Se state seguendo Cookie Cutter fin dai suoi primi vagiti non potete non essere intrigati dal suo particolarissimo stile “hand-drawn” e dal sanguinolento stile punk-distopico. Finalmente il suo momento è giunto e ciò che ci siamo trovati davanti è un’interpretazione del genere Metroidvania abbastanza classica sotto il profilo del gameplay ma con tanti piccoli tocchi di classe.
Sviluppatore / Publisher: Subcult Joint LTD / Rogue Games, Inc. Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: +16 Disponibile su: PC (Steam, Epic Store), PS5, Xbox Series X|S Data d’uscita: Già disponibile
In più di un’occasione abbiamo evidenziato il fatto che molti sviluppatori indipendenti scelgono di realizzare un Metroidvania come titolo d’esordio. Le motivazioni sono semplici da individuare: è un genere che ha paletti ben definiti e infinite fonti d’ispirazione, ma che al tempo stesso concede una certa libertà creativa. Subcult Joint, giovane meltin pot di programmatori, artisti e animatori che include anche talenti italiani, ha abbracciato in pieno questa scelta ma ha avuto il coraggio di realizzare un titolo stilisticamente diverso, “fatto a mano” con pazienza certosina e contraddistinto da una classe ammirevole.
Cookie Cutter ha un plot inizialmente abbastanza classico: siamo nel classico mondo distopico fatto di sopravvissuti, androidi, innesti illegali e neon… tanto neon. Una mega-corporazione allunga le sue pesanti mani sopra la testa di tutti, schiacciando vite e speranze, e un leader psicopatico segue tutto dall’alto cullandosi nella sua utopica ed egocentrica visione del futuro.
In questo scenario desolante troviamo Cherry, giovane androide sopravvissuta ad un trauma che l’ha privata del suo grande amore nonché creatrice, rapita dal suddetto pazzoide. Il gioco parte subito in quarta e mette in campo una storia potente che lascia poco all’immaginazione. Cookie Cutter non è il solito gioco fantasy con fatine, vampiri e mostriciattoli vari. Cookie Cutter racconta una storia dai molteplici strati e numerose sfumature che vi consigliamo di godervi senza troppi preconcetti… diciamo questo perché già possiamo immaginare il tono di alcuni commenti a determinate scelte narrative.
UNA (O QUASI) CONTRO TUTTO SU COOKIE CUTTER
Il gioco si svolge all’interno della Megastruttura, un complesso industriale ultra-tecnologico che per certi versi potrebbe ricordare la Midgar di Final Fantasy VII. Qui al posto della Shin-ra troviamo la Infonet, potente organizzazione che sotto la promessa di un nuovo ed equo ordine sociale nasconde ovviamente mire tutt’altro che umanitarie. Cherry è l’emblema della ribellione ma le sue possibilità di vittoria inizialmente sono a dir poco nulle, così come le sue abilità. Come da tradizione la protagonista acquisirà nuovi poteri e armi con il procedere della storia e dell’esplorazione, che fin dall’inizio concede una discreta libertà al giocatore.
In termini di arsenale, Cherry può disporre di armi non proprio convenzionali tra cui un gigantesco pugno meccanico, una motosega da fare invidia a Leatherface ad una chitarra elettrica più utile a spaccare grugni che a produrre assoli. La piccoletta può anche utilizzare una motocicletta per togliersi dagli impicci e credeteci, ne affronterà di tutti i colori. La maggior parte dei nemici sulla sua strada saranno di tipo meccanico, ma non mancano varianti più esotiche dotate di poteri del tutto particolari. Se siete abituati ai Metroidvania in cui basta allontanarsi da un nemico per sentirsi al sicuro preparatevi a qualche brutta sorpresa. Parate e schivate ancora una volta dovranno diventare il vostro pane quotidiano perché Cookie Cutter non è un gioco fatto per i tank. Nel confronto uno-contro-uno anche la Cherry iniziale ha pochi rivali ma il gioco tende spesso a mettervi di fronte ad un numero di avversari quasi soverchiante, che vi costringe non solo a darci dentro col pestaggio dei tasti ma anche a valutare attentamente e velocemente le mosse. In alcuni casi il bilanciamento non è perfetto e non mancano momenti di frustrazione, mitigati da un posizionamento dei check-in di respawn abbastanza generoso.
Cookie Cutter non è il solito gioco con fatine e vampiri, è un cocktail irriverente di personaggi che non sfigurerebbero in un Anime
OCCHIO ALLE SBORNIE
A rendere più speziata una formula di gioco che inevitabilmente sa un po’ di già visto troviamo una scrittura pepata, che mixa umorismo e irriverenza a violenza e compassione, buttando in mezzo anche un pizzico di pseudo-erotismo. Il risultato è un cocktail esaltato da un cast di comprimari azzeccati, che non sfigurerebbero in una versione Anime, e una localizzazione in italiano dei testi che a parte qualche piccolo refuso e un paio di disattenzioni nelle traduzioni, è davvero di buon livello. Non era un risultato scontato in quanto spesso e volentieri il linguaggio utilizzato in Cookie Cutter è davvero fuori dalle righe per non dire crudo, in totale antitesi con lo stile kawaii giappo-coreano di personaggi e ambientazioni.
Ciliegiona sulla torta è ovviamente la direzione artistica che, beh, si commenta da sola. Le immagini non rendono merito al lavoro fatto dal team di sviluppo perché il gioco in movimento è davvero eccezionale e la quantità di dettagli su schermo in ogni istante è spesso sorprendente… il tutto con una fluidità che conosce davvero pochi e trascurabili tentennamenti
.A rendere più speziata una formula di gioco che sa un po’ di già visto troviamo una scrittura che mixa umorismo e violenza, buttando in mezzo anche un pizzico di pseudo-erotismo
In Breve: Un metroidvania abbastanza classico nella formula di gioco, ma artisticamente sopra la media e impreziosito da un cast che non sfigurerebbe in un Anime. Alcuni problemi di bilanciamento non gli impediscono di essere un titolo altamente godibile e di raccontare una storia piena di significati che merita di essere ascoltata.
Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come gira: Un divertente metroidvania con qualche problema di bilanciamento di troppo. Esteticamente e stilisticamente sublime, su PS5 non soffre di particolari problemi fatta eccezione per qualche tentennamento dell’engine nelle fasi più concitate… che in Cookie Cutter non mancano di certo. La telecamera è forse un po’ troppo lontana dall’azione, qualche zoom specialmente durante le tecniche speciali o i combattimenti “da arena” non avrebbe guastato.