The Talos Principle 2 – Recensione

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The Talos Principle 2 pone una domanda: perché esistiamo? Siamo noi a dare senso alla vita o la vita ha senso al di là di noi? Interrogativi che l’essere umano di pone da quando ha finito di sopravvivere e ha iniziato a vivere. Non c’è una sola risposta. Non basta una sola vita umana per rispondere.

Sviluppatore / Publisher: Croteam  / Devolver Digital Prezzo: 28,99 Localizzazione: Assente PEGI: ND Multiplayer: Assente Disponibile su: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC, PlayStation 4, Xbox One Data d’uscita: 2 novembre 2023

The Talos Principle 2, di Croteam e pubblicato da Devolver Digital, è un trattato di filosofia. The Talos Principle 2 è la domanda e la sua stessa risposta. The Talos Principle 2 è critica verso sé stessi attraverso il gioco. Aristotele una volta disse che più una creatura è intelligente e più il tempo del gioco si dilata.




Questo videogioco è ciò che i filosofi greci avrebbero giocato e creato. Questo titolo è un urlo da parte di tutti i creativi lì fuori che disperatamente cercano di esorcizzare i demoni che hanno dentro. The Talos Principle 2 è uno dei motivi per il quale videogiochiamo, con i suoi pregi e i suoi difetti.

LA SFINGE IN THE TALOS PRINCIPLE 2

Puzzle game, a tratti RPG, una vena esplorativa presente ma incanalata verso una direzione precisa, e tante, tantissime domande che partono dal gioco ma arrivano dirette a chi muove il robot con mouse e tastiera (o gamepad se preferite). The Talos Principle 2 è l’evoluzione del primo capitolo e del suo DLC. Dal risveglio dei primi robot sotto il controllo egemone di Elohim, New Jerusalem, la prima civiltà dopo la catastrofe, è nata sotto una nuova luce: una presa di coscienza sul passato, sul presente e sul futuro e sulle responsabilità della nuova umanità

La vita ha bisogno di crescere, di spazio, di colonizzare e trovare il proprio angolo felice.

I fondatori insieme ai primi nati hanno costruito ciò che il protagonista vede e vive. 1K, il millesimo robot nato dopo aver superato le prove di Elhoim, l’ultimo secondo la religione nata per proteggere le menti tanto umane dei robot di New Jerusalem. Questo finché qualcosa non accade, finché il castello di carta costruito sulla convinzione che si debba per forza rimanere in pochi per non commettere gli stessi errori degli esseri umani, non crolla sotto il peso del dubbio, della curiosità, della voglia di vivere. Perché la lezione più grande di The Talos Principle 2 è questa: non importa chi tu sia o di cosa tu sia fatto; la vita ha bisogno di crescere, di spazio, di colonizzare e trovare il proprio angolo felice.

Non puoi cercare te stesso se non fai prima qualche passo.

Questo è l’incipit e il motivo che spinge il giocatore ad andare avanti in quello che è, alla fine, un puzzle game esplorativo a tratti derivativo e a tratti geniale. Il gameplay loop è molto semplice: ogni zona ha tre sottozone, queste sottozone sono divise a loro volta in otto puzzle da risolvere che una volta risolti sbloccano un pezzo di storia, dialoghi con i coprotagonisti, e tantissime domande sul senso della vita. I puzzle hanno una soluzione univoca, quindi lo scopo del giocatore non è trovare quella più creativa ma quella giusta; ragionandoci, sbattendo la testa e provando anche infinite volte se necessario. Un tipo di design che di solito si trova nei puzzle game straight forward, o, per meglio dire, semplici, diretti, lineari.

Non basta giocare, non basta mettere in ordine luci, colori e porte. Serve dialogare. Serve essere umani

The Talos Principle 2, invece, ha due anime: da una parte questi puzzle da risolvere incastrati dentro apparenti aree distaccate dal resto; dall’altra un mondo semi open world con pochi ma importanti punti d’interesse, costruzioni e aree mastodontiche da ammirare e dialoghi costanti, tra un puzzle e l’altro, con i robot di New Jerusalem, ognuno con una propria personalità che cresce con l’avanzare della storia. Il mondo di gioco diventa quindi una sorta di parco giochi, un Gardaland dove le giostre sono i puzzle (indicati tra l’altro proprio da dei cartelli luminosi con tanto di direzioni per raggiungere l’ingresso) e il resto è il motivo per il quale qualsiasi essere umano va ad un parco divertimenti: passare del tempo con sé stessi e il prossimo.

PANDORA

 Come avrò detto ormai forse troppe volte, questo non è un giocattolo. Anzi, i temi toccati da The Talos Principle 2 sono pesanti, attuali, difficili da digerire, soprattutto per chi vuole solo staccare il cervello per qualche ora. Le narrazioni ambientale, diretta e collaterale sono il gameplay principale del titolo. I puzzle sono solo un test, un pretesto, un qualcosa che serve a mettere alla prova sia il protagonista che il giocatore e a mantenere attivo il cervello per quando arriveranno le botte emotive e le domande etico-filosofiche. Quando parlo di RPG, quindi, non intendo il classico RPG videoludico con build, parametri, farming e tantissime fetch quest (scritte alla The Witcher 3 o meno); ma proprio di “ruolo”, di scelte che, impattanti o meno sulla trama o sul gameplay, ti fanno sentire speciale, importante, al comando della tua storia. Una sensazione che si sposa così bene con l’animo fiosofico del titolo che non mi capacito di come mi fossero venuti dei dubbi (fugaci ma pur sempre dubbi) durante l’anteprima.

