Football Manager 2018 Touch - Recensione

PC Switch

In un ipotetico ritorno del sempre mitico TGM After, la rubrica della nostra rivista che faceva il punto sui giochi a un tot di mesi dall’uscita, Football Manager 2018 riceverebbe un vivido e luccicante semaforo verde. Nonostante un inizio un po’ zoppicante, la nuova iterazione del manageriale di Sports Interactive mi ha conquistato in maniera totalizzante, tanto da sbriciolare ogni record di ore dedicate delle passate edizioni e rivaleggiare senza timore alcuno con quella 2014. Il motivo principale è che il cuore tattico e strategico del gioco è, senza dubbio, il migliore della serie, anche grazie ai nuovi strumenti di analisi che permettono di controllare qualsiasi aspetto del proprio team, e non mi sono mai sentito così padrone del mio destino come quest’anno. Detto ciò, l’arrivo su Switch della versione Touch è stato un fulmine a ciel sereno e ho salutato la ricezione del codice review con un’esultanza da cartellino giallo. Ho passato le ultime due settimane utilizzando la console Nintendo, soprattutto in viaggio, per cambiare la storia e dare alla squadra più divertente della Serie A un più giusto epilogo alla stagione: salvare il Benevento e costruire un futuro migliore per le Streghe. È stato bellissimo.

UN FOOTBALL MANAGER COMPATIBILE CON LA VITA

Per chi non lo sapesse, Football Manager Touch non nasce solo come versione per tablet (e non mobile, che ne ha una dedicata) del titolo di Sports Interactive, ma anche come esperienza semplificata per chi non ha la devozione e il tempo necessari a darsi anima e corpo alla totalizzante controparte desktop. Il cuore del gioco è lo stesso, e sia gli aspetti tattici che il motore 3D sono identici, ma cambiano però alcune regole: a fronte del database sterminato di nazioni e club, si possono scegliere solo tre nazioni da simulare completamente, non ci sono le squadre giovanili (dramma), mentre le meccaniche dell’interazione umana e delle dinamiche di spogliatoio sono completamente assenti. Al di là di queste limitazioni, scouting e allenamento sono leggermente semplificati e possono essere addirittura automatizzati senza compromettere troppo la resa della simulazione. Infine, per gli irriducibili di PC Calcio, è possibile rinunciare alla visione della sintesi più o meno ampia di ogni incontro a favore del risultato diretto. Una scelta che a me fa venire l’ansia e la tachicardia, convinto come sono che con una sostituzione al 77’ tutto può cambiare, ma capisco che possa tornare utile in alcune circostanze.

Football Manager Touch 2018 Nintendo Switch recensione

Football Manager Touch 2018, ancora più degli altri capitoli della saga parallela, offre un’esperienza nostalgica

I pregi di una versione asciutta e sintetica di Football Manager vanno ricercati nella necessità di dedicare meno impegno alla simulazione, ma anche di compatibilità con i ritmi di chi cerca un passatempo e non un vero e proprio secondo lavoro virtuale, senza rinunciare comunque alla sfida (altissima nella modalità “scenario”) o alla profondità di un simulatore aderente alla realtà. Football Manager Touch 2018, ancora più degli altri capitoli della saga parallela, offre un’esperienza nostalgica, un ideale ponte tra lo Scudetto che fu e il Football Manager di adesso, che dal nuovo prende la bellezza del match engine e la libertà di poter applicare qualsiasi filosofia calcistica con successo, ma che dal passato recupera una dimensione di immediatezza oramai dimenticata dalla versione completa. Il tutto, a un prezzo che su tablet si aggira intorno ai 21,99 € e su Nintendo Switch arriva a 34,99 €, solo in digitale. Una differenza sostanziale, che ha fatto storcere il naso a più di una persona, dato che il gioco è apparentemente identico in termini contenutistici. E invece nì, perché non c’è dubbio che tra le due, come metadone con cui curare eventuali astinenze da Football Manager su PC, prendo tutta la vita la versione per Switch.

NINTENDO DIFFERENCE

Se c’è una cosa che, anche le patch, non hanno migliorato troppo di Football Manager 2018 è l’interfaccia, tendenzialmente scomoda e confusionaria. Sorprendentemente, invece, Football Manager Touch 2018 su Switch risolve egregiamente questo problema attraverso il sistema di controlli studiato appositamente, che unisce utilizzo di Joy-Con e touch screen in maniera brillante. La presenza di tasti che attivano scorciatoie intuitive, la semplcità del trascinamento diretto sullo schermo e la comodità con cui si attivano i tanti menucontestuali regalano un’esperienza utente comoda, soprattutto in mobilità, laddove ogni giocatore può scegliere in piena libertà e senza soluzione di continuità se preferire un input tradizionale comandando il puntatore tramite leva analogica o intervenire con l’ausilio di tasti e tap sullo schermo. Si tratta di un vantaggio notevole rispetto alla pur comoda versione tablet, che si scontra però (salvo avere un iPad Pro 13”) con l’interfaccia caotica e non sempre leggibile del gioco. Il problema della piccolezza dei testi e dei nidi di menu è ovviamente presente anche su Switch, ma in quei casi la navigazione affidata ai tasti frontali e dorsali velocizza di molto le operazioni.

