Tecnologia videogiochi | THE GAMES MACHINE https://www.thegamesmachine.it/category/tecnologia/ Il riferimento per i giochi PC, Playstation, Switch, Xbox e le migliori piattaforme con anteprime, notizie e recensioni Fri, 12 Jan 2024 11:41:07 +0000 it-IT hourly 1 https://www.thegamesmachine.it/wp-content/uploads/2016/01/cropped-TGM_logo_tapa512512-32x32.png Tecnologia videogiochi | THE GAMES MACHINE https://www.thegamesmachine.it/category/tecnologia/ 32 32 Svelato THE400 Mini, la retro console che riproduce l'Atari 400 https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/268629/svelato-the400-mini-la-retro-console-che-riproduce-atari-400/ Fri, 12 Jan 2024 11:41:07 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=268629 Plaion e Retro Games Ltd hanno presentato THE400 Mini, la nuova retro console che riproduce il leggendario Atari 400, il pionieristico home computer apparso per la prima volta nel lontano 1979. THE400 Mini è stato creato utilizzando la tecnologia moderna per replicare in modo autentico l’Atari 400 in una scala pari al 50% rispetto all’home computer originale.




THE400 Mini include il THECXSTICK, una riproduzione migliorata e aggiornata dell’iconico joystick Atari CX40 per un tocco di nostalgia in più. Questo nuovo controller è dotato di ulteriori sette pulsanti funzione integrati e di USB, per renderlo compatibile con un’ampia gamma di piattaforme.

Vantiamo una ricca storia nella creazione di home computer rivisitati e iconici e speriamo vivamente che THE400 Mini diventi una parte importante di questa tradizione. L’home computer originale è stato per molti un vero e proprio mito del gaming e per noi è importante ricreare le macchine che hanno contribuito a definire l’industria dei videogiochi e che pertanto meritano di essere conservate. Crediamo che i collezionisti appassionati e i fan dei giochi retrò apprezzeranno il nostro lavoro e dovrebbero prendersi il tempo di scoprire qualche Easter Egg mentre intraprendono un viaggio nei giochi degli anni ’70 e ’80“, ha dichiarato Paul Andrews, Managing Director di Retro Games Ltd.

Siamo entusiasti di collaborare con Retro Games Ltd. per riportare in vita una macchina iconica che ha rappresentato molto per tanti. I ricordi più cari del passato devono essere trattati con rispetto, cura e attenzione: THE400 Mini è stato progettato per mantenere l’aspetto e l’atmosfera dell’home computer originale, beneficiando al tempo stesso di una progettazione e di una realizzazione solide e di un’ossessione per la cura dei dettagli“, ha dichiarato Stuart Chiplin, Head of Commercial Evaluations di PLAION.

Oltre alla presenza di alcuni videogiochi dell’epoca preinstallati, THE400 Mini può contare sulla possibilità di caricare i propri giochi tramite una chiavetta USB, con supporto per cartucce, dischi e cassette ROM. Inoltre, i giocatori possono utilizzare la funzione rewind per tornare indietro nel tempo. È presente un’uscita TV HD tramite HDMI, con compatibilità a 50/60 Hz; mentre sono disponibili 5 porte USB che consentono di aggiungere una tastiera moderna, joystick aggiuntivi e altri accessori.

THE400 Mini sarà disponibile al prezzo di € 119,99 a partire dal 28 marzo 2024.

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MSI presenta le nuove NVIDIA GeForce RTX 40 SUPER https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/268480/msi-presenta-le-nuove-nvidia-geforce-rtx-40-super/ Tue, 09 Jan 2024 11:11:42 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=268480 MSI ha presentato la sua nuova linea di schede grafiche alimentate dalle GPU NVIDIA GeForce RTX 4080 SUPER, RTX 4070 Ti SUPER e RTX 4070 SUPER basate sull’architettura Ada Lovelace.

La scheda SUPRIM è progettata per le prestazioni, l’efficienza e il prestigio. Raffreddato con TRI FROZR 3S, il sistema di raffreddamento ad aria più avanzato di MSI, il calore viene dissipato efficacemente dai componenti critici della scheda con TORX FAN 5.0, fino a 10 Core Pipes, alette di controllo del flusso d’aria con nuovi bordi Wave curvi 3.0 e alette anterograde dell’aria. I modelli basati su RTX 4080 SUPER hanno anche una camera di vapore. L’alluminio spazzolato all’esterno del dispositivo di raffreddamento e la piastra posteriore conferiscono un’estetica corazzata rinforzando la lunghezza della scheda. RGB Mystic Light fluisce con milioni di colori e una serie di opzioni di illuminazione dinamica personalizzabili abbaglieranno gli spettatori. Con il Dual BIOS, gli utenti possono optare rapidamente per una bassa rumorosità o per prestazioni aggiuntive con il semplice tocco di un interruttore.

La scheda grafica EXPERT è dotata di un design del flusso d’aria push-pull per una maggiore efficienza di raffreddamento. L’involucro è costruito con pressofusione di alluminio per la resistenza strutturale, mentre il tubo centrale e una camera di vapore funzionano per dissipare efficacemente il calore. Infine, un design brevettato della ventola fornisce un flusso d’aria silenzioso ma affidabile.

La serie GAMING TRIO è disponibile in entrambi i colori bianco o nero, mantenendo lo stesso equilibrio tra prestazioni, raffreddamento e bassa rumorosità di cui i giocatori si fidano. Protagonista di questa serie è il design della ventola TORX 5.0 con coppie di tre pale della ventola legate insieme con un collegamento esterno, formando un cerchio che concentra il flusso d’aria nel sistema di raffreddamento TRI FROZR 3 aggiornato. Sui modelli RTX 4080 SUPER e 4070 Ti SUPER, una piastra di base in rame nichelato nel nucleo del dissipatore cattura rapidamente il calore. La serie GAMING TRIO è dotata di Dual BIOS per consentire un facile passaggio dalla modalità silenziosa alla modalità di gioco per maggiori prestazioni. Una piastra posteriore in metallo spazzolato con design a flusso continuo rinforza la scheda grafica, fornendo al contempo un’azione di raffreddamento passivo attraverso l’implementazione di pad termici. Mystic Light adorna l’esterno della scheda grafica, illuminando il colore in sincronia con il resto del PC attraverso Mystic Light Sync e Ambient Link.

La serie GAMING SLIM è disponibile sia in versione bianca che nera, incarnando le caratteristiche di GAMING con linee audaci, bordi puliti e tonalità RGB su un aspetto elegante. Nonostante il suo profilo sottile, l’avanzata capacità termica del GAMING SLIM non è compromessa, utilizzando gran parte dello stesso sistema di raffreddamento TRI FROZR 3 del GAMING TRIO, inclusa la VENTOLA TORX 5.0, una piastra di base in rame nichelato e una piastra posteriore in metallo con un’apertura a flusso continuo.

La serie VENTUS offre un’opzione affidabile ed economica per i giocatori con un approccio incentrato sul rapporto prezzo-prestazioni. Costruiti con una filosofia di design spartana senza fronzoli, VENTUS 3X e VENTUS 2X mantengono l’essenziale per svolgere qualsiasi attività a portata di mano. Le schede grafiche sono dotate della pluripremiata ventola TORX 4.0, di una piastra posteriore rinforzata e di un’estetica a tutto tondo adatta a qualsiasi build. Le carte VENTUS 2X WHITE presentano una nuovissima variante esterna bianca e argento dell’originale che si adatta perfettamente alle build a tema bianco.

MSI GeForce RTX 40 Super Series

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LG presenta i monitor gaming UltraGear OLED con Dual-Hz https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/268173/lg-presenta-i-monitor-gaming-ultragear-oled-con-dual-hz/ Thu, 21 Dec 2023 11:05:12 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=268173 LG Electronics ha presentato la nuova linea di monitor gaming 4K UltraGear OLED per chi cerca un’esperienza di gioco coinvolgente e immersiva. In particolare, la nuova gamma include il monitor 4K da 32 pollici (32GS95UE) con Dual-Hz e i modelli da 39” (39GS95QE) e 34” (34GS95QE) con schermi curvi ultra-wide.

Il modello da 32” 32GS95UE è il primo monitor UltraGear dotato della nuova funzione Dual-Hz, che consente di passare dal 4K (3.840 x 2.160) a 240 Hz al Full HD (1.920 x 1.080) a 480 Hz con un semplice click. Questa nuova feature permette di applicare istantaneamente la combinazione ottimale di risoluzione dello schermo e frequenza di aggiornamento in base alla tipologia di gioco a cui si sta giocando, direttamente dal joystick. Il nuovo UltraGear OLED da 32” offre inoltre un tempo di risposta di 0,03 ms (GtG) che aiuta a ridurre la sfocatura del movimento, a migliorare la nitidezza e a conferire all’esperienza di gioco una maggiore dinamicità.

Anche il design e l’audio sono stati progettati per garantire il massimo dell’immersività. Il design senza cornici su 4 lati offre una visione a pieno schermo che non distrae dall’azione di gioco mentre la tecnologia Pixel Sound e il sistema audio frontale che integra due woofer e il supporto per DTS Virtual:X creano un paesaggio sonoro tridimensionale esaltante. Gli altoparlanti integrati dietro il pannello OLED eliminano la necessità di speaker esterni liberando spazio prezioso sulla scrivania.

Il monitor OLED da 34”, 34GS95QE, vincitore del CES 2024 Innovation Award, e il suo fratello maggiore da 39”, 39GS95QE, immergono l’utente nell’esperienza di gioco grazie ai loro display OLED curvi da 800R, al formato cinematografico 21:9 e alla risoluzione UltraWide Quad HD (3.440 x 1.440). Il design senza cornici su 4 lati e il rivestimento Anti-Glare & Low Reflection assicurano immersività e confort mentre la frequenza di aggiornamento di 240 Hz e il tempo di risposta di 0,03 ms (GtG) assicurano un’esperienza di gioco fluida e super reattiva.

I nuovi monitor gaming adottano il design Unity Hexagonal che combina un’estetica elegante con una gestione efficiente dei cavi. Il sottile supporto a “L”, introdotto quest’anno, permette di regolare inclinazione, altezza e rotazione, assicurando flessibilità di installazione e il massimo dell’ergonomia; inoltre, grazie all’ingombro ridotto occupa meno spazio sulla scrivania pur rimanendo saldo e stabile. Il design elegante contribuisce infine a conferire ai monitor un look futuristico.

La nuova linea di monitor gaming UltraGear OLED 2024 comprende anche due monitor da 45” e un monitor da 27” (45GS95QE, 45GS96QB e 27GS95QE). Grazie all’elevata frequenza di aggiornamento, ai tempi di risposta rapidi e all’eccezionale qualità delle immagini, questi monitor soddisfano le aspettative dei consumatori più esigenti. Tutti e tre i modelli sono certificati VESA DisplayHDR True Black 400 e offrono schermi ad alta luminosità con neri intensi e profondi e nitidezza dei dettagli anche negli ambienti di gioco più scuri.

In particolare, il 45GS96QB da 45” consente ai giocatori di immergersi nei loro giochi preferiti grazie alla perfetta combinazione tra display OLED curvo (800R) con risoluzione UltraWide QHD e agli altoparlanti integrati. Il modello 27GS95QE, invece, è la soluzione ideale per chi dispone di spazi più ridotti grazie al suo display OLED a schermo piatto da 27” con tutte le specifiche e le funzionalità necessarie per un gioco di alto livello.

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MSI lancia una promozione su Avatar: Frontiers of Pandora https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/267579/msi-lancia-una-promozione-per-avatar-frontiers-of-pandora/ Thu, 07 Dec 2023 10:53:58 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=267579 MSI e Ubisoft hanno annunciato una nuova partnership che ha portato a una promozione con al centro Avatar: Frontiers of Pandora, l’ultimo videogioco di Massive Entertainment in uscita proprio in questi giorni (qui la nostra recensione).

A partire da oggi, giovedì 7 dicembre, e fino al 7 gennaio 2024, chiunque acquisterà un prodotto MSI aderente alla promozione avrà diritto a richiedere un codice PC di Avatar: Frontiers of Pandora (fino a esaurimento scorte).

Tutti i dettagli della promozione, inclusi i termini e i prodotti aderenti all’iniziativa, sono consultabili sul sito ufficiale di MSI.

avatar frontiers of pandora

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Ecco Razer Moray, il primo monitor in-ear di Razer https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/266794/razer-moray-il-primo-monitor-in-ear-di-razer/ Wed, 15 Nov 2023 10:10:37 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=266794 Razer ha presentato il suo primo monitor in-ear (IEM): il Razer Moray. Progettato tenendo conto delle esigenze specifiche di streamer e gamer, questo IEM unisce comfort totale a una qualità senza pari, ponendo le basi per un paradigma completamente nuovo nelle sessioni di gioco e streaming prolungate.

Il lancio di Moray apre un altro entusiasmante capitolo per Razer”, dichiara Alvin Cheung, Senior Vice President della Hardware Business Unit di Razer. “Si tratta di un’evoluzione dell’audio di gioco, pensata per offrire agli streamer un suono ad alta definizione e un comfort che dura tutto il giorno. Con Razer Moray, stiamo portando l’eccezionale qualità audio tipicamente associata ai monitor in-ear non solo agli streamer, ma anche ai gamer. E siamo orgogliosi di annunciare che questo prodotto si è guadagnato l’ambita certificazione THX, lo standard mondiale di fedeltà audio”.

Moray presenta un design acustico a doppio driver ibrido, che ne abbina uno ad armatura bilanciata per alti cristallini a uno dinamico per bassi profondi e ricchi. La sua forma ergonomica e a basso profilo offre una vestibilità aderente che supera notevolmente le cuffie tradizionali, eliminando la pressione sulla testa e sulle orecchie per offrire un’esperienza di streaming comoda e senza interruzioni.

L’isolamento passivo superiore, in grado di bloccare fino a -36 dB di rumore, fa sì che le distrazioni non siano più un problema. Gli streamer possono concentrarsi sulla produzione di contenuti coinvolgenti per attrarre sempre più spettatori. Dotato di cavi MMCX OFC e di tubi flessibili ‘memory loop’, Razer Moray è progettato per restare al suo posto senza ingombrare. Questi cavi ‘over-ear’ intrecciati di qualità superiore assicurano che l’IEM rimanga saldo mentre gli streamer intrattengono i fan.

Razer Moray è già disponibile per l’acquisto al prezzo di € 149,99.

Razer Moray

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Razer presenta gli earbud Hammerhead Pro HyperSpeed https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/266789/razer-presenta-gli-earbud-hammerhead-pro-hyperspeed/ Wed, 15 Nov 2023 09:47:45 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=266789 Razer ha presentato gli earbud da gaming Hammerhead Pro HyperSpeed a bassissima latenza e alta versatilità compatibili con una pletora di dispositivi, tra cui PC, PlayStation, smartphone e console portatili come Nintendo Switch o Steam Deck.

