La sensazione l’avevo già avuta durante la presentazione di Switch alla stampa, ma i primi mesi di vita della console non stanno facendo altro che confermarmi che la piattaforma made in Nintendo vedrà – nei prossimi mesi/anni – quintali di riadattamenti di titoli noti e meno noti. E questo è solo l’inizio. L’azienda stessa segue questa politica (Mario, Pokkén Tournament, ecc.), e l’hanno capito anche al di fuori del first party. D’altronde, è semplicissimo: prendi un gioco divertente da fare in coppia o in gruppo e adattalo alla console che fa del multigiocatore una vera e propria filosofia di vita.
GUERRA DI CUCINA
Non a caso, mi trovo a parlarvi di Overcooked: Special Edition, titolo sviluppato dagli inglesi Ghost Town Games che ha riscosso un discreto successo sia su PC che su console. Un gioco dalla fortissima componente collaborativa, che ha portato i giocatori a trasformasi in novelli Carlo Cracco all’interno di movimentate cucine.La filosofia alla base dell’esperienza è quanto di più semplice si possa immaginare: completare più ordini possibile all’interno di livelli sempre più complessi. Ovviamente questo è un concetto che rimane solo sulla carta, anche perché una volta impugnato il joy-con di Switch capirete subito che alla difficoltà di organizzare una brigata in cucina (da 1 ad un massimo di quattro giocatori) si aggiungono tutta una serie di imprevisti e ostacoli preparati a puntino dagli sviluppatori.
alla difficoltà di organizzare una brigata in cucina si aggiungono tutta una serie di imprevisti e ostacoli preparati a puntino dagli sviluppatori
Già in due giocatori la parola d’ordine è organizzazione, ma dopo svariate prove posso assicurarvi che il gioco da il meglio di sé in 3-4. La possibilità di “abbaiare” ordini tipici di un cuoco – del tipo: “Tu, taglia le cipolle!”, “Tu, lava i piatti!” oppure “Occhio che gli ingredienti nella pentola stanno bruciando!” – è una delle sensazioni più appaganti che il gioco è in grado di trasmettere. Il tempo è sempre “risicatissimo”, e il margine d’errore che separa la brigata dal fallimento è davvero troppo sottile, con conseguente trasformazione in novelli Cannavacciuolo e schiaffoni che volano a destra e manca.
organizzazione è la parola d’ordine
Facile e intuitivo si rivela invece il sistema di controllo che consta unicamente di tre tasti: lo stick di movimento, un tasto per raccogliere gli oggetti e uno per tagliarli. Questa configurazione si è inoltre dimostrata ottima sui piccoli joy-con, senza contare che il gioco sfrutta appieno il rumble HD in modo da restituire una vibrazione diversa per ogni cosa che succede in cucina.
Overcooked: Special Edition arriva sulla portatile di Nintendo con tutti i DLC usciti sino ad ora; contenuti aggiuntivi – quelli di The Lost Morsel e The Festive Seasoning – che ci porteranno a cucinare in luoghi ancora più esotici, ma che metteranno le varie compagnie davanti a sfide davvero impegnative. Il gioco permette ovviamente di essere affrontato anche in solitaria, con la possibilità di passare da un cuoco ad un altro con la semplice pressione di un tasto. Un’esperienza che si allontana molto da quella pensata dagli sviluppatori e che non vi consiglio di vivere, se non per prendere dimestichezza con i comandi.
MANCA LA STELLA MICHELIN
Purtroppo, non è tutto oro quel che luccica: se da una parte il titolo del team inglese risulta perfetto per le partite multigiocatore in locale (fino a 4 sullo stesso schermo con due paia di joy-con), lo stesso non si può dire di una realizzazione tecnica che appare piuttosto balbettante. Il gioco non è mai stabile sui 30fps e, in più di una occasione, ho notato dei drop di frame davvero preoccupanti – specialmente in 3-4 giocatori – in grado di inficiare, anche se per pochissimi secondi, l’esperienza ludica.
il tempo è sempre “risicatissimo”
Overcooked: Special Edition è sicuramente un titolo divertente, in grado di rendere al meglio quando si gioca in gruppo. Meno raffinato di Snipperclips, ma comunque forte di un rapporto quantità/prezzo che mi spinge a consigliarvi il titolo per le vostre serate multigiocatore. Il patto consiste nell’accettare alcuni compromessi tecnici in attesa che una patch (già annunciata) riesca a sistemare il frame rate davvero troppo ballerino. Indossate cappello e grembiule e gettatevi nelle infernali cucine di Overcooked! Buon divertimento!