Trine 5: A Clockwork Conspiracy – Recensione

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Una serie “magica” che può contare su una sempre più solida schiera di estimatori. Trine arriva al quinto capitolo che prosegue nel segno della tradizione, proponendo ai suoi fan il solito, sfizioso mix di platform e rompicapi basati in gran parte sulla fisica, condito da un pizzico di beat ‘em up. Amadeus, Zoya e Pontius vi bramano ancora una volta il vostro aiuto… non fateli aspettare.

Sviluppatore / Publisher: Frozenbyte / THQ Nordic Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo PEGI: +12 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data d’uscita: 31 agosto 2023

Alcune serie di videogiochi sono contagiate dall’ossessione di rinnovarsi. Tentano, sperimentano, spesso falliscono e a volte riescono, ma non stanno mai ferme e cercano sempre di proporre qualcosa di diverso. Alcuni franchise di videogiochi invece rimangono immobili, fedeli alla loro tradizione e si accontentano di compiacere la loro fetta di pubblico dandogli più o meno sempre gli stessi contenuti. Trine fa parte di questa seconda categoria, nell’arco di quasi 15 ha mantenuto pressoché immutata la sua natura raccogliendo consensi e accumulando una discreta schiera di fan. Proprio a loro è rivolto questo quinto capitolo, che ripropone lo stesso piacevole mix di platform e puzzle “physics-based” legati ai peculiari e ormai arci-noti poteri dei tre protagonisti storici della saga.




Per dovere di cronaca a vantaggio di chi magari non ha mai giocato i precedenti capitoli faremo un veloce ripasso: Amadeus è il veterano, un mago che nonostante la veneranda età è ancora capace di saltare come un grillo, ma soprattutto può far levitare oggetti o creare da zero casse e tavole di metallo da usare per la risoluzione dei puzzle; Zoya è invece un’agile ladra, che di tanto in tanto si dedica ad atti eroici sfruttando la sua agilità e abilità nell’utilizzo di arco e frecce; Pontius, infine, è il tank del gruppo, un cavaliere dalla scintillante armatura ancora capace di farsi valere in combattimento e di sfruttare il suo possente scudo per deviare proiettili e armi nemiche… e non sottovalutate la sua animalesca carica frontale. Ognuno di essi ha qualche inedito asso nella manica che amplia un po’ lo spettro di interazioni possibili, ma preferiamo lasciarvi il piacere di scoprirli da soli. Dopo aver passato tre lustri in giro per il mondo a raccogliere onore e gloria, i tre si ritrovano per fronteggiare l’ennesimo villain che mira a prendere il controllo del regno. Vi aspettavate qualcosa di diverso? Tranquilli perché qualche altra novità c’è, seppure non radicale.

NON SI VIVE DI SOLI PUZZLE IN TRINE 5

Cominciamo con il dire che il vostro trio può essere personalizzato con accessori, oggetti e modifiche cromatiche inizialmente limitate, il cui numero e varietà potranno però essere ampliati scoprendo zone segrete. Se tali elementi hanno una valenza unicamente estetica, ad aumentare i poteri ci pensano dei rinnovati rami di abilità, ancora una volta non vastissimi ma capaci di risvegliare alcune mosse davvero interessanti… e spesso costose. Rispetto al quarto capitolo i combattimenti hanno una complessità leggermente maggiore e la difficoltà generale cambia in base al livello scelto e al numero di giocatori, andando a modificare la quantità di oggetti da manipolare nei puzzle, il posizionamento dei checkpoint, il numero di resurrezioni e così via.

Sebbene la qualità complessiva del prodotto sia più che buona, per attirare nuovo pubblico Frozenbyte deve provare a fare qualche passo in più verso una vera e propria evoluzione

Gli enigmi sono sempre basati sull’utilizzo delle abilità peculiari dei tre protagonisti e specialmente da metà gioco in poi richiedono un lavoro di materia grigia non indifferente. Molti di essi possono essere risolti anche da un singolo personaggio, ma la maggior parte richiede il passaggio dall’uno all’altro e un’attenta valutazione del fattore “causa-effetto”. Il level design è come sempre ottimo e adatto sia ai giocatori casual, che possono dedicarsi unicamente alla storia e ai puzzle per andare avanti, che ai perfezionisti, che dovranno darsi un bel da fare per recuperare tutti i collezionabili del gioco.