Razer si impegna a superare i limiti del possibile nel gaming. Con gli Hammerhead Pro HyperSpeed non offriamo ai gamer semplicemente un altro paio di auricolari wireless, ma rispondiamo a una richiesta di precisione, prestazioni e versatilità multipiattaforma che da tempo riecheggia nella loro community”, dichiara Alvin Cheung, Senior Vice President della Business Unit Hardware di Razer. “La tecnologia leader del settore di Razer e la profonda comprensione delle esigenze dei giocatori sono la forza trainante di questa soluzione innovativa. Si tratta di permettere loro di vivere i giochi preferiti sotto una luce completamente nuova, con una qualità audio così coinvolgente e in tempo reale da trasformare ogni sessione in un incontro davvero epico”.

Il dispositivo ha ricevuto la certificazione audio THX, la principale garanzia riconosciuta a livello mondiale di qualità, coerenza e prestazioni.
Il THX Certification Program per cuffie e auricolari presta un’attenzione particolare a coerenza della risposta in frequenza, bassa distorsione e isolamento acustico eccezionale.

Gli Hammerhead Pro HyperSpeed includono un Razer HyperSpeed Wireless Dongle. Questa caratteristica colma il divario per i dispositivi privi di funzionalità audio Bluetooth intrinseche. Tutto ciò che i gamer devono fare è collegare il dongle HyperSpeed Wireless alla loro PlayStation, Nintendo Switch, Steam Deck o PC per godere di una connettività a 2,4 GHz.

Gli Hammerhead Pro HyperSpeed sono stati progettati per migliorare l’immersione e la consapevolezza grazie alla cancellazione attiva del rumore ibrida regolabile. I microfoni avanzati di feedback e feedforward monitorano l’ambiente sonoro circostante, consentendo agli utenti di cancellare il rumore durante le sessioni di gioco o di regolare il cursore in-app per controllare la quantità di suono ambientale che si desidera far entrare. Sono, inoltre, dotati di una custodia per la ricarica wireless veloce compatibile con Qi, in grado di garantire un’autonomia supplementare di 24 ore. Compatibile con i Razer Charging Pad e altri caricatori wireless, offre anche una porta type-C per la ricarica via cavo.

Per finire, gli Hammerhead Pro HyperSpeed offrono un’illuminazione personalizzabile e infinite possibilità di stile con quasi 16,8 milioni di colori, innumerevoli motivi ed effetti dinamici di illuminazione in-game. Gli utenti possono sperimentare una personalizzazione RGB completa e un’immersione più profonda con il più grande ecosistema di illuminazione al mondo per dispositivi gaming.

Gli Hammerhead Pro HyperSpeed sono già disponibili al prezzo di € 229,99.

Razer Hammerhead Pro HyperSpeed

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Thermaltake: in arrivo The Tower 200 Bumblebee Mini Tower Case https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/266339/thermaltake-in-arrivo-the-tower-200-bumblebee-mini-tower-case/ Thu, 09 Nov 2023 10:34:48 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=266339 Thermaltake ha annunciato l’imminente disponibilità del case colorato The Tower 200 Bumblebee Mini Tower Case.

Questo case di dimensioni ridotte misura 537 x 300 x 280 millimetri, supporta le schede madri Mini-ITX e può includere schede video fino alla Nvidia RTX 4090. Sono inoltre presenti tre porte USB frontali, di cui 2 USB 3.0 e 1 USB 3.2 (Gen 2) Type C. Sono incluse due ventole preinstallate CT140 da 140 millimetri, una sul retro e una in alto. La struttura del case è in acciaio, mentre il pannello laterale è in vetro temperato ed è spesso 3 millimetri.

Thermaltake fa sapere che il The Tower 200 Bumblebee Mini Tower Case sarà disponibile sul mercato italiano a partire dal 1° dicembre.

Thermaltake The Tower 200 Bumblebee Mini Tower Case

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Il monitor LG UltraGear di League of Legends è disponibile in Italia https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/265450/il-monitor-lg-ultragear-di-league-of-legends-e-disponibile-in-italia/ Mon, 23 Oct 2023 10:20:20 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=265450 LG ha annunciato la disponibilità in Italia del monitor LG UltraGear 27GR95QL di League of Legends realizzato in collaborazione con Riot Games. A partire da oggi, e fino al 30 novembre, il nuovo monitor sarà disponibile in preordine in esclusiva su LG Online Shop al prezzo di € 999.

Chiunque effettui il preordine riceverà in omaggio 3 oggetti di gioco: campione Jayce e skin Jayce Martello Lucente, campione Vi e skin Project Vi, campione Caitlyn e skin Caitlyn Luna Candid.

Tutti i dettagli sul monitor LG UltraGear 27GR95QL griffato League of Legends sono disponibili qui.

LG Ultragear 27gr95ql League of Legends 01

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MSI presenta un nuovo bundle con Total War: Pharaoh https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/264761/msi-presenta-un-nuovo-bundle-con-total-war-pharaoh/ Wed, 11 Oct 2023 08:30:33 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=264761 MSI ha stretto una collaborazione con SEGA e Creative Assembly per offrire un bundle con Total War: Pharaoh agli acquirenti dei nuovi case MPG GUNGNIR serie 300.

La partnership tra le compagnie garantisce l’opportunità di riscattare un codice del gioco sul sito ufficiale MSI. L’offerta è valida per un mese dall’11 ottobre 2023 all’11 novembre 2023. Maggiori informazioni sulla promozione sono disponibili sul sito di MSI.

MSI Total War Pharaoh

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Corsair Scimitar Elite Wireless – Recensione https://www.thegamesmachine.it/recensioni-tecnologia/264088/corsair-scimitar-elite-wireless-recensione/ Mon, 02 Oct 2023 08:08:02 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=264088 Chi trova un amico trova un… mouse, o almeno questo è capitato a me con lo Scimitar Elite Wireless di Corsair: un po’ mouse, un po’ tastierino aggiuntivo.

Chi gioca purtroppo lo sa: mouse e tastiera, a volte, non sono particolarmente comodi da usare, soprattutto se la funzione che ci serve è molto lontana dai tasti W A S D e tocca mollare la presa per schiacciare un altro tasto o, peggio, una combinazione di due.

Del resto, neanche Windows e le sue applicazioni da scrivania ci vanno leggeri, con scorciatoie che spesso richiedono la combinazione di due o tre pulsanti agli antipodi della tastiera per funzionare. Per aggirare il problema, diverse aziende propongono controller un po’ bizzarri che estendono le tipiche funzioni del mouse o di un joypad con diversi pulsanti aggiuntivi e lo Scimitar di Corsair, in qualche modo, rientra nella categoria.

CABLATO E SENZA FILI: ECCO CORSAIR SCIMITAR ELITE WIRELESS

 La nuova versione dello Scimitar è, come suggerisce anche il nome, senza fili: al suo interno c’è una batteria che si può ricaricare – secondo le tradizioni di Corsair – anche durante l’uso della periferica: basta impostare la modalità cablata con un apposito selettore sul lato inferiore e collegare il mouse al computer. La ricarica dura circa 90 minuti e garantisce un’autonomia che può spingersi fino a 150 ore, ma che dipende chiaramente dall’intensità di utilizzo. Quanto alle possibilità di collegamento wireless, possiamo optare per il ricetrasmettitore proprietario a bottoncino (che si collega a una porta USB ed è quasi invisibile) oppure per la modalità Bluetooth, a cui possiamo ricorrere con qualche limitazione sui dispositivi in cui latitano altre porte di comunicazione.

È comunque nella modalità proprietaria Slipstream Wireless che possiamo sfruttare la periferica nel migliore dei modi, traendo vantaggio dal sensore da 26.000 dpi e dalla velocità di polling che arriva a 2000 Hz, il doppio rispetto ai 1000 Hz normalmente considerati ottimali per questo valore.

L’aspetto più notevole di questo mouse è il mini-tastierino laterale posizionato sul suo lato sinistro e, quindi, facilmente pilotabile con il pollice della mano destra

Va da sé che, come abbiamo detto e ripetuto più volte in passato, le risoluzioni sempre più elevate dei sensori in realtà non servono a gran che, ma se non altro dovrebbero aumentare la precisione con cui il mouse può rilevare i movimenti più rapidi della nostra mano. In questo caso, Corsair dichiara che lo Scimitar Elite Wireless sia in grado di captare correttamente accelerazioni fino a 50G, ma riuscire a verificarlo purtroppo va oltre le mie facoltà umane.

ADATTABILE E MULTIFUNZIONE

L’aspetto più notevole di questo mouse è il mini-tastierino laterale posizionato sul suo lato sinistro e, quindi, facilmente pilotabile con il pollice della mano destra. I mancini che ancora si ostinano a voler usare il mouse con la mano sinistra, purtroppo, lascino perdere: per loro, servirebbe una versione appositamente studiata della periferica, con tutte le forme ribaltate. Il tastierino può essere spostato in avanti o indietro con un cacciavite a brugola fornito in dotazione: il meccanismo di sblocco è accessibile attraverso una fessura posizionata accanto alla lente del sensore (è piuttosto difficile confondere le due feritoie, ma… per evitare danni fate attenzione!)

.La ricarica dura circa 90 minuti e garantisce un’autonomia che può spingersi fino a 150 ore, ma che dipende chiaramente dall’intensità di utilizzo

La possibilità di scegliere la posizione esatta del tastierino rispetto al polpastrello del dito pollice è decisamente benvenuta, dato che bastano pochi millimetri a rendere la prima o l’ultima colonna di pulsanti scomodamente accessibile. Personalizzando la periferica, invece, il problema non si pone proprio. Vista la posizione, i classici pulsanti “avanti” e “indietro” sono stati sacrificati, ma nulla ci impedisce di assegnare le medesime funzioni a due pulsanti del tastierino (ed è esattamente ciò che abbiamo fatto prima di scrivere questa recensione).

A ciascun pulsante possiamo assegnare di tutto: un singolo pulsante della tastiera o una combinazione di più tasti, un selettore della lingua, una funzione tipica del mouse (come i suddetti pulsanti avanti e indietro, lo scorrimento laterale, ma anche la modalità cecchino), la composizione di un testo, il lancio di un’applicazione oppure una specifica macro. Tutto questo, insieme all’effetto di illuminazione del logo di Corsair sul dorso, per mezzo del solito software iCue. L’uso del programma potrà apparire un po’ ostico ai principianti, perché tocca comprendere la logica delle assegnazioni e dei profili, ma bastano poche ore di applicazione per imparare. Corsair permette di memorizzare fino a tre profili diversi direttamente sulla periferica, permettendoci di usarli anche su altri computer diversi dal nostro.

ALCUNE PICCOLE ASPERITÀ

 Per qualche motivo, quando proviamo le periferiche incappiamo sempre in qualche piccola perplessità. Dicevamo poco fa che è possibile assegnare ai tasti anche le combinazioni di pulsanti: ci è venuto spontaneo realizzare un profilo anche per l’impiego “lavorativo” e, se per le classiche funzioni copia, taglia, incolla (ctrl+C, +X e +V) non ci sono stati problemi, quando abbiamo cercato di assegnare a un pulsante la combinazione Alt+Stamp (che memorizza nella clipboard il contenuto della sola finestra corrente) si è verificato un problema: l’opzione “Battuta tasto” non recepisce la pressione di questi due pulsanti insieme, forse a causa delle ultime novità di Windows 11 in merito a Stamp, per cui siamo dovuti ricorrere a un simpatico work-around: registrare una macro con la successione dei tasti Alt e Stamp, per poi spostare gli eventi in modo da simularne la pressione contemporanea. Il registratore di macro, infatti, è abbastanza furbo da registrare l’inizio e la fine della pressione di un tasto come eventi diversi, per cui non è stato difficile simulare questa combinazione. Strano, considerando che anche situazioni ipoteticamente più impegnative come la pressione di Win+Tab (per aprire la selezione delle finestre) vengono gestite correttamente.

IN CONCLUSIONE

Secondo la nostra bilancia, lo Scimitar Elite Wireless pesa esattamente 113 grammi. Non rientra di diritto nella categoria dei super-leggeri, ma sono solo 10 grammi in più dell’acclamato G502X di Logitech, un risultato notevole per un mouse senza fili. Rispetto ad altri modelli, come il caro buon vecchio Nightsword sempre di Corsair, il succitato G502X o anche il Rog Harp Ace di ASUS, è invece più corto di oltre un centimetro, il che lo rende un po’ più bombato e più gradito a chi ha mani di dimensioni contenute.

Secondo la nostra bilancia, lo Scimitar Elite Wireless pesa esattamente 113 grammi. Non rientra di diritto nella categoria dei super-leggeri, ma comunque un risultato notevole per un mouse senza fili

Chi non rientra nella categoria, invece, probabilmente dovrà abituarsi a non appoggiare tutto il palmo della mano sul dorso della periferica, banalmente perché non potrà farlo. Non è un problema dato che ci si abitua facilmente, ma chi è solito afferrare il proprio mouse con fermezza e sentirne il dorso per tutta l’area del suo palmo, invece, farà un po’ più fatica. Detto questo, noi ci siamo trovati davvero molto bene e non esitiamo a consigliarlo, soprattutto a chi potrà trarre molto vantaggio dalla comodità del tastierino laterale.

Voto: 8.2

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Logitech G presenta nuovi accessori per lo streaming https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/263358/logitech-g-presenta-nuovi-accessori-per-lo-streaming/ Tue, 19 Sep 2023 10:12:49 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=263358 Logitech G ha presentato tre nuovi accessori dedicati allo streaming.

Si tratta dello Yeti GX: un microfono da gaming di qualità superiore di livello broadcast con tecnologia a capsula dinamica che offre prestazioni audio senza precedenti. Yeti GX utilizza la classica rotella di scorrimento degli iconici mouse da gaming Logitech G per controllare con una sola mano il guadagno del microfono. Yeti GX è inoltre dotato di uno schema di ripresa supercardioide che esalta la voce escludendo il rumore dell’ambiente, i clic dei tasti e altri suoni di sottofondo.

Insieme, gli esperti di design e ingegneria di Blue Microphone e Logitech G hanno collaborato per creare un microfono da gaming unico nel suo genere, con un audio di livello professionale e una serie di funzioni create su misura per i gamer“, ha dichiarato Vincent Borel, vicepresidente di Logitech G. “Siamo consapevoli che i giocatori vogliono condividere la loro esperienza con il pubblico. Per coloro che giocano per condividere loro stessi, questi apparecchi sono l’ideale, per loro stessi e per la loro community“.

