En Garde! – Recensione

PC

Tutti per uno, uno per tutti? Vecchi ricordi da boomer, il nuovo motto è “chi fa da sé, fa per tre”. Arriva Adalia de Volador in En Garde!

Sviluppatore / Publisher: Fireplace Games / Fireplace Games Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC  Data d’uscita: 16 agosto 2023 

A volte si dice “ne uccide più la lingua che la spada”, altre volte invece si presume che sia la penna ad ucciderne più della spada. La verità è che nulla – nulla! – uccide più della spada di Adalia de Volador, protagonista dell’hack and slash En Garde!, sviluppato e distribuito da Fireplace Games, che riporta in auge il genere Cappa e Spada, o Swashbuckler, popolarissimo nella prima metà del secolo scorso e capace di raccontarci le gesta di Zorro, Robin Hood, Re Artù, Lancillotto, e ovviamente dei Tre Moschettieri, ai quali il gioco è ispirato.




La breve ma coinvolgente demo, oggetto della nostra preview è andato a segno suscitando ottime impressioni. Saranno confermate ora che è uscita la release finale? Infiliamoci guanti e stivali, affiliamo la lama e scopriamolo assieme.

EN GARDE! – MADE IN RUBIKA

En Garde! nasce come progetto studentesco presso l’istituto Rubika, prestigiosa scuola privata specializzata in videogiochi, design e animazione 3D fin dal lontano 1988, capace di formare oltre 1300 studenti ogni anno. Otto di loro fondano la Fireplace Games, trasformando il promettente prototipo in un gioco completo, grazie anche a Kowloon Nights, fondo di investimento globale dedicato agli sviluppatori indipendenti di videogiochi, che ha già finanziato titoli del calibro di Sifu, Scorn, e Shadow Gambit: The Cursed Crew, anch’esso in uscita proprio oggi. E così eccoci catapultati nel XVII secolo, quando le controversie si risolvevano a suon del durissimo acciaio di Toledo, nei panni di Adalia de Volador, abile e spavalda spadaccina che deve difendere la propria città dalle brame tiranniche del perfido Conte Duca.

Tengo a bada la guardia nerboruta mentre i suoi amici stanno per esplodere.

Non passeranno più di cinque minuti prima che vi innamoriate della protagonista. Duella schernendo in continuazione i nemici, deridendoli con quel mix di ironia e sarcasmo che abbiamo avuto modo di ammirare in Guybrush Threepwood, Jack Sparrow, Spiderman e Deadpool. Adalia si ispira un po’ a tutti loro, esprimendosi in quell’esilarante slang spanglish che ricorda il Gatto con gli Stivali interpretato da Antonio Banderas. Le chiacchere però non porterebbero da nessuna parte se non fossero accompagnate dai fatti, e qui entriamo in gioco noi. Il gameplay di En Garde! è completamente incentrato sui combattimenti, con alcune sporadiche sezioni platformer che fungono principalmente da collante tra una tenzone e l’altra.

Letale, atletica e sarcastica. Adalia de Volador è la spadaccina che aspettavamo da tempo

La storia scorre lineare sui propri binari, e non c’è spazio per la libera esplorazione, ad eccezione di giusto un paio di aree segrete di contorno, utili più che altro per sbloccare un trofeo. Si entra in un ambiente ben delimitato, che può essere una piazza, un mercato all’aperto, una prigione, un sotterraneo, oppure il piano nobile di un palazzo, e non si esce da lì fino a quando vi sarà anche un solo nemico in piedi, per poi passare al prossimo ambiente ben delimitato, e così via. Qualcuno troverà questa struttura di gioco eccessivamente semplificata, gli amanti dei combattimenti invece troveranno interi panifici per i loro denti.

COME NEI FILM

Chi si ricorda il duello tra Inigo Montoya e il misterioso uomo mascherato nel film La Storia Fantastica? Finte, controfinte, cambi di passo, schivate, sagace utilizzo dell’ambiente e frecciatine sibilate durante tutto il combattimento. En Garde! ci permette di rivivere quell’atmosfera, rendendo vano ogni attacco diretto, che verrà quasi sicuramente parato dall’avversario, costringendoci a danzare in un mare di lame aspettando il momento giusto per colpire. Il rapido lampeggiare delle spade avversarie ci avvisa se stiamo per subire una stoccata che siamo in grado di parare, o da schivare assolutamente.

