Un viaggio che esplora la mente di una ragazza sola flagellata da incubi di ogni genere, fra ricordi e rimorsi sferzanti della sua vita. Questo è Decarnation di Atelier QDB, un nuovo incubo che esplora l’esistenza tormentata di Gloria.

Sviluppatore: / Publisher: Atelier QDB / Shiro Games Prezzo: 14,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: + 18 Disponibile su: Nintendo Switch e PC Data d’uscita: Già disponibile

La mente non è mai libera. Agisce in modo improvviso e imprevedibile. Se da una parte ci sono le paure, dall’altra le conquiste personali. Tutto si azzera, però, quando succede qualcosa di brutto che non si può controllare in alcun modo. Decarnation potrebbe parlare della mia, della tua o della vostra esistenza con lo stesso tono sarcastico di una puntata di Scrubs, con il dottor Cox infuriato perché ha perso l’occasione della sua vita per dichiararsi alla donna che ama. Quante volte avete provato e fallito? A me è accaduto spesso. È la storia di chiunque sia nato con un sogno nel cuore e con la necessità di cambiare e innovarsi, provando a fare qualcosa che prima, a causa di fattori esterni ma soprattutto propri, non ha funzionato. Ecco, spesso può accadere di dare una seconda occasione a ciò che potrebbe essere strano e distante, perché si è magari sicuri di potercela fare e arrivare all’agognato obiettivo. A volte va bene, ma spesso è inevitabile che vada male.




Non è pessimismo, sia chiaro, ma la realtà dei fatti: mai provare a fare qualcosa che è lontano, anche se arriva qualcuno vestito di tutto punto pronto a proporre soldi, una Bentley e un contratto indeterminato. La storia di Decarnation, tuttavia, parla di una giovane che rincorre l’amore per la danza cercando di non perdere i pochi rapporti amichevoli e d’amore che le sono rimasti. In un mondo così caotico, diviso e poco predisposto alla comprensione, non è mai facile per nessuno. E come potrebbe esserlo, d’altronde? Questo mondo non mi farà diventare cattivo, però si sta impegnando per far desistere la mia generazione.

NO, LA VITA NON È UNA CANZONE

Quella di Gloria, però, è presentata come se lo fosse. Vive in una casa troppo piccola per contenere le sue aspirazioni e i suoi ogni. Anche se si guadagna da vivere facendo la ballerina, vuole molto di più, a partire da una stabilità che le consentirebbe di andare ben oltre cosa ha ottenuto. Ha una ragazza che ama, eppure c’è qualcosa che non sopporta: il suo posto di lavoro. Chiunque cerca qualcosa che lo appaghi realmente. Anche se questo comporta compiere scelte non in linea con le proprie aspirazioni, si è costretti ad accontentarsi: la vita va così, una volta bene e altrettante male.

Un posto di lavoro che non rende, un rapporto che non si sa come andrà e troppe incognite

Che ci vuoi fare? Non c’è cosa peggiore, in realtà, che arrendersi alla casualità e non fare nulla, pensando di non essere abbastanza. La storia di Decarnation, senza troppi giri di parole, parla proprio di quei salti nel vuoto che si compiono per abbracciare una novità e un sogno, anche se a volte è meglio non farsi guidare troppo dall’ansia e prendersi del tempo. Gloria spera di ottenere ciò che vuole con la danza, la sua vera passione e la sua unica attuale fonte di reddito, concentrando ogni sua energia perché questo avvenga. Fatica a realizzare quel sogno: si ritrova in un luogo ostico e occupato da vecchi bavosi che la osservano ogni sera sperando che lei si tolga i vestiti, scatenando delle scomode e fastidiose fantasie.

No, questo non è il paradiso. Questo è l’inferno.

Il racconto di Decarnation, ottimamente scritto, si occupa di tematiche delicate e commoventi, trattate con maturità. Mentre Natalie Portman ne Il Cigno Nero consumava sé stessa per diventare una nuova icona del balletto classico, pensando di ottenere qualcosa da quel mondo tossico, Gloria invece perde la ragione guardando un muro bianco in cui spera d’intingere gli istanti più importanti della sua vita. Mentre lo osserva, però, si rende conto di non avere nulla da raccontare. Il lavoro non va bene e non può farci nulla. È stanca. La sua ragazza la supporta, ma ancora per quanto? Da un uomo abietto arriva un’offerta, una di quelle che è impossibili rifiutare. Una di quelle che, se accetti, oltre a smarrirti definitivamente, ti portano a desiderare la morte. Cosa si fa, però, per due spiccioli? Di tutto. La storia di Decarnation è originale, particolareggiata, intensa e profonda. Anestetizza e, nel frattempo, colpisce forte, più forte e con cattiveria, come farebbe qualcuno che intende darti una scossa, ricordati che sei ancora vivo e che sei importante. Che conti, che vali, e che puoi essere forte. Gloria lo è a modo suo.