Yeti Orb è un microfono USB da gaming elegante che offre le migliori prestazioni audio della categoria e la massima facilità d’uso. Progettato per i giocatori che si avvicinano per la prima volta allo streaming, Yeti Orb è costruito con una capsula a condensatore personalizzata e conferisce un aspetto elegante alla creazione di contenuti, oltre a essere dotato di un logo RGB e di una luce di stato con effetti di illuminazione personalizzabili a cui si può accedere prima o durante lo streaming. A differenza di altri microfoni attualmente sul mercato, Yeti GX e Yeti Orb gestiscono la massima pressione sonora, perfettamente ottimizzata per i giocatori e i creator di oggi. Nei momenti in cui l’audio è più intenso, come ad esempio durante gli scontri a fuoco e le battaglie, Yeti GX e Yeti Orb riducono al minimo la distorsione e, grazie ai filtri della tecnologia Blue VO!CE, personalizzano i suoni vocali per creare effetti divertenti e proteggere dal clipping, il tutto tramite G HUB.

logitech g Yeti Orb

Infine, Litra Beam LX è una lampada RGB su due lati con tecnologia TrueSoft per modellare e dirigere la luce in modo che tutti possano apparire al meglio in ogni momento. Utilizzando LIGHTSYNC RGB, le 16 milioni di combinazioni di colori di Litra Beam LX consentono ai giocatori di personalizzare i temi cromatici trasformando il loro studio in un rifugio caldo e accogliente, in uno spettacolo di luci virtuali o di dare vita alla loro stream con l’atmosfera che sentono in quello specifico giorno.

La tecnologia TrueSoft di Logitech G offre un’accuratezza dei colori di tipo cinematografico e una diffusione avanzata per eliminare le ombre più stridenti, con luminosità regolabile, temperature di colore che vanno dal caldo lume di candela al blu freddo (2700K – 6500K) e impostazioni RGB. Certificato come sicuro per lo streaming per tutto il giorno, Litra Beam LX ha superato le più severe linee guida dei test UL. Inoltre, Logitech G annuncia il pieno supporto di tutti i dispositivi abilitati a LIGHTSYNC con Windows Dynamic Lighting, non appena sarà disponibile.

Yeti GX e Yeti Orb sono disponibili nella colorazione nera, mentre Litra Beam LX in quella grafite sul sito di Logitech G e presso i rivenditori autorizzati ai prezzi consigliati di € 159,99, € 69,99 e € 159,99 rispettivamente.

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Unity, che combini? https://www.thegamesmachine.it/speciali/263136/unity-che-combini/ Fri, 15 Sep 2023 10:31:23 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=263136 Quando ha iniziato a circolare la voce sui social, ho pensato a una fake news quelle relative a Unity. Avevo appena scorso un paio di post in cui si diffidava Meta dall’utilizzare le foto di Zia Concetta per il proprio tornaconto, e improvvisamente han cominciato ad arrivare notizie allarmistiche riguardo Unity, che dal 2024 avrebbe chiesto 20 centesimi per ogni installazione dei giochi realizzati con il suo game engine. No, non solo i giochi, le demo o qualsiasi altra opera. Però solo se ha già faturato oltre 200.000 dollari e ha già una base di 200.000 installazioni. Ma non retroattivamente. Anzi sì. E se rimuovi un gioco dal tuo PC e poi lo riscarichi, vale doppio. Ciò ovviamente viola i Terms of Service. Invece no. E se bastasse diffidare John Riccitiello – CEO di Unity – con un post su X? In questo clima di caos totale, oltretutto mentre l’attenzione era principalmente rivolta all’iPhone 15 appena svelato, mi sono recato nell’unico posto in cui pensavo avrei trovato chiarezza: il blog ufficiale di Unity. Ho scoperto così che era tutto vero. O meglio, era vero che ci sarebbero stati dei costi extra, ma con un sistema di calcolo talmente ambiguo e macchinoso da rendere virtualmente plausibile qualsiasi previsione di spesa. In ogni caso, ecco qui criteri di idoneità e quote da pagare.

Tutto chiaro? Per nulla, non si capiva bene in che modo sarebbero state conteggiate le copie pirata, i giochi inclusi in bundle e raccolte varie o le installazioni in seguito ad abbonamenti quali Game Pass, e infatti nelle ore successive si sono susseguiti, correzioni e postille per ritoccare questo o quel dettaglio, ma su due punti non ci piove: il responsabile della comunicazione andrebbe dato alle fiamme, e da gennaio 2024 Unity chiederà, con un sistema che si spera per allora sia inequivocabile e definitivo, dei soldi in più. Ma cosa sarebbe questo Unity? Sono sicuro che abbiate visto tutti, avviando qualcuno dei vostri videogame preferiti, il famoso splash screen “Made with Unity”.

È il game engine più utilizzato dagli sviluppatori per produrre videogiochi. Più o meno la metà di quanto reperibile in Steam è realizzato proprio con Unity. Potete controllare voi stessi facendo un giretto su questa pagina. Sono stime, certo, ma rendono l’idea del successo e della popolarità che di cui gode. Nel 2021, il numero di giochi realizzati con Unity è aumentato del 93% e il numero di nuovi creatori è aumentato del 31%. Durante lo Unity Gaming Report del 2022, inoltre, l’azienda ha parlato di oltre 230.000 sviluppatori che realizzano e gestiscono più di 750.000 giochi basati su Unity.

Game engine utilizzati al GMTK Game Jam, indovinate chi è quello azzurrino.

Come si è arrivati a tale successo? Attraverso una serie di fortunati eventi, molto merito e altrettanta lungimiranza.

QUANDO GLI ORCHI ATTACCARONO

È il 2005 quando David Helgason, Joachim Ante e Nicholas Francis tentano di portare la democrazia nel mondo dello sviluppo videludico progettando un game engine economico che permetta di realizzare progetti professionali, in modo da mettere chiunque in grado di produrre giochi di qualità. Il software si chiama Unity 3D, ed è ancora disponibile sul forum il messaggio in cui Helgason ringrazia tutti per il beta testing. Notare il dominio del link: unity3d.com, perché nasce principalmente come motore 3D. Non è un flop, ma nemmeno spopola. I due anni successivi vedono il boom dei giochi hyper casual da lanciare al volo sul browser, realizzati in Flash, prima con ActionScript 2 e poi con ActionScript 3. Ogni giorno, appena acceso il computer, è d’uopo una visita Kongregate e Newgrounds per vedere le nuove release, che escono con cadenza impressionante. Finché un bel dì arriva un tower defense chiamato When Orcs Attack, di Jon “MrJoy” Frisby.

Il gameplay, connubio tra l’osservare mostriciattoli avanzare verso la propria base e piazzare diavolerie per sterminarli prima che giungano a destinazione, è nel suo periodo d’oro grazie a Bloons Tower Defense, realizzato proprio in Flash dai neozelandesi Ninja Kiwi. L’attacco degli orchi però è decisamente su un altro pianeta. Un ambiente tridimensionale, con effetti particellari e filtri, dal movimento super fluido. Oggi non stupirebbe nessuno, ma siamo nel 2007. Un anno prima di Google Chrome. Due anni prima di Internet Explorer 8. L’anno del primo iPhone, che avrà un ruolo chiave in questa storia.

E se vi dicessi che questo girava su IE7?”

Come è possibile realizzare una simile meraviglia su un browser? Grazie al plugin per web di Unity. Si installa un piccolo componente extra, così come avviene per il già diffusissimo Flash Player, e la magia prende forma. When Orcs Attack su browser però non è un gioco completo, bensì un demo per far provare a chiunque il prodotto, disponibile a pagamento solo per Mac e Windows.

Il sito di Mochi Media, leader nell’advertising Flash.

La domanda che sorge spontanea a questo punto è: perché non seguire le orme di Bloons Tower Defense e renderlo giocabile su browser nella sua interezza? Per l’impossibilità di monetizzarlo a dovere. E come si guadagna invece con un gioco Flash, fruibile gratuitamente online? Mochi Media, attiva dal 2005 al 2014, è leader nel servizio di advertising dedicato ai Flash game. Permette, con l’inserimento di due sole righe di codice, di abilitare spazi pubblicitari all’interno delle proprie creazioni. Una specie di Google Adsense dei videogiochi. Di che cifre parliamo? Bloons, il primo casual game prodotto da Ninja Kiwi, team di due persone senza particolari competenze tecniche, viaggia intorno ai trentamila dollari al mese. Finire nella zona “featured” di un appena decente portale di videogame online porta intorno ai 100 dollari al giorno.

Comincia così la caccia agli hyper casual game più appetibili a colpi di sponsorizzazioni. Tra le figure professionali più ricercate iniziano a comparire gli ActionScript 3 Senior Developer, prima chiamati non senza una punta di disprezzo “quelli che fanno i siti in Flash”. Un ecosistema appetibile, dal quale Unity è escluso. Al momento. Ma tutto sta per cambiare.

NO MOBILE PHONE? AHI AHI AHI

Ci sono due principali motivi per i quali oggi non riuscite più a lanciare giochi Flash sui vostri computer, se non ricorrendo a workaround. Il primo è che nel 2008 Apple esclude qualsiasi possibilità che il Flash Player possa venir installato sugli iPhone, lamentando problemi di sicurezza e di performance, tagliandolo fuori dal nascente mercato del mobile browser gaming. Nonostante vi siano tool per trasformare giochi Flash in app compatibili con l’Apple App Store, queste ultime oltre a non essere ottimizzate a sufficienza per garantire un’esperienza di gioco fluida quanto basta – ricordiamoci che parliamo di iPhone di prima generazione – devono anche scontrarsi con la miriade di videogame progettati appositamente per questi apparecchi. E indovinate chi è tra i primi a garantire pieno supporto? Proprio Unity, che cattura l’attenzione di molti sviluppatori ActionScript 3. Però, Flash può sempre contare su Android, giusto? Sbagliato. Nel 2012, Adobe annuncia che il Flash Player non sarà presente da Android Jelly Bean in avanti. Già indebolita nel parco utenti, Adobe dichiara pure che intende trattenere il 9% degli introiti superiori a 50.000 dollari – ecco il perché di quella sensazione di déjà vu – in cambio della possibilità di utilizzare accelerazioni hardware 3D tramite Stage3D, API realizzata dalla stessa Adobe che non gode più di fiducia cieca, data la situazione. Flash muore. Unity invece non sbaglia un colpo.

IDE relativamente semplice, supporto nativo anche per il 2D senza il workaround della telecamera 3D che inquadra una scena piatta, marketplace pieno di plugin ed estensioni, supporto iniziale per il JavaScript per raccogliere la più ampia platea di programmatori possibile, scripting in C#, sistema di advertising integrato che include anche rewarded ads, ovvero pubblicità che se guardate fino alla fine regalano un premio nel gioco, servizi cloud e filosofia cross platform, per progettare i giochi una volta sola e renderli compatibili con quasi tutte le piattaforme hardware disponibili.

Nel cross platform di Unity non manca nessuno, se cercate con attenzione vedrete anche i leocorni”.

A un prezzo per tutti. La democrazia sognata da Helgason, Ante e Francis diventa realtà. E il Senior Unity Developer diventa un profilo professionale di tutto rispetto. Perlomeno fino al 31 dicembre 2023. E dopo?

E VERRÀ IL GIORNO

Non è facile prevedere cosa accadrà ora, anche perché il – volutamente? – poco esaustivo schemino si presta a molteplici interpretazioni che a poco a poco stanno venendo chiarite nella sempre più corposa FAQ.

La sezione FAQ dei prezzi potrebbe presto diventare più voluminosa della sezione tutorial.

Partiamo però da una precisazione doverosa: Unity è un’azienda privata ha tutto il diritto di sperimentare qualsiasi politica di prezzo gli passi per la testa, sottoponendosi al giudizio insindacabile di una sola entità: il mercato. La storia è piena di punizioni esemplari per scelte commerciali disastrose, o semplicemente perché è arrivato un nuovo sceriffo in città. Adobe Flash è un esempio, ma citerei anche Commodore, Nokia, 3dfx Interactive, Geocities, Netscape, Altavista, e potrei continuare a lungo. Si aggiungerà anche Unity? Non si sa. Se propri vogliamo essere pignoli, Unity non ha fatto nulla di male, ha solamente alzato i prezzi. Come Netflix. Come Spotify. Come il supermercato sotto casa mia. Tutti vorremmo più soldi. Solitamente, quando c’è uno sciopero degli autobus, o degli aerei, o degli attori, o di chi volete, è perché gli addetti ai lavori vogliono più soldi. Non ci vedo nulla di sbagliato.

Mi preme però sottolineare tre aspetti che denotano una grave mancanza di professionalità. Non di etica: professionalità, che per un’azienda dovrebbe essere la priorità. Innanzitutto i tempi. Un cambiamento di questa portata avrebbe richiesto un preavviso più ampio, almeno di sei mesi, e per chi avesse sottoscritto da poco abbonamenti top tier con pagamento annuale, se ne dovrebbe riparlare alla data di scadenza. Dopodichè le modalità di calcolo delle royalty. Si potevano calcolare a seconda del fatturato dell’azienda. O numero di dipendenti. O installazioni dell’engine. O quantità di progetti realizzati. In qualunque modo, purché fosse inequivocabile. O se proprio tanto ci tenevano a questa cervellotica storia delle installazioni, impostare un cap. Un’azienda non vuole leggere FAQ e tutorial per supporre quanto potrebbe spendere sulla base di esempi che nella maggior parte dei casi non calzano nemmeno. Ha bisogno di un dato certo per decidere se è un investimento interessante o no. Infine, la retroattività di alcuni conteggi.

Per quello che ne sa Unity, potrei essere arrivato a dieci milioni di download ma essere lo stesso in passivo, perché magari ho speso molto in marketing. Operazione che non avrei mai compiuto se avessi saputo che poi scattava la tassa. Vuoi cambiare la politica a tuo piacimento? Va bene, è un tuo diritto, ma tira un linea tra il prima e il dopo. Non ci si può sempre mascherare dietro la frase “però è legale”. Anche salutare con i rutti è legale. Anche la panna da cucina sulla carbonara è legale. Questo non significa che ti aiuterà a farti apprezzare e stimare.

UNITI CONTRO UNITY

Le reazioni non si sono fatte attendere, prima tra tutte l’improbabile minaccia di una migrazione di massa. Perchè improbabile? Facile: se sei in grado di switchare in modo indolore da Unity a Unreal Engine – o Defold, Godot, Commodore Basic 2.0, eccetera – allora significa che difficilmente sei andato oltre il famoso Hello World e sì, sei libero di passare a ciò che ti pare. Un professionista o un’azienda con migliaia di script realizzati, estensioni acquistate, plugin installati, che conosce pro e contro del sistema, con i giusti workaround per aggirare questi ultimi, deve rimanere con Unity o prepararsi a una lunga e costosa transizione. Lo sanno le aziende, lo sa Riccitiello. Che tra l’altro parrebbe che si sia venduto qualche azione di Unity proprio qualche settimana fa. Insider trading? Chi lo sa. Più semplice, questa sì nel tempo di un click, la rimozione del gioco dagli store il 31 dicembre. Mentre tutti aspettano il brindisi di mezzanotte per lanciarsi nel trenino cantando Brigitte Bardot Bardot, i nostri eroi potrebbero chiudere i gioco alle vendite. Ma è molto più probabile, nel caso arrivi una dashboard per monitorare le fee in tempo reale, che restino a vedere come si evolve la situazione giorno per giorno fintanto che la spesa è conveniente. E magari lancino sui social qualche raccomandazione a comprare il gioco oggi stesso perché del doman non v’è certezza.

