e possibilità di tornare indietro per esplorare scelte inizialmente scartate.

Contro

  • Sequenze arcade banali come poche / Sfida inesistente / I personaggi stereotipati funzionano esclusivamente nell'insieme.
6.8

Sufficiente

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

Password dimenticata