The Lamplighters League – Recensione

PC Xbox One Xbox Series X

Non è la Lega degli Uomini Straordinari e non è certamente la Superlega. The Lamplighters League, sviluppato da Herebrained Schemes, spiega perché gli anni ’30 sono sottovalutati e cosa succede se si gioca con il misticismo.

Sviluppatore/Publisher: Herebrained Schemes / Paradox Interactive Prezzo: 49,99 € Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: + 16 Disponibile su: PC (Steam), Xbox One, Xbox Series X|S, Project XCloud Data d’uscita: Già disponibile

Cosa accadrebbe se un bel giorno, mentre state facendo il barbecue, vi ritrovaste all’interno di una realtà parallela in cui il crollo della borsa di Wall Street è solo l’ultimo dei vostri problemi? Lo ammetto, già mi ci vedo: sto ascoltando il Trio Lescano, pronto a intraprendere un’ennesima giornata lavorativa con un collega di nome John che avrebbe solo voglia di fare ben altro che stare a mettere e togliere francobolli, a imbucare lettere e così via. Il barbecue, come spesso accade, è andato a farsi benedire, e con esso pure tutte le intenzioni di partecipare a un pomeriggio di svago e sollazzo. Niente padel, golf o lettura. Solo tanto, inevitabile lavoro.




Annoiato, sospirante e poco propenso ad accettare il fato nefasto che mi aspetta nei prossimi cinque giorni, risintonizzo la radio e ascolto lo swing. Intanto, però, qualcosa sta accadendo, con la carne che scoppietta ormai sulla brace da qualche minuto. Qualcuno bussa alla porta; la raggiungo, apro e mi trovo davanti uno dei Lampionari, un tizio che fa parte di una lega di eroi che affronta un culto brutale, creature di ogni genere e molto altro. Sta cercando ulteriore carne da macello, proprio come lo zio Tom che punta il dito verso i giovani statunitensi per spingerli a unirsi ai marines, promettendo loro gloria, soldi e successo.

The Lamplighters League

I cattivi ci osservano. Sempre.

Il Lampionaro – no, non lampadario – mi promette lo stesso. E accetto, trovandomi in un momento diverso da quello realmente letto nei libri di storia nel mondo reale, che ormai ho dimenticato completamente, diventando un Lampionaro alla ricerca di fama, ricchezze e sì, pure di un nuovo barbecue per realizzare carni migliori. Altro che fornelli, altro che crollo della borsa di Wall Street e altro che la notizia di un noto pittore austriaco che sta diventando cancelliere. Sono gli anni ’30: sei felice, va tutto bene, o quasi.

CONTESTO, PASSIONE E COINVOLGIMENTO

Con The Lamplighters League, insomma, la normalità non esiste più. Cosa accade è frutto della cupidigia umana e del suo desiderio di ottenere qualunque cosa, anche a discapito della sua stesse specie. Non preoccupatevi: il crollo della borsa di Wall Street, nel mondo in cui sono capitato, non sembra essere così impattante. Rispetto al resto, c’è un culto brutale che sta minacciando il mondo intero e l’umanità, conosciuto come Culto dei Banditi, una sorta di forza paramilitare concentrata sulla ricerca di reliquie sacre in tutto il mondo per ottenere prestigio e potere a discapito di popolazioni in costante difficoltà

Il racconto è originale, coinvolgente e mirabolante, con personaggi che sembrano essere stati tirati fuori dall’immaginario attorno a Indiana Jones

Il racconto di The Lamplighters League è originale, coinvolgente e mirabolante, con personaggi che sembrano essere stati tirati fuori dall’immaginario attorno a Indiana Jones. I primi personaggi con cui ho fatto conoscenza, entrambi legati alla compagine che combatte il Culto dei Banditi, sono Ingrid e Lateef, persone agli antipodi ma in ogni caso spinti dal desiderio di vedere la setta cadere ai loro piedi.

Le espressioni e l’ironia di Ingrid conquistano tutti…

La narrazione, adeguata al contesto e a quanto viene mostrato, vede un lavoro mirato e pregevole per quanto concerne i dialoghi proposti e i rapporti che si creano; a esaltare sono soprattutto le pause infilate fra un’azione e l’altra, talvolta necessarie per apprendere al meglio tutti i segreti degli agenti, sospesi tra il dovere e onore, spinti dalla totale freddezza e abdicazione nel loro lavoro per proteggere il mondo. Concluse le missioni in giro per il mondo, il gruppo, che può estendersi a perdita d’occhio con nuovi compagni e le loro storie, si ascolta, incoraggia e s’interroga sui turbamenti del mondo intero. The Lamplighters League affronta delle tematiche delicate, alcune di esse collegate al misticismo, e parte del lavoro sopraffino svolto sul lato narrativo, consente d’interfacciarsi con una produzione matura.

