Quantum: Recharged – Recensione

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A volte ritornano, avvolte nell’anonimato. Il cabinato di Quantum non è stato esattamente un best seller, ma la sua nuova incarnazione, Quantum: Recharged, potrebbe soprendervi.

Sviluppatore / Publisher: SneakyBox / Atari Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo locale PEGI: Assente Disponibile su: PC, Nintendo Switch, PS5, PS4, Xbox One, Xbox Series X|S

Si parla spesso, in questo periodo, di preservazione dei videogame e dell’importanza di trasmettere ai posteri una testimonianza riguardo la cultura videoludica e la sua crescita, a livello di popolarità e maturità, man mano che l’hardware si evolveva offrendo nuove possibilità. Sarebbe veramente imperdonabile, nell’era del digitale in cui tutto si salva e tutto si emula, perdere la memoria di tali opere di ingegno mentre banalità come la Gioconda o la Divina Commedia resistono imperterrite alle sfide del tempo. Molte volte però, nel mondo dei videogiochi, la semplice conservazione potrebbe non essere sufficiente, perché se da un lato garantisce l’integrità dell’originale così come fu concepito all’epoca, dall’altro potrebbe non avere il necessario appeal per catturare l’attenzione del pubblico moderno, abituato a standard diversi.




Ecco perché sono molto frequenti reboot, remake, e versioni enhanced di vecchie glorie: servono a riproporre un gameplay storico letto in chiave moderna e sviluppato con tecnologia di ultima generazione, con buona pace di chi si lamenta del “more of the same“. Atari ha creato una linea esclusiva chiamata Recharged proprio per donare nuova linfa a videogame iconici, pubblicando tra gli altri Breakout: Recharged, Centipede: Recharged, Asteroids: Recharged, e ora Quantum: Recharged, sempre ad opera di SneakyBox. Vi sembra un nome meno altisonante rispetto ai precedenti? Il vostro smartphone quando scrivete “Qua” completa automaticamente con “Quake” e ignora bellamente il resto? Normale, dato che si parla di un gioco che parrebbe esser stato prodotto in appena 500 esemplari, alcuni dei quali addirittura rispediti al mittente. Sappiate però che Atari con Akka Arrh ha fatto riemergere dai ghiacci persino un coin-op mai arrivato nelle sale giochi, riscuotendo pure un discreto successo. Del resto, non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che gira a millemila fps, e le modestissime richieste hardware rendono questi prodotti veramente per tutti.

QUANTUM: RECHARGED, HA SCRITTO LA STORIA PURE LUI

Nonostante sia innegabile l’importante gap di popolarità tra Quantum e gli altri cabinati summenzionati, ci sono un paio di storie interessanti legate anche a questo progetto. Siamo nel 1982, e la General Computer Corporation, software house dal successo altalenante che ha esplorato un po’ tutti i rami dell’informatica, dai videogame alla produzione di hardware e stampanti, prima di chiudere definitivamente i battenti nel 2015, si è appena presa una bella denuncia per copyright infringement da Atari per aver moddato e ridistribuito Missile Command con il nome di Super Missile Attack. Si giunge a un accordo legale che prevede la realizzazione di due videogame da parte di GCC per Atari: Food Fight e il nostro Quantum.

Uno scudo! Ora posso cozzare impunemente dove mi pare.

A sviluppare quest’ultimo è una donna, Elizabeth Ryan Tylko, primo developer femminile dell’azienda, che si occuperà anche dei porting di Pole Position e Dig Dug per il mercato domestico su Atari 2600, Atari 5200, e Atari 7800. Nel ruolo ufficiale di beta tester, in alcuni casi, la sorella. Quantum è anche il primo gioco Atari a includere una sorta di modalità demo, attivabile senza necessariamente inserire la monetina, per illustrare il gameplay e invitare i presenti ad accettare la sfida.

