Hellboy: Web of Wyrd – Recensione

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Il Demone Rosso è pronto ad arrabbiarsi come non mai in Hellboy: Web of Wyrd, il brutale roguelite action brawler di Upstream Arcade e Good Shepherd Entertainment.

Sviluppatore / Publisher: Upstream Arcade / Good Shepherd Entertainment Prezzo: € 24,50 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data di uscita: 18 ottobre 2023

Nato a inizio anni ’90 dalla fervida fantasia di Mike Magnola, divenuto leggenda su carta grazie a una serie di indimenticabili fumetti e ammirato dal grande pubblico in una manciata di trasposizioni cinematografiche, Hellboy è un iracondo demone a cui è difficile non affezionarsi.




Vuoi per il notevole contributo artistico dato dai volumi di Mignola al medium, vuoi per le violente gesta del protagonista dalle corna limate e le macabre vicende in cui è coinvolto, Hellboy è un franchise immortale capace tuttora di vantare orde di fan in ogni angolo del globo. Ce ne sono anche tra le fila di Upstream Arcade, studio di sviluppo indipendente inglese che, negli ultimi due anni e mezzo, ha lavorato a un omaggio videoludico per lui.

HELLBOY: WEB OF WYRD, OMAGGIO AL MITO ROSSO

Hellboy: Web of Wyrd è in primis un tributo a un personaggio che ha segnato l’infanzia e le vite d’innumerevoli adulti contemporanei. Adulti che, nel caso delle quindici persone che compongono il piccolo studio con sede a Godalming, non sono certo ai primi passi nella gaming industry; oltre ad aver realizzato West of Dead e Deadbeat Heroes, infatti, ai tempi di Lionhead Studios di Peter Molyneux si sono fatti le ossa lavorando alla serie Fable e a Black & White 2.

Hellboy: Web of Wyrd è in primis un tributo a un personaggio che ha segnato l’infanzia e le vite d’innumerevoli adulti contemporanei

L’incontro tra Red – sì, Hellboy ha molti soprannomi – e degli sviluppatori così appassionati ha dato vita a Hellboy: Web of Wyrd, un roguelite action brawler realizzato con la collaborazione di Dark Horse Comics. Nei panni di Hellboy, tutto ha inizio con la scomparsa di un agente del B.P.R.D. (Bureau of Paranormal Research and Defense) e con un’indagine che ci obbligherà a esplorare il Wyrd, una dimensione in cui morire non è possibile. Per raggiungere i diversi livelli che ne fanno parte dovremo passare dalla Case delle Farfalle, l’HUB in cui ogni run ha inizio e fine. Costruita nel 1962 dall’occultista Pasquale Deneveaux, l’edificio è molto più di una semplice residenza: è un misterioso portale da cui è possibile aprire varchi che conducono al Wyrd.

Hellboy: Web of Wyrd

La prima missione: alla ricerca dell’agente scomparso nel misterioso Wyrd.

Nella Casa delle Farfalle si trovano gli NPC con cui scambiare quattro chiacchiere, i portali per accedere ai quattro regni del Wyrd e la stanza in cui spendere le risorse accumulate durante le nostre incursioni. Come ogni roguelite che si rispetti, in Hellboy bisogna perseverare finché non si diventa forti abbastanza da potersi addentrare sempre più in profondità nel gioco stesso. Ciò significa potenziare, di volta in volta, le statistiche base come punti salute o vigore, le armi e/o gli Amuleti, talismani in grado di aiutarci sul campo di battaglia con uno scudo temporaneo, un’onda d’urto utile ad allontanare i nemici ed effetti vari.

I MOLTI PROBLEMI DEL WYRD

Se fin qui non si nota niente di veramente nuovo, qualcosa di diverso si percepisce quando ci si ritrova alle prese con il combat system, il fulcro del gameplay. I pugni sono l’arma principale di Hellboy, ogni avversario – quelli grossi e i boss, quelli insignificanti non contano – va affrontato come se si fosse su un ring, quindi sfruttando le combinazioni di quattro colpi tra leggeri/pesanti per massimizzare la nostra efficacia, approfittando dei vari status temporanei per creare una breccia nella sua guardia ma senza mai dimenticarsi di parare e schivare col giusto tempismo. Sebbene la ricarica sia lenta e ci lasci alla mercé del Male, tra uno sganassone e l’altro è possibile colpire con l’arma da fuoco secondaria oltre ai già menzionati Talismani, ma non aspettatevi sequenze di colpi particolarmente elaborate. Combattendo si riempie una “barra di incazzamento” che, quando è colma, ci permette di scatenare la furia demoniaca di HB in mosse finali tanto visivamente spettacolari quanto devastanti.

