Paper Mario: Color Splash - Recensione

Wii U

Paper Mario: Color Splash potrebbe essere l’ultima, vera, grande esclusiva di Wii U. Ve ne ho parlato giusto qualche giorno fa nella prova che abbiamo pubblicato qui su TGM, ma lo ribadisco a gran voce. Il motivo? Abbastanza semplice e scontato: il nuovo titolo sviluppato da Intelligent Systems è davvero un gran gioco. Proviamo ad entrare più nel dettaglio.

UN’ISOLA DA SALVARE

Della trama di questo Paper Mario vi ho già accennato qualcosa: il formidabile trio composto da Mario, Peach e Toad riceve una lettera di aiuto da parte degli abitanti dell’isola Prisma, terra un tempo gioiosa e ricca di vita, e ora privata quasi completamente del suo colore. Sta ovviamente a noi scoprire il motivo che ha portato a questa tragedia e sopratutto chi è stato a metterla in atto. Per arrivare alla soluzione di questa vicenda bisogna passare all’interno di una serie di livelli che compongono – insieme al sistema di combattimento – la struttura portante di Paper Mario: Color Splash.

Paper Mario Color Splash immagine Wii U 07

il fattore ruolistico è stato ridimensionato in favore di quello “avventuroso”

Che la serie non sia più quella di una volta l’abbiamo ormai dato per assodato. Guardando semplicemente all’evoluzione effettuata negli ultimi capitoli (Sticker Star su tutti), è abbastanza palese come il fattore ruolistico sia stato ridimensionato in favore di quello “avventuroso”. In questa direzione si muove, con ancora più decisione, anche questo Color Splash. I livelli contengono enigmi da risolvere, fasi platform, oggetti da recuperare e soprattutto le “vernistelle”. Questi particolari astri colorati sono gli strumenti che ci permettono di ritinteggiare le varie regioni di Prisma e proseguire all’interno dell’avventura. Ci sono due tipi di vernistelle: piccole e grandi; le prime sbloccano nuove aree di gioco, le seconde, invece, rimettono in moto la fontana di Porto Prisma, la sorgente di colore più importante dell’isola.

A fronte di una trama che, purtroppo, non mi ha particolarmente convinto in termini di storia e profondità narrativa (direi che ha lo spessore della carta velina, giusto per stare in tema), ho trovato una maggiore consapevolezza nella struttura dei vari livelli e nell’avanzamento. In molti schemi troviamo più di una “vernistella”, alcune si possono raccogliere attraverso la classica progressione, altre, invece, sono stato costretto a recuperarle in un secondo momento, magari dopo aver trovato altrove qualche oggetto utile a sbloccare una nuova zona all’interno di quel determinato livello. Il backtracking è quindi presente in maniera massiccia, diventando una vera e propria costante all’interno dell’esperienza di gioco, e pur trovandolo leggermente tedioso e ridondante in alcuni specifici passaggi, nel complesso posso affermare che funziona.

Sulla mappa vengono segnalati gli oggetti necessari, così da avere sempre sotto controllo la situazione e non perdersi nei vari passaggi di ricerca. Dalla nostra abbiamo anche Tinto, un barattolo di vernice parlante – e anche piuttosto loquace – che ci aiuta in caso di smarrimento. A questi elementi bisogna poi aggiungere il fattore pittura: in tutti i livelli, infatti, troveremo molte zone da ricolorare sfruttando il nostro “Martellobaleno”. Grazie a questo stratagemma gli sviluppatori hanno realizzato un level design estremamente convincente, che incastona perfettamente nell’ambiente di gioco la peculiare caratteristica del martello. Non va poi dimentica la varietà: in alcuni passaggi la fase di combattimento e ricerca viene accantonata in favore di un gameplay totalmente differente che comprende, fra gli altri, un livello puramente investigativo, uno basato sui quiz e molto altro ancora. Niente di particolarmente innovativo, ma certo utile a spezzare un ritmo altrimenti marcatamente lineare. In generale, ho trovato Paper Mario: Color Splash molto più consapevole e maturo di Sticker Star, un prodotto in grado di offrire un’esperienza più avventurosa ma, allo stesso tempo, credibile e profonda.

CART-ATTACK!

Un’altra componente fondamentale è sicuramente quella legata al combat system. Anche in questo caso ci troviamo davanti a molti elementi già visti in passato, come la presenza di carte e la necessità di tempismo nell’esecuzione sia offensiva che difensiva. A cambiare sono il bilanciamento di molte delle carte utilizzate e la struttura dello scontro, ora decisamente più equilibrata.

Paper Mario Color Splash immagine Wii U 01La novità riguarda il colore: molti degli elementi che compongono il nostro mazzo sono infatti bianchi e, una volta scelti, andranno dipinti per renderli più efficaci. Per farlo potremo attingere dalla nostra riserva di colore che, nel corso della partita, sarà possibile rendere sempre più capiente.