La storia scorre su rigidi binari e non vi è spazio per l’esplorazione, rendendo En Garde! un ottimo beat’em up, ma nulla di più

In una frazione di secondo dobbiamo decidere se neutralizzare o mandare a vuoto il colpo dell’avversario, esponendolo così alla nostra reazione. Pare semplice, ma saremo sempre incalzati da soldati che si muovono all’unisono e si coordinano per circondarci, prenderci da tergo, metterci spalle al muro, e trafiggerci simultaneamente.

Com’era il proverbio? Nemico stunnato, nemico infilzato.

Il nostro alleato è l’ambiente circostante che, se sfruttato a dovere, diventa una preziosa risorsa per aiutarci a sopravvivere. Far ruzzolare soldati giù dalle scale, lanciarli in acqua, rovesciar loro addosso bracieri incandescenti, colpirli lanciando pentolame, casse, sedie e suppellettili varie, o far perdere loro l’equilibrio calciando il tavolo sul quale sono saliti, sono solo alcuni dei mille modi creativi per toglierci dai guai, e ho amato ogni singola pugna, nonostante una difficoltà superiore alla media e una barbara gestione della telecamera, che si prodiga in improbabili inquadrature proprio sul più bello, mi abbiano in qualche occasione tentato di chiudere tutto e desistere. Ma che figura avrei fatto con Adalia?

ATTACCHI SPECIALI E PENNACCHI

Non mancano attacchi speciali sbloccabili quando la barra Rage, qui chiamata Panache in onore del pennacchio indossato da Enrico IV, simbolo di coraggio e spericolatezza, si carica a dovere in seguito a combo messe a segno con maestria o provocazioni, quel famoso taunt che troviamo in molti giochi di ruolo e che qui ha un ruolo fondamentale. E rimanendo in tema RPG, è doveroso notare come non vi sia alcuna crescita né del personaggio né delle armi utilizzabili, e che l’avvento di nuove skill sia deciso unicamente dallo script.


Siamo alla resa dei conti con quel megalomane del Conte Duca.

Nonostante si presenti come un hack and slash, potremmo quasi dire che En Garde! sia un semplice beat’em up, condito da un’ottima grafica e da una spettacolare gestione dei combattimenti, senza però aggiungere null’altro al piatto. Per aumentarne la longevità, vi è una modalità Arena nella quale fronteggiare una serie di ondate di nemici contando in bonus e malus casuali, nonché varie sfide da completare in ciascuno dei capitoli della storia, chiedendo spesso di uccidere un determinato numero di soldati in qualche modo bizzarro.

Per aumentarne la longevità, vi è una modalità Arena nella quale fronteggiare una serie di ondate di nemici contando in bonus e malus casuali

Chi si aspettava un Assassin’s Creed ambientato nel mondo dei moschettieri potrebbe rimanere perplesso da cotanta semplicità, gli amanti delle risse ignoranti – ma con stile – invece saranno più che soddisfatti.

In Breve: En Garde! focalizza l’intera esperienza sulla carismatica protagonista e sulla spettacolarità dei combattimenti, che ricordano veramente i film di cappa e spada che tanto popolari furono nel secolo scorso. Offre quindi molto, ma allo stesso tempo offre solo questo: un hack and slash che alla fine è poco più di un beat’em up. Sicuramente una gradita sorpresa per chi ama giochi ricchi di azione con una storia leggera e divertente nel sottofondo, ma chi cercasse profondità nel gameplay, nell’espolorazione o nella crescita del personaggio troverà questo gioco troppo semplice. In ogni caso, sono sicuro che sentiremo ancora il nome di Adalia de Volador.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Fluido anche con tutti i settaggi impostati al massimo, nonostante mi avesse proposto di default una configurazione più modesta. Si gioca ottimamente anche con la tastiera nonostante sia consigliato il gamepad. Unico neo una gestione della telecamera migliorabile.

 

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Pro

  • Combattimenti spettacolari / Protagonista carismatico / IP degna di un sequel

Contro

  • Telecamera imprecisa / Gameplay basilare che porta alla ripetitività
8

Più che buono

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