The Many Pieces of Mr. Coo – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

Caratteristico, vivace, folle e surreale, The Many Pieces of Mr. Coo è una classica avventura punta e clicca con molte cose da dire sviluppato da Gammera Nest e pubblicato da Meridiem Games.

Sviluppatore/Publisher: Gammera Nest e Nacho Rodriguez / Meridiem Games  Prezzo: 19,99 € Localizzazione: Presente Multiplayer: Assente  PEGI: +7 Disponibile su: PC, Xbox Series X|S, PlayStation 5, PlayStation 4 e Nintendo Switch Data d’uscita: Già disponibile

Quanti di voi amano i cartoni animati? Io perdutamente. Adoro quelli Disney – specialmente i primi, con Topolino che governa un treno fischiettando. E adoro soprattutto i più stravaganti e ironici, magari provenienti dalle fucine di Warner Bros. come Bugs Bunny e molti altri. Se però The Many Pieces of Mr. Coo fosse soltanto un classico film d’animazione, sarebbe certamente il più folle che mi sia mai capitato di vedere. Da Nacho Rodriguez, d’altronde, nessuno poteva aspettarsi di meglio, eppure non gli bastava: doveva infilare pure l’interazione per sottolineare la connessione fra ciò che si vede, si sente e si percepisce, delineando quanto animazione e videogioco possano essere lo stesso comune denominatore.




The Many Pieces of Mr. Coo, dunque, nasce con delle premesse certamente interessanti: alcune di esse sono state realizzate in modo oculato e particolareggiato, ma altrettante, anche a causa dell’inesperienza, non sono arrivate completamente all’obiettivo. Se potessi basarmi soltanto sul mio gusto personale, al momento The Many Pieces of Mr. Coo si prenderebbe una valutazione estremamente positiva, ma come punta e clicca, considerando i tempi che corrono, è davvero molto limitato sotto troppi punti di vista.

“TI FACCIO A FETTE, MR COO”

The Many Pieces of Mr. Coo inizia come farebbe qualunque grande cartone animato, con il protagonista – Mr. Coo, se non si fosse capito – intento a intrattenersi alla bell’e meglio mentre cerca con estrema facilità di mettersi come suo solito nei guai. La trama non viene deliberatamente raccontata da un narratore, ma sono le immagini a narrare quanto viene rappresentato su schermo. Il povero Mr. Coo, infatti, è affamato: si massaggia nervosamente la pancia mentre si guarda attorno alla ricerca di cibo, e il suo sguardo si concentra in seguito su una mela che barcolla allegramente da un albero. E come accade quando un personaggio dei cartoni animati si ritrova a rincorrere cosa desidera, pure Mr. Coo si getta in una corsa all’ultimo morso, attraversando le follie di un cabinato arcade per poi arrivare in un deserto.

Chissà cosa contiene quel pacco regalo…

Non voglio raccontarvi troppo, ma sappiate che pure Mr. Coo, a quanto pare, ha diversi nemici che lo vogliono morto. Come suggerisce il titolo dell’opera, The Many Pieces of Mr. Coo racconta del povero protagonista che viene fatto a pezzetti da una mannaia di uno strano e losco figuro che non sembra avere buone intenzioni. Insomma, Mr. Coo deve recuperare i pezzetti del suo corpo e salvare come sempre – anche se è la prima volta che lo fa – i suoi amici e il mondo intero. Niente di particolarmente originale, se non che il protagonista è la quintessenza dell’ironia che ricerco spesso nei film e nei cartoni d’animazione. Il tasto dolente, al netto di un contesto davvero unico nel suo genere, è la longevità dell’opera: The Many Pieces of Mr. Coo, purtroppo, si può concludere in un’ora. È troppo poco sia per capire cosa sta accadendo, quanto per apprezzare tutto il resto, chiedersi chi è il cattivo e perché ha compiuto quell’insano gesto. Scegliere di mostrare, seguendo una brillante animazione a tutto tondo, è invece risultata una scelta molto saggia, in linea con il passato di Nacho Rodriguez.