VI CIRCONDO TUTTI, DA SOLO

Scopo di Quantum: Recharged è distruggere tutte le astronavine nemiche – in realtà sarebbero particelle quantiche, o quantistiche, o spep peteristiche, delle quali però non saprei dirvi un bel nulla – senza venir colpiti né da loro né dai raggi malefici che alcune di loro sparano. Sfortunatamente siamo completamente disarmati, ma la nostra navicella rilascia una scia di bava cosmica con la quale possiamo tracciare una figura chiusa, dando origine a una specie di buco nero, che nel gioco è celestino, in grado di inghiottire istantaneamente tutto ciò che si trova al proprio interno, nonché tutto ciò che ci andrà a finire dentro nei due o tre secondi successivi. Nel frattempo, continueremo a disegnare e schivare, in un gioco di riflessi e previsione dei pattern di movimento degli avversari. Vi sono infatti svariati tipi di nemici, ognuno con la propria peculiarità: c’è chi si muove solo in orizzontale e verticale, chi ci segue costantemente, chi compie brusche accelerazioni, chi lascia anch’esso scie letali, chi forma campi elettrici mortali assieme ai propri simili, e così via. A nostra disposizione la facoltà di accelerare che utilizzeremo sempre dato che è gratis, alcuni powerup, e un brevissimo dash che ci garantisce un attimo di invulnerabilità al prezzo di una consistente fetta di energia piuttosto lenta nel ricaricarsi.

So che vi aspettavate che disegnassi un enorme pene, ma non ci sono mai riuscito.

Non vi sono molti contenuti extra a ricordarci che sono passati 41 anni dalla release originale, se escludiamo la possibilità di giocare in co-op locale – il famoso “doppio” – e una serie di sfide aggiuntive che spaziano da “uccidi tutti i mostri” a “uccidi tutti i mostri, in x secondi”. Ma la vera sorpresa, in negativo, è data dall’impossibilità di ridefinire i tasti, e dalla scarsa manovrabilità della nostra navicella utilizzando il mouse. Se sul cabinato troneggiava una trackball, che all’epoca svolgeva egregiamente il proprio lavoro, qui mi sarei aspettato perlomeno la stessa giocabilità dei vari mouse avoider del periodo Flash. Invece, paradossalmente, Quantum: Recharged è molto più divertente utilizzando pad o tastiera, il cui input riconosco essere gestito con una precisione ineccepibile. Rimane dunque un gioco hyper casual, la cui run difficilmente supererà i cinque minuti, in cui sfidarsi per realizzare il punteggio più alto. Esistono infatti due modificatori per avere un incremento del 100% dello score: partire con una sola vita, per poi eventualmente vincerne qualcuna in gioco, o attivare una modalità in cui i nemici spawnano come forsennati. E come recita un famoso proverbio, molti nemici, molte combo.

In Breve: Che succede, Quantum: Recharged?  Dovevi assolutamente venir pubblicato in questi giorni senza qualche ritocchino finale? Il gioco è veloce e divertente, il che lo rende perfetto per uno score attack, ma ci sono una  serie di lacune che finiscono presto per rovinare l’esperienza. Controllare la navicella con il mouse è frustrante ma fortunatamente il pad svolge egregiamente il proprio lavoro. Le sfide aggiuntive sono più o meno tutte uguali e non rappresentano un vero valore aggiunto. Con un po’ più attenzione ai dettagli sarebbe potuto diventare un imperdibile hyper casual, invece è poco più di un gioco da fine settimana.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: È in grado di girare senza problemi quasi ovunque dati i modestissimi requisiti hardware, e per chi avesse il disco pieno e fosse indeciso se installare il gioco o tenere le foto del battesimo, segnalo che occupa 300 Mega scarsi. Ottimo il controllo da pad e tastiera, sebbene non ridefinibile, scandalosa la gestione del movimento con il mouse.

 

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Pro

  • Veloce e divertente / Un pezzo di storia, sebbene quasi misconosciuta, tra le mani

Contro

  • Pochi contenuti extra / Ripetitivo
7.3

Buono

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