E chissà, Steam potrebbe mettere un tick, accanto al pulsante per comprare il gioco, con scritto “paga tu i 20 centesimi a questi barboni”, e lasciare all’acquirente la facoltà di accollarsi la spesa. Non lo cliccherei per un AAA, ma il Vampire Survivors di turno – che per la cronaca non è Unity ma Phaser, framework JavaScript – lo supporterei volentieri. Qualunque direzione prenderà la storia, ancora tutta da scrivere, prima di condannare Unity alla lapidazione vorrei pensaste, oltre a questo brutto capitolo, anche a tutti i piccoli sviluppatori che hanno potuto realizzare il proprio sogno in questi anni, grazie proprio a questo game engine che, a prescindere da tutto, rimane straordinario. Ma una bella notizia non ce la vuoi dare, Emanuele? Certo! La versione free non sarà più limitata a chi fattura meno di 100.000 dollari. Visto che sotto sotto anche Riccitiello ha un cuore grande così?

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MSI presenta i nuovi dissipatori MAG Coreliquid serie E https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/263097/msi-presenta-i-nuovi-dissipatori-mag-coreliquid-serie-e/ Thu, 14 Sep 2023 09:42:00 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=263097 MSI ha presentato i nuovi dissipatori a liquido MAG Coreliquid serie E che combinano una tecnologia di raffreddamento avanzata con un design visivo di grande impatto.

Questo dissipatore a liquido migliora la dissipazione del calore dalla CPU ampliando l’area di contatto tra il canale dell’acqua e la base in rame del blocco dell’acqua. Questo risultato è ottenuto grazie a un design ampliato che incorpora un microcanale di altezza superiore. Questa configurazione di microcanali contribuisce a rendere più efficiente il sistema di raffreddamento ad acqua, ottimizzando ulteriormente il processo di raffreddamento della CPU.

Il design della pompa è stato migliorato grazie alla separazione del refrigerante caldo da quello freddo per preservare la differenza di temperatura per un raffreddamento più rapido e alla potenza di un motore trifase di lunga durata per migliorare le prestazioni di raffreddamento. Il nuovo design strutturale migliora la capacità di dissipazione del calore, ma garantisce un’affidabilità stabile durante l’uso prolungato. Il prodotto mantiene un controllo efficiente della temperatura anche durante le operazioni ad alto carico, prolungandone la durata. Oltre alle prestazioni, il dissipatore a liquido della serie E mantiene la funzione di rotazione a 270 gradi del blocco dell’acqua per ottimizzare l’esperienza di montaggio.

Per garantire agli utenti una maggiore flessibilità, gli utenti possono integrare la serie MSI Coreliquid E con la scheda madre MSI e regolare la velocità della ventola di raffreddamento e della pompa attraverso il software MSI Center; gli utenti possono apportare regolazioni e modifiche ai parametri rilevanti in base a diversi scenari e condizioni di utilizzo. Grazie all’integrazione di MSI Center, è possibile disporre di controlli facili da usare per mettere a punto l’hardware e ottenere prestazioni ottimali del computer.

La serie MAG Coreliquid E è disponibile in due dimensioni, 240 mm e 360 mm, e in due colori, bianco e nero. La versione da 360mm ha un prezzo consigliato di € 139,00, mentre la versione da 240mm ha un prezzo consigliato di € 109,00.

MSI MAG Coreliquid serie E

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LG presenta il nuovo monitor UltraGear griffato League of Legends https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/262818/lg-presenta-il-nuovo-monitor-ultragear-griffato-league-of-legends/ Fri, 08 Sep 2023 09:43:24 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=262818 LG ha presentato l’edizione limitata del monitor UltraGear OLED griffato League of Legends. Oltre a un display OLED da 27 pollici che vanta un’elevata frequenza di aggiornamento pari a 240 Hz, il monitor presenta una personalizzazione a tema League of Legends sia nella grafica del supporto che sui menu a schermo, sviluppata grazie al supporto dei fan del gioco.

Creato in collaborazione con Riot Games, il monitor LG UltraGear OLED 27GR95QL di League of Legends garantisce un tempo di risposta pari a 0,03 millisecondi Gray-to-Gray (GTG). Il display OLED con risoluzione QHD (2560 x 1440) supporta anche HDR10 e copre il 98,5% della gamma cromatica DCI-P3, regalando al gioco colori vividi e precisi, dettagli nitidi e un elevato livello di contrasto.

Il monitor adotta il design Hextech che contraddistingue League of Legends, integrando icone e immagini del gioco nelle schermate dei menu e sulla struttura esterna. Le grafiche più conosciute e ricorrenti del gioco sono state infatti applicate sul retro del monitor e sulla parte anteriore del supporto. I giocatori ritroveranno inoltre sui menu di opzioni e impostazioni il logo del gioco, completo di caratteri e bordi che rimandano all’universo League of Legends.

Siamo entusiasti di presentare il nostro monitor gaming LG UltraGear OLED in edizione limitata dedicato a League of Legends, che offre prestazioni di alto livello e un design straordinario creato appositamente per i milioni di fan di LOL in tutto il mondo“, ha dichiarato Sung Jun-ho, responsabile della divisione IT overseas & marketing di LG Electronics Business Solutions Company. “LG è impegnata nella promozione e nello sviluppo della cultura degli esports in tutto il mondo e continuerà a sviluppare prodotti gaming UltraGear di qualità superiore per soddisfare le esigenze dei giocatori“.

Il monitor in edizione limitata sarà disponibile per il pre-order sul sito LG Online Shop dal 18 ottobre. Effettuando il pre-order si ha diritto a tre skin code di altrettanti campioni di League of Legends.

LG Ultragear 27gr95ql League of Legends 01

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FLEXISPOT E7H – Recensione https://www.thegamesmachine.it/recensioni-tecnologia/261034/flexispot-e7h-recensione/ Fri, 04 Aug 2023 06:58:40 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=261034 Ebbene sì, un tavolo tra le pagine di Thegamesmachine.it. Il FLEXISPOT E7H non una semplice base d’appoggio ma un piano mobile pensato per utilizzi moderni: dalla semplice scrivania a un piano rialzato che può essere utilizzato stando in piedi (per presentazioni e video).

COME FUNZIONA

All’apparenza una normale scrivania, stabile sulle sue du gambe di solido acciaio. Ma la presenza dei due motori laterali fanno la differenza consentendo, infatti, di spostare il piano d’ppoggio da un’altezza minima di 68 fino a un massimo di 133 cm. Flexispot E7H può essere così utilizzato sia come una normale scrivania di lavoro stano seduti, fino ad arrivare ad un desk utilizzabile stando in piedi per eseguire presentazioni e live streaming.
L’acquisto avviene sul sito www.flexispot.it dove si possono trovare molti molti altri modelli, differenti da quello scelto da noi, il FLEXISPOT E7H. I passaggi per l’asemblaggio sono molto semplici da eseguire. Dopo aver deciso il colore del telaio, si passa a dimensione e forma del piano d’appoggio per concludere con gli accessori (porta computer, passa cavi, prese, porta tastiera…).

COSTA MA VALE

Il prezzo, salvo sconti del momento, parte dai 469 euro della struttura metallica motorizzata, a cui vanno aggiunti piano e accessori. Dopo qualche giorno, arriva al domicilio indicato il tutto in scatola da montaggio con istruzioni molto dettagliate e in italiano.

L’assemblaggio è semplice e ben descritto, ma meglio essere in due.

Estremamente precise e con tutti gli accessori necessari a corredo permettono di terminare l’assemblaggio in circa mezz’oretta, forse meno, a patto di essere in due (la sola struttura metallica pesa oltre 35 Kg). Particolare attenzione va posta nell’assemblaggio del controller ma nulla di complesso. La fattura di ogni elemento è ottima: solido metallo, saldature perfette, accoppiamenti precisi, colore applicato con cura.

Segnaliamo che sono attivi in questo periodo i saldi estivi e che dal 28 agosto al 1° Settembre ci sarà l’anniversario dell’azienda: si prospettano grandi offerte sul sito www.flexispot.it.

COME SI USA IL FLEXISPOT E7H

Passiamo all’uso. Molto dipende dal piano d’appoggio scelto (ricordiamo che è opzionale), disponibile in varie dimensioni e anche curvo. Il peso che i due motori laterali sono in grado di gestire è di 125 Kg, più che sufficiente anche considerando il doppio monitor, un PC carrozzato e accessori del caso. Il movimento massimo è di 4 cm al secondo e il pannello di controllo è molto semplice da utilizzare permettendo di memorizzare 2 posizioni differenti e di passare alla posizione di altezza minima e massima con un solo clic. è presente la funzione blocco bambini per evitare movimenti involontari e sul controller troviamo un’utile porta USB con funzionalità di ricarica, solo 1A, ma meglio che niente.
Ottimo prodotto, dall’alta qualità costruttiva ma dal prezzo altino, pur se inferiore a brand noti del mondo gaming. Fateci un pensiero se siete alla ricerca di un tavolo mobile.

+ Qualità costruttiva elevata, componenti di ottima fattura.
+ Assemblaggio semplice e ben descritto dalle istruzioni.
+ Controller intuitivo, pre-memorizzazioni e blocco bambini.
Costo altino, anche se allineato alla qualità.

VOTO: 9.3

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MSI Raider GE78HX 13VH-069IT – Recensione https://www.thegamesmachine.it/recensioni-tecnologia/261099/msi-raider-ge78hx-13vh-069it-recensione/ Wed, 02 Aug 2023 08:38:39 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=261099 Il Raider accompagna la linea dei notebook gaming performanti di MSI da lungo tempo: il Raider GE78HX alza l’asticella, creando nuovi limiti da superare.

LA CONFIGURAZIONE DEL Raider GE78HX 13VH-069IT

display notevole: luminosità 400 nit, risoluzione QHD+, velocità di risposta e refresh alto a 240Hz: non male anche nel formato, ora 16:10.

Chiaramente durante la sua evoluzione ha saputo rinnovarsi sia nelle finiture, sia, ovviamente, nella componentistica che in questo modello troviamo al massimo dell’aggiornamento. In un accattivante look in metallo grigio scuro titanio, troviamo Intel i9-13950HX, chipset HM770 Raptor Lake, 2 slot DDR5 con 32 GB a bordo, schermo IPS 17″ QHD+ (2560×1600 pixel) con 240 Hz di refresh. Non può mancare NVIDIA GeForce RTX 4080 laptop GPU con 12 GB GDDR6. In dotazione NVMe M.2 SSD da 2 TB di produzione Micron, ma un secondo slot è disponibile. Il Raider GE78HX esiste comunque in altre configurazioni.

ASPETTO SOLIDO

Se l’aspetto è ben proporzionato e solido, ci colpiscono le cerniere dello schermo rigide al punto giusto (anche se l’apertura non è a 180gradi). Alla prima accensione chiaramente appariscenti gli effetti Mystic Light RGB frontali e della tastiera forse un po’ esagerati, ma gestibili completamente e finemente sia da combinazione di tasti sia da software. La tastiera SteelSeries ha tasti con corsa abbastanza breve, ben proporzionata e con plastiche di trasparenza differente per i tasti dedicati al gioco. Si prende subito confidenza.

Sebbene non meccanica, con la tastiera SteelSeries si raggiunge subito il feeling giusto. Poca la corsa dei tasti ma questi sono ben posizionati e proporzionati

Anche il collegamento delle periferiche esterne è ben pensato con rete cablata (non manca un Wi-Fi 6E AX1690 e Bluetooth v5.3), HDMI 2.1, USB 3.2 Type C e alimentazione sul retro, mentre sui due lati troviamo 3 USB 3.2 (di cui una Type C) da una parte, e Thunderbolt, Lettore Memory Card e jack audio combo dall’altro. Sparse ovunque troviamo numerose feritoie con due scopi specifici: diffondere l’audio prodotto dai 6 speaker ma, soprattutto, espellere l’aria calda estratta dal nuovo sistema di raffreddamento ad aria Cooler Boost 5 che raffredda con la stessa componentistica sia CPU, sia GPU. Il calore prodotto è decisamente molto. Sebbene non incida sulla prestazioni, grazie al sistema di raffreddamento ben progettato presente sul Raider, non è certo un notebook che può essere tenuto sulla gambe. Solo CPU e GPU, infatti, spinte al massimo, richiedono 250 Watt di potenza (prodotti da un corposo alimentatore esterno da 330 Watt), decisamente tantini per un notebook comunque abbastanza compatto: 38 x 29,7 x 2,87 cm. Anche il peso non è esiguo con i suoi 3,1 Kg che contengono una batteria a polimeri di litio da 4 celle e 99,9 Wh. La gestione dei consumi tramite applicazione MSI e gestione Windows (che non sempre vanno di comune accordo) portano risultati interessanti comunque: da 1,5 ore nell’uso intenso, fino a oltre 5 ore nel semplice lavoro di ufficio.

PRESTAZIONI del RAIDER GE78HX

Alla prova d’uso ha decisamente brillato, dopo una adeguata installazione di driver e un tuning sulla performance non ha mai dato segni di cedimento salvo un rumore importante prodotto dal sistema di raffreddamento. Le prestazioni in quella configurazione consentono di lasciare tutti i parametri al massimo con tutti i giochi alla massima risoluzione QHD+. I risultati sono eccezionali superando in ogni test la generazione precedente e raggiungendo anche guadagni del +40/43% rispetto a eguale modello 12th gen Intel e RTX3080. Anche il confronto tra il Raider con altri modelli che sfruttano la RTX 4090 è una sorpresa: il divario è davvero esiguo, solo di alcuni punti percentuali difficili da rilevare nell’uso pratico ma solo con un test. Il GE78 utilizza il pannello AU Optronics B170QAN01.2 IPS, simile alla versione GE77 precedente salvo la frequenza di aggiornamento ora di 240 Hz e le dimensioni di 17” contro i 17,3” del precedente: ottima secondo il nostro giudizio la scelta di passare al rapporto d’aspetto 16:10. 400 i nit a disposizione.

In conclusione, dal punto di vista delle prestazioni, il GE78 spinge parecchio anche se i consumi sono più alti rispetto alla precedente generazione.

In conclusione, dal punto di vista delle prestazioni, il GE78 spinge parecchio anche se i consumi sono più alti rispetto alla precedente generazione. La scelta cade o su RTX 4080 o 90, perchè la 70 è vicina come risultati alla 3080 Ti. Il design, rivisto, è semplice ma non ci dispiace; ricordiamo ancora l’adattamento ai 16:10 del display e la presenza di due ottime cerniere. Netto il divario di prestazioni con la generazione precedente. Da un +10 a quasi il +50% nei vari settori. Considerando i miglioramenti tecnologici oltre la componentistica (refresh schermo, 16:10, batteria ottimizzata, struttura metellica rinforzata, cerniere ottime…) il passo in avanti è notevole. Difficile esprimersi sul prezzo del nuovo Raider GE78HX, che è di € 4.499. Trovate i modelli disponibili qui.

