Remnant II – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox Series X

Dopo lo straordinario successo del primo capitolo, i ragazzi di Gunfire Games si sono rimboccati le maniche per partorire un sequel gargantuesco con Remnant 2, confermando lo straordinario talento di questo team di sviluppatori.

Sviluppatore / Publisher: Gunfire Games/ Gearbox Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Presente Multiplayer: Co-op online PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam/Epic), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X/S  Data di lancio: 25 luglio 2023

In origine c’è stato Darksiders 3. Dopo il lavoro sulle avventure di Furia e un’accoglienza mondiale che ha oscillato in varie direzioni, il team di sviluppo si è voluto concentrare su un lavoro tutto loro, dedicandosi a qualcosa di originale cercando di avvantaggiarsi sulla tabella di marcia utilizzando tutti gli asset e i mondi che non hanno potuto utilizzare in Darksiders 3. Esatto, parte di quel Remnant: From the Ashes è stato progettato sugli “scarti” di Darksiders 3, riuscendo a ottenere al lancio un successo quasi inaspettato.




Venduto come ennesimo clone soulslike, il titolo dei ragazzi di Gunfire Games si rivelò invece una boccata d’aria fresca per il genere degli action cooperativi, con notevoli intuizioni e meccaniche di gioco molto interessanti e una community che – vista la longevità e i tanti segreti disseminati nel titolo – cresceva a dismisura. Non meraviglia dunque l’arrivo di questo sequel, ma la sfida del “capitolo due” è sempre una trappola per tutti gli sviluppatori, grandi o piccoli che siano, ma i ragazzi di Gunfire Games hanno dimostrato di avere naso e talento per evitare errori grossolani, regalandoci un titolo più grande, più coinvolgente, più bello.

LA FORMULA VINCENTE DI REMNANT 2

Senza mezzi termini, Remnant 2 è un videogioco enorme. Il processo di scelta ed evoluzione della formula di gioco appare sin da subito come un’operazione ben ponderata e sviluppata nel corso di un lungo periodo. Cosa ha funzionato del precedente capitolo? Cosa possiamo migliorare? Quali novità introdurre? Tutto è stato fatto con il preciso obiettivo di regalare un’esperienza utente appagante quanto quella provata giocando il capitolo genitore, dunque la struttura di approccio al gioco è rimasta invariata, con un titolo dedicato alla cooperazione, ma affrontabile anche dai solitari, con il grande focus tutto dedicato alle armi da fuoco, perché anche in questo Remnant 2 si spara, si spara tantissimo e ogni proiettile contro il nemico è una sensazione di appagamento che pochi giochi di questo calibro riescono a regalare.


Non fidiamoci di nulla nel mondo del Labirinto, anche quello che sembra solo una sfera di energia può celare minacce o segreti.

Grande novità, forse l’unica davvero importante, è la presenza di Archetipi, classi di gioco da scegliere all’inizio della partita, alcune già disponibili, altre invece da sbloccare e trovare durante il lungo viaggio tra i mondi. Se nel precedente Remnant le classi erano per lo più una scusa su cui applicare tratti e abilità casuali al nostro personaggio, dando vita a soluzioni ibride sempre versatili per il ruolo all’interno del party, gli Archetipi sono delle strade preimpostate da evolvere con l’esperienza ottenuta, cui avviluppare abilità secondarie, tratti e tutto l’equipaggiamento con bonus proprietari, passivi o attivi. Parliamo dunque di un gioco estremamente pensato sul dps per gli Archetipi del Cacciatore o il Pistolero, mentre il Medico si dedica al totale supporto della squadra, ma c’è spazio anche per un approccio da Tank naturale con lo Sfidante.

All’avvio della prima partita, il gioco catapulterà ogni giocatore in un mondo diverso, regalando un’esperienza diversa ad ogni utente che si approccerà per la prima volta

Questi Archetipi verticali però non impediscono delle variazioni o sperimentazioni, infatti ad un certo punto del gioco, sarà possibile equipaggiare un secondo Archetipo e sfruttare le abilità uniche di entrambi per una sperimentazione di classe assai particolare. Una novità e variazione sul sistema di classi che era appena abbozzato nel primo, mentre qui avviluppa una schiera di dati, statistiche e abilità perfette per creare svariate build.

