C’è qualcosa di magico nel raccontare l’adolescenza e relativi tumulti emotivi. Quando la respiriamo a pieni polmoni, difficilmente la ricordiamo così (o almeno, la mia è stata un crescendo di rabbia verso il mondo intero, ma tant’è, gli ormoni vanno in ogni direzione) o almeno non ne riusciamo a cogliere le sfumature.
Da osservatori siamo infallibili: vediamo quello o l’altro atteggiamento, ne cogliamo il sentimento, la malinconia, le azioni intrinseche. Ecco, non so proprio quanti anni siano passati dall’ultima serie a cui mi sono appassionato così tanto alle vicende dei loro giovani protagonisti, un arco di storia ben distinto, evoluto nel corso delle puntate come delle stagioni, non senza sbavature narrative, ma comunque vivo, capace di arrivare dritto al sentimento più puro, sopito in ogni spettatore che cova il bisogno, il sogno di affezionarsi a quella o l’altra coppia.
Sex Education chiude il cerchio e la sua storia con questa quarta e ultima stagione. Tutto è iniziato con Otis e Maeve per poi espandersi a tanti altri protagonisti, regalando al progetto ampio respiro e, proprio nella scorsa stagione, si sottolineava quanto gestire tanti personaggi non sia assolutamente facile.
La quarta stagione è quella della chiusura definitiva e ancor prima di mettere la parola fine. Sono molti i personaggi che, con un espediente narrativo ben definito, non torneranno in questi ultimi otto episodi. Peraltro, la sensazione di avere troppa carne al fuoco e troppe parentesi da chiudere si risolve spostando le ultime settimane sui personaggi maggiormente bisognosi di definire il percorso narrativo.
Tutto è iniziato con Otis e Maeve e finirà con loro, unica certezza per la quale abbiamo atteso tanto, troppo, quasi penato assieme ai personaggi per capire quanto del loro sentimento era vero, dolce e appassionato, nonostante fuori ci fosse il team che tifava per Otis con Ruby. Le scuole finiscono e la maggiore età si avvicina, ed ecco che quel sapore salmastro nei vestiti, l’odore acre da adolescente che si impregna nella pelle sudata comincia a svanire.
Con Maeve che si divide tra Stati Uniti e Inghilterra (qui per questi familiari estremamente intime) il raccordo tra i due ragazzi mette in luce quanto tutti siano estremamente cambiati dalla prima puntata della prima stagione. In un istante si torna proprio a quel dolce momento di Otis che attende Meave fuori da un edificio, mentre la ragazza prende la prima di una serie di difficili decisioni.
questa quarta stagione di sex education è un inno alla crescita
Ecco, la quarta stagione di Sex Education è un inno alla crescita, all’evoluzione, che chiude la serie nel miglior modo possibile, specie se rapportato agli istinti puerili e viscerali messi inizialmente in atto da ogni personaggio. La clinica è sempre un perno centrale del racconto e rimane la grande metafora di un aiuto concreto che stia nella sfera sessuale come di coppia.
La nuova scuola, estremamente “fluida” immerge protagonisti vecchi e nuovi in un mondo che devono condividere e anche salvare, perché no. Ma se è vero che nessuno si salva da solo, allora anche Otis e Maeve hanno bisogno di un aiuto per crescere, superarsi, abbandonare l’adolescenza, superare i traumi che richiedono l’uso e la frequentazione di una clinica, che sia del sesso come dell’amore.
Sex Education è la parentesi più sporca dell’adolescenza, pregna di orgasmi, di cuore in gola, sex toys e sperimentazioni varie. Un caos tanto fisico quanto mentale che ci lascia in bocca il miglior sapore possibile, quello che solo una buona serie può lasciare; nonostante gli alti e bassi in termini di qualità, è sempre stata capace di parlare in modo sincero e di far sciogliere il nostro cuore di Tuscaloosa al primo, attesissimo, bacio tra Otis e Maeve.
VOTO 7.5
Genere: commedia, drama
Publisher: Netflix
Regia: vari
Colonna Sonora: vari
Interpreti: Asa Butterfield, Gillian Anderson, Ncuti Gatwa, Emma Mackey
Durata: 8 episodi