I livelli contengono enigmi da risolvere, fasi platform e “vernistelle”, astri colorati che ci permettono di ritinteggiare le varie regioni di Prisma

Dopo gli enormi sbilanciamenti trovati all’interno di Sticker Star è stato un piacere notare come molti pezzi siano stati rimessi al loro posto: le carte classiche si comprano come sempre nei negozi o vengono recuperate dai nemici uccisi, mentre quelle speciali (le carte oggetto) possono essere ricomprate sotto forma di replica, grazie al mercato nero di Porto Prisma. Questa opzione evita al giocatore di rimanere bloccato in alcuni passaggi cruciali, proprio come accadeva sul capitolo per 3DS. Troviamo anche un sistema di progressione, che ci permette di giocare più carte contemporaneamente, aumentare la quantità massima del deck o, più semplicemente, allungare la nostra barra della vita.

A divertire, però, è il valzer di scelte fatte durante gli scontri. Ogni nemico ha i suoi punti di forza e di debolezza, usare le carte giuste (associate al corretto tempismo di esecuzione) ci permette dunque di fare una maggiore quantità di danni e sprecarne di meno, e la varietà non manca con attacchi ad area, carte alleato e versioni più potenti dei più classici salto e martellata. Tutto questo viene portato agli estremi durante le boss fight: in questi frangenti il nemico va studiato e attaccato di conseguenza sfruttando tutti i suoi punti deboli. È anche presente un minimo di trial & error, ma molto meno che in passato, grazie anche alla presenza di Tinto che ci viene in aiuto. Con un deck da gestire, potrebbe capitare di rimanere a corto di carte. Fortunatamente, anche durante lo scontro, avremo la possibilità di spendere 10 monete per recuperare delle carte da giocare immediatamente. Anche questa è stata un’aggiunta che ho particolarmente gradito.

Gli elementi, uniti tra loro, rendono il sistema di combattimento di Color Splash non solo estremamente contestualizzato, ma anche divertente e onesto nei confronti del giocatore (cosa non scontata, visti i precedenti) e ben bilanciato. L’unico neo, che giustamente mi sento di sottolineare, è legato ad un livello di difficoltà non particolarmente impegnativo. Vi basti pensare che, a storia conclusa, ero morto solamente una volta.

ORIGAMI IN MOVIMENTO

Chiudo parlandovi del comparto tecnico che ho trovato, come spesso accade nei titoli Nintendo, colorato e piuttosto curato. Color Splash è realizzato sfruttando differenti tipologie di carta e cartone; questo rende l’isola Prisma un piacevole viaggio visivo, aiutato anche da una gamma di colori sempre viva e una definizione più che lodevole.

Paper Mario Color Splash immagine Wii U 03

Color Splash è realizzato sfruttando differenti tipologie di carta e cartone

Peccato solamente per una serie di piccoli, e per quanto mi riguarda ingiustificati, rallentamenti che ho notato nelle occasioni più affollate. Si poteva fare di più, invece, sulla vastità dei livelli e soprattutto sulla presenza di tempi di caricamento che, pur non particolarmente lunghi, sono fin troppo frequenti. La localizzazione, curata e godibile, è unicamente legata alla componente scritta, mentre le musiche riprendono i temi classici della serie Mario arrangiati in maniera piacevole.

Prima di tirare le somme mi sembra giusto fare una piccola premessa: Paper Mario: Color Splash va giudicato per quello che è, e non per quello che vorremmo che fosse (magari pensando allo storico passato della saga). La direzione più adventure intrapresa dalla saga, a scapito di quella RPG, è ormai palese, che ci piaccia o no. In questo senso il lavoro fatto è più apprezzabile: i miglioramenti rispetto al precedente episodio ci sono e funzionano; mancano forse un grado di sfida più alto per stimolare i giocatori smaliziati e una trama che renda giustizia alla qualità generale della saga, ma nel complesso ci troviamo davanti ad un ottimo capitolo.

Paper Mario: Color Splash rappresenta la versione bella e riuscita di quel Sticker Star che mostrava ottime idee ma una realizzazione rivedibile. Gli sviluppatori hanno assemblato un’avventura divertente e in grado di affascinare sia i giocatori storici che i novizi. Qualche sbavatura qua e là c’è, ma se questo doveva essere il congedo da parte di Mario sull’ammiraglia Nintendo, allora non poteva esserci modo migliore. Ci vediamo su NX, amico baffuto!

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Il combat system funziona ed è molto ben bilanciato.
  • Tecnicamente è una gioia per gli occhi.
  • Il colore è stato introdotto molto bene.

Contro

  • Il grado di sfida non è altissimo.
  • Backtracking in alcuni momenti ridondante.
  • Qualche incertezza nel frame rate.
8.3

Più che buono

Giocatore incallito, amante del videogioco in tutte le sue forme e dimensioni, ma con un amore verso Nintendo, marchiato persino sulla pelle, che lo porta a consumare ogni titolo della grande N. È convinto che prima o poi diventerà lui il prossimo Link.

Password dimenticata