Guardare una statua è come guardarsi allo specchio.

L’idea è perfetta: per farti delle domande su te stesso e sul senso della vita hai bisogno di interfacciarti con il prossimo. Non basta giocare, non basta mettere in ordine luci, colori e porte. Serve dialogare, serve essere in pericolo insieme, serve anche l’inganno, la sofferenza. Serve essere umani. Quest’utima frase si sposa così bene con il titolo che quasi possiamo condurre il tutto ad una spirale la cui punta è la ricerca dell’umanità per dei robot ancora troppo bloccati da delle regole che qualcuno ha deciso per loro.

L’essere umano prima di New Jerusalem pende come la spada di Damocle sulle teste della nuova civiltà

Io non mi faccio problemi ad ammettere che, con tutto che si vede che è ancora un prodotto a metà, perfetto nel suo ecosistema unico, ma ancora arruginito per alcune parti; The Talos Principle 2 mi ha fatto riflettere più volte e probabilmente anche crescere. Giocavo e mi interrogavo su me stesso. Rispondevo ad una domanda e capivo ancora meglio il mio schieramento politico. Tutti i miei studi letterari condensati in domande così semplici ma allo stesso tempo così complesse. Mascherate da questi continui rimandi alla mitologia greca e egizia tipica della ormai saga. È curioso vedere come civiltà così antiche ancora influenzino la nostra arte, perché di arte si tratta. Esattamente come l’essere umano prima di New Jerusalem pende come la spada di Damocle sulle teste della nuova civiltà. È Davvero curioso.

PROMETEO

In conclusione, The Talos Principle 2 è un prodotto ottimo, perfetto per chi cerca qualcosa di più dai videogiochi. I puzzle game sono interessanti e creativi e la storia mista alle domande sulla vita lo rendono una delle esperienze videoludiche più complete di quest’anno, almeno per quanto mi riguarda. Voglio prendermi un po’ di spazio, infine, per parlarvi di qualcosa che mi sta a cuore e che nasce come riflessione proprio dal titolo di Croteam. Ognuno di noi è diverso. È banale o, se preferite, lapalissiano ripeterlo, ma allo stesso tempo necessario. Ognuno di noi è alla ricerca di qualcosa, di un senso, un motivo per rimanere in vita

Ognuno di noi è alla ricerca di qualcosa, di un senso, un motivo per rimanere in vita

C’è chi lo manifesta, chi lo nasconde, chi lo contrasta, ma quel desiderio è lì. Cercare di capire chi siamo fa parte della nostra vita e, in questo periodo in particolare, della nostra doppia vita: quella reale e quella su internet. Tutto questo per dirvi e chiedervi di ascoltare anche chi vorrebbe ma fa fatica a parlare. Spesso abbiamo bisogno solo di qualcuno che ci dica che la strada che abbiamo scelto è quella giusta e che tutto andrà per il meglio.

I puzzle sono gli stessi eppure sembrano più belli.

Questi dialoghi così tanto reali ci sono in The Talos Principle 2. Molti dei robot nati sotto New Gerusalem non riescono a trovare un senso alla loro esistenza sulla terra e chiedono al protagonista una mano, un conforto. Se delle creature scritte dalla mentre creativa di un team riescono a trasmettere così tanta sofferenza, figuratevi le persone che li fuori sono schiacciate da una società caotica, meschina e violenta. Forse questi sono i veri momenti che mi fanno capire che dietro lo sviluppo di un titolo come questo ci sono delle teste. Sono abbastanza sicuro che tanti hanno riportato nel gioco semplicemente ciò che sono, mascherandosi dietro le facce neutre dei robot. Giocate a The Talos Principle 2. Giocateci pensando non solo agli enigmi, ma cercando di capire voi stessi e il prossimo. Soffermatevi su quelle chat, su quelle foto, su quei disegni. Rispondete alle domande, ascolatate chi ha bisogno di una mano, fermatevi anche solo al museo davanti alle effigi di un passato che è tanto il loro quanto il nostro.

The Talos Principle 2 è una delle esperienze videoludiche più complete di quest’anno

E poi riportate quello che avete imparato fuori dal gioco. Guardatevi intorno e chiedete a chi volete bene come sta. Fidatevi, vi farà bene e farete del bene. Dimostriamo che i videogiochi sono arte. Dimostriamo che questi messaggi passano e rimangono cuciti sul nostro petto come i numeri incisi sulla scocca dei nuovi umani. Dimostriamo che siamo migliori di come ci dipingono i media tradizionali. Questo è ciò che Croteam vorrebbe. Questo è ciò che lascia The Talos Principle 2 a chiunque lo giochi.

In Breve: The Talos Principle 2 è il perfetto connubbio tra puzzle game e fasi RPG. Un racconto filosofico che parte dal gioco ma che arriva a toccare il giocatore e la storia dell’essere umano. The Talos Principle 2 è una delle esperienze videoludiche più complete di quest’anno.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di prova:
AMD Ryzen 9 7900X3D 12-Core, 32 GB di RAM, GeForce GTX 4060 ti, SSD
Com’è, Come gira: FPS stabili ad alto. Ho provato il gioco anche con una configurazione di fascia bassa e diventa quasi ingiocabile. Sconsigliato su Steam Deck per ora. Nessun bug rilevato.

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Pro

  • Perfetto level e game design / Ottima narrativa / Esteticamente pazzesco

Contro

  • Forse troppi testi da leggere rispetto alle parti raccontate
9

Ottimo

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