A TUTTA INTERAZIONE CON THE MANY PIECES OF MR. COO

Come accennavo, The Many Pieces of Mr. Coo è un punta e clicca tematicamente vicino alle grandi avventure grafiche, anche se non si avvicina alla profondità di un Return to Monkey Island. Anche nell’opera di Gammera Nest, è presente un puntatore da muovere nello scenario, selezionando ciò che si desidera compiere, risolvendo enigmi ed entrando in contatto con l’ambientazione attraverso il personaggio. Attraverso Mr. Coo, infatti, il giocatore affronta diverse situazioni l’una diversa dall’altra. Non sempre molto chiare nell’esecuzione, e non di facile approccio per chi si dedica ad avventure di questo genere per la prima volta, The Many Pieces of Mr. Coo segue il suo obiettivo e lo raggiunge, limitandosi parecchio e non riuscendo completamente a esprimersi come avrebbe dovuto. Oltre a non essere presenti delle scelte di accessibilità per rendere l’avventura meno problematica a chi necessita di qualche aiuto in più, gli enigmi e le varie soluzioni non sono così impegnative e non mettono neppure in difficoltà, arrivando alla conclusione dell’avventura con troppa foga, con il solo obiettivo di raccontare una storia e nulla più.

The Many Pieces of Mr. Coo

Le animaizoni offrono degli spaccati davvero meravigliosi.

In opere di questo calibro, però, la cura sull’interazione e la diversità degli scenari è fondamentale: in tal senso, nel corso dell’esperienza – anche a causa della longevità – ci sono soltanto tre location meravigliose da vedere ma estremamente semplici da superare e affrontare. Nelle intenzioni dell’opera c’era evidentemente l’obiettivo di raccontare più una storia che altro, e questo non sarebbe un problema, se non fossero presenti alcuni problemi tecnici che ho riscontrato su console che hanno in parte rovinato l’esperienza durata poco meno di un’ora e mezzo. Oltre a classici bug di sorta, sono presenti problemi di input lag tra un’interazione e l’altra, e segnalo che questa problematica è capitata per ben tre volte nell’esperienza, per la precisione nei momenti più concitati. All’opera manca quella cura nel dettaglio che avrebbe raccontato un altro tipo di produzione, e che lascia con l’amaro in bocca per problematiche importanti che potevano essere aggiustate e sistemate in una fase di rifinitura più attenta e precisa per offrire un’esperienza variegata e longeva, oltre che maggiormente appagante. Di sicuro, il connubio fra animazione cartoonesca e videogioco è qualcosa che da sempre mi attira e appartiene. Se l’opera di Nacho Rodrigues proseguirà, dovrà essere un videogioco più a fuoco e curato, con maggiori contenuti e un’esecuzione più precisa. Il talento per fare di più, e per fare meglio, c’è tutto.

In Breve: The Many Pieces of Mr. Coo è un’occasione che arriva all’obiettivo presentando, però, un’opera non particolarmente rifinita e, purtroppo, estremamente breve. Una maggiore cura avrebbe certamente giovato, come più soluzioni e ambientazioni sarebbero state decisive. L’opera è un’ottima ossatura per Gammera Nest e per Nacho Rodriguez, che insieme possono costruire nel futuro qualcosa di nuova.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, come gira: Su PlayStation 5 è filato tutto liscio in termini grafici. Faccio notare, per l’appunto, dei problemi relativi all’input lag e diversi bug visivi che possono essere corretti con una patch. Peccato davvero.

 

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Animazioni davvero particolari e meravigliose / Un bel contesto e una notevole narrativa

Contro

  • Davvero poco longevo / Bug e problemi di input lag nell'interazione / Più contenuti avrebbero giovato
6.5

Sufficiente

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

Password dimenticata