VOTO: 9.2

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Western Digital presenta l'SSD WD Blue SN580 NVMe https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/259211/western-digital-presenta-ssd-wd-blue-sn580-nvme/ Thu, 29 Jun 2023 10:15:15 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=259211 Western Digital ha presentato la nuova unità SSD WD Blue SN580 NVMe. Si tratta di un dispositivo flash interno NVMe PCIe Gen 4.0 che si rivolge a tutti i creativi e ai professionisti che vogliono aggiornare i loro PC attuali o migliorarne le performance con una struttura personalizzata.

Con il crescere della complessità dei flussi di lavoro dei creator, che spesso utilizzano applicazioni pesanti e risorse multimediali di grandi dimensioni come i video 4K, cresce anche la possibilità di sentirsi frustrati dai lunghi tempi di caricamento“, ha dichiarato Eric Spanneut, vice president of client and enterprise SSDs di Western Digital. “La nuova unità WD Blue SN580 NVMe SSD aumenta la produttività, in modo che i professionisti e i creatori di contenuti possano concentrarsi sulla realizzazione dei propri progetti creativi senza dover attendere a lungo il trasferimento dei file o il caricamento dei programmi“.

Le caratteristiche principali della nuova unità WD Blue SN580 NVMe includono:

  • NVMe PCIe Gen 4.0: aumenta la produttività e il multitasking tra progetti con flussi di lavoro ampi e complessi, grazie alla maggiore reattività delle applicazioni e ai tempi di avvio con velocità di lettura e scrittura fino a 4.150 MB/s (modelli da 1TB e 2TB).
  • Tecnologia nCache 4.0: consente di copiare con estrema rapidità file e risorse multimediali di grandi dimensioni, grazie alle elevate prestazioni di scrittura e alla cache ibrida SLC per un flusso di lavoro ottimizzato per i creatori.
  • Design elegante: fino a 2 TB di spazio di archiviazione in un sottile fattore di forma M.2 2280 per l’archiviazione affidabile di applicazioni, dati e contenuti multimediali, tra cui foto, video 4K e musica.
  • Affidabilità: la tranquillità è assicurata dalla garanzia limitata di 5 anni di Western Digital e da una capacità fino a 900TBW (modello da 2TB).
  • Requisiti di basso consumo: creazione di contenuti senza interruzioni fuori casa o quando si è in viaggio, grazie all’archiviazione senza DRAM e a basso consumo, che consente di massimizzare la durata della batteria del portatile.

L’unità SSD WD Blue SN580 NVMe è già disponibile per l’acquisto sul Western Digital Store e presso un gruppo selezionato di retailer, e-tailer, rivenditori e system integrator, con una garanzia limitata di 5 anni. L’unità è disponibile nelle capacità da 250GB fino a 2TB con un prezzo di vendita suggerito che parte da € 62,99.

WD Blue SN580

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Thermaltake ha annunciato l'arrivo dei nuovi The Tower 200 Black & Snow Mini Tower Case https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/257512/thermaltake-ha-annunciato-larrivo-dei-nuovi-the-tower-200-black-snow-mini-tower-case/ Mon, 05 Jun 2023 15:51:46 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=257512 Thermaltake ha comunicato agli appassionati di hardware che dal 7 giugno saranno disponibili i nuovi The Tower 200 Black & Snow Mini Tower Case.

Come si evince dalla tabella qui sotto e dalle caratteristiche dei nuovi chassis, i The Tower 200 sono case ideati per non doversi piegare ad alcun compromesso quando lo spazio a disposizione è poco ma non si vuole rinunciare all’hardware di prima categoria, come può esserlo una GPU di ultima generazione.

Ecco le caratteristiche chiave dei Mini Tower Case:

  • Mid Tower supporta fino a Mini-ITX MB
  • Porte I/O frontali con 4 USB 3.0 e 1 USB 3.2 (Gen 2) Tipo C
  • Ventola CT140 da 140 mm preinstallata x 2
  • Acciaio e vetro temperato*1

 

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Logitech G presenta il nuovo headset PRO X 2 LIGHTSPEED https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/256438/logitech-g-presenta-il-nuovo-headset-pro-x-2-lightspeed/ Wed, 24 May 2023 10:58:51 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=256438 Logitech G ha presentato il nuovo headset wireless PRO X 2 LIGHTSPEED dotato di driver PRO-G GRAPHENE.

La filosofia di base della serie Logitech G PRO consiste nel creare dispositivi che soddisfino le esigenze degli atleti professionisti di sport e dei giocatori competitivi“, afferma Chris Pate, Principal Product Manager della serie G PRO di Logitech. “Con le PRO X 2 abbiamo raggiunto un livello di prestazioni rivoluzionario riprogettando i driver PRO-G con la tecnologia audio Graphene. Grazie all’uso del grafene, siamo riusciti a creare un driver incredibilmente rigido e, allo stesso tempo, straordinariamente leggero. Questo permette di ottenere un suono ad alta fedeltà con una distorsione estremamente ridotta, offrendo ai professionisti le prestazioni necessarie per giocare al massimo del loro potenziale“.

Queste cuffie da gaming sono progettate per il gioco competitivo e gli esport, dove la pulizia del suono e delle comunicazioni sono fattori critici che contribuiscono alla vittoria. Per questo i nuovi driver audio PRO-G GRAPHENE sono stati progettati con un diaframma in grafene da 50 mm dotato di sospensione live edge, per offrire ambienti sonori coinvolgenti. I nuovi driver offrono miglioramenti nella precisione della riproduzione del suono, nell’accuratezza del tempo di trasmissione del segnale e nella riduzione della distorsione, consentendo ai giocatori di identificare più chiaramente ogni suono e di individuarne più facilmente la posizione.

Le cuffie gaming Logitech G PRO X 2 LIGHTSPEED sono dotate di connessione wireless, Bluetooth e via cavo (Aux da 3,5 mm). L’autonomia wireless raggiunge le 50 ore con una singola carica, mentre il raggio di connessione arriva fino a 30 metri. Le cuffie sono caratterizzate da un telaio in alluminio e acciaio resistente e leggero, oltre a un maggiore comfort grazie alla cerniera rotante e resistente e ai cuscinetti auricolari intercambiabili in similpelle e velluto. Il microfono è un rimovibile a cardioide da 6 mm, con filtri software avanzati Blue VO!CE tramite G HUB.

L’headset Logitech G PRO X 2 LIGHTSPEED è già disponibile al prezzo consigliato di € 289. Per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale.

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MSI AX1800 WiFi USB Adapter – Recensione https://www.thegamesmachine.it/recensioni-tecnologia/256110/msi-ax1800-recensione/ Mon, 22 May 2023 09:02:19 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=256110 Un piccolo ma fenomenale adattatore USB, con cui collegare senza fili qualsiasi computer a una rete locale gestita da un router Wi-Fi 6: et voilà l’MSI AX1800.




Qualche settimana fa abbiamo pubblicato la recensione del router MSI RadiX AX6600, elogiandone le qualità e menzionando anche un secondo dispositivo di ricezione proposto dalla stessa azienda, l’AX1800, di cui avremmo voluto parlare in un paragrafo ad hoc. Poi, come talvolta succede, nella fretta di chiudere l’articolo e di mandarlo on-line questa parte è saltata via. Poco male, ne parliamo oggi in questa sede perché sicuramente ne vale la pena.

ABBIAMO IL WI-FI, E ADESSO?

Disporre di un router Wi-Fi 6 o superiore nella propria rete locale è un requisito indispensabile per consentire ai PC e ai dispositivi wireless di ultima generazione di sfruttare le più recenti e veloci modalità di trasmissione dei dati, ma non è certo l’unico perché tutti i computer presenti in casa possano trarne vantaggio. Questo perché, naturalmente, se da qualche parte nella rete locale c’è un trasmettitore ad alta velocità, è necessario che anche i computer che devono collegarsi siano in grado di sostenere la comunicazione dei dati. In altre parole, devono disporre di un ricevitore wi-fi compatibile con la versione 6 del protocollo.

MSI AX1800

MSI ci viene in aiuto con l’AX1800, un ricevitore facilissimo da installare perché ha bisogno soltanto di una porta USB e delle versioni 10 o 11 di Windows. Questo adattatore è compatibile con tutte le versioni della porta, ma chiaramente offre il meglio di sé quando è collegato a una porta USB 3.2 Gen 1 (o 3.0 a dir si voglia) o superiore, visto che le versioni precedenti (2.0 e 1.1) funzionano ma costituirebbero un collo di bottiglia, per non dire un limite invalicabile, al fluente passaggio dei dati. Ma ne riparliamo dopo.

DIRETTO O CON DOCKING STATION

L’AX1800 si può collegare al computer in due modi: direttamente o tramite una prolunga fornita in dotazione. Non fa alcuna differenza dal punto di vista delle prestazioni, è più una questione di comodità: chi preferisce collegare il dispositivo direttamente a una porta USB del proprio computer vedrà spuntare dal medesimo una nuova “antenna” piuttosto vistosa, che potrebbe costituire un intralcio alla propria libertà di manovra (a volte i produttori di computer portatili piazzano le porte USB in modi davvero diabolici). In tal caso, si può ricorrere alla prolunga: un cavetto USB che termina in una docking station a cui, a sua volta, si può collegare l’AX1800 e aprirlo fino al massimo della sua estensione.

msi ax1800

Questa soluzione sarà certamente apprezzata da chi, invece di un portatile, deve collegare alla rete un computer fisso: posizionare l’AX1800 dietro al pannello posteriore del case, con tutto il metallo che può esserci nelle circostanze e la prospettiva di un muro alle spalle, effettivamente, non è la migliore delle idee. Grazie al cavo possiamo portare l’adattatore fino al livello della scrivania e metterlo in una posizione più vantaggiosa per ricevere e trasmettere dati. Chi non ha una scheda madre dotata di ricevitore Wi-Fi 6 e relativa antenna, insomma, troverà nell’AX1800 e nella sua docking station un formidabile rimpiazzo.

LE PRESTAZIONI DELL’MSI AX1800

Di suo, l’AX1800 è un adattatore dual band che può operare sulle frequenze di 2,4 e 5 GHz. Nel primo caso, viaggiando fino a una velocità teorica di 574 Mbps, nel secondo fino a 1.200 Mbps: sommando questi due valori si ottengono i famosi “1800” Mbps pubblicizzati fin dal nome del dispositivo. Sono valori che possiamo attenderci solo nel migliore dei casi, cioè quando router e ricevitore sono posizionati a breve distanza nella stessa sala; quando metri, muri e solette cominciano a frapporsi tra i due la velocità è destinata a scendere. Una volta posizionato il router e il computer a un piano e a un paio di muri di distanza, la velocità dell’AX1800 si è assestata sopra i 500 Mbps, che a mio avviso rappresentano un risultato decisamente buono (alla stessa distanza, con una vecchia rete da 2,4 GHz si sarebbe viaggiato a poco più di un decimo).

msi ax1800

La situazione, chiaramente, è destinata a cambiare sulla base della porta USB utilizzata, ed è qui che la questione può farsi piuttosto spinosa, soprattutto se intendiamo migliorare le prestazioni di rete di un PC portatile. Mentre un modo di adattare un desktop si trova sempre – male che vada, se il computer non dispone di una porta USB 3.0, basta comprare un’apposita scheda di espansione PCI Express – coi portatili bisogna accontentarsi di quello che si ha. I primi notebook con wi-fi 5 sono usciti nel 2014 e le loro connessioni, in genere, non necessitano di un incremento.

con le porte USB, male che vada un modo di adattare un desktop si trova sempre, invece coi portatili bisogna accontentarsi di quello che si ha

A tutto ciò che è venuto prima, però, possono mancare le porte USB 3.0 necessarie a questo adattatore per dare il meglio: abbiamo provato a collegarci a una rete wi-fi 6 con una porta USB 2.0 e il massimo che siamo riusciti a cavare dal test sono stati 52,3 miseri megabyte al secondo, equivalenti a circa 420 Mbps con router e computer nella stessa stanza. Allontanandoci, siamo crollati a un quarto di questa cifra. In altre parole: non sempre è il caso di sostituire l’adattatore built-in con uno USB, soprattutto sui PC molto vecchi.

CONCLUSIONI

Sebbene la velocità di trasferimento “reale” dei dati sia diversa da quella scritta sulla confezione e destinata fisiologicamente a diminuire, a mano a mano che ci allontaniamo dal router, questo adattatore ha dato prova di solidità e affidabilità, offrendo le migliori prestazioni possibili e una notevole stabilità della rete, senza inopportune, improvvise e inspiegabili disconnessioni. Se avete l’hardware necessario e la specifica esigenza di collegare un PC utilizzando almeno la versione 6 del protocollo, l’AX1800 è sicuramente una delle alternative da prendere in dovuta considerazione.

Voto: 8

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ASUS ROG Falchion Ace – Recensione https://www.thegamesmachine.it/highlight2/256092/asus-rog-falchion-ace-recensione/ Sat, 20 May 2023 10:26:45 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=256092 Vi serve una tastiera meccanica da infilare in qualsiasi zaino o borsetta per il portatile? ASUS ha quello che fa per voi: con la sua nuova ROG Falchion Ace andate dappertutto!




Inutile farla lunga: quando ci si abitua alla propria tastiera, soprattutto se è una valida tastiera meccanica, è piuttosto difficile rinunciarvi. E non solo per scopi meramente ludici: le dita hanno bisogno di certezze, soprattutto quando devono battere lunghe sequenze di tasti per creare testi di una certa rilevanza. Tipo questa recensione, per dire, composta direttamente sul prodotto di cui parla.

DIMENSIONI STANDARD, MA ULTRACOMPATTE

Non mento se intitolo questo paragrafo con un apparente ossimoro: come fa una tastiera a essere compatta e, contemporaneamente, avere dimensioni standard? Semplicemente, con “dimensioni standard” intendo quelle dei tasti, con i loro keycap larghi e profondi come quelli di qualsiasi tastiera, mentre invece la ROG Falchion Ace, nel suo complesso, è ridotta ai minimi termini. Il sottotitolo “65% Mechanical Gaming Keyboard” non rende bene l’idea, ma forse le foto sì. Larga poco più di 30 cm e profonda soltanto 10, con un’altezza massima inferiore ai 4 cm, questa tastiera dispone unicamente del blocco alfanumerico, con l’aggiunta dei tasti cursore e di soli quattro tasti di controllo del cursore (Ins, Canc, PgSu e PgGiù, tutti incolonnati sul lato destro).

asus rog falchion ace

Non c’è il tastierino numerico e non ci sono neanche i tasti funzione, replicati dalla prima fila di tasti numerici in alto con l’ausilio del tasto Fn. Immediatamente più in basso, la pressione del tasto Fn insieme ai pulsanti dalla Q alla U permette di accedere alle più basilari funzioni multimediali, mentre il printscreen ottenuto con il tasto Stamp è sostituito dalla combinazione Fn+P. Questo implica che, se da un lato possiamo occupare davvero pochissimo spazio sulla scrivania e portarci la tastiera ovunque, dall’altro saremo costretti a imparare un bel po’ di combinazioni di tasti nuove di zecca, o comunque un po’ più complicate del solito. Per esempio, per selezionare tutto un testo “da qui alla fine” è necessario premere ben quattro tasti: Ctrl+Shitf+Fn+PgGiù, non proprio il massimo della comodità per chi usa LibreOffice e affini.