I pugni sono l’arma principale di Hellboy: ogni avversario va affrontato come se ci si trovasse su un ring

Purtroppo non tutto funziona alla perfezione, nel Wyrd. Proprio in virtù dell’impostazione 1 VS 1 del gameplay le boss fight sono indubbiamente il culmine dell’esperienza, invece le baruffe con tanti avversari risultano assai meno avvincenti. Ciò si verifica perché l’IA, in queste circostanze, tende a rivelarsi troppo attendista nei nostri confronti, senza contare che, di quando in quando, si palesa anche il problema telecamera: il lock-on è fondamentale per concentrarsi su una determinata minaccia, tuttavia la visuale è posta troppo vicino al rubicondo protagonista, il quale a volte finisce per trovarsi in posizioni scomode o per occupare una porzione troppo ampia di schermo. La morte non sarebbe nemmeno un grande problema in un un roguelite, peccato che, nonostante le differenze di ambientazioni e mostri, i livelli del Wyrd siano delle anonime arene collegate da altrettanto anonimi corridoi. Fra uno scontro e l’altro ci si può imbattere in alcune benedizioni per Arma, Pugno o Amuleto, in ogni nuova run cambia la disposizione e all’inizio possiamo scegliere una reliquia che ci potenzia finché, in un modo o nell’altro, non torniamo nella Casa delle Farfalle, però in termini di level design si poteva e doveva compiere uno sforzo creativo in più.

Le boss fight possono essere impegnative.

Dispiace perché artisticamente parlando ci siamo, l’atmosfera non è così distante dalla realtà del fumetto: l’utilizzo sapiente del nero e dei colori funziona, il mix regala un contrasto cromatico talmente netto da riportare alla mente la rivoluzionaria veemenza delle gesta cartacee del demone rosso. Da un punto di vista strettamente ludico, però, Hellboy: Web of Wyrd si rivela un roguelite action brawler sufficiente o poco più principalmente per la sua coerenza estetico-narrativa col mondo ideato da Mignola, il quale tra le altre cose ha contribuito alla realizzazione del gioco.

Hellboy: Web of Wyrd si rivela un roguelite action brawler sufficiente o poco più principalmente in virtù della sua coerenza estetico-narrativa col mondo ideato da Mignola

La struttura roguelite è poco coraggiosa, si limita a imitare senza alcun guizzo i suoi simili affidando le sue fortune sulla presenza del carismatico Big Red; laddove ci sarebbe spazio di manovra per stupire – nel combat system – si intravedono una serie di difetti che, a lungo andare, impediscono al gameplay di conquistare il giocatore a caccia di stimoli. Se tutto ciò viene posto all’interno di un level design pigro e lo si condisce con la ripetitività propria dei genere, per potersi godere fino in fondo le quindici/venti ore necessarie a scoprire i misteri di Hellboy: Web of Wyrd allora diventano necessari due requisiti: essere veri fan di Hellboy e prepararsi ad accettare qualche compromesso in nome dell’amore per l’opera originale.

In Breve: la patch del day one sicuramente lo migliorerà, ma non so quanto potrà cambiare ciò che mi ha lasciato Hellboy: Web of Wyrd. Sulle prime è eccitante scatenare la furia distruttiva del Demone Rosso sui nemici del Wyrd, i primi scontri sono violenti e scenografici al punto da lasciar presagire grandi cose, ma la verità è che, un pugno dopo l’altro, l’entusiasmo scema fino a mostrare, sotto la stilosa pelle di un’estetica aderente all’originale, una struttura roguelite poco coraggiosa e un gameplay che, per motivi diversi, non riesce a mantenere salda la presa sul giocatore.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i7 [email protected], Nvidia 3070 Laptop 8 GB, 32 GB di Ram e SSD
Com’è, Come Gira: 1440p e 60 fps, d’altronde i requisiti di sistema minimi/consigliati indicano niente paura lato prestazioni. Presente qualche sporadica imprecisione tecnica che, con tutta probabilità, verrà sistemata con la proverbiale patch del day one. Consigliatissimo l’utilizzo di un pad.

 

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Pro

  • Esteticamente fedele all'originale / Hellboy è sempre Hellboy

Contro

  • Struttura roguelite poco coraggiosa / Fatica a mantenere alta la curiosità del giocatore / Level design anonimo
6.8

Sufficiente

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