Un gioco di ruolo ambientato nell’antica Cina, sviluppato da uno studio cinese ispirandosi a un popolare genere letterario cinese. C’è molto da imparare dai maestri, in Wandering Sword.
Sviluppatore / Publisher: The Swordman Studio / Spiral Up Games Prezzo: 24.50 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: Già disponibile
Sembrava una delle tante missioni di scorta, quella di Yuwen Yi. Just another day at the office, direbbero oltreoceano. Sfortunatamente la Cina durante la dinastia Zhou non brillava per ordine e sicurezza, martoriata com’era da continue faide tra clan. E proprio mentre il convoglio attraversa una zona deserta, si trova nel bel mezzo di una di queste dispute. Ma non c’è problema, Yi è un esperto di arti marziali, sicuramente in grado di dare una bella lezione ai belligeranti, nevvero? Più o meno. Durante il primo scontro, che funge da tutorial, la pugna si mette maluccio per il nostro protagonista che rimane agonizzante al suolo.
Fortunatamente, poco prima del passaggio del Tristo Mietitore pronto a smaltire Yi nel bidone dell’umido, arriva un maestro di arti marziali – uno vero, stavolta – a soccorrere il malcapitato. Svegliatosi a casa del suo salvatore, confuso, indebolito e pure avvelenato da una misteriosa tossina, anela vendetta. Partire immediatamente alla riscossa significherebbe però ricevere un’altra razione di ceffoni, così il Maestro si offre di fargli da Virgilio nell’affascinante viaggio alla volta della padronanza delle arti marziali, in cambio di qualche piccolo favore.
Questo è il prologo di Wandering Sword, RPG con combattimenti a turni sviluppato da The Swordman Studio e distribuito da Spiral Up Games
WANDERING SWORD, IL TRIONFO DEL WUXIA
Paese che vai, genere che trovi. La letteratura d’avventura europea ci ha proposto eroi audaci, intrepidi e idealisti con lo swashbuckler, o cappa e spada, donandoci grandi classici come il Cyrano de Bergerac, I Tre Moschettieri, Zorro, La Primula Rossa, e recentemente Adalia de Volador nel videogame En Garde!. Nel Paese di Mezzo invece gode di molta popolarità il wuxia, che narra con la medesima filosofia la storia di valorosi praticanti di arti marziali. La pellicola La Tigre e il Dragone o la saga videoludica Dynasty Warriors ne sono validi esempi. Swordman Studio, con sede a Shangai, gioca in casa, dunque aspettiamoci tutti gli elementi che han reso così popolare, perlomeno in patria, questo tipo di narrazione.
La storia, sebbene non presenti grandi colpi di scena che la allontanino dalla classica evoluzione dell’apprendista in Grande Maestro Supremo, è ben narrata a suon di dialoghi piuttosto corposi che però potrebbero spezzare un po’ troppo il ritmo di gioco qualora si cercasse un combattimento dopo l’altro. Nonostante vi sia un apposito girone infernale per chi skippa i testi, ricordiamo l’insegnamento “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, e qualora inavvertitamente sfuggisse qualche frase c’è un comodo diario a ricordare il da farsi.
Gli NPC non sono sprite piazzati lì per assegnare quest, ma compagni con i quali instaurare affinità guadagnandosi il loro rispetto, anche sfidandoli se necessario
TURN BASED, REAL TIME O AUTOBATTLER?
I combattimenti rivestono un ruolo fondamentale in Wandering Sword, e possono essere giocati in tre modi. Con l’opzione autobattler vengono interamente gestiti dall’AI e si osserva l’evolversi della battaglia da spettatori. È un’opzione da tenere in considerazione quando i nemici non rappresentano più una sfida e affrontarli sarebbe solo una perdita di tempo. Uccidere l’ennesimo serpente? No grazie, autobattler e via. Scegliendo la modalità a turni classica, ci troviamo di fronte al canonico sistema di punti di movimento e range di attacco, in cui impartire ordini a ciascun membro del party, prendendoci tutto il tempo necessario per ragionare. In tempo reale controlliamo solo Yi, delegando il resto all’AI, e i nemici attaccano a intervalli regolari a prescindere dalle nostre azioni. Questa variante ibrida non mi ha particolarmente entusiasmato, però è lì, per chi volesse provarla.
Qualunque sia la vostra scelta, le tecniche a disposizione sono parecchie, alcune sempre disponibili, altre soggette a cooldown, tutte sbloccabili e potenziabili crescendo a dovere l’albero delle skill comprendente diverse arti marziali. Diventerete maestri di combattimento a mani nude? Meglio impratichirsi nello sbudellamento con la spada? E che dire del frantumare ossa con mazze e bastoni? Le build possibili sono veramente tante e invogliano a sperimentare. Anche il più forte guerriero però è destinato a soccombere se privo di tattica, dunque ricordatevi di attaccare sui fianchi e da dietro, proteggendovi a vostra volta.
NON LO DROPPANO? ALLORA LO CRAFTO IO
La grande componente esplorativa di Wandering Sword apre le porte anche al mondo del crafting. Qualora non fossimo soddisfatti degli item droppati dai nemici sconfitti, o ricevuti come ricompensa per alcune missioni, potremo dedicarci alla raccolta di materiali e ingredienti per creare da noi il manufatto dei nostri sogni. I componenti più rari però non si trovano passeggiando per il bosco, e dobbiamo prepararci a combattimenti veramente duri contro chi li custodisce.
La grafica HD-2D è uno spettacolo per gli occhi, dal fascino molto particolare, con dei pittoreschi cicli giorno-notte. L’accompagnamento musicale non è da meno
In Breve: Wandering Sword è un viaggio in un’antica Cina da esplorare da cima a fondo, incontrando personaggi meravigliosi e cimentandosi in battaglie all’ultimo sangue in cui tattica, membri del party e build del personaggio sono determinanti. La progressione è piuttosto veloce e smentisce il clichè che vorrebbe i giochi orientali basati sul grinding. La campagna pincipale è abbastanza lineare, ma ci sono numerose side quest a garantire varietà all’avventura, minuziosamente narrata con abbondanza di testo. La grafica HD-2D è particolarmene indovinata in questo genere di giochi e rappresenta un altro punto a favore.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Fluido senza alcun problema tecnico, segnalo però un’interfaccia utente a volte quasi amatoriale, assolutamente non in sintonia con il resto della produzione.