LA TATTICA DI THE LAMPLIGHTERS LEAGUE

Se avete amato X-COM e se non potete fare a meno di opere come Shadow Gambit: The Cursed Crew, allora potreste trovarvi a vostro agio con The Lamplighters League, che oltre a seguire le armi già segnate dal tattico a turni di Mythos Game e Firaxis Games, segue un suo linguaggio, eseguendolo con particolarità e profondità. La visuale, dall’alto verso il basso, consente di muovere i protagonisti a proprio piacimento, scegliendo inoltre chi impersonare – e spesso, lo ammetto, ho optato per Ingrid, una letale assassina e sabotatrice da sempre legata ai Lampionari. The Lampligjters League propone un buon grado di esplorazione fra un combattimento e l’altro, con la presenza di documenti da raccogliere per apprendere al meglio cosa si celi nel mondo che circonda la setta e gli agenti sul campo.

Non è stato affatto uno scontro semplice.

Durante la ricerca di oggetti preziosi, come bendaggi e kit di riparazione, è possibile inoltre imbattersi in munizioni da sfruttare in combattimento: la presenza di granate al plasma, stordenti e letali offre la possibilità di massacrare cosa si ha davanti senza troppe esitazioni, e prendersi inoltre dei vantaggi importanti. Parte del merito, tuttavia, risiede nelle abilità speciali dei protagonisti, che possono adoperarle anche prima dei combattimenti. In tal senso, le missioni, approcciabili come si desidera, possono anche non vedere spargimenti di sangue. Mi è capitato di evadere rapidamente da un luogo senza troppe esitazioni, permettendomi in questo modo di correre così lesto da non guardarmi indietro, mentre i nemici mi inseguivano, rabbiosi come non mai

Ogni scontro è frenetico, denso e coinvolgente e si svolge rapidamente, non facendo perdere troppo tempo

La fuga, la pace e la non violenza, però, sono le ultime scelte. Ingaggiare uno scontro apre a tante possibilità di approccio, che spinge il giocatore a usare il raziocinio per trovare la tattica migliore. Il segreto è non buttarsi nell’azione e di tenere ben vicini i compagni, così da aumentare il rateo d’azione e intervento qualora uno venisse colpito a morte. Ogni scontro è frenetico, denso e coinvolgente e si svolge rapidamente, non facendo perdere troppo tempo. La varietà di nemici, inoltre, spinge a usare le abilità con attenzione, poiché il rischio di finire nel fuoco incrociato, facendo una finaccia brutta, è concreto.

Analizzare i nemici e apprendere qualcosa da loro è la parte migliore della produzione.

Se si viene ingaggiati dai cecchini, tutto si complica in maniera vertiginosa, e non c’è il tempo per evitare quei dannati, dannatissimi proiettili. Ognuno dei Lampionari, oltre ad avere caratteristiche diverse, è anche addestrato per mettere in scacco il nemico. La loro personalizzazione è fondamentale proprio per evitare di trovarsi in difficoltà, e sfocia per un momento nel gioco di ruolo vero e proprio, con la possibilità di sbloccare ulteriori abilità e potenziamenti, oltre a indumenti più forti, equipaggiabili quando non è richiesta la pugna. È un game design elegante, dunque, seppure non inventi la ruota: è d’uopo sottolineare, però, che la grande, grandissima capacità di coinvolgere e spingere il giocatore oltre i suoi limiti, è realmente notevole; già questo è un lato positivo che non si può affatto ignorare.

PREGEVOLE E IMPERFETTO

Quando Paradox Interactive presentò il gioco, ormai un anno e mezzo fa, a conquistarmi fu lo stile grafico proposto: era un miscuglio fra un cartoon degli anni ’30 e un film d’animazione Disney Pixar, con dei personaggi che potrebbero addirittura ricordare, considerando le ruberie e lo spionaggio, addirittura Sly Cooper. Lo stile artistico, fra cui la direzione che ha conservato un ottimo art design, è affascinante e colpisce subito all’occhio.

L’albero da cui acquisire potenziamenti di vario tipo.

Nonostante un game design intelligente e coinvolgente, una storia capace di appassionare e di andare ben oltre le trenta ore, The Lamplighters League tentenna sul lato tecnico, con crash frequenti e bug che costringono spesso a salvare. Anche se con l’ultimo aggiornamento è stato migliorato molto, il videogioco di Herebrained Schemes merita ancora un po’ di lavoro per trovare la sua forma definitiva. Al netto di questo, l’opera merita, merita davvero, ed è disponibile dal suo day one anche su Xbox GamePass. Altro che Lega degli Uomini Straordinari; qui c’è bisogno della Lega dei Lampionari.

In Breve: Avvolgente e coinvolgente, The Lamplighters League è un tattico sulla falsa riga di XCOM e produzioni analoghe, da cui però prende le distanze inserendo dinamiche e situazioni che portano il giocatore a riflettere anche quando non è necessario. Un’opera di caratura, supportata da un game design che incanta e arriva all’obiettivo, proiettando il giocatore in un contesto fittizio degli anni ’30 incredibilmente unico nel suo genere.

Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, come gira: Ora migliorato sul lato tecnico dopo vari aggiornamenti, The Lamplighers League può raggiungere comodamente la sua forma migliore con ancora un po’ di lavoro. Al momento, però, sono presenti sporadici cali di frame rate e qualche bug. Nulla che però, a differenza di prima, comprometta la sua godibilità.

 

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Pro

  • Il game design è valido e coinvolgente / La storia intrattiene dall'inizio alla fine / Una notevole libertà d'approccio

Contro

  • Qualche bug e crash / Non innova nulla
8

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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