PICCOLA MA MOLTO SERIA

Non fatevi ingannare dalle dimensioni contenute: dal punto di vista meccanico, la ROG Falchion Ace non fa certo rimpiangere le tastiere più grosse. È dotata di retroilluminazione e, grazie ai keycaps a più strati con incisione laser, la versione nera riesce a farsi vedere benissimo durante l’uso, con i caratteri ben leggibili su ogni tasto, compresi i pochi tasti che hanno anche dei caratteri nella riga inferiore e, soprattutto, quelli dotati di funzione accessoria con il tasto Fn, il cui significato è riportato nel lato inferiore del keycap.

Non fatevi ingannare dalle dimensioni contenute: dal punto di vista meccanico, la ROG Falchion Ace non fa certo rimpiangere le tastiere più grosse

Nella versione bianca, invece, le scritte laterali non sono incise ma marcate in caratteri grigi. Si leggono tutti benone, e questo è molto importante per l’uso di un prodotto particolare come questo. L’anima dei pulsanti è fatta in casa. Gli interruttori NX Red hanno un punto di attivazione di 1,8 mm con una corsa completa di 4 mm. La forza di attivazione iniziale è di 40 g per evitare pressioni accidentali e la forza massima è di 55 g per fornire un feedback tattile più preciso.

 

Grande cura è stata posta dall’azienda nella stabilizzazione dei pulsanti più grossi (barra spaziatrice, invio, Bloc Maiusc, cancellazione) e soprattutto nella soppressione dei rumori metallici dovuti alla digitazione, visto che il corpo della tastiera appoggia su uno strato di schiuma fonoassorbente. La digitazione è chiara e netta, non produce rumori metallici né strani echi durante il ritorno in posizione di riposo e, soprattutto, le caratteristiche fisiche del prodotto limitano al minimo fisiologico la possibilità di commettere errori, al netto chiaramente del periodo di apprendimento necessario ogni volta che si impugna una tastiera nuova.

DOPPIO USB E SIDE-TOUCH

La ROG Falchion Ace ha due particolarità che potrebbero renderla ancora più interessante: la presenza di due connettori USB di tipo C, grazie ai quali può essere collegata a due computer contemporaneamente, e uno “slider touch” sul lato sinistro che può essere programmato a piacimento con il software Armoury Crate. Quest’ultimo di default permette di cambiare il volume tramite tap o sfioramento, ma volendo può fare altre cose: dai comandi multimediali alla replica di alcuni tasti della tastiera, dal lancio di macro all’apertura di siti web, dal lancio di Armoury Crate all’inserimento di testo.

asus rog falchion ace

Una buona idea che però andava sviluppata decisamente meglio, offrendo una rosa più ampia di scelte e di azioni da impostare: il fatto che non si possa lanciare un programma, o anche bloccare il desktop di Windows, tanto per fare due esempi eclatanti, è davvero difficile da mandare giù, soprattutto se pensiamo alle analoghe possibilità offerte dai software di altre marche. Inoltre, attenzione a come lo si imposta: io ho messo l’azione di ridurre tutti i programmi a icona con uno swipe verso il basso e il risultato che ho ottenuto è di ripulire il desktop ogni volta che ho deciso di spostare la tastiera.

Ben vengano l’USB x2 e il side touch, ma il fatto che non si possa lanciare un programma o bloccare il desktop di Windows, tanto per fare due esempi, è difficile da mandare giù

La doppia connessione USB permette invece di tenere collegata la tastiera a due PC contemporaneamente e di scegliere quale usare con uno switch posizionato al centro. Una sorta di mezzo KVM che però limita la sua azione alla tastiera senza considerare il mouse e lo schermo, vanificando di fatto qualsiasi utilità con due PC da scrivania: che senso ha poter scegliere a quale computer inviare i comandi, se poi devo staccare e attaccare il mouse o il monitor? Avrebbe senso solo se impiegato con due PC portatili dotati di touchpad e di monitor incorporato, un campo di utilizzo piuttosto ristretto.

IL FONDO-COPERCHIO

Con la tastiera, ASUS fornisce anche una ‘scocca’ protettiva che può essere usata in due modi: come copritastiera per non farle prendere polvere, se posizionata a mo’ di coperchio, oppure come vano di appoggio, se usata in modo diametralmente opposto. Agli angoli, infatti, ha quattro piccoli piedi antiscivolo che servono a migliorarne la stabilità quando l’utilizzo è proprio questo.

Un’idea brillante, perché una delle necessità maggiori quando si trasporta una tastiera è quella di impedire il contatto dei tasti con altri oggetti (che potrebbe rimuovere involontariamente i keycaps) e le pressioni accidentali: un coperchio rigido è proprio ciò che serve per l’occasione e la possibilità di metterlo sotto alla tastiera come ulteriore protezione e stabilizzazione durante l’uso, ci impedisce anche di dimenticarlo quando è ora di tornare a casa. L’uso combinato del coperchio e dei piedini di sollevamento permette altresì di aumentare l’inclinazione del piano della tastiera, favorendo la digitazione a chi ama le diagonali più pronunciate (a discapito dell’allineamento dei polsi) e limita l’accesso accidentale alla “touch strip” laterale, il che è probabilmente positivo.

LA ASUS ROG FALCHION ACE, IN DEFINITIVA

Prima di provare la ROG Falchion Ace ero molto scettico sul formato ultracompatto – davvero, non riuscivo a immaginare come sarebbe stata la vita senza i tasti funzione e senza i numeri a destra – ma ora so che in situazioni di emergenza può essere un valido sostituto a una tastiera completa. In fondo tutto quello che serve davvero c’è ed è immediatamente a disposizione, mentre il problema maggiore riguarda l’uso di software specifici che hanno bisogno di una rapida pressione dei pulsanti che mancano.

in situazioni di emergenza, l’ultracompatta ROG Falchion Ace può essere un valido sostituto a una tastiera completa

Un po’ per abitudine e un po’ per pigrizia, dubito che sceglierei mai una tastiera di questo tipo per il lavoro e per il gioco quotidiano, ma se avessi la necessità di portarmi dietro una tastiera tutta mia ovunque vada, la ROG Falchion Ace diventerebbe certamente un’alleata preziosissima. In questo caso, però, il peso della borsa aumenterebbe di ben 726 grammi, che non sono certo pochi. Solidità, stabilità e affidabilità hanno il loro peso, nel bene e nel male.

Voto: 8

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Asus ROG Ally: ecco la data di uscita e il prezzo https://www.thegamesmachine.it/news-videogiochi-pc-ps4-xbox-wii-u-app/255405/asus-rog-ally-ecco-la-data-di-uscita-e-il-prezzo/ Thu, 11 May 2023 14:50:02 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=255405 Asus ROG Ally, il principale competitor di Steam Deck, ha finalmente una data di uscita e un prezzo. Il PC hendheld di Asus costerà 700 $ in USA e 799 € in Europa (nel corso dell’anno dovrebbe essere distribuita una versione meno prestante con CPU AMD Ryzen Z1 da 6-core/12-thread ad un costo inferiore) e sarà disponibile dal 13 giugno. Le informazioni qui riportate sono state confermate durante l’evento attualmente in corso:




Di seguito invece trovate le specifiche tecniche di quello che è a tutti gli effetti un PC portatile:

  • Windows 11 Home 
  • Accesso a qualsiasi libreria di giochi disponibile su Windows, inclusi Steam, Xbox Game Pass, Epic, GOG, servizi di cloud gaming e altro ancora
  • Armoury crate SE: libreria di giochi unificata che raccoglie tutti i giochi installati in un unico menu
  • Processore AMD Ryzen Z1 Extreme (architettura “Zen4” con 4nm process, 8-core /16-threads, 24MB cache totale, fino a 5.10 Ghz boost)
  • Display Gorilla Glass DXC+ Gorilla Glass Victus 7 pollici  Full HD (1920 x 1080) 16:9 IPS Lucido 120Hz Touch Screen (multi-touch 10 punti) con 500 nits di luminosità massima, FreeSync Premium
  • Scheda Grafica Integrata AMD Radeon Graphics (AMD RDNA™ 3, 12 CUs, fino a 2.7 GHz, fino a 8.6 Teraflops)
  • Archiviazione 512GB PCIe 4.0 NVMe™ M.2 SSD (2230)
  • Memoria RAM 16GB LPDDR5 on board (6400MT/s dual channel) – Non Espandibile
  • Lettore di impronte digitali integrato con il pulsante di accensione (Fingerprint)
  • Audio a 2 speaker con Smart Amplifier Technology, Dolby Atmos & Noise Canceling Technologies, Certificato Hi-Res
  • Design ergonomico e leggero da 608 g con pulsanti a grandezza naturale
  • Doppia ventola con raffreddamento a gravità zero per prestazioni silenziose
  • Aura Sync
  • Supporto per la ricarica rapida USB di tipo C
  • Slot per scheda MicroSD UHS-II
  • Supporto per GPU esterne XG Mobile (non incluse) per prestazioni grafiche ancora più elevate
  • Peso 608 grammi

Inoltre, acquistando un Asus ROG Ally, si attiverà la promozione che prevede 3 mesi di Xbox Game Pass Ultimate, un ottimo modo per sfruttare l’ampio catalogo del servizio in abbonamento di Microsoft per testare le capacità dell’ambizioso computer portatile di Asus.

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Radeon RX 7900 XT – Recensione https://www.thegamesmachine.it/recensioni-tecnologia/254776/radeon-rx-7900-xt-recensione/ Fri, 05 May 2023 11:11:21 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=254776 Da AMD un’agguerrita concorrente per le GeForce RTX 4070 Ti: è la Radeon RX 7900 XT, il suo modello “quasi di punta” da meno di 900 euro.

Radeon RX 7900 XT

 

Un paio di mesi or sono, vi abbiamo parlato della Radeon RX 7900 XTX, attuale soluzione di punta di AMD nel settore delle schede video, mettendo bene in evidenza come fosse una concorrente naturale della GeForce RTX 4080, piuttosto che della più potente e costosa 4090. Ma nelle scorse settimane abbiamo potuto mettere mano a un esemplare della più morigerata, ma probabilmente più interessante sorella minore, la Radeon RX 7900 XT. Questa scheda video ha una potenza complessiva leggermente inferiore rispetto alla XTX, ma un prezzo medio di circa 850 euro, entrando così in diretta competizione con un altro modello di schede GeForce di cui abbiamo parlato molto bene, le RTX 4070 Ti.

UN ASPETTO MOLTO (PIÙ) COMPATTO

Se la GeForce RTX 4070 Ti di MSI ci aveva sorpresi – non proprio favorevolmente – per le dimensioni del suo dissipatore, è bastato estrarre dalla sua scatola la Radeon RX 7900 XT per dire “così si ragiona”: la scheda fornita da AMD, infatti, è lunga 27,6 cm, larga 13,5, spessa 5,1 e pesa 1,5 Kg – va quindi a occupare soltanto due slot. Questo probabilmente non varrà per tutte le RX 7900 XT in circolazione, in quanto i vendor possono sempre decidere di adottare soluzioni differenti per il PCB e per il raffreddamento, ma non dovremmo discostarci più di tanto da questo livello d’ingombro.

Radeon RX 7900 XT

Proprio come la Radeon RX 7900 XTX, il modello XT adotta la nuova architettura RDNA3. Se RDNA2 (Radeon RX 6000) introduceva le unità specifiche per il ray tracing, il nuovo step li evolve e aggiunge anche delle unità di calcolo per l’AI, una risposta ai tensor core di Nvidia e alle apposite unità presenti anche nelle GPU Intel. In questo modo, AMD si è adeguata all’offerta tecnologica messa in campo dai rivali, offrendo lo stesso set di feature in hardware.

AMD si è adeguata all’offerta tecnologica dei rivali, offrendo lo stesso set di feature in hardware con l’architettura RDNA3

Il die del chip non è più monolitico, ma suddiviso in due componenti distinte: un GCD (graphics computer die) “centrale”, costruito con una raffinata tecnologia a 5 nm, che contiene tutte le unità preposte ai calcoli e diversi MCD (memory cache die) “periferici” a 6 nm che, come suggerisce il nome, contengono la memoria InfinityCache e i controller per la comunicazione con la VRAM GDDR6. Ogni MCD mette a disposizione 16 MB di cache e 64 dei bit che vanno a comporre l’ampiezza totale del bus verso le memorie, cosicché in questa scheda troviamo solo 5 MCD e quindi 80 MB di InfinityCache e un bus da 320 bit. La VRAM ammonta a 20 GB e viaggia a 20 Gbps, per una banda di trasmissione pari a 800 GB/s.

TUTTA LA POTENZA DI RDNA3

La GPU contiene 5.736 streaming processor, suddivisi in 84 compute units (CU) da 64 core ciascuno. Ma non si tratta degli stessi core SIMD delle architetture precedenti: ciascuno di essi è in grado di svolgere due operazioni per volta (dual SIMD) per cui è come se rispetto a RDNA2 il numero di streaming processor fosse raddoppiato. Ogni CU contiene anche due unità per l’AI e un core RT di seconda generazione, più veloce rispetto a quelli presenti sulle schede RX 6000 ma sempre “indietro” rispetto agli omologhi di Nvidia, che per il momento restano sempre una spanna più avanti. Poco male perché, come vedremo nei benchmark, la cosa non si traduce in un impatto lesivo per le prestazioni.

Radeon RX 7900 XT

Il sistema di raffreddamento è costituito da un dissipatore con camera di vapore sovrastato da tre ventole e l’intervallo di temperature, registrato durante l’uso, varia dai 37°C in idle ai 60°C in condizioni di pieno carico, con una diminuzione di ben 10°C rispetto alla temperatura massima registrata dal modello XTX. Identico, invece, il rumore delle ventole a pieno carico: 42 dBA, bene ma non proprio benissimo, essendo sensibilmente maggiore di quello prodotto dalle schede di fascia alta concorrenti.

