Call of Nostalgia – L'Opinione

Call of Duty è un franchise vecchio. La prima volta che ci ho giocato andavo alle elementari, girava su una PlayStation 2 e si sparava ai nazisti. È vecchio al punto da essere stato nominato nel pessimo doppiaggio italiano delle prime stagioni di The Office US, dove hanno pensato bene di tradurlo come “Chiamata alle Armi”. Di fatto sono vent’anni che generazioni su generazioni di videogiocatori si sparano addosso nelle mappe virtuali di questa serie, che in qualche modo riesce sempre a tirare avanti. O con le idee, o con la nostalgia. Ultimamente soprattutto con la nostalgia.




La scorsa domenica ho fatto partire la open beta di Modern Warfare 3, sollecitato da un amico. Per chi non fosse aggiornato, non si tratta dell’ omonimo gioco del 2011, ma del terzo capitolo di un reboot della saga interna Modern Warfare, partito nel 2019. In pratica una sorta di mega operazione nostalgia portata avanti in più anni e in più giochi.

La cosa che hanno sicuramente capito, già prima di Warzone, è che la nostalgia vende

Tutto sommato neanche una brutta operazione, viste le diverse idee interessanti che hanno tirato fuori. Nel mezzo c’è stato Warzone, che è esploso tra le mani di Activision all’improvviso durante la pandemia, ed è immediatamente diventato prioritario. Proprio ciò di cui c’era bisogno per mandare avanti la serie per altri 10 anni sulla rendita del successo. E delle cose buone di questa saga reboot forse ci siamo anche un po’ scordati.

Call of Nostalgia

Forse se n’è scordata pure Activision. La cosa che hanno sicuramente capito, già prima di Warzone, è che la nostalgia vende. Nella già storica prima mappa della battaglia reale, Verdansk, che durante il lockdown è stata teatro delle nostre ore d’aria virtuale, era stata innestata Scrapyard, mappa di Modern Warfare 2 (2009). E già quella era una bella passeggiata sul viale dei ricordi. Allo stesso modo, Nuketown negli anni è stata riproposta svariate volte in svariati capitoli. Ma adesso, sulla beta del terzo capitolo di un reboot nostalgico, ho trovato, in pratica, solo nostalgia.

MY CALL OF NOSTALGIA

Le mappe su cui si potevano provare armi e modalità erano Highrise, Skidrow, Favela, Estate, Terminal e Rust. Vi dicono nulla? Se avete bazzicato il mondo degli sparatutto multiplayer tra la fine degli anni ‘00 e l’inizio dei ‘10 sicuramente le avete riconosciute: vengono tutte da Modern Warfare 2 (2009). E la verità è che quando domenica il mio amico, con cui giochiamo insieme da quindici anni, mi ha detto di scaricare la beta per giocarci assieme – “che ci stanno le mappe storiche” – il mio pensiero è stato “wow, figo”. So che in fondo è un trucco, vogliono proprio vendere il gioco ai nostalgici come me.

Se avete bazzicato il mondo degli sparatutto multiplayer tra la fine degli anni ‘00 e l’inizio dei ‘10 sicuramente le avete riconosciute

So che è un pigro riciclo di mappe vecchie di quindici anni che tradisce il fatto che il gioco sia all’incirca rimasto uguale dal 2009. Se queste mappe vanno ancora bene oggi, significa che il gameplay di Call of Duty in fondo non è tanto diverso da allora, la mobilità è la stessa, il modo di sparare più o meno pure. E tutto sommato va bene così, mi va bene così. Perché ho fatto partire la beta e non me n’è fregato nulla di tutti questi pensieri. Ho pensato solo a quanto fosse bello e straniante tornare a correre all’impazzata per le viuzze strettissime di Favela. A quella volta che ho chiamato la nuke stazionando al secondo piano della villa in Estate e quel secondo piano sta ancora lì, ci sta pure la vasca dove da sdraiato guidavo il pavelow. Ho pensato a quanto sia caotico un deathmatch su Rust oggi come allora, e tutto sommato va bene uguale. A quanto sia agrodolce venire ucciso dal cecchino che in Highrise sfrutta quella microscopica visuale da spawn a spawn che c’era quindici anni fa e c’è ancora.

Ho pensato che con questo amico con cui ho provato la beta abbiamo fatto cinque anni di liceo gomito a gomito. Giocavamo il pomeriggio a casa mia, a casa sua, poi la sera on line. Sono passati quindici anni e quando possiamo ci vediamo sempre, nonostante la distanza. Tipo quella volta che gli ho fatto da testimone di nozze. Ci sentiamo sempre, anche a distanza, come quella volta che mi ha chiamato per dirmi che sua moglie aspettava un maschietto.

Una trappola studiata a tavolino per monetizzare la nostalgia, ma pur avendolo compreso mi sta bene così

Oppure questa volta, domenica, che mi ha scritto per giocare un paio di deathmatch online, come quindici anni fa, sulle stesse mappe di quindici anni fa. Call of Duty è un franchise vecchio. E in fondo nel frattempo sono invecchiato anche io. So di essere caduto in una trappola studiata a tavolino, dell’azienda che vuole monetizzare proprio la mia nostalgia di un tempo che non c’è più e non tornerà indietro. Però, alla fine, mi sta bene così. Non sempre la nostalgia è negativa, non tutta.

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