Tra cariche alla balaustra e conclusioni a rete, tra cambi di linea e qualche immancabile rissa, la nuova stagione NHL, con NHL 24, si apre con un mix di (tanta) tradizione e (non tantissima) innovazione.
Sviluppatore / Publisher: EA Vancouver / EA Sports Prezzo: € 79,99/€ 109,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Competitivo e cooperativo offline e online PEGI: +12 Disponibile su: PS5, PS4, Xbox One, Xbox Series X|S Data d’uscita: Già disponibile
“Questo è l’anno della svolta”. Quante volte abbiamo sentito queste parole? Quante volte ci siamo trovati di fronte a dichiarazioni roboanti, che promettevano cambiamenti epocali in grado di iniettare nuova linfa vitale in titoli che si trascinavano di anno in anno senza dare segni di voler invertire la rotta? Quante volte queste parole si sono poi rivelate vuote, e hanno contribuito solo a creare illusioni seguite da cocenti delusioni?
Troppe volte e, considerando quanto appena scritto, “questo è l’anno della svolta” è un campanello di allarme che dovrebbe risuonare a tutto volume nelle orecchie dei videogiocatori. Ecco perché, dopo aver letto tante belle promesse da parte del team di sviluppo di NHL 24, ammetto di aver iniziato a tremare di paura…
ALL QUIET ON THE WESTERN FRONT
“All Quiet on the Western Front” (Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale) è il titolo di un romanzo di Erich Maria Remarque (1929), di una pellicola cinematografica diretta da Lewis Milestone (1930) e di una canzone di Elton John (1982). “All Quiet on the Option Front” (Niente di Nuovo sul Fronte delle Opzioni) è invece un’espressione che, modificando una sola parola, è sufficiente per sintetizzare in maniera piuttosto chiara il pensiero che è balenato nella mente del sottoscritto – e presumo di qualunque essere umano abbia giocato l’anno scorso a NHL 23 – dopo aver trascorso diverse ore tra spacchettamenti di figurine, tentativi più o meno vani di condurre una franchigia alla conquista della Stanley Cup, sfide online tre contro tre e una carriera che nei prossimi mesi dovrebbe portarmi a diventare una leggenda
Il comparto modalità di NHL 24 è pervaso da una costante sensazione di immobilismo che avvolge ogni singola variante
In un contesto in cui la frase più comune è “già visto, già provato”, a spiccare sono le due new entry di maggiore rilievo, gli Hut Moments, ovvero riproposizione di situazioni entrate nella storia dell’hockey su ghiaccio (carini) e il nuovo sistema di ricompense di World of Chel, che a dire il vero desta qualche perplessità sia per gli scaglioni in cui sono suddivisi i premi (qualcuno ha detto “grindare come se non ci fosse un domani?”) che per la qualità degli stessi.
NHL 24, QUALCHE CAMBIAMENTO
Altro paragrafo, altro titolo che sintetizza il mio pensiero. Questa volta, passando al lato gameplay, la mia scelta è caduta su “Qualcosa è Cambiato”, commedia del 1997 con Helen Hunt e Jack Nicholson. Come mai? Semplice, perché al netto di una struttura che riprende l’ossatura base dai suoi predecessori, qualcosa è davvero cambiato. Si parte, ancora prima di allacciarsi i pattini e scendere in campo, con la possibilità di adottare un nuovo sistema di controllo che, sfruttando la mappatura di diverse giocate sui tasti del pad, consente di eseguire finte e movimenti in una maniera più agevole, senza dover ricorrere ad arzigogolati spostamenti della levetta direzionale. Vinto il primo ingaggio, dopo aver trascorso qualche secondo a giochicchiare con il puck (e a prendere in faccia una, meritatissima, carica a tutta velocità), la seconda novità che appare subito evidente riguarda le fasi di passaggio, con la possibilità di attivare una modalità di precisione che, combinando la pressione del dorsale destro a uno dei quattro tasti frontali del pad (i classici cerchio, triangolo, croce e quadrato per PlayStation 5), permette di indirizzare il disco verso uno specifico compagno.
Riviste parzialmente anche le dinamiche dei contatti, con cariche che possono avere effetti devastanti sugli avversari, mentre la gestione delle situazioni offensive e difensive è da quest’anno soggetta a variazioni dinamiche grazie all’inserimento di una nuova tecnologia denominata Exhaust Engine, con una coppia di algoritmi (Sustained Pressure e Goalie Fatigue) progettati per modificare l’efficacia dei giocatori in base a quanto sta accadendo in campo. Spiegato banalmente, restando a lungo nel terzo avversario e concludendo spesso a rete, gli attaccanti riceveranno un boost di prestazioni che, affiancato da una contemporanea riduzione della stamina e dei riflessi di difensori e portiere, incrementerà le possibilità di segnare.
Le novità alla struttura di gioco, pur portando a un incremento delle marcature, non sbilanciano in maniera eccessiva l’azione
In Breve: Immobile e immutato nel comparto modalità, che presenta qualche leggero ritocco qua e là senza apportare modifiche di rilievo, NHL 24 mostra qualche segno di vita in più per quanto riguarda la struttura di gioco. Accompagnate da una realizzazione tecnica convincente su tutta la linea, che riesce a immergere alla grande nell’atmosfera di un palazzetto del ghiaccio, le partite risultano piuttosto godibili, con un buon ritmo e un rinnovato sistema di controllo davvero ben congegnato. Qualche evidente problema c’è ancora, ma chi vive a pane e hockey troverà comunque modo di divertirsi.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Ho provato NHL 24 su PlayStation 5 affrontando un buon quantitativo di incontri e spaziando tra le differenti modalità. A parte un matchmaking dalla lentezza a tratti esasperante, non ho riscontrato grossi problemi di natura tecnica.