I globi di esperienza accumulati andranno a scaricarsi in queste “stazioni” che li tramuteranno in PE da sfruttare per i potenziamenti.

Questi consistono principalmente in globi di esperienza, che possono poi essere spesi per sbloccare abilità aggiuntive per Amadeus, Zoya e Pontius. Queste ultime possono modificare anche radicalmente le forze in campo, esempio: fino ad un certo punto il mago è il personaggio più inutile in combattimento ma aspettate di sbloccare il suo cubo esplosivo e lo userete molto più spesso. Specifici poteri molto speciali possono essere poi sbloccati in livelli specifici per ogni personaggio e usati poi per facilitare l’accesso a porzioni di livelli anche già superati, accessibili tramite la mappa, quindi non fatevi prendere dalla fretta. Ci sono infine oggetti appartenenti a singole categorie che, se recuperati tutti, danno accesso a sfiziosi extra.

VA TUTTO BENE, TUTTAVIA…

Visivamente la serie Trine ha sempre riservato meraviglie, livelli pseudo-tridimensionali ricchi di dettagli e con quell’atmosfera “fairy” che manda in brodo di giuggiole gli appassionati di fantasy classico. Trine 5 in questo senso alza ancora di più l’asticella, proponendo scenari pieni di atmosfera, un tripudio di luci e colori, sui quali si muovono personaggi e oggetti 3D che donano al tutto una vita davvero magica… non ci dispiacerebbe affatto uno spin-off a tema Harry Potter della serie. Davanti a tanta meraviglia fanciullesca viene però da chiedersi perché la stessa cura e lo stesso gusto non siamo stati profusi per migliorare un po’ i modelli dei protagonisti che risultano ancora un po’ troppo spigolosi e rigidi nelle animazioni. Qualche sforzo in più avrebbe meritato anche la colonna sonora che pur essendo appropriata per il mood incantato del gioco risulta un po’ scarna e ripetitiva.

Fate scorta di patatine, mettete la birra in frigo e chiamate a raccolta qualche amico sul vostro divano perché Trine 5 in co-op è sempre un bel giocare.

Completare l’avventura da neofita non è facile. Sebbene il numero di livelli non sia elevatissimo, riuscire a risolvere tutti i puzzle per arrivare all’epilogo può richiedere anche una decina di ore. Discorso diverso per gli esperti della serie, ma anche in questo caso riuscire a trovare tutti i segreti richiederà una discreta quantità di tempo.

Discorso diverso per gli esperti della serie, ma anche in questo caso riuscire a trovare tutti i segreti richiederà una discreta quantità di tempo

Se siete fan di Trine non avete bisogno di consigli per gli acquisti, sapete già di volere questo quinto capitolo e probabilmente troverete in lui proprio ciò che cercate. Sebbene la qualità complessiva del prodotto sia più che buona, per attirare nuovo pubblico (carne fresca tanto per usare un termine tornato di moda) Frozenbyte deve provare a fare qualche passo in più verso una vera e propria evoluzione.

In Breve: Un “more of the same” che sicuramente non deluderà i fan della serie. Anche se qualche piccola novità si intravede, Trine 5 non cambia più di tanto le carte in tavola e propone il classico mix di platform ed enigmi ambientali basati sulla fisica. Molto piacevole da giocare in singolo ma ancora più divertente in co-op, ma la serie inizia a sentire la necessità di una vera evoluzione.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come gira: Seppur magnifico dal punto di vista visivo, Trine 5 è pur sempre un gioco bidimensionale e quindi non deve fare i conti con una serie di problemi che spesso inficiano le buone performance globali. Il florilegio di fonti luminose, blooming, particellari e via dicendo non da grossi grattacapi all’hardware PS5, ma va segnalato qualche occasionale problema con le collisioni e sporadiche imprecisioni nei controlli… tutti problemi facilmente superabili con una patch correttiva.

 

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Pro

  • Il solito, gustoso mix di platform ed enigmi, anche se... / Divertente in singolo, spassosissimo in coop

Contro

  • ... forse è arrivato il momento di evolversi un po' / Modelli poligonali ancora un po' grezzi e rigidi
8.1

Più che buono

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