Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons – Recensione

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Un nuovo episodio di Double Dragon è sempre un appuntamento da non perdere, e i ragazzi di Secret Base hanno dimostrato di saperci fare. Vediamo un po’ cosa ci stanno preparando…

Sviluppatore / Publisher: Secret Base / Modus Games Prezzo: € 24,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo locale PEGI: 12 Disponibile su: PS4, PS5, Switch, Steam, Xbox Series, Xbox One Data d’uscita: 27 agosto 2023

Deve esserci stato del puro masochismo da parte dei ragazzi di Secret Base, quando ci hanno chiesto di curare l’anteprima di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons su una build tanto acerba, creando in questo modo la più bassa tra le aspettative.




Mi trovo dunque nella posizione di ritrattare le eufemisticamente dubbie impressioni descritte un paio di settimane fa, perché tutto quello che non mi ha convinto nella precedente anteprima (buona parte della produzione, sinceramente) è stato sistemato, trasformando un gioco all’apparenza problematico in quel caotico, colorato ed anarchico gioiellino di belt scroller che si intravedeva sotto una marea di problemi.

IL RINNOVATO MODELLO ECONOMICO DI DOUBLE DRAGON GAIDEN: RISE OF THE DRAGONS

Questo vuol dire principalmente che quei benedetti gettoni sono finalmente elargiti con criterio, e una partita decente ve ne farà intascare un numero tale da iniziare a sbloccare qualche personaggio extra da subito, donando immediatamente una benvenuta varietà. Merito anche dell’introduzione di una grossa quantità di oggetti da fare a pezzi con annessi bonus assortiti che hanno bilanciato positivamente l’acquisizione della valuta virtuale del gioco, fruttando nel corso di ogni sortita tanto denaro da giustificare l’acquisto di preziosi potenziamenti senza la preoccupazione di terminare la partita a mani vuote.

Tutto quello che non mi ha convinto nella precedente anteprima è stato sistemato

Perché, ricordiamo, i gettoni sono il giusto premio con cui riscattare un bel po’ di roba nell’apposito negozio dove troverete tracce audio, illustrazioni e – dulcis in fundo – ben nove lottatori nuovi di zecca che si aggiungono ai quattro inizialmente disponibili, garantendo un deciso senso di progressione.

Abbiamo fatto attendere la banda dei Reali troppo a lungo, ora il loro covo è lungo tre impegnative sezioni.

Ne intascate una certa quantità una volta giunto il game over, convertendo il denaro avanzato con un tasso di cambio che varia a seconda delle opzioni scelte prima della partita. Volete prendervela comoda contro nemici svogliati, pompando nel frattempo la forza della vostra squadra? Si può fare, ma in questo caso la ricompensa finale sarà striminzita, al netto del patrimonio racimolato. La componente roguelite del gioco non si limita però a dei miglioramenti da scegliere con cura nei momenti di respiro, ma interessa anche la struttura dei livelli. Si dà il caso che la New York del dopo bomba (che da sempre funge da palcoscenico alle risse dei fratelli Lee, sebbene appaia fin troppo curata per una metropoli post olocausto) sia contesa da quattro gang rivali; potete decidere liberamente l’ordine con cui desiderate affrontarle, consapevoli però che, mentre la banda di turno è occupata a farsi massacrare, le altre avranno tempo per organizzarsi rendendo i relativi livelli più lunghi, spezzettandoli in un numero crescente di sezioni popolate da nemici formidabili e mini boss particolarmente pericolosi.

Double Dragon Gaiden è un gioco divertente e colorato, con una veste chibi che prende le distanze dallo stile più “crudo” dell’originale

Questo vuol dire che una partita può durare parecchio, ma per fortuna il gioco salva i progressi conquistati dopo l’ultima sezione superata, proponendo brevi avventure da riprendere e affrontare con calma; va detto che al termine di un simile tour de force ci sarà ancora da giocare grazie a una piccola sorpresa, riguardo alla quale ovviamente non rivelerò nulla.

L’ARTE E LA GUERRIGLIA DIETRO IL DEGRADO URBANO

Double Dragon Gaiden è un gioco divertente e colorato, con una veste chibi che prende le distanze dallo stile più “crudo” dell’originale, tuttavia efficace e ricca di personalità, accompagnata da versioni piacevolmente riarrangiate di tracce storiche provenienti dai precedenti capitoli della saga. La sua particolarità risiede nel riciclare alcune idee alla base di Streets of Red: Devil’s Dare, precedente lavoro di Secret Base: eliminare un nemico con un attacco speciale (i personaggi selezionabili ne hanno di base tre ciascuno, tutti diversissimi) frutta più soldi e una manciata di gemme, utili per caricare celermente l’indicatore che serve sia ad attivare le tecnica di cui sopra, sia per dare il cambio al compagno inizialmente scelto.

Con una coppia simile non basteranno i cattivi!

Quest’azione spedirà il guerriero attivo nelle retrovie a recuperare lentamente parte dell’energia perduta, mentre il trionfale ingresso della riserva può essere usato per prolungare una combo. Essere creativi senza attaccare alla cieca è fondamentale, perché il gioco premia con ricompense maggiori (non ultima la generazione di pietanze con cui recuperare la salute) quelle azioni in cui un grosso numero di cattivi viene sgominato da un’unica, spettacolare mossa speciale.

Le meccaniche di Double Dragon Gaiden rappresentano una boccata d’ossigeno nel neppure troppo affollato mercato dei belt scroller odierni

Giova non poco sapere che i personaggi giocabili sono molto diversi tra di loro, scongiurando il timore di investire i sudati gettoni in doppioni. Ancora meglio, ognuno vanta un’abilità speciale: i fratelli Lee, ad esempio, possono impugnare e usare armi di viario tipo, mentre colossi come Abobo o Burnov non si fanno problemi ad afferrare i cattivi e a portarseli dietro, pronti per essere usati come oggetti contundenti alla prima occasione. Le meccaniche di Double Dragon Gaiden rappresentano una boccata d’ossigeno nel neppure troppo affollato mercato dei belt scroller odierni, tanto che il punto debole del gioco è rappresentato dall’assenza del gioco online; assieme a un sistema di classifiche, questo avrebbe sicuramente giovato tantissimo alla sua longevità, probabilmente destinata a sfiorire una volta speso l’ultimissimo gettone.

In Breve: Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons declina in modo convincente l’esperienza accumulata con Streets of Red, donando nuove e interessanti meccaniche all’eterno combattimento dei fratelli Lee. Un buon numero di extra e una struttura roguelite sono il lasciapassare per una soddisfacente longevità, penalizzata solo dall’assenza del gioco online.

Piattaforma di Prova: PC, Steam Deck
Configurazione di Prova: Ryzen 7 5800X, RTX 4070 12Gb, RAM 32Gb 3600Mhz, SSD
Com’è, Come Gira: Colorato, ben animato e straripante di sprite: la natura bidimensionale di Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons è piacevole e non pesa sulla configurazione di prova, tanto da risultare splendidamente giocabile anche su Steam Deck.

 

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Pro

  • Struttura roguelite per missioni varie e impegnative / Tanti personaggi, tutti diversi / Originali meccaniche basate sul crowd control

Contro

  • Assenza del gioco online e di classifiche / Una volta sbloccato tutto perde d'interesse
8.4

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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