Football Manager Touch 2018 Nintendo Switch recensione

la versione Switch ha un sistema di controllo studiato appositamente

Chiaramente si perde un po’ di rapidità quando si connette la console al dock, ma la bellezza di gustarsi il posticipo della propria squadra in TV è comunque un bel fattore aggiuntivo, fatto salvo qualche scatterello qui e lì (che è presente anche su tablet, salvo avere hardware di fascia altissima) che non pregiudica affatto la lettura del match. Insomma, se mi chiedete se il lavoro svolto da Sports Interactive in collaborazione con Hardlight giustifica la differenza di prezzo da un punto di vista tecnico, la mia risposta è sì, senza ombra di dubbio. Spiace solo che non ci sia la possibilità del cross-save tra Switch e PC (sempre relativa alla versione Touch) come avviene su tablet, ma credo che implementarla sarebbe stato molto complesso.

LA MANCANZA DEL TOCCO UMANO

Football Manager Touch 2018 è dunque la migliore versione del manageriale calcistico? No, non lo è, ma non per demeriti veri e propri, quanto perché si tratta pur sempre di un compromesso, e come tale potrebbe non essere un titolo per tutti. In primis, la mancanza di molte licenze di squadre si sente tanto, visto che rispetto alla versione PC non si può colmare facendo tesoro dell’immensa community, e dunque la presentazione ne risente, con magliette e simboli abbozzati che urtano chi, come me, è abituato ad avere tutto perfetto. Approfondendo aspetti ludici veri e propri, la mancanza del bacino del calcio giovanile rende meno accurata la simulazione su lungo periodo, nonché più difficile il mercato delle piccole squadre. Certo arrivano prima i famosi “regen” (calciatori creati dal gioco stesso per alimentare le squadre), però ci sono comunque meno operazioni di prospettiva, e il mercato si rivela un po’ più piatto.

la mancanza del bacino del calcio giovanile rende meno accurata la simulazione su lungo periodo

Infine, la mancanza di tutto l’aspetto umano è – per me che sono un maniaco di Football Manager – grave, perché riporta un certo grado di incertezza e di aleatorietà alla simulazione. Per quanto noiose, limitate, ripetitive e scriptate siano le interazioni con stampa e giocatori della versione desktop, in molti casi permettono di fare fine tuning sulla squadra, spingendo i giocatori oltre l’ostacolo, cambiando il corso di una partita e dando, globalmente, gli strumenti per avere un controllo più o meno profondo dello spogliatoio. A volte va lo stesso tutto a rotoli e il rischio di parlare può essere peggiorare la situazione, ma il non poterlo fare crea una fitta coltre di oscurità, e in alcuni casi si ha la sensazione di non avere alternative allo sperare che le cose funzionino. Mi rendo conto che parlo di sfumature, e che se non siete dipendenti dalla serie come il sottoscritto potrebbe finanche piacervi più Football Manager Touch 2018, grazie a un’esperienza più leggera e soprattutto godibile in mobilità. Occhio solo a non fare come me, che in treno mi sono messo a esultare per un gol di Diabaté al 93’.

Football Manager Touch 2018 per Switch è una bellissima sorpresa. Si tratta di un ottimo compromesso tra la complessità della versione desktop e la vecchia e cara esperienza in stile Scudetto. Il lavoro svolto riguardo il sistema di controllo su Switch è a dir poco pazzesco: siamo davanti a un vero e proprio gioiellino di user experience, soprattutto data la complessità del prodotto di partenza e la sua non riuscitissima interfaccia. Se siete alla ricerca di un ottimo manageriale calcistico ma non avete il cuore e il tempo di tuffarvi nella meravigliosa e totalizzante avventura su PC, nonostante qualche limitazione strutturale la versione Touch per Switch può regalare comunque grandi soddisfazioni.

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Pro

  • Esperienza diretta, immediata, divertente…
  • Splendido lavoro al sistema di controllo.
  • È Football Manager in quasi ogni aspetto, e te lo puoi portare in tram.
  • Succhia meno vita rispetto alla versione desktop.

Contro

  • … ma gli manca qualche sfumatura.
  • Le licenze mancanti pesano sulla presentazione.
  • Tre nazioni da simulare contemporaneamente sono poche.
  • Non c’è cross-save su PC/Tablet.
8

Più che buono

Se serve un tuttofare il buon Mancini è l’uomo da chiamare. La nostra principessa fotografa, usa la videocamera come se fosse un’estensione naturale del corpo e monta video manco fosse in una catena di montaggio. Ah… e scrive anche. Insomma… il classico “bravo guaglione”.

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