LE SFUMATURE DI DECARNATION

Decarnation è un videogioco horror in pixel art con una visuale isometrica che mette al centro degli enigmi complessi e ben proposti in una struttura ludica che propone vari atti da affrontare in un contesto violento e spaventoso, ricco di dettagli e ottimi rimandi alla letteratura dell’orrore e alla cinematografia interazionale dedicata all’incubo. L’interazione, anche se molto lineare, coinvolge perché si concentra sulla risoluzione di rompicapo e sull’esplorazione di livelli ampi in cui sono presenti segreti sulla storia della giovane. La struttura ludica, infatti, è collegata in modo peculiare al lato narrativo. Ogni oggetto che la ragazza analizza ha una storia come all’interno di Unpacking, con la sola differenza che la giovane affronta dei fantasmi contenuti all’interno di essi che raccontano momenti delicati della sua della sua vita che ritornano in modo prepotente, pronti a sconvolgerla.

Dimenticate i viaggi tranquilli e serafici: questo non è Gris, bensì un viaggio nella mente umana terribile e angosciante

Nonostante Decarnation sia un videogioco concentrato più a raccontare una storia che a differenziarsi da altre produzioni del genere, è riuscito in ogni caso a tenermi incollato allo schermo per sette ore, facendomi conoscere più da vicino scenari e situazioni in cui l’interazione diventa la protagonista quanto ciò che vede e prova a Gloria. Come accennavo prima, esaminare un quadro, una penna o un utensile descrive il momento stesso in cui la protagonista ha vissuto in passato un istante della sua esistenza o potrebbe affrontarlo da lì a breve. Lo scenario si fa ancora più cupo con il progredire dell’esperienza, che si avverte specialmente con l’evoluzione degli enigmi, oltre che con vari puzzle da risolvere per avanzare all’interno del racconto.

Non ci sarà pace per nessuno. Gloria affronterà mostruosità di ogni tipo.

Complessi, ben inseriti e coinvolgenti, rappresentano il punto più alto della produzione di questo piccolo team indipendente che ha scelto una storia complessa e un’architettura di gioco originale quanto semplice seppure efficace, mirata a inquietare il giocatore. In tal senso, non ho specificato un elemento singolare e al contempo spaventoso: sfiorare pure solo un elemento di gioco, da una porticina a un tasto dell’ascensore, diventa un vero inferno. Lo stesso accade con gli enigmi: ogni fallimento scatena eventi impossibili da frenare e conseguenze inevitabili e proposte con scenografia da far impallidire i capostipiti del body horror.

Non esisterà niente che non sia inquietante e brutale all’interno di Decarnation

C’è il sangue, che scorre a fiumi. C’è la follia, che Gloria urla al mondo sperando di essere ascoltato. C’è la sofferenza, che accompagna la ragazza ovunque sin da quando era piccola, disintegrandole l’autostima. In tutto questo delirio c’è anche la speranza, l’unica fonte di salvezza su cui Gloria si aggrappa. Decarnation è un’opera d’arte che parla dei fallimenti umani con l’orrore di chi guarda alle conquiste come irraggiungibili e immeritate. È l’estasi totale della sindrome dell’Impostore sotto forma di opera videoludica, che non è solamente tale. È qualcosa di più.

In Breve: La maturità di Decarnation è commovente. Se la storia colpisce e si mostra in tutta la sua furia, commuovendo e lasciando di stucco, la struttura ludica coinvolge e spinge ad avanzare fra i vari enigmi ben orchestrati e proposti al suo interno, confezionando un’opera originale e toccante. La sua seriosità, mista ad avvenimenti che colpiscono, raggiunge dei livelli assoluti, mostrando una qualità encomiabile per quanto riguarda gli enigmi, mai troppi e ben equilibrati. La storia, anche se non propone niente di nuovo, è comunque intrigante e ben proposta. Potrebbe spaventare e potrebbe far desistere sull’affrontare l’ignoto, ma spinge a prenderlo di petto perché non si perda il tempo necessario per essere davvero giovani. La potenza di Decarnation è nella sua freschezza, nel suo essere violento e terrificante, colpendo nell’animo e soprattutto nel cuore. Qualcuno direbbe che non è per tutti. Io dico che lo è eccome, perché parla di te, di me e della nostra generazione.

Piattaforma di Gioco: Nintendo Switch
Com’è, Come gira: Ottimamente, tant’è che non ho avvertito alcuni problemi di sorta. Da sottolineare il magnifico lavoro svolto sui pixel e i vari modelli poligonali, oltre che sulla direzione artistica, davvero iconica.

 

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Pro

  • Una storia intensa e particolareggiata che colpisce al cuore / Una struttura ludica e intelligente / Enigmi complessi e coinvolgenti

Contro

  • Non spaventa come mi sarei aspettato
8.7

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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