Tristi per la cancellazione dell’E3? Horizon Forbidden West: Burning Shores vi permette di visitare Los Angeles nonostante tutto, chiedendovi in cambio di salvare la terra un’altra volta.
Sviluppatore / Publisher: Guerrilla Games / SONY Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PS5 Data di uscita: Già disponibile
Fuoco e ghiaccio, ecco come vengono forgiate le espansioni di Horizon secondo Guerrilla Games. Di certo Horizon Forbidden West: Burning Shores appare tanto affascinante quanto Frozen Wilds fu a suo tempo, con una Los Angeles devastata da terremoti ed eruzioni malinconicamente splendida, un paradiso terrestre composto da un arcipelago oramai irriconoscibile dove acque cristalline vengono lambite da colate laviche che colorano la notte di lacrime vermiglie, mentre le vestigia della civiltà che conosciamo osservano impotenti un mondo ereditato dalle macchine.
Uno spettacolo tanto esclusivo da chiudere la porta in faccia alla platea munita di PlayStation 4, giacché Horizon Forbidden West: Burning Shores è disponibile esclusivamente per la nuova ammiraglia SONY.
LOS ANGELES SECONDO HORIZON FORBIDDEN WEST: BURNING SHORES
Il motivo non è immediatamente chiaro, ma basta qualche combattimento per comprendere come il dinamismo degli scontri sia stato amplificato, con pareti corrotte da una misteriosa muffa luminosa pronte ad andare in pezzi alla minima sollecitazione e nemici volanti che rovinano a terra demolendo colonne e paesaggistica assortita, conferendo al gioco una messa in scena ancora più deflagrante. Non si tratta di una vicenda lunghissima dato che potete completare l’avventura principale in sette ore circa, divertendovi per qualche serata prima di andare in giro alla ricerca di collezionabili vari, ma personalmente si tratta di un’esperienza da non sottovalutare.
Prima di tutto perché parte esattamente dove Forbidden West terminava, tanto che la nuova area sarà accessibile solo in seguito a una comunicazione che riceverete dopo aver completato l’ultima missione del gioco base. Vi prego di notare come mi stia impegnando per evitare più o meno elegantemente di nominare i cattivi di Forbidden West e risparmiare nocivi spoiler a chi non abbia ancora completato l’ultima avventura di Aloy, ma vi basti sapere che la vostra visita dalle parti di Hollywood avrà a che fare con un loro “collega” finora rimasto in disparte, convenientemente spuntato dal suo buco per mettere in moto gli ingranaggi del destino.
La struttura delle missioni in compagnia è buona, con la nuova venuta che sa farsi valere distraendo i nemici ed evitando di trasformarsi in una perenne zavorra
COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA
Forbidden West: Burning Shores non offre nulla di particolarmente nuovo, limitandosi ad ampliare quanto offerto nel gioco base – di cui vi avevo parlato qui – conservando parte dei difetti, vedi la gestione un po’ approssimativa delle sequenze platform; fortunatamente il combattimento si riconferma godibilissimo grazie a nuove macchine da affrontare tra cui figura lo Sputabile, un antipatico batrace corazzato pronto a secernere nubi venefiche e rilasciare “uova” meccaniche cariche di fastidiosi droni svolazzanti.
Burning Shores non offre nulla di particolarmente nuovo, si limita ad ampliare quanto offerto nel gioco bas conservandone parte dei difetti
Dribblando nuovamente scomode rivelazioni e restando in tema, il combattimento finale è particolarmente memorabile, tanto per la smodata scala dello scontro quanto per la soddisfazione di atterrare il cattivo, oggettivamente deplorevole. Correre a perdifiato verso la fine significa anche lasciarsi dietro buona parte della nuova mappa dato che le missioni principali permetteranno di esplorarne una porzione ridotta, una notizia che renderà sicuramente felici i completisti che potranno sbizzarrirsi a caccia di nuovi Calderoni e attrezzatura leggendaria, fabbricabile con un’inedita risorsa recuperabile solamente tra i resti di Los Angeles.
Da segnalare una nuova serie di importanti opzioni introdotte in occasione dell’espansione
In Breve: Horizon Forbidden West: Burning Shores è un’espansione validissima che fornisce una serie di sfiziosi contenuti endgame in compagnia di Aloy. Non rivoluziona il gioco base come da copione, ma la splendida Los Angeles dei Guerrilla Games vale da sola il prezzo del biglietto.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Il Decima Engine viene messo a dura prova da Burning Shores, comportandosi bene ma mostrando qualche pop up in più del solito, specialmente durante le sequenze di volo su una mappa ricchissima di bestiacce meccaniche. La fluidità, però, resta comunque solida, garantendo al contempo scontri ancora più dinamici e appaganti.