Una delle serie “mariesche” più prolifiche approda sull’ultima console di casa Nintendo abbandonando la canonica connotazione numerica, quasi a voler incoronare questo Super Mario Party come un nuovo punto di partenza. Riuscire a rinnovare un saga così longeva non deve essere stato facile e ovviamente come punto di partenza la Grande N ha utilizzato le caratteristiche peculiari della nuova piattaforma. Il risultato è un capitolo che mantiene intatte le sue profonde radici, ma che al tempo stesso propone alcune novità interessanti, seppur non radicali.
TAVOLE E DADI
Da sempre il cuore di Mario Party è rappresentato dalle famose “board”, ossia i tabelloni divisi in caselle. Ognuna di esse attiva un mini-gioco che assegna un diverso numero di stelle ai tre che riescono a salire sul podio. Vince, ovviamente, chi alla fine del tempo (o dei turni) riesce a conquistare più punti. Le regole di base sono semplici, ma c’è sempre qualche variabile che può modificare il risultato. Super Mario Party mantiene questa tradizione e tra le varie modalità propone un’altra manciata di tabelloni a tema, ognuno contraddistinto da regole leggermente differenti. Come sempre nelle sfide entra in gioco una buone dose di fortuna, che si siede accanto all’abilità di ogni singolo giocatore pronta a tirare qualche brutto scherzo. L’arrivo su Switch introduce la variabile dei dadi personalizzati, legati a ogni personaggio del cast e capaci di introdurre un fattore casualità ancora maggiore. Alcuni permettono di spostarsi più lontano delle canoniche sei caselle, mentre altri possono aggiungere dei malus altrettanto importanti. La scelta del personaggio è legata quindi anche al suo dado personale… sceglierete un protagonista moderato come Mario per non rischiare troppo o un Waluigi per azzardare il tutto per tutto? A rendere ancora più incerti gli esiti delle sfide arrivano poi i personaggi di supporto con i loro dadi personali e le caselle speciali, capaci di frenare ma anche di accelerare la vostra corsa verso la vittoria.
Il numero di mini-giochi inseriti in questo nuovo capitolo è piuttosto alto. Sono più o meno 80, molti dei quali totalmente nuovi
CORSE E MARATONE
Potremmo lamentarci della quantità non elevata di tabelloni, ma Nintendo supplisce a tale mancanza con una serie di modalità alternative davvero interessanti. La prima, intitolata Acque Selvagge, miscela elementi competitivi e cooperativi. Un gommone in cima a un lungo percorso d’acqua accoglie un gruppo di quattro giocatori armati di pagaia. Lungo le rapide troverete una serie di bivi che porteranno a cinque “finali” differenti, ma per raggiungerli avrete a disposizione una quantità di tempo limitata. Tale limite potrà essere aumentato raccogliendo bonus lungo il tracciato, ma soprattutto facendo scoppiare i palloncini rossi che daranno vita a una delle tante sfide incluse in Super Mario Party. Queste sono divise in due categorie: competitive e cooperative, a seconda della votazione finale vi verranno assegnati dei secondi extra.
Potremmo lamentarci per la quantità non elevata di tabelloni, ma Nintendo supplisce a tale mancanza con varie modalità alternative
Super Mario Party rappresenta un buon passo avanti per la serie dopo gli ultimi, pallidi capitoli “casalinghi”. Con questo primo episodio per Switch, Nintendo ha voluto guardare al passato, in particolare ai primissimi titoli della serie, per riportare a galla la semplicità e l’immediatezza del gameplay originale. L’operazione è riuscita in pieno e viene esaltata dalle caratteristiche peculiari di Switch, che hanno fornito agli sviluppatori nuovi strumenti per sbizzarrirsi nell’ideazione delle sfide.