Nocturnal – Recensione

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Cosa significa tornare a casa e non ritrovarla nel buio? Nocturnal, sviluppato da Sunnyside Games e pubblicato da Dear Villagers, risponde a questa domanda attraverso la triste storia di un guerriero solitario in lotta contro un mondo ottenebrato.

Sviluppatore/Publisher: Sunnyside Games / Dear Villagers Prezzo: 19,99 € Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente  PEGI: + 16 Disponibile su: PC, Xbox Series X|S, PlayStation 5, PlayStation 4 e Nintendo Switch Data d’uscita: Già disponibile

Secondo lo zoroastrismo, un’antica religione predicata dai persiani e dai sumeri, il fuoco simboleggia la nascita di una vita nel mondo. Per Numa Pompilio, secondo re di Roma, rappresentava il collegamento di quest’ultima con le divinità latine e fra le persone, tanto che creò un culto che condusse i romani ad abbracciare la fede che fu di Enea, Priamo e Ulisse. E che portò i cristiani a ritenerlo l’elemento più potente in assoluto poiché rappresentò la volontà di Cristo, nonché la sua attuale rappresentazione terrena. Il fuoco, inoltre, fu anche parecchio importante per le credenze britanne e sassoni, sorrette dalla stessa meraviglia dei latini, dei persiani, dei greci e dei romani.




Con Nocturnal, lo ammetto, non sapevo cosa aspettarmi. In realtà, mi è bastato leggere la descrizione su Steam per comprendere a cosa mi sarei approcciato… Un guerriero silente, triste e tormentato? C’è. Un contesto di sofferenza, crudeltà e desolazione? All’appello, non manca. Tanta violenza e oscurità? Presenti. Solo non si vedono i due leocorni, canterebbe qualcuno, ma l’opera di Sunnyside Games non teme nemmeno le creature mitologiche.

LE LUCI DI NOCTURNAL

A dire il vero, non ha paura di mostrare neanche le voragini dalle quali fuoriescono le ombre, nemiche spietate e brutali che intendono spodestare gli uomini dalla punta della piramide della catena alimentare e propagarsi nell’intero globo con l’intenzione di conquistarlo per poi annientarlo

Sospeso tra il dovere e l’amore, Ardeshir torna a casa con il cuore gonfio di dolore

Ardeshir, un guerriero della Fiamma Perpetua, torna a casa, Nahran, dopo un lungo viaggio in mare, sicuro di trovare i suoi affetti e le persone cui ha legato la sua vita. Invece, trova solo una fitta nebbia che cela la sua intera isola natia, ora dominata da ombre oscure che compaiono all’improvviso dagli abissi della terra in cerca di esistenze da prosciugare. Armato di una sciabola simile a quella del Principe di Prince of Persia, Ardeshir inizia il suo viaggio per dare luce alla sua patria privata del fuoco, la reale essenza di vita che permea e appaga il mondo.

Esitare è una sconfitta.

Lo studio di sviluppo, oltre a ricreare un contesto interessante, ha preso a piene mani ispirazione all’antica Persia. A indicarlo, infatti, è il nome scelto che riguarda il protagonista. Ardeshir fu il più importante sovrano dell’antica dinastia dei Sasanidi, e non è una scelta casuale, poiché entrambi adorano il fuoco. Seppure la scrittura non spieghi molto sul passato di Ardeshir, la narrazione di Nocturnal preferisce dare al giocatore le informazioni attraverso l’esplorazione dell’isola. Ardeshir, considerando il suo complesso ruolo all’interno della Fiamma Perpetua, è l’unico a poter fronteggiare l’oscurità e riportare la luce

L’unica luce al mondo resta la spada di Ardeshir, che può illuminare la via e abbattere i nemici. Questo è il fato di un guerriero della Fiamma Perpetua

Man mano che si avanza all’interno dell’esperienza vengono fuori tutti i dettagli necessari per capire al meglio come mai non fosse sull’isola al momento della comparsa delle prime ombre, e perché nessuno era riuscito ad affrontarle. La produzione, nonostante preferisca raccontare poco di sé, riesce in ogni caso a farsi conoscere, prendendosi i suoi tempi e non costringendo la storia a forzarsi più di quanto dovrebbe, anche perché il suo obiettivo, in realtà, è un altro.

DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE, DAL FUOCO NASCONO I FIOR… NO, COM’ERA?

Se avete amato Dead Cells, se i primi Prince of Persia vi sono rimasti impressi e non potete fare a meno di giocare ai Castlevania una volta all’anno, Nocturnal riesce a prendere il meglio di queste tre d’arte e proporre una struttura da adventure platform finemente realizzata. A coinvolgere, inoltre, è la sua natura bidimensionale a scorrimento. Tutto questo, integrato con rompicapo ben implementati e situazioni complesse, crea la perfetta miscela per qualcosa di originale e coinvolgente. Come accennavo prima, il fuoco – allo stesso modo di Ardeshir – è il protagonista dell’intera esperienza, e la sua importanza a livello ludico è assolutamente rilevante. Una volta giunto sull’isola, Ardeshir è costretto a usare la sciabola per difendersi dalle ombre e a ravvivare la fiamma della lama accendendo le torce. La caratteristica che sostiene l’intero impianto ludico, inoltre, si ricollega al contesto dell’opera e alle intenzioni del team in modo convincente. Il fuoco, oltre a illuminare sezioni ambientali altrimenti impossibili da vedere a causa delle ombre, è utile anche contro le fiere che compaiono per fermare Ardeshir e impedirgli di riportare la sua terra natia all’antico splendore.

Le fasi platform sanno regalare emozioni e mettono davvero in difficoltà. Meglio procedere lentamente.

Se il fuoco è utile per illuminare la strada, lo è anche nei combattimenti. Niente è più forte di una fiammata per allontanare i nemici e colpirli ripetutamente, sfiorando i loro colpi agilmente e tornando a menare fendenti a destra e a manca come se nulla fosse. Detta così sembra facile, ma non lo è per niente, perché la produzione costringe il giocatore a compiere delle scelte complesse durante la lotta che influiscono sulla vittoria finale. Serve impegno per abbatterlo e ucciderlo, ma Nocturnal è così: non rinuncia a offrire una difficoltà impegnativa.

Un’opera che affascina e coinvolge positivamente dall’inizio alla fine

Se si muore, si ricomincia al checkpoint più vicino, ripetendo le stesse azioni e uccidendo il medesimo numero di avversari, riaffrontando anche gli enigmi proposti che non risultano affatto insuperabili. Il game design, impreziosito da questa varietà, riesce dunque a offrire un’esperienza che sfaccettata e godibile da giocare, spingendo a esplorare e a sbloccare i collezionabili e ogni singolo santuario all’interno dell’isola. Nocturnal è un’opera che intrattiene soprattutto per merito della sua struttura ludica: unita al contesto e alle ambientazioni che urlano a gran voce il mito della Persia antica, riesce complesso non trovarsi a proprio agio. C’è un guerriero che affronta la difficoltà a colpi di spada, pronto ad abbracciare un fato triste e tumultuoso. E c’è una speranza che illumina la sua strada, la stessa fiamma che lo ha fatto sopravvivere in mare proprio come Ulisse. Proprio come l’eroe acheo, Ardeshir ritrova la sua casa a pezzi. Non può fare altro che salvarla.

In Breve: Nocturnal è un videogioco che cattura dall’inizio alla fine. Colpisce per le sue tante ispirazioni, arrivando con semplicità all’obiettivo di coinvolgere e sorprendere. Al netto di una longevità non particolarmente stimolante, ma comunque comprensibile, è un’opera che necessita ingegno ed esorta alla rigiocabilità.

Piattaforma di gioco: PC
Configurazione di prova: Processore AMD Dual-Core, 12 GB di RAM, AMD Radeon R5 Graphics
Com’è, come gira: Ottimamente. Nonostante una configurazione di prova assai modesta non ho riscontrato alcun bug o problema di sorta. Estetica e animazioni sono punti a favore della produzione.

 

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Pro

  • Un contesto interessante e intrigante / Un buon sistema di combattimento / Atmosfera da sogno, da mille e una notte

Contro

  • Non aspettatevi un titolo longevo / Proposta di gioco senza troppi guizzi o novità sul genere
8.3

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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