Madden NFL 24 – Recensione

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Indossate protezioni e casco, siamo tornati sul campo di football pronti a colpire ed essere colpiti, muovendoci tra novità, migliorie e problemi storici di Madden NFL 24.

Sviluppatore / Publisher: EA Tiburon / Electronic Arts Prezzo: € 79,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Competitivo e cooperativo online PEGI: +3 Disponibile su: PC (Steam, Epic Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data d’uscita: Già disponibile

Dopo una sequenza di edizioni che non hanno convinto, nel 2022 la serie Madden NFL è stata protagonista di una moderata rinascita. Nulla di strabiliante, intendiamoci, ma l’impressione dopo aver trascorso svariate ore tra lanci, ricezioni, corse e placcaggi era stata quella di trovarsi tra le mani una base che proponeva alcuni spunti interessanti.




Un punto di partenza che, smussando gli angoli e lavorando su alcune criticità storiche della saga, avrebbe potuto finalmente farla tornare ai fasti di un tempo, e riconquistare un pubblico sempre più esasperato, amareggiato e incaz… volato. Ora, a un anno di distanza, Madden NFL 24 si presenta al calcio d’inizio della nuova stagione proseguendo sulla strada del rinnovamento, senza però riuscire a innestare le marce alte. Un progresso lento, eccessivamente lento, che a dirla tutta in alcune componenti di gioco si trasforma addirittura in una retromarcia…

PLACAGGI, INTERCETTI, ERRORI VARI…

FieldSENSE. È questa la parola d’ordine che apre tutte le porte in Madden NFL 24, e che controlla ogni singolo elemento visivo una volta scesi in campo. Si tratta, in estrema sintesi, del pacchetto tecnologico che racchiude al suo interno tutto ciò che riguarda il comportamento dei giocatori, dalle animazioni alla fisica dei contrasti, che già al suo primo anno di vita aveva messo in mostra caratteristiche davvero promettenti e che in questa nuova edizione riesce a rifinirsi ulteriormente in ogni sua componente. Il lavoro svolto dal team di sviluppo sul comparto grafico è evidente sin dai primi istanti di gioco, ed è sufficiente osservare una partita per accorgersi di come i movimenti sprigionino al tempo stesso una sensazione di armonia e di potenza, con gli uomini di linea di attacco e di difesa che si incrociano tra spinte e prese, i running back e i wide receiver che cercano di trovare varchi e di liberarsi della marcatura di corner back e safety, mentre il quarteback arma il proprio braccio pronto a scagliare l’ovale a decine di yard di distanza.

Un classico, brutale placcaggio…

Ogni movimento avviene con una eccellente fluidità e con una notevole coerenza nelle reazioni agli impatti, che si confermano azione dopo azione e che appaiono ancora più evidenti alla visione di un replay. Lo ammetto, per quanto in un paio di situazioni mi sia successo di imbattermi in animazioni che hanno ben poco a che vedere con la realtà, è stato davvero gratificante assistere a placcaggi e contatti che non si trasformano in grovigli umani con arti che attraversano corpi come nel più splatter dei film horror. Al grido di “non è tutto oro ciò che luccica”, pad alla mano le partite di Madden NFL 24 non raggiungono però la perfezione, e presentano ancora alcuni problemi in quello che è da tempo il tallone d’Achille del titolo marchiato EA Tiburon, l’intelligenza artificiale.

Come da tradizione per la serie, Madden NFL 24 propone un playbook ricco di schemi sia offensivi che difensivi.

Per quanto siano riscontrabili alcuni passi in avanti, evidenti soprattutto nella gestione degli uomini di linea, i comportamenti in alcuni frangenti continuano a destare più di una perplessità, in particolar modo nella fase difensiva. Sono gli uomini nelle secondarie, saltuariamente protagonisti di imprevedibili intercetti, a mancare clamorosamente il bersaglio, con giocatori che troppo spesso sembrano i protagonisti di una fiaba sportiva, “i belli addormentati sul prato”, o che pascolano senza meta tipo gli zombie di The Walking Dead lasciando sguarnite ampie fette di campo che i ricevitori possono attraversare senza il minimo contatto.

Il lavoro svolto sul comparto grafico è evidente sin dai primi istanti

Quanto appena scritto si contrappone a un sistema di controllo che funziona piuttosto bene, e a una notevole ricchezza di schemi selezionabili, portando come risultato finale a un’esperienza di gioco che riesce a essere discretamente divertente ma che corre sempre sul filo del rasoio, con un equilibrio a tratti precario che può essere facilmente spezzato e portare a un senso di frustrazione.

FIGURINE E CARRIERE

Fuori dal campo, Madden NFL 24 conferma la sua indole a montagne russe, con un’impressionante serie di saliscendi. Pessima, per non dire di peggio, la gestione dei menu, con schermate che si caricano con una lentezza disarmante e qualche bug sparso qua e là (crash ne abbiamo? Certo che ne abbiamo…) a rendere ancora più fastidiosa una situazione che, spero vivamente, sarà almeno parzialmente mitigata con qualche patch. Complessivamente promosse le modifiche apportate alla modalità Franchise, che ora appare più equilibrata, con una gestione più realistica delle franchigie controllate dalla cpu e un sistema di scambi che sembra finalmente funzionare in maniera convincente.

Nella carriera è possibile scegliere il proprio ruolo tra quarterback, wide receiver, running back, linebacker o cornerback.

Alti e bassi nella nuova carriera, denominata Superstar, con buone idee in parte minate da dinamiche di evoluzione eccessivamente lineari, che si basano molto (troppo) sull’esecuzione di semplici minigiochi che risultano essere ripetitivi già dopo poche sessioni di allenamento. Poco da segnalare su Ultimate Team, che prosegue la sua marcia mantenendo immutata la struttura a figurine che l’ha da sempre contraddistinta.

Fuori dal campo, Madden NFL 24 conferma la sua indole a montagne russe

Permane la necessità di ricorrere alle microtransazioni per chi vuole competere ai livelli top, mentre chi vuole semplicemente divertirsi senza particolari velleità può riuscire a costruire un roster più che dignitoso per affrontare la cpu o altri giocatori senza investire denaro extra. A questo proposito, la componente online da quest’anno è arricchita dalla funzione cross-play (PlayStation 5, Xbox Series S/X e PC), con un’azione che, almeno nelle partite a cui ho preso parte, si è sempre mantenuta su apprezzabili livelli di fluidità.

In Breve: Madden NFL 24 non è l’enorme passo in avanti che si attendeva dopo alcuni buoni segnali registrati l’anno scorso. Si tratta di un titolo che presenta sicuramente degli spunti interessanti, e che a livello grafico propone una fisica dei movimenti e dei contatti davvero convincente, ma che continua a mancare in parte il bersaglio per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Discreto il comparto modalità, pur con evidenti limiti, mentre da rivedere la gestione dei menu, che risulta lenta, macchinosa e non priva di fastidiosi bug.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Ho provato Madden NFL 24 su PlayStation 5, spaziando tra le differenti modalità di gioco e sperimentando sia il comparto online che quello offline. L’esperienza non è stata priva di intoppi, con una imbarazzante lentezza nei menu, qualche bug grafico in partita e un paio (facciamo anche qualcuno in più) di crash che mi hanno riportato alla dashboard della console.

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Pro

  • Comparto animazioni arricchito in ogni fase di gioco / Bene la gestione dell’attacco

Contro

  • Intelligenza artificiale della difesa da ricalibrare
7.2

Buono

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