Mario Tennis Aces lascia in bocca un buon sapore, perché fa tutto nel migliore dei modi. Se gradite il mio parere, le ultime due avventure tennistiche create dalla sacra alleanza tra Nintendo e Camelot su 3DS e WiiU erano poco più che discrete, a tratti eccessivamente esagerate e casiniste; quest’ultima iterazione su Switch, invece, restituisce alla cricca del Regno dei Funghi quell’autenticità sportiva che nella serie mancava da anni. Certo, la ricerca di una coloratissima teatralità resta un elemento predominante, ma c’è del genuino sport in Mario Tennis Aces. È un gioco che incarna fino all’ultimo byte la quintessenza della filosofia Nintendo: facile da approcciare, impegnativo da dominare e impossibile da mettere giù.
THE PRINCE OF TENNIS
Vi mancano i tempi delle modalità simil RPG viste negli amatissimi episodi per Game Boy Color e Advance? La nuova incarnazione offre da subito una valida alternativa, stavolta mettendoci nei panni dell’idraulico per antonomasia, al contrario di quanto avveniva in passato. Evitando fastidiose anticipazioni, un fattaccio porterà scompiglio durante la premiazione del più recente torneo tennistico nel Regno dei Funghi, e Mario si vedrà costretto a mettersi sulle tracce di cinque pietre del potere assieme a un loquace Toad, per scongiurare la minaccia di una malvagia racchetta senziente: praticamente Infinity War senza Thanos, a meno che non sbuchi all’improvviso tra i personaggi nascosti.
Le ultime due avventure tennistiche di Nintendo e Camelot su 3DS e WiiU erano poco più che discrete
L’ARTE DELLA RACCHETTA
Qualora non vi sentiste eccessivamente avventurosi, Mario Tennis Aces mette subito a disposizione i Tornei Fungo e Fiore, per passare immediatamente all’azione senza troppi fronzoli. Anche stavolta si tratta di un contenuto per giocatore singolo, da affrontare, però, calcando campi regolamentari senza stranezze – come ingorde Piante Piranha al posto della rete – e vestendo inizialmente i panni di ben sedici personaggi, a loro volta ripartiti in sei categorie. Gli atleti versatili offrono un gioco pulito a tutto tondo. senza particolari debolezze, mentre i difensivi eccellono nel controllare un’ampia zona grazie alle loro lunghe braccia, un compito cucito su misura per Waluigi, l’emulo di Dick Dastardly che negli ultimi giorni sta infervorando il senso di rivalsa dei fan Nintendo! Al contrario, i personaggi possenti sono l’ideale per tenere l’avversario sotto pressione con un assedio di proiettili velocissimi, il genere di attacco che fa brillare le doti atletiche di elementi lesti come Yoshi e Toad, in grado di rincorrere la palla ovunque.
Qualora non vi sentiste eccessivamente avventurosi, Mario Tennis Aces mette a disposizione i Tornei Fungo e Fiore
È consentito giocare con una sola console, grazie al sempre utile split screen, oppure collegando in wi-fi fino a quattro macchine, oltre naturalmente al gioco online. Al momento di vergare questa recensione ho potuto sfidare solo una ristretta rosa di antagonisti, tra giornalisti e early adopter, confermando l’esperienza maturata con la demo pubblicata a inizio mese. Sostanzialmente, è saggio accettare sfide con un livello di connessione che va dalle tre “tacche” in su. Mario Tennis Aces è un gioco dove riflessi e precisione la fanno da padrone, e scendere a patti con il lag significa snaturare una delle esperienze ludiche più appaganti dell’anno.
CAMBIA ARTIGLIERIA, USA L’ENERGIA!
È arrivato il momento di parlare di ‘sta benedetta energia, ovvero la filosofia che contribuisce a rendere Mario Tennis Aces una coloratissima baraonda. Questa viene accumulata principalmente durante gli scambi, e vanta una cospicua rosa di utilizzi con cui far inalberare l’avversario e donare alla partita un soddisfacente quoziente di imprevedibilità.
Le meccaniche dell’energia contribuiscono a rendere Mario Tennis Aces una coloratissima baraonda
MOVE YOUR BODY
Non si tratterà del gioco più esigente del mondo, ma fa comunque piacere constatare che Mario Tennis Aces gira a 60 fotogrammi al secondo a 1080p nella sua docking station, scendendo leggermente a compromessi con la risoluzione ma conservando la sua fluidità in modalità handheld. Tutto il resto è affidato a una direzione artistica curata, come ci si aspetterebbe da un gioco di Mario, complici le caratteristiche di pulizia, citazionismo, personalità e buon uso del colore.
Mario Tennis Aces gira a 60 fotogrammi al secondo a 1080p nella sua docking station
Come ho scritto all’inizio, Mario Tennis Aces fa davvero tutto bene, presentando quello che, probabilmente, è il miglior episodio della serie. Facile da iniziare, impegnativo se giocato ad alti livelli, squisito nella presentazione audiovisiva e, sopratutto, divertente. Parecchio divertente, tanto che, nelle scorse settimane, è diventato una sorta di dipendenza per il sottoscritto, uno che non apprezza pienamente i videogiochi tennistici dai tempi di International 3D Tennis su Amiga. La sua longevità dipende però da voi: per quanto possa essere magnetico, rischia di stufare alla lunga se giocato da soli. La modalità avventura è un discreto spasso, ma non ha la stessa longevità dei simil-RPG visti nei primi episodi ed è molto più lineare: finita questa, restano i tornei e le eventuali amichevoli, ma il cuore del gioco è senza dubbio orientato verso i match contro avversari umani. Detto questo, fatelo vostro a tutti i costi, anche se il tennis proprio non rientra nelle vostre corde.