Slay the Princess è un libro, nonché la prova che il videogioco può essere di diverse e molte forme. È la storia che rivede i miti dei cavalieri che salvano principesse e riscrive totalmente ciò che vi è attorno agli eroi. L’obiettivo per avere la coscienza pulita? Ucciderla.
Sviluppatore / Publisher: Black Tabby Games / Black Tabby Games Prezzo: € 17,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC Data d’uscita: Già disponibile
La foresta è silente. Ogni passo che compio al suo interno, con il cuore che sussulta al passo della mia anima, è un suono ovattato. A primeggiare, però, è il canto di un pettirosso che picchietta nervosamente il tronco di un albero. Intanto, un fiumiciattolo scorre a fianco, placido e silente, indisturbato. Le sue acque provengono da un monte lontano, che qualcuno disse, un tempo, di aver ospitato un drago; e, chissà, addirittura un tesoro sepolto in attesa di essere scoperto. Le leggende si colmano sono con le infiorettature, e ognuna è diversa a modo suo. Il mondo che ho vissuto, tuttavia, ha girato al contrario: anche se lo esploravo e comprendevo in ogni sfumatura, una parte di me, la più debole e spaventata, avrebbe voluto uscirne fuori.
L’altra, complici i racconti letti da bambino, mi hanno immerso in una tragedia brutale e poco accomodante, con un canto suadente che mi ha, in un modo inaspettato, assorbito per sei ore. Le mani tremavano, mentre quanto avveniva a schermo, attraverso la Steam Deck, delineava una storia che ne aveva mille altre al suo interno. Tutto, anche il frame meno convincente, era a mia libera interpretazione. C’era una principessa, in fondo alla foresta; sorgeva su una collina una casupola, che dominava su paesaggio ricco di aghifoglie e i fiori di ogni genere e tipologia. Non avevo idea, però, che fosse solamente una grande illusione.
UCCIDERE O PERIRE, O PERIRE E RINASCERE
Slay the Princess, come sottolineato dal team indipendente Black Tabby Games, è una storia d’amore. Ben prima di essere tale, però, è una rivisitazione in chiave moderna delle classiche favole che i fratelli Grimm hanno raccontato in Germania due secoli fa. Immaginate prendere il contesto di una principessa da salvare, spalmarlo in una trama intricatissima e convincente, per poi lasciare al giocatore la possibilità di scrivere. Non facendovi troppe rivelazioni, l’eroe, il combattente o il giovane virgulto che si ritrova in una questa terra devastata e prosciugata da un male sotto forma di grazia e bellezza, ha un compito che per chiunque, soprattutto per un ragazzo alle prime armi, potrebbe in qualche modo stonare con le storie cui abituato: uccidere la principessa.
Scegliere questo canovaccio narrativo tanto complesso quanto, al contempo, stimolante e avanguardistico, è prendere possesso di una pagina bianca tutta da definire, divertendosi a inserire al suo interno una storia capace di trasportare chi la legge, vive e gioca attraverso delle ramificazioni intricate, gestite con intelligenza e passione, forte di immagini che si susseguono una dopo l’altra, arricchendo di conseguenza un contesto che, oltre a essere affascinante e completo, dona a chi lo assorbe qualcosa in più.
Pronti a sfidare cos’è giusto e cos’è facile?
LE ILLUSIONI DI SLAY THE PRINCESS
No, non lo è affatto. E lo comprendo dopo la terza volta che mi ritrovo in quel luogo che di bello ha ben poco. In realtà, è freddo, talmente freddo che il silenzio è solo rotto dal respiro della giovane. Slay the Princess è un’avventura narrativa in cui contano le scelte: l’obiettivo è salvare il mondo da questa giovane che, per quanto bella e apparentemente innocente, nasconde qualcosa, un suo male interiore. Se da una parte il compito è quello di ucciderla, il suo è di lasciarsi andare, facendo esattamente ciò per cui può essere abile: usare la sua bellezza, la sua storia e il suo passato per trovare una sorta di vantaggio.
In un’esperienza di questo calibro, a contare è la lettura di ogni dialogo e sfumature. Quanto è eseguito, in tal senso, è perfetto e armonioso, con una consapevolezza da parte del team di sviluppo – un duo piuttosto affiatato – che esegue perfettamente un sonetto che, infine, dà vita origine a una delle produzioni più complete sul fitto catalogo di Steam. In tal senso, la scrittura degli eventi che si palesano a schermo sono inaspettati, direi quasi impossibili da contemplare all’inizio, e che esplodono fra la seconda e terza ora di gioco, delineando una storia talmente intricata che diventa quasi un compito andare oltre a un omicidio, proprio per scoprire ogni finale.
Ci saranno così tante opzioni che potrebbero essere infinite e portarvi a riflettere parecchio su cosa avrete davanti
È tutto nelle mani del giocatore, infatti: ogni decisione, parola e azione, compromette l’esito del percorso intrapreso. L’originalità di Slay the Princess, però, arriva al suo culmine quando parla all’eroe che è dentro di noi, e il suo inganno parte sin dall’inizio: salvare il mondo da un’entità che, alla fine, è corrotto proprio da questo mondo folle e cattivo quanto chiunque.
Slay the Princess è un’esperienza che lascia il segno, trasportando il giocatore in una rivisitazione totale delle favole e andando, di conseguenza, ben oltre i dettami che vedrebbero una giovane in difficoltà come la conseguenza del male nel mondo
In Breve: Slay the Princess è un’avventura narrativa profonda con il solo obiettivo di raccontare una storia, in una sorta di grande e profondo What If? che riesce nel complesso compito di sorprendere. Per arrivare al totale completismo potrebbero servire addirittura sei ore di giocato. È un titolo ricco, profondo e privo letteralmente di qualunque difetto. Una grande, piccola e inaspettata evoluzione per le avventure grafiche.
Piattaforma di Prova: Steam Deck, PC
Com’è, come gira: Girerebbe pure su una caffettiera, qualora decideste di giocarci su di essa. Su Steam Deck non ho avuto alcun problema.