VIAGGIARE TRA I MONDI

Una meccanica di gioco molto valida del precedente capitolo era la possibilità, appena portati a termine, di rerollare i mondi. Ogni volta che si ricaricava un mondo di gioco, questo attingeva ad una generazione procedurale non solo delle mappe, ma anche dei dungeon, degli oggetti e dei boss presenti. Espediente estremamente furbo per aumentare a dismisura la longevità del titolo, ma apprezzato da molti dato che parte della profondità della grammatica di gioco si costruiva su questa modalità ludica.

Il Cacciatore preferisce sconfiggere i nemici da lontano con colpi critici.

Remnant 2 ripropone questa meccanica che si va ad applicare su mondi estremamente più grandi, con un numero totale di dungeon raddoppiati se non triplicati. Gli stessi oggetti rari, le armi droppate dai boss o i tanti e diversi dungeon che presentano due risoluzioni diverse sono presenti in quantità impressionante, sempre costruiti con un level design accattivante (e forse troppo ispirati alla Yharnam di Bloodborniana memoria) e una rigiocabilità freschissima grazie alla generazione procedurale (o riciclo di asset, a voi il punto di vista).

Gli Archetipi sono una gradita novità e vanno ad ampliare tutta la struttura di gioco riguardo classi, abilità e build di gioco

Pazienza, backtracking e voglia di provare i nuovi oggetti ottenuti o le nuove bocche da fuoco sono il pensiero principale ad ogni rigenerazione di un mondo di gioco che – ciliegina sulla torta – regalerà un’esperienza diversa per ogni videogiocatore, infatti dopo il tutorial iniziale, il viaggio tra i mondi sarà diverso per ognuno, catapultati in una variante (tra le decine) dei mondi presenti nel gioco. Aggiungere all’esperienza anche quel pizzico di ignoto che non guasta mai.

DA SOLI O IN COMPAGNIA

Come già accennato, Remnant 2 è il primo capitolo potenziato al massimo delle possibilità, senza andare a snaturare gli stilemi che hanno reso il successo del precedente. Narrativamente funziona e preparatevi anche a un corposo minutaggio di cutscene (quasi assenti nel primo Remnant) a dimostrazione di un budget di produzione estremamente maggiore a quello esiguo del primo titolo, che però pare essere stato speso bene fino all’ultimo centesimo, tutto dedicato alla massima esperienza ludica per il videogiocatore.

Remnant 2

Nimue, nuovo personaggio estremamente importante in questo capitolo.

Per chi non ha giocato al primo Remnant è difficile spiegare nell’essenza la galvanizzante esperienza di gioco e l’unico consiglio è quello di gettarvi al più presto in questo mondo, mentre per chiunque avesse amato il precedente, preparatevi a spendere un altro centinaio di ore su questo sequel validissimo, a dimostrazione del talento dei ragazzi di Gunfire Games.

In Breve:  La prova del capitolo numero due viene superata a pieni voti, anche oltre le aspettative. Remnant 2 è un gioco davvero enorme, ricco di contenuti, con una longevità che accarezza facilmente le cento ore di gioco per scoprire tutto. Una prova tangibile che il successo del primo capitolo non è stato casuale e che i ragazzi di Gunfire Games hanno un talento da non sottovalutare.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Nulla da segnalare sull’ammiraglia Sony, con il gioco che gira in modo fluido a 60fps mentre su schermo ci sono membri del party o nemici di svariate dimensioni.

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Pro

  • Un gioco decisamente enorme / Longevità impressionante / Ottimo livello di sfida / L'introduzione degli Archetipi

Contro

  • Dovrete dedicarci davvero molto tempo per portarlo a termine
9

Ottimo

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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