Quanto ai consumi, siamo intorno ai 310 Watt a pieno regime, un valore paragonabile a quello di una GeForce RTX 4080 o di una Radeon 6900 XT

Quanto ai consumi, siamo intorno ai 310 Watt a pieno regime, un valore paragonabile a quello di una GeForce RTX 4080 o di una Radeon 6900 XT: per l’alimentazione AMD è andata ancora sul sicuro, montando due connettori PCIe da 8 poli ed evitando, per ora, di ricorrere allo spinotto 12VHPWR adottato dallo standard ATX 3.0, già abbracciato con entusiasmo (ma anche con qualche perplessità da parte degli utenti) dalla concorrente storica. Quanto alle feature supportate, sono le stesse della sorella maggiore Radeon RX 7900 XTX, di cui vi invitiamo a rileggere la recensione sul sito di The Games Machine per evitare inutili ripetizioni.

LE PRESTAZIONI DELLA RADEON RX 7900 XT

Se la Radeon RX 7900 XTX poteva essere consigliata senza remore a chi vuole giocare a 4K, per la sorella minore XT possiamo dire quasi esattamente la stessa cosa, con qualche piccolo e quasi insignificante distinguo. La Radeon RX 7900 XT, senza attivare il ray tracing e alcuna tecnica di supersampling intelligente come l’FSR2, ha dato questi risultati:

Radeon RX 7900 XT

Numeri di assoluto rispetto – 71 frame al secondo a Dead Space non sono pochi – a cui, per la cronaca, possiamo aggiungere anche i 72 ottenuti da The Last of Us Part I prima che arrivassero tutte le patch correttive dei giorni successivi. Questo significa che alla risoluzione 4K questi giochi sono ampiamente giocabili, con un framerate medio superiore ai 60 fps che rappresentano, per convenzione, la quantità necessaria per la fluidità. In questo scenario, la RX 7900 XT si comporta meglio della concorrente RTX 4070 Ti: i risultati di quest’ultima, a 4K, erano piuttosto deludenti. 70 fotogrammi al secondo, invece, sono un valore molto più accettabile, ma pur sempre prossimo alla fatidica soglia dei 60. La scheda è dunque più appetibile per chi gioca abitualmente a risoluzioni inferiori, come 2560×1440 pixel o, ancora meglio, 3440×1440 pixel, dato che tutti i giochi provati hanno sempre dato risultati maggiori di 100 fps.

Radeon RX 7900 XT

Va aggiunto che la Radeon RX 7900 XT non supporta il DLSS di Nvidia (che rimane una feature destinata a funzionare solo sulle schede GeForce), ma propone pur sempre la tecnologia concorrente FSR 2.0 e supporta anche l’XeSS di Intel, fornendo quindi due valide alternative in suo luogo. In questo modo, possiamo facilmente incrementare la quantità di frame prodotti, a parità di risoluzione, senza perdite di dettaglio grafico con il settaggio “Quality”, e recuperare la fluidità anche nei titoli più esigenti.

la Radeon RX 7900 XT non supporta il DLSS di Nvidia, ma punta sulla tecnologiaa FSR 2.0 e supporta l’XeSS di Intel

È un punto molto, molto importante da evidenziare: col passare dei mesi, si faranno sempre più numerose le conversioni da PlayStation 5 e Xbox Series X|S, per cui dovremmo aspettarci un impiego sempre più massiccio di queste tecnologie. FSR2 e XeSS diventano vitali se decidiamo di attivare anche il ray tracing. I nuovi motori RT di RDNA3 sono indubbiamente migliori di quelli di RDNA2 e non c’è quasi paragone con le prestazioni in ray tracing delle vecchie Radeon RX 6900 XT (43 fotogrammi a Cyberpunk 2077 contro i 71 della RX 7900 XT), ma siamo pur sempre indietro rispetto a quanto offerto dalle GeForce RTX 4070 Ti. Grazie a FSR2 e XeSS si possono recuperare fotogrammi e restare al di sopra della soglia dei 60 fps, ma non con tutti i giochi:

Radeon RX 7900 XT

Quel “34” totalizzato da Cyberpunk 2077 pesa come un macigno e non trova molte giustificazioni, dal momento che alle stesse impostazioni la GeForce RTX 4070 Ti restituiva ben 89 fps. Un altro giocare proprio, che con la Radeon RX 7900 XT possiamo permetterci soltanto in Full HD o al massimo a 2K (QHD). Chissà, poi magari arriveranno una nuova versione dei driver o una patch del gioco capaci di sistemare tutto, ma per il momento questo gioco non sembra essere molto amico delle unità RT di AMD. Nessun problema, invece, come avevamo già visto giorni fa, con The Last of Us Part I. Proprio questo gioco ci impone una riflessione sulla diversa natura dell’offerta di AMD e Nvidia. Mentre la seconda ha puntato principalmente sulle feature delle sue GPU, preferendo la velocità delle memorie (GDDR6X) alla loro capienza, AMD ha scelto di offrire prestazioni generali ragionevoli, fornendo una maggiore quantità di VRAM (GDDR6) sulle proprie soluzioni.

Mentre Nvidia punta sulle feature delle sue GPU preferendo la velocità alla capienza, AMD offre prestazioni generali ragionevoli fornendo una maggiore quantità di VRAM

E avere tanta VRAM, di questi tempi, conta parecchio: TLoU potrebbe essere soltanto l’avanguardia di una nuova generazione di giochi graficamente molto competitivi e, con DirectStorage che continua a essere soltanto “la tecnologia del futuro” pubblicizzata dai produttori di drive SSD, ma senza mai concretizzarsi sui nostri PC, l’unico modo per soddisfare le loro eccessive richieste di memoria sarà, banalmente, averne. Ci auguriamo quindi che Nvidia nei prossimi mesi riveda le proprie strategie, e che metta in grado i suoi partner di offrire schede video basate sulle sue GPU con maggiori quantità di VRAM.

IN DEFINITIVA

Non è facile stabilire se la Radeon RX 7900 XT sia migliore o meno di una GeForce RTX 4070 Ti: il prezzo è sostanzialmente identico e ognuna delle due soluzioni ha i suoi punti a favore. Dal punto di vista della qualità visiva, i giochi appariranno del tutto identici con l’una e con l’altra, mentre a livello di framerate ci sarà sempre il gioco che preferirà una GPU all’altra. Se facciamo la media di tutti i nostri test, però, otteniamo gli stessi numeri. Sicuramente la soluzione di Nvidia ha la sua praticità: se voglio realizzare delle immagini con Stable Diffusion sul mio PC, posso scaricare una qualsiasi delle soluzioni “pronte all’uso” ma non ne ho ancora trovata una compatibile con le schede Radeon. Certo è possibile usarle, ma tocca leggersi diverse pagine web e configurare tutto l’occorrente a mano. Di contro, il software Adrenalin di AMD è migliorato tantissimo negli ultimi anni e configurare l’ambiente di visualizzazione è diventato molto più comodo di un tempo. I driver, inoltre, sono ragionevolmente stabili e non ci hanno dato problemi.

Radeon RX 7900 XT

La Radeon ha dimensioni più contenute e questo ne favorirà l’adozione su sistemi salva-spazio, ma di contro le sue ventole possono essere più rumorose. Alla Radeon mancherà anche il DLSS, ma la tecnologia FSR2 (con la versione 3 alle porte) si è rivelata fin da subito una valida alternativa, per altro adottata molto rapidamente dagli sviluppatori grazie alla sua natura open source e al fatto che funziona ovunque. Non dimentichiamo poi che esiste anche RSR (Radeon Super Resolution), che ‘estende’ la prima versione di FSR anche a tutti i giochi che non ne fanno esplicitamente uso. Il ray tracing della GeForce è più veloce, ma senza ray tracing va in vantaggio la Radeon. Quindi? Chi vince? Noi appassionati, che abbiamo due possibilità di scelta altrettanto valide invece di una sola.

Voto: 9.4

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MSI RadiX AX6600 – Recensione https://www.thegamesmachine.it/highlight2/253197/msi-radix-ax6600-recensione/ Thu, 13 Apr 2023 09:54:15 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=253197 Da MSI ecco RadiX AX6600, un router Wi-Fi6 versatile e facile da configurare, per chi vuole giocare sfruttando una rete Wi-Fi come se fosse una cablata.




MSI, da sempre attenta alle esigenze del pubblico dei gamer, ha finalmente deciso di lanciare una propria linea di prodotti consumer dedicata al networking, nella fattispecie parliamo del ricetrasmettitore USB AX1800 e dei due router RadiX AX6600 e AXE6600, entrambi tri-band e capaci di arrivare a un’ampiezza di banda totale di 6,6 Gbps – come sempre a livello puramente teorico, con il giusto numero di dispositivi collegati in modo opportuno e col vento a favore – ma differenti per il tipo di rete Wi-Fi a cui possono dare luogo: soltanto il secondo può avere accesso alla banda da 6 GHz e soddisfare tutti i requisiti del Wi-Fi6E, mentre il primo, oggetto di questa recensione, dispone di tre canali diversi di cui uno a 2,4 GHz e due a 5 GHz, con differenze relative alla potenza del segnale.

UN NUOVO AMICO PER LA MIA RETE LOCALE

I router, soprattutto quelli delle ultime generazioni, sono apparati di rete molto complessi. Il loro compito è principalmente quello di mettere in comunicazione tra loro reti diverse, in particolare la nostra personalissima rete domestica – popolata dai più disparati dispositivi come computer, tablet, smartphone, smart TV e aggeggi IoT – con una rete di grandi dimensioni (WAN), tipicamente Internet. C’è da dire, però, che i due router di MSI non sono in grado di collegarsi al doppino telefonico o a qualche apparato in fibra ottica: è sempre necessario che il segnale di Internet sia mediato dal dispositivo fornito dal nostro provider. Quindi, se abitualmente usiamo un modem-router per connettere casa nostra al web, ci toccherà collegare l’AX6600 a quest’ultimo in cascata, lasciando però che sia il prodotto di MSI a occuparsi di faccende come il routing dei pacchetti verso la rete cablata o, meglio ancora, la creazione di diverse reti Wi-Fi a cui i dispositivi portatili (e non) si possono associare.

MSI RadiX AX6600

Nel mio caso, per esempio, la connessione alla centralina – su rete FTTC – avviene per mezzo di un modem-router fornitomi dal provider diversi anni fa: può dialogare con 4 dispositivi cablati per mezzo di altrettante porte gigabit LAN e sopportare un traffico wireless fino a 2,34 Gbps per mezzo del protocollo 802.11 AC.

se abitualmente usiamo un modem-router per connettere casa nostra al web, ci toccherà collegare l’AX6600 a quest’ultimo in cascata

Non solo, può anche gestire un paio di telefoni in VoIP con cui ho potuto mantenere il mio vecchio numero di telefono fisso e fare da FTP server collegando un drive USB, ma ha sostanzialmente due difetti: innanzitutto, oggi ci sono reti wireless più veloci e non basterebbe certo aggiornare il firmware per fargliele supportare, in secondo luogo la trasmissione del file server su disco USB è incomprensibilmente lenta (nell’ordine dei 2-5 MB/s anche su rete cablata), instabile e per di più il server SMB integrato supporta soltanto la versione 1 del protocollo, ormai deprecata sulle ultime versioni di Windows per ragioni di sicurezza. Che fare, quindi? L’unica soluzione per avere una rete Wi-Fi più veloce e un fileserver più rapido e affidabile è una sola, affiancargli un router come l’AX6600.

UN MINI COMPUTER DEDICATO ALLA RETE DOMESTICA

Il cuore dell’AX6600 è un processore quad-core ARM a 64 bit da 1,8 GHz. Di fatto, quindi, ci troviamo di fronte a un mini computer specializzato nello smistamento dei segnali di rete dotato, per la trasmissione Wi-Fi, di ben sei antenne con cui è possibile gestire fino a 8 flussi su tre bande di frequenza diverse. Come abbiamo visto prima, in realtà due dei tre canali condividono il range di frequenze intorno ai 5 GHz, ma le tre reti wireless che ne risultano sono così organizzate:

• 5 GHz-1 AX 4×4 (Tx/Rx) 1024/256-QAM 20/40/80/160MHz, fino a 4804 Mbps
• 5 GHz-2 AX 2×2 (Tx/Rx) 1024/256-QAM 20/40/80MHz, fino a 1201 Mbps
• 2.4 GHz AX 2×2 (Tx/Rx) 1024/256-QAM 20/40MHz, fino a 574Mbps

Di default, il router le chiama rispettivamente MSI_5G_H_81, MSI_5G_L_81 e MSI_2G_81, e la prima cosa che ha senso fare quando decidiamo configurare il router è cambiare questi nomi con qualcosa di più semplice, in modo che sia più facile decidere a quale rete collegare ciascun dispositivo. L’idea, infatti, è che dispositivi a bassa priorità come una stampante, un telefono o un vecchio portatile, vadano a popolare la rete 2G_81 (2,4 GHz), mentre che i dispositivi più veloci e recenti viaggino invece sui due canali a 5 GHz. Chiaramente, più agile sarà il protocollo di rete Wi-Fi supportato da ogni client, e più senso avrà collegarlo alla rete 5G_H_81, la migliore di tutte. Questo non vale solo per il gioco: se il computer con cui lavoriamo in smart working può collegarsi tramite Wi-Fi 6 o 6E, sarà chiaramente meglio connetterlo alla rete più veloce. Il router dispone di tutti i protocolli necessari per la sicurezza e, soprattutto, di un software di controllo dei pacchetti capace di dare maggiore priorità a un certo tipo di dati piuttosto che a un altro, ma questo lo vediamo più tardi.

LA VELOCITÀ DELLA SORGENTE CABLATA

Sul retro dell’AX6600 ci sono cinque porte di rete LAN: quattro, di colore nero, da 1 Gbps e una, di colore rosso, da 2,5 Gbps, configurata di default per l’accesso a Internet. Questa scelta ha un senso solo se siamo così fortunati da avere una connessione a Internet da più di 1000 Mbps, altrimenti possiamo configurare come ingresso WAN la porta da 1 Gbps immediatamente a fianco, marcata “1 Gbps WAN/LAN”.

MSI RadiX AX6600

Nel mio caso, purtroppo la connessione ammonta ancora a 100 Mbps “quando va in discesa” e, per tanto, occupare la porta da 2,5 Gbps sarebbe stato un inutile spreco di risorse. Molto meglio, dal mio punto di vista, collegare a questa porta un PC desktop nelle vicinanze che, per mia fortuna, dispone di una porta LAN altrettanto veloce. In questo modo, potrà dialogare via cavo soltanto a 1 Gbps con gli altri PC della rete cablata (le altre porte sono tutte da 1 Gbps e detta legge la porta dalla velocità inferiore), ma se non altro potrà farlo a velocità maggiore coi computer dotati di un adattatore Wi-Fi 6 o 6E. La differenza tra le più lente connessioni a 2,4 GHz e Wi-Fi6? Abissale:

MSI RadiX AX6600

Sembrano due computer diversi, ma in realtà si tratta dello stesso PC collegato tramite la rete MSI_2G_81 prima (a sinistra) e poi alla rete MSI_5G_H_81 (a destra). Nel secondo caso i file viaggiano a 120 MB/s, vale a dire esattamente 1024 Mbps, via etere, a diversi metri di distanza e con una soletta a dividere il piano in cui si trova il router (inferiore) e quello dove si trova il PC di destinazione (superiore). Se avessimo messo i due computer nella stessa stanza del router, la trasmissione sarebbe avvenuta ancora più rapidamente, essendo la sorgente dei dati (un secondo PC) collegato all’AX6600 per mezzo della porta LAN da 2,5 Gbps. Se desideriamo che più computer possano dialogare tra loro via cavo a 2,5 Gbps, tuttavia, sarà necessario procurarci uno switch multiporta con questa velocità, a prezzi che mediamente superano i 100 euro.

