Continua l’opera di espansione dell’immaginario di League of Legends, con Tequila Works che entra nella grande famiglia di “friendly-devs” sfornando un’avventura 3D dal gameplay solido e una forte componente emozionale. Protagonsti di Song of Nunu sono altri due campioni di LOL, Nunu e Willump, il bambino e lo Yeti che i fan del gioco Riot conoscono bene.
Sviluppatore / Publisher: Tequila Works / Riot Forge Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Presente Multiplayer: Assente PEGI: +12 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG), Nintendo Switch Data d’uscita: Già disponibile
Riot Forge ha messo in atto una piccola invasione, iniziata quasi tre anni fa con il runner musicale Hextech Mayhem e proseguita con titoli di ben altro spessore quali Ruined King, The Mageseeker e Convergence. Sono tutti componenti della grande famiglia LOL, nella quale storie di varia natura e genere vengono raccontate con linguaggi differenti.
Finora hanno avuto poco in comune tra loro, a partire dagli sviluppatori che sono cambiati ogni volta passando dal team Airship Syndicate di Joe Madureira ai Digital Sun e più di recente ai talentuosi Double Stallion. Oggi arriviamo alla quarta tappa, che vede protagonisti altri due campioni di League of Legends, forse i più improbabili e dall’apparenza meno eroica: Nunu e Willump.
MARCIA SENZA SOSTE
Un bambino e un gigantesco Yeti giocherellone immersi fino al collo nelle selvagge lande ghiacciate del Freljord. I due iniziano il loro viaggio in modo scanzonato, tra una corsa a perdifiato giù per i pendii ed una battaglia a palle di neve. Ben presto però scopriranno che nel loro destino c’è ben più di una semplice gita.
Pur essendo lontana dal tono epico di altri giochi simili, la narrativa di Song of Nunu riesce a catturare l’attenzione raccontando le vicende dei protagonisti e del mondo che li circonda attraverso eventi, scoperte e documenti che i due troveranno sul loro cammino.
Al timone di comando troviamo il team Tequila Works, apprezzato sviluppatore di buoni titoli quali The Sexy Brutale, Rime e il più recente teen-horror Gylt
SONG OF NUNU: HAI UN AMICO IN ME
Al timone di comando troviamo l’ennesimo team di sviluppo esordiente, almeno nel mondo di LOL: Tequila Works. Molti di voi avranno sicuramente apprezzato alcuni dei loro titoli precedenti, come il particolarissimo The Sexy Brutale, il magico Rime e il più recente teen-horror Gylt. Gente che sa usare bene i videogiochi per raccontarie storie ed è proprio la storia a fare da asse portante a Song of Nunu, sobbarcandosi il peso di supportare un gameplay non particolarmente originale ma comunque piacevole. Ci troviamo infatti di fronte ad una classica avventura che narra la crescita e il viaggio verso l’età adulta visto dagli occhi di un bambino/adolescente e in questo caso anche di un mostro dal cuore grande quanto la sua stazza. Rispetto ai precedenti spin-off di LOL il ritmo è decisamente più lento, per la maggior parte del tempo si viaggia, si salta e si corre come nei più classici platform 3D. Non mancano momenti più “tesi” nei quali la stazza e la potenza di Willump si fanno sentire alla pari dei suoi artigli, che divengono di fatto lo strumento di difesa del suo piccolo amico.
I due percorrono la propria strada separati, ma di tanto in tanto Nunu ama accovacciarsi sulle potenti spalle del suo amico per sfruttarne la capacità di arrampicata, la sorprendente velocità di corsa (parliamo pur sempre di un bestione da svariati quintali).
Song of Nunu non è all’altezza dei migliori esponenti di questo sotto-genere ma fornisce comunque ai giocatori momenti di genuino e leggero divertimento
SCALA LA MARCIA
Per certi versi Song of Nunu ci ha ricordato lo stile dello spin-off di Bayonetta, Cereza and the Lost Demon. Anche li avevamo due protagonisti che univano le forze per un’obiettivo comune, intraprendendo un viaggio che li avrebbe portati a rafforzare il loro legame. Song of Nunu ha meno carattere del gioco PlatinumGames, ma si fa comunque giocare piacevolmente. Ad apprezzarlo saranno in particolare i giocatori meno esperti o più giovani, che troveranno nel suo livello di difficoltà piuttosto morbido un grado di sfida sufficientemente confortevole.
Rispetto alle precedenti avventure ambientate nel mondo di LOL il valore produttivo e lo si evince da un comparto tecnico piacevole ma comunque piuttosto basico e un gameplay che si limita a fare il proprio compito senza offrire particolari guizzi creativi. Ciò non significa che Song of Nunu sia un passo falso nell’ormai lungo cammino di espansione intrapreso da Riot Forge, possiamo vederlo come un rallentamento volontario atto a coinvolgere nel multiforme progetto anche un pubblico meno esigente. Dal canto suo Tequila Works ha confermato ancora una volta di essere molto abile nel realizzare giochi accessibili ad un vasto pubblico ma capaci di toccare le giuste corde emozionali. Siamo davvero curiosi di scoprire cosa arriverà in futuro da questo talentuoso team spagnolo.
Per certi versi Song of Nunu ci ha ricordato lo stile di Cereza and the Lost Demon, nonostante abbiamo meno carattere del gioco Platinum, si fa comunque giocare piacevolmente
In Breve: Un altro tassello nel grande puzzle di League of Legends, uno spin-off avventuroso che racconta una storia di amicizia tramite un gameplay consolidato ma privo di particolari guizzi creativi. Il più “Disneyano” dei prodotti fin qui pubblicati da Riot Forge è un gioco poco adatto a palati esigenti o giocatori esperti, ma può diventare un ottimo passatempo per il pubblico più giovane o per chi ha voglia di qualcosa di ben raccontato ma poco impegnativo.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, come gira: Switch è alla fine del suo ciclo vitale ma giochi come Song of Nunu non sono un problema neanche per l’ormai vetusto hardware Nintendo. Nel corso del test non si segnalano particolari problemi, fatta eccezione per qualche inquadratura un po’ “nervosa” negli spazi più angusti. Un piccolo sforzo in più si poteva fare per accorciare un minimo alcuni caricamenti.