Dopo un numero sconfinato e generoso di proposte da parte di NIS America nel corso dell’anno, ecco comparire Monochrome Mobius: Rights and Wrongs Forgotten, un JRPG in stile Tales of che arriva oggi su PlayStation.
Sviluppatore/Publisher: Aquaplus / NIS America Prezzo: 59,99 € Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: + 16 Disponibile su: PC, PlayStation 5, PlayStation 4 Data d’uscita: 8 settembre 2023
C’è una grande, grande storia in Monochrome Mobius: Rights and Wrongs Forgotten. Una di quelle longeve e appaganti, una di quelle che arrivano all’improvviso e, in un certo, lasciano il segno. In un mondo dominato dalla magia, dal misticismo e dall’inganno, d’altronde, cosa c’è di meglio di un ragazzo che percorre una strada intricata per raggiungere i suoi sogni e le sue aspirazioni? Ben diverso dalle pubblicazioni di NIS America, Monochrome Mobius: Rights and Wrongs è un JRPG solido e ben formulato. Ora, lo ammetto: non inventa la ruota, potrebbe fare di più, c’è qualche piccola incertezza a livello grafico e scenico ma il resto funziona, procede, sorprende e incanta.
A differenza dell’ultima pubblicazione del titano nipponico come Procession of Elimination, a mettere le mani a quest’opera è Aquaplus, studio di sviluppo conosciuto per le recenti produzioni del calibro di Yomowari: Lost in the Dark, un videogioco a tema horror che ha riscosso un buon successo e ottenuto recensioni positive, oltre a una generosa accoglienza da parte del pubblico del panorama videoludico. Con Monochrome Mobius: Rights and Wrongs Forgotten, però, si viaggia in un mondo lontano e fantastico, dominato da magie, presagi e segreti da conoscere.
LA STORIA DI UN RAGAZZO QUALUNQUE. O QUASI.
Se amate le classiche storie fantasy in stile Eragon, il protagonista principale del Ciclo dell’Eredità, allora entrare in contatto con Oshtor, il personaggio delle vicende raccontate all’interno di Monochrome Mobius: Rights and Wrongs Forgotten, potrebbe rappresentare un gran viaggio all’interno di una storia che va ben oltre i classicismi del genere. Anche se non inventa la ruota, dimostrandosi in realtà estremamente stereotipata, intrattiene grazie a una scrittura intelligente e d’impatto, che racconta le vicende del ragazzo in un perenne conflitto interiore, alla ricerca del suo spazio nel mondo. La storia raccontata, tuttavia, funge da capitolo antecedente ai racconti di The Mask of Deception e The Mask of Truth.
Per chi non lo sapesse, Monochrome Mobius: Rights and Wrongs Forgotten fa parte della serie Utawererumono, creata in Giappone nel lontanissimo 2002. Se vi aspettate grandi cambiamenti rispetto al passato dal punto di vista narrativo, dunque, potete dormire sonni tranquilli: il racconto si concentra sul giovane Oshtor, che si ritrova a convivere con un grande peso sulle spalle. È una tranquilla giornata qualunque al villaggio di Ennakamuy, una delle solite, e il ragazzo fa un incontro speciale con Shunya, una ragazza misteriosa che salva e da quel momento si unisce in un viaggio che lo conduce all’interno di un vasto mondo esplorabile, dominato da fantasie e magie di ogni tipo. Oltre a essere una storia ben raccontata e matura, Aquaplus ha saputo catturare l’energia degli altri capitoli della serie e inserirli all’interno del suo nuovo videogioco, andando ben oltre lo schermo e i classicismi del genere cui appartiene.
Il giusto e lo sbagliato, al riguardo, sono i principali temi portanti del piatto narrativo
MONOCHROME MOBIUS: RIGHTS AND WRONGS FORGOTTEN, UN JRPG VECCHIO STILE (E AD AVERCENE)
L’opera di Aquaplus, va detto, non esiste per inventare la ruota. Ha ben altre intenzioni: proporre un modo diverso di concepire i JRPG tridimensionali che ora infoltiscono il mercato videoludico. Ecco, Monochrome Mobius: Rights non tradisce queste intenzioni, andando ben oltre lo schermo e proponendo un’impalcatura ludica particolarmente convincente. Alla base si muove il personaggio e si parla tanto, davvero tanto, esplorando qualunque caratteristica del level design e interagendo con scrigni di varia natura per scoprire nuovi equipaggiamenti da aggiungere all’inventario, cambiando magari l’armamentario e le sue statistiche. Oltre a questo aspetto, inoltre, c’è quello preponderante e da JRPG, che però prende una strada divergente rispetto agli altri, in cui i punti abilità sono da collocare nelle caselle in base alle proprie necessità. Niente di troppo complesso: una volta superato il livello, si alzano l’attacca, la difesa e magari l’intelligenza – per chi ne dispone – per poi procedere ad altro. A intrattenere e coinvolgere, soprattutto, è il sistema di combattimento a turni tipico del genere. Prima di cominciare l’avventura, sia chiaro, è necessario scegliere la difficoltà. Per comprendere a pieno le meccaniche dell’opera, sfruttando così le abilità dei personaggi giocanti, è possibile optare per i livelli di sfida “Normale” o “Difficile” (o “Hard”, quindi “Duro”, tradotto in maniera precisa) e prendersi alle volte delle regolari porte in faccia.
Nel corso dell’esperienza, in tal senso, si aggiungeranno altri membri nel party dell’esperienza, che fungeranno da compagni per avere la meglio negli scontri più complessi. Andando al sodo del combattimento a turni, però, in termini ludici non si differenzia molto dalle altre opere presenti nel mercato. Il sistema non prende pieghe troppo divergenti, al netto di un sistema, comunque, ben funzionale e originale, anche se non particolarmente affinato per attuare delle tattiche precise e istantanee. Oltre ad attaccare, difendersi e a menare abilità a destra e a manca, è possibile attuare strategie divergenti, curandosi per poi continuare a fare del male al prossimo, alle volte compiendo delle fetch quest da cui ottenere degli oggetti utili.
Una maggiore cura al riguardo, infatti, avrebbe reso l’opera ancora più tonda e a fuoco di quanto già sia sul lato narrativo
In Breve: Monochrome Mobius: Rights and Wrongs Forgotten è un classico JRPG che non propone nulla di particolarmente originale. Al suo interno, però, c’è una personalità tutta da scoprire e un grande approccio al genere che potrebbe portare nuova linfa alla serie. Forte di un racconto convincente e interessante, qualche miglioria e aggiunta ulteriore allo scheletro ludico avrebbe giovato.
Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come gira: Ottimamente e senza intoppi. La grafica, certamente datata, non offra chissà quali grandi scorci nel corso dell’avventura. Con un motore grafico ammodernato e gradevole, la produzione sarebbe stata certamente diversa.