Per la serie “a volte ritornano”, Granblue Fantasy: Relink è di nuovo sulle scene, (quasi) pronto a trasportarci in un mondo di isole fluttuanti, da soli o in compagnia di tre amici.
Sviluppatore / Publisher: Cygames / Cygames Prezzo: 59.99 euro Localizzazione: Testi in italiano Multiplayer: 1-4 giocatori PEGI: 12 Disponibile su: PlayStation 5, PlayStation 4, PC (Steam) Data di Lancio: 1 febbraio 2024
Pensi a Granblue Fantasy: Relink, e ti accorgi di come passa il tempo. Era il lontano 2016 quando sentivi parlare per la prima volta di questo titolo, sviluppato da Cygames in collaborazione con Platinum Games. Eri incuriosito dal progetto, non vedevi l’ora di artigliare il pad ed entrare nel vivo dell’azione… ma non è stato così.
Senza demordere hai atteso, hai sopportato l’abbandono di Platinum Games e hai visto i giorni scorrere sul calendario. Ora siamo nel 2023 e hai finalmente una data: 1 febbraio 2024. E puoi dirlo tranquillamente. Granblue Fantasy: Relink c’è, esiste. Lo sai, perché lo hai toccato con mano in un evento di presentazione organizzato dal team di sviluppo in quel di Londra.
DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA: ECCO GRANBLUE RELINK
La mia avventura in Granblue Fantasy: Relink è partita piuttosto a rilento, con una parte iniziale dedicata all’osservazione dell’ambiente di gioco. Prima di immergermi in qualunque tipo di combattimento ho vagato un po’ senza meta, sia per dare un’occhiata al comparto tecnico che per verificare alcuni elementi strutturali. La prima annotazione, non certo una novità ma una conferma di quanto già si sapeva, è che il team di sviluppo ha deciso di non adottare una struttura open world. Alla base del gioco troviamo infatti un susseguirsi di missioni in ambienti “chiusi” che segue un incedere ben definito, punteggiato dall’immancabile quintalata di sequenze di intermezzo che portano avanti una trama che, nei primi tre capitoli (quelli da me affrontati) sembra seguire schemi già ampiamente collaudati, in cui la fanno da padrone situazioni all’apparenza disperate e apparizioni di nemici che dispongono di una potenza difficile, per non dire impossibile, da arginare.
Superati i filmati – nel complesso convincenti nel comparto estetico – mi sono trovato catapultato in ambientazioni lineari, con percorsi guidati che conducono agli obiettivi senza offrire alcun tipo di deviazione; per quanto siano presenti anche alcune aree leggermente più ariose, la componente esplorativa è ridotta ai minimi termini e nessuno, neanche il videogiocatore più sbadato o incapace di orientarsi, correrà mai il rischio di perdersi o di sentirsi spaesato. A conti fatti chi, come il sottoscritto, tende a “cincischiare” battendo ogni centimetro quadrato di terra alla ricerca del più piccolo e insignificante segreto, troverà poca carne da azzannare.
Alla base del gioco troviamo un susseguirsi di missioni in ambienti “chiusi” che segue un incedere ben definito
Meglio, decisamente meglio, le impressioni derivate da una sessione multigiocatore, che mi ha portato ad affrontare una serie di missioni in cui ero affiancato da tre colleghi. La maggiore qualità, e il conseguente innalzamento dell’asticella del divertimento, è in questo caso da ascrivere a un doppio fattore. Primo, l’indiscutibile marcia in più che caratterizza da sempre qualunque tipo di esperienza che vede collaborare più giocatori; per quanto la cpu si comporti in maniera piuttosto convincente nel single player, e non ricada mai negli estremi “faccio tutto io” o “resto fermo e prendo botte”, è mettendo in campo il fattore umano che la situazione diventa infinitamente più coinvolgente e che si possono creare sinergie e studiare tattiche combinate che permettono di sfruttare al meglio la caratteristiche dei singoli personaggi. Secondo, le migliorie nell’equipaggiamento e nelle abilità in mio possesso (la built per le sfide coop era decisamente più avanzata come livello rispetto a quella iniziale) permettevano una maggiore libertà di approccio e una specializzazione più marcata in particolari ambiti quali l’esecuzione di attacchi ravvicinati, il colpire dalla distanza oppure il fungere da supporto difensivo.
Anche le missioni endgame, che sono state mostrate sotto forma di un lungo combattimento con un gigantesco mostro affrontato da un paio di sviluppatori, hanno proposto diversi sprazzi di qualità, e hanno confermato come la varietà di abilità presenti e le notevoli differenze nelle attitudini dei singoli personaggi possano dare vita a combinazioni piuttosto interessanti. Ciò che è necessario comprendere giunti a questo punto, e per farlo dovremo però attendere di mettere mano a una versione definitiva, è quanto tempo sarà necessario prima che il brutto anatroccolo che ci troviamo di fronte nelle fasi iniziali si trasformi in un cigno. Solamente progredendo ben oltre il terzo capitolo potremo infatti capire se la storia principale fungerà da mero aperitivo per quella che vuole essere la vera e propria esperienza di gioco, che si aprirà in tutte le sue possibilità solamente una volta visti i titoli di coda, oppure se è un semplice caso di partenza a scoppio ritardato, che impiega qualche ora prima di ingranare le marce alte e proporre una sfida impegnativa e coinvolgente.
Gli scontri sono stati tutti caratterizzati da un incedere sin troppo prevedibile, privo di clamorosi guizzi
CI VEDIAMO TRA UN PAIO DI MESI, ANCHE MENO…
Granblue Fantasy: Relink è sicuramente un titolo con del potenziale, ma per valutarne appieno la bontà sarà necessario attendere una versione che consenta di affondare le mani sia nel comparto narrativo che in quello strutturale.
Le circa tre ore messe a mia disposizione hanno comunque fornito qualche interessante spunto di riflessione, evidenziando una spiccata indole multigiocatore e una storia principale dall’animo “user friendly”, che sembra progettata per venire incontro a una enorme fetta di videogiocatori. A questo punto, per comprendere quale sarà la vera indole del titolo Cygames, non ci resta che attendere il primo di febbraio, giorno in cui è prevista l’uscita delle versione PlayStation 4, PlayStation 5 e PC (Steam).