FUNZIONI AVANZATE

La peculiarità dell’AX6600 (e del fratello maggiore AXE6600) è il particolare sistema di prioritizzazione dei pacchetti che consente di scegliere, di volta in volta, a quale tipo di applicazioni dare maggiore importanza. Se usiamo il PC principalmente per giocare, per esempio, possiamo impostare il router in modo che dia maggiore priorità ai pacchetti di dati originati dai videogiochi e dai loro server. Altrimenti, possiamo ottimizzare il traffico per lo streaming di audio e video o ancora per le applicazioni d’ufficio, in particolare per il software di teleconferenza come Zoom, MS Teams e via dicendo.

I più tecnici possono indicare manualmente la tipologia di pacchetti a cui dare priorità, ma è possibile lasciare che sia il router a gestire tutto in autonomia tramite la sua “intelligenza artificiale”

I più tecnici di noi possono anche optare per l’opzione “QoS tradizionale”, con cui è possibile indicare manualmente la tipologia di pacchetti a cui dare più importanza, mentre la maggior parte degli utenti probabilmente preferirà che sia il router a gestire tutto questo per mezzo della propria “intelligenza artificiale” che, in buona sostanza, cerca di ordinare il traffico dei pacchetti nel modo più opportuno sulla base delle applicazioni eseguite dagli utenti.

MSI RadiX AX6600

MSI sostiene che usando il profilo Gaming, per esempio, è possibile abbattere i tempi di ping fino al 90% rispetto al normale, ma è chiaro che una situazione del genere si possa verificare solo in condizioni di test particolarmente favorevoli. I risultati che abbiamo ottenuto noi, in ogni caso, sono piuttosto incoraggianti. Non manca, chiaramente, la rosa di opzioni che permettono di gestire la rete in modo avanzato (DHCP, firewall, VPN, DMZ, port forwarding ecc.) e tra le opzioni di amministrazione c’è anche un client DynamicDNS integrato con cui è possibile trasmettere il proprio IP ai servizi dyndns.com, no-ip.com o a Google Domains, se ci occorre associare un servizio del genere al port forwarding. Insomma, anche chi deve raggiungere la propria rete locale dall’esterno, all’occorrenza, trova tutti i mezzi per farlo su questo router.

MSI RADIX AX6600 O IL FRATELLO MAGGIORE?

Il RadiX AX6600 costa circa 320 euro, mentre il fratello AXE6600 ne costa circa 370: cinquanta euro di differenza che garantiscono l’accesso alla banda a 6 GHz e alla possibilità di personalizzare il colore dei LED RGB sulle antenne, purtroppo assenti sull’AX6600. Vezzi estetici a parte, su cosa si dovrebbe concentrare la scelta? Principalmente, sui dispositivi che intendiamo collegare alla rete e sull’importanza che riveste la banda a 6 GHz (e l’intero discorso Wi-Fi 6E) nei nostri piani d’espansione futuri. La velocità massima dei due router è di fatto la stessa e, in ogni caso, è calcolata sulla base di più connessioni concomitanti.

La scelta tra RadiX AX6600 e AXE6600 dovrebbe basarsi sui dispositivi che intendiamo collegare alla rete e sull’importanza della banda a 6 GHz nei nostri piani d’espansione futuri

Dal punto di vista legale non c’è nessun problema a usare le frequenze a 6 GHz in Italia – l’approvazione del Governo risale al Settembre 2022 – ma per ottenere le prestazioni migliori da questo tipo di rete occorre che la distanza dal router sia molto contenuta. Quanti dei nostri dispositivi, in ogni caso, possono usarle? E quanti saranno in grado di farlo in futuro? Può avere più senso, invece, servire meglio i dispositivi Wi-Fi6 offrendo due canali diversi alla bisogna? Ecco, ragionare su queste tre domande è fondamentale per trovare la risposta che cerchiamo, e ciascuno di noi può darla soltanto sulla base delle proprie esigenze. Noi, in ogni caso, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalle prestazioni di questo apparato e non abbiamo remore a consigliarlo: durante i test è uscito anche un aggiornamento del firmware che abbiamo installato senza il minimo problema.

Voto 8.6

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MSI GeForce RTX 4070 Ti Gaming-X Trio – Recensione https://www.thegamesmachine.it/recensioni-tecnologia/252600/msi-geforce-rtx-4070-ti-gaming-x-trio-recensione/ Wed, 05 Apr 2023 09:50:53 +0000 https://www.thegamesmachine.it/?p=252600 Negli ultimi tempi sembrava che trovare una scheda video di alto livello sotto i 1000 euro fosse diventato impossibile. Oggi, per fortuna, non è più così grazie alle GeForce RTX 4070 Ti e alle Radeon RX 7900 XT. Vediamo una proposta interessante di MSI, la MSI GeForce RTX 4070 Ti Gaming-X Trio.

MSI GeForce RTX 4070 Ti Gaming-X Trio

Che ormai sia necessario fare sacrifici per procurarsi una scheda video di fascia alta, purtroppo, dovrebbe essere un dato di fatto noto a tutti. Anche dopo l’ubriacante tempesta perfetta provocata dalla pandemia, dallo shortage di materiale elettronico e dalla bolla – ormai scoppiata – delle criptovalute, i prezzi faticano a tornare ai livelli di cinque o sei anni fa, quando le schede video dal costo paragonabile a uno stipendio erano veramente poche e, solitamente, limitate a versioni custom con grandi dissipatori o accorgimenti tecnici molto particolari. Ci sono comunque tanti segnali di un miglioramento della situazione e l’arrivo delle nuove GeForce RTX 4070 Ti, schede video che non faticheremmo assolutamente a definire di fascia medio-alta, a meno di 1000 euro è sicuramente tra questi.

ADA LOVELACE IN CONFIGURAZIONE “OTTIMALE”

La GPU GeForce RTX 4070 Ti è basata sull’architettura Ada Lovelace (la stessa delle sorelle maggiori 4090 e 4080), è costruita sulla base di un processo produttivo da 4nm e dispone di 7.680 Cuda Core raggruppati in 60 streaming multiprocessor. Ciascuno di questi ‘cluster’ per il calcolo parallelo dispone anche di una unità RT (cioè una logica per l’elaborazione hardware di effetti in ray tracing), 4 tensor core (unità logiche per l’elaborazione di algoritmi d’intelligenza artificiale) e 4 tradizionali texture unit, cui seguono anche un totale di 80 ROP per l’intero processore.

Ci sono tanti segnali del miglioramento della situazione delle GPU: l’arrivo delle nuove GeForce RTX 4070 Ti a meno di 1000 € è sicuramente tra questi

Nel caso della scheda Gaming-X Trio di MSI, questa GPU può raggiungere la frequenza massima di 2.745 MHz (135 MHz in più rispetto alle frequenze di riferimento per la founder edition di Nvidia), mentre il bus per la memoria GDDR6X è ampio 192 bit. La VRAM ammonta a 12 GB e viaggia a 21 Gbps, per una banda di trasmissione pari a 504 GB/s.

MSI GeForce RTX 4070 Ti Gaming-X Trio

Il dialogo con la scheda madre, invece, avviene attraverso un connettore PCI Express x16 di quarta generazione. Il consumo dichiarato per questa scheda è 285 Watt, inferiore quindi al limite di 300W superato il quale si rende preferibile l’uso del nuovo connettore 12VHPWR a 16 pin, previsto dallo standard ATX 3.0. Eppure è esattamente questo lo “spinotto” adottato da MSI per questa scheda.

vi consigliamo di non scendere eccessivamente al di sotto di un buon alimentatore da 750 Watt per questa scheda

Chi ancora non possiede un alimentatore ATX 3.0, tuttavia, non si preoccupi: nella scatola troverà anche un adattatore che permette di usare, in tutta serenità, due classici connettori di alimentazione PCIe da 8 pin ciascuno, che dovrebbero essere tranquillamente messi a disposizione da tutti i modelli sul mercato da diversi anni. In ogni caso, considerati i consumi tipici degli altri componenti di un PC da gaming, vi consigliamo di non scendere eccessivamente al di sotto di un buon alimentatore da 750 Watt per questa scheda. Nei nostri test, abbiamo usato senza problemi due alimentatori ATX 2.x diversi, da 750 e 850 Watt.

UNA SCHEDA ENORME

La prima cosa che colpisce, di questa scheda, sono le sue dimensioni: 34 centimetri di lunghezza, 14 centimetri di larghezza e tre slot di spessore (6,2 cm) non passano certo inosservati, sebbene il peso di 1,62 Kg sia tutto sommato contenuto. Il dissipatore utilizzato dall’azienda è il Tri Frozr 3, costituito da una piastra in rame (a contatto con i chip), sovrastata da un massiccio corpo lamellare attraversato da 6 heatpipe, su cui poggiano tre generose ventole di raffreddamento. Sul lato posteriore del PCB troviamo una piastra metallica di rinforzo, con una finestrella posizionata sotto al processore centrale e un piccolo selettore, sul lato superiore, che ci permette di scegliere uno dei due BIOS a disposizione.

MSI GeForce RTX 4070 Ti Gaming-X Trio

Le opzioni sono due: gaming e silent, ma l’impiego del secondo – che mantiene inalterate le frequenze di lavoro e riduce i tempi d’accensione delle ventole – non ha moltissimo senso, dato che la scheda in modalità gaming è incredibilmente silenziosa e, per la maggior parte del tempo, neanche si sente. Il lato con la maschera in metallo e le uscite video presenta infine numerose feritoie, oltre a una rosa piuttosto standard di connettori: tre DisplayPort 1.4a e una HDMI 2.1, con cui è possibile pilotare altrettanti schermi fino a 240 Hz a risoluzione 4K o 60 Hz a 8k. Come altre proposte di MSI, anche la 4070 Ti Gaming X Trio è dotata di illuminazione RGB Mystic Light, che si può sincronizzare con la motherboard tramite il suo software di gestione.

LE PRESTAZIONI DELLA MSI GEFORCE RTX 4070 TI GAMING-X TRIO

Una volta montata la scheda nel testbed (un PC costituito da un processore Ryzen 5 7600X con 32 GB di memoria GDDR5, scheda madre Gigabyte Aorus Master e drive SSD NVMe PCI Express di quarta generazione), la scheda ha offerto prestazioni paragonabili, e talvolta superiori, a quelle dei modelli di fascia alta della generazione immediatamente precedente Radeon RX 6950 XT e GeForce RTX 3090 Ti, assestandosi praticamente a pari merito con le concorrenti Radeon RX 7900 XT, vendute però a prezzo leggermente inferiore. Questi, in ogni caso, sono i framerate che abbiamo rilevato su alcuni giochi di riferimento:

Valori di tutto rispetto, che ci assicurano una buona giocabilità con tutti i titoli in oggetto (“Tomb Raider” è “Shadow of the Tomb Raider”, abbreviato per questioni di spazio) anche a 4k, dove sia Dead Space, sia l’impegnativo Cyberpunk 2077 hanno lambito i 60 fps che consideriamo la soglia della fluidità. Non so se avete già letto la nostra disanima delle prestazioni di The Last of Us Part I, tuttavia con questa scheda – e un processore centrale di pari livello – aveva ottenuto 62 fps a 4k. Vogliamo qualcosa di più? Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta: come tutte le schede GeForce più recenti, la RTX 4070 Ti supporta ben tre tecnologie di upscaling e super sampling intelligente: DLSS, FSR ed XeSS, promosse rispettivamente da Nvidia, AMD e Intel. E non ha importanza se FSR ed XeSS sono in qualche modo “concorrenti”, essendo open source funzionano benissimo anche qui. Laddove disponibili nei giochi, tuttavia, abbiamo preferito testare la tecnologia “di riferimento” e quindi il DLSS. Ecco i risultati:

È sufficiente confrontare questi numeri con quelli della tabella poco più in alto per accorgersi quanto siano efficaci queste tecnologie, soprattutto alle alte risoluzioni. A beneficiarne, chiaramente, sono soprattutto i possessori di monitor 4K e ultrawide UWQHD, mentre alle risoluzioni più basse, con questa scheda, non c’è praticamente motivo di usarle. Delude un po’ l’applicazione di FSR 1.0 su Far Cry 6 ma, in tutta onestà, i framerate di partenza sono già più che ottimali per giocare senza problemi. In tutti i casi abbiamo sempre optato per le impostazioni qualitativamente migliori a discapito delle performance.

PERCHÈ SÌ, PERCHÈ NO

Le schede GeForce RTX 4070 Ti, in generale, rappresentano un buon investimento per chi intende giocare in modo ottimale con uno schermo di grandi dimensioni, sia esso un ultrawide da 3440×1440 pixel o un normale 16:9 dalla risoluzione 4K, restando sotto la soglia dei 1000 euro. La GeForce RTX 4070 Ti Gaming-X Trio, in particolare, offre un piccolo incremento della velocità di boost della GPU, oltre a una discreta finestrella per l’overclock, in cambio di un dissipatore dalle dimensioni esagerate, ma dall’efficienza incontestabile. Insomma, la sconsiglieremmo solo a chi non ha un case abbastanza spazioso per accoglierla.

La GeForce RTX 4070 Ti, in generale, è un buon investimento per chi intende giocare in modo ottimale su uno schermo di grandi dimensioni restando sotto la soglia del mille euro

Riguardo alla concorrenza, la GPU di Nvidia si rivela più veloce della Radeon RX 7900 XT (830 euro circa) attivando il ray tracing, mentre nel rendering tradizionale le parti si invertono. Se facciamo una media dei framerate che abbiamo ottenuto nelle diverse situazioni, tuttavia, le due schede grosso modo si equivalgono, rendendo la scelta una questione di simpatia, di affidabilità percepita (c’è chi in passato si è trovato meglio in un campo, piuttosto che nell’altro) e di software che si intende impiegare al di là del gioco (pensiamo soprattutto alle applicazioni scientifiche e di intelligenza artificiale, il nuovo utilizzo emergente per le schede video), perché altrimenti per il resto offrono entrambe tecnologie interessanti, DLSS e FSR2 in primis.

Voto: 9.4

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