Dune: Spice Wars – Recensione

PC

Il rilancio cinematografico ha riacceso i riflettori verso l’opera partorita da Frank Herbert, e al netto di nuovi progetti futuri in ambito videoludico, questa produzione ha senza ombra di dubbio il suo fascino.

Sviluppatore / Publisher: Shiro Games / Funcom Prezzo: 29,99€ € Localizzazione: Testi Multiplayer: Presente PEGI: 7 Disponibile su : PC Data di lancio: 14 settembre 2023

Nella sua struttura portante, Dune: Spice Wars è uno strategico 4X in tempo reale. L’approccio al prodotto, dunque, è sin da subito palese e senza filtri e dato che non si tratta di un titolo che richiede solo di espandersi e vincere scontri sul terreno di Arrakis, c’è da avvertire qualunque tipo di giocatore che le avventure sul pianeta arido e ricco di vermi giganti, non sarà una vera e propria passeggiata. Fate carico di un bel po’ di spezia, che vi servirà.




Per ordine dell’Imperatore siamo chiamati a recarci su Arrakis e iniziare i lavori sul raccolto della spezia, ma sin da subito bisogna cambiare drasticamente approccio, infatti i nostri problemi come emissari dell’Imperatore non saranno solo i nativi Fremen, bensì chiunque voglia appropriarsi della spezia e conquistare il territorio a noi circostante.

DUNE: SPICE WARS, ARRIVO AD ARRAKIS

Inizia la partita e siamo subito chiamati a operare una scelta tra le diverse casate presenti nell’universo di Dune: Atreides, Harkonnen e Smugglers. Con l’arrivo dei recenti aggiornamenti durante il periodo in cui il gioco è stato in Accesso Anticipato, gli sviluppatori hanno lavorato sodo per aggiungere anche le fazioni dei Fremen, Corrino e Ecaz. Ognuna di esse avrà caratteristiche principalmente estetiche, ma anche direttamente influenti sulla politica e influenza di gioco. Se i Fremen hanno abilità maggiori nella vita delle truppe nel deserto del pianeta e nel raccogliere risorse, gli Harkonnen di contro, rispecchieranno la loro natura violenta e aggressiva, con notevoli punti maggiori nell’Egemonia e nelle forse militari.

Ciao Vladimir, cosa vuoi? E perché quello sguardo truce?

L’approccio a Dune: Spiace Wars è piacevolmente sviluppato su livelli di azione. Con il nostro avamposto pronto e un singolo ornitottero, il climax della partita si sviluppa passo dopo passo con un ritmo sicuramente compassato, ma mai tedioso. Mentre gli ornitotteri girano nelle zone attorno l’avamposto, così da scoprire nuove regioni, abbiamo tutto il tempo per gestire la diplomazia interna della nostra casata. Cosa importante è che all’inizio della selezione partita, abbiamo anche la possibilità di indicare due generali iconici per ogni casata, tutti personaggi estrapolati dalle pagine per riproporsi qui, entrambi con abilità passive che vanno ad influenzare le diverse unità amministrative della fazione. Il resto del pacchetto ludico si svolge come si può facilmente intuire, mandando carri di estrazione nelle zone piene di spezia, scappare appena i vermi giganti si faranno troppo insistenti (meccanica un po’ bislacca, forse mal equilibrata dato che scappare è consentito, ma sempre estremamente difficile riuscirci) e difenderci anche dalle altre casate che vorranno spezia e territori tutti per se. In tal caso non si può far altro che imbracciare le armi e darsi allo scontro.

UN EQUILIBRIO POLITICO E MILITARE

L’aspetto sicuramente più intrigante, ben modellato ed equilibrato è tutto quello che riguarda la convivenza con le altre fazioni del pianeta. Sullo schermo avremo ben chiaro il drappo delle fazioni esterne al nostro territorio e il rapporto con queste altre sarà fondamentale. Si possono barattare risorse in modo ufficiale, oppure razziare un avamposto o una piccola cittadina vicina con la forza bruta.

La divisione del territorio sul pianeta Arrakis.

Questo equilibrio politico, apparentemente così saldo, eppure tanto fallace, costruisce questa costante sensazione da doppiogiochisti che si palesa in modo cristallino quando per ordine dell’Imperatore siamo chiamati in una riunione collettiva per decidere i nuovi prezzi del mercato galattico della spezia. Se il nostro pensiero è quello di un attacco frontale all’ultimo avamposto degli Harkonnen, queste situazioni di riunioni in stato di tregua sono ottime per organizzare il proprio piano, aumentando il prezzo di acquisto ai danni della fazione nemica, per poi colpirla e lasciarla in fin di vita. Solo allora i conti Harkonnen verranno da noi a pagare poche misere quantità di spezia ad un prezzo esorbitante.

LINEA DI ORIZZONTE

Sul fronte prettamente estetico, il lavoro svolto sul gioco è egregio e soddisfacente, lontano dagli standard qualitativa odierni, ma gli elementi su schermo sono ripuliti a dovere. Dune: Spice Wars, sotto questo punto di vista, offre un’esperienza ludica estremamente appagante, cui si contrappongono generali difetti proprio nell’amministrazione interna della nostra fazione (troppe voci per poche vere attività) e una gestione globale degli scontri fin troppo povera, sia per la poca varietà delle truppe offensive che in meccanismi automatici degli scontri che non ci regalano neanche il brivido di un minimo di tattica.

Saremo chiamati spesso, assieme ad altre fazioni, a esprimere il nostro voto su determinate questioni politiche e decisionali.

Esplora, raccogli, scappa, sconfiggi e conquista. L’egemonia è tutto su Arrakis e Dune: Spice Wars offre un’esperienza molto più che godibile, perfetta e abile per gli amanti del genere che non deluderà neanche i fan del materiale originale.

In Breve:  Dune: Spice Wars è un lavoro più che buono, non senza difetti, anche se di poco conto, ma il lavoro degli sviluppatori nel corso dell’uscita in Accesso Anticipato fino ad oggi ha aumentato l’approccio personalizzato alla partita con nuove fazioni, senza ottimizzare qualche piccola sbavatura in sede di bilanciamento nella politica interna della fazione. Difetti da poco davanti un lavoro sicuramente interessante che riesce a ritagliarsi una fetta di attenzione non indifferente, con un pacchetto di gioco completo, complesso e ricco di qualità.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Giocato alla massima risoluzione e prestazioni grafiche, il titolo non ha avuto nessun problema di esecuzione, con buoni giochi di luce.

 

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Pro

  • Esteticamente pulito e accattivante / Varietà nelle fazioni e diretti bonus / Cura del materiale originale / Estremamente equilibrato

Contro

  • Fasi di combattimento automatizzate / Amministrazione interna della fazione un po